Tra qualche giorno migliaia di docenti ed Ata precari di tutte le scuole si accingono a chiedere, come di consueto, la prestazione di sostegno al reddito per i mesi estivi di disoccupazione.
La ormai famosa NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) introdotta il 1° maggio 2015, ha sostituito la vecchia "disoccupazione ordinaria" e si richiede autonomamente on-line per via telematica sul portale dell'INPS (una volta registratisi) oppure tramite un patronato
Cosa cambia da quest'anno? Il D.lgs. n. 150/2015 in vigore dal 24 settembre 2015 con gli artt. 19, 20 e 21 ha introdotto alcune novità rispetto al passato sugli adempimenti che il personale scolastico precario deve espletare per poter ottenere la prestazione di sostegno al reddito.
La novità importante consiste nel fatto che il personale aspirante ad ottenere la NASpI deve sottoscrivere un nuovo documento "cartaceo": il PSP (Patto di Servizio Personalizzato).
Fino all'anno scorso infatti, bastava sottoscrivere solo la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità al Lavoro) che si compilava on-line in seno alla medesima sessione d'inserimento telematico della domanda NASpI. Il PSP, invece, deve essere sottoscritto obbligatoriamente in versione cartacea (in aggiunta alla DID che si compila sempre e comunque on-line) entro 15 giorni (questo termine non è perentorio, ma una volta decorso, sarà il centro per l'impiego o l'operatore accreditato a mettersi in contatto con il disoccupato) presso un centro per l'impiego o operatore accreditato (di residenza o domicilio dell'interessato) a norma del suddetto D.lgs. n. 150/2015.
Alcune regioni, come ad esempio la Lombardia, che hanno stretto un accordo per cui i disoccupati, oltre a recarsi nei centri per impiego, potranno andare anche da altri operatori accreditati dall'ente stesso per sottoscrivere questo Patto di Servizio Personalizzato (PSP)
Ma cos' è il Patto di Servizio Personalizzato (PSP)?
Il Patto di Servizio Personalizzato (PSP) è il primo documento di attivazione e di impegno del disoccupato nella ricerca del lavoro. Nel PSP viene definito:
- il responsabile delle attività (tutor) e la frequenza con cui la persona dovrà mantenere i contatti con lo stesso;
- il percorso di politica attiva (anche di carattere formativo o di riqualificazione) a cui la persona si impegna a partecipare (es. Dote Unica Lavoro, Garanzia Giovani, etc.).
Inoltre con il PSP:
- la persona si impegna ad accettare congrue offerte di lavoro;
- vengono previste le sanzioni applicabili in caso di mancata osservanza degli impegni assunti, in assenza di giustificato motivo.
Il PSP identifica 3 tipologie di percorsi di politica attiva:
1. percorsi attivati nell'ambito dello strumento regionale di politica attiva denominato "Dote Unica Lavoro POR FSE 2014-2020" (DUL);
2. percorsi di politica attiva di natura regionale diversi da DUL, proposti dall'operatore o di iniziativa nazionale (es. Programma Garanzia Giovani per persone al di sotto dei 29 anni);
3. percorsi di attivazione finalizzati alla ricollocazione. In quest'ultima casistica sono ricomprese le iniziative personali dell'interessato ed eventuali iniziative promosse da soggetti diversi che operano sui territori.
PRECARIATO:CHIEDIAMO CONFRONTO, EQUITA' E DIRITTI
L'iniziativa nasce per la totale assenza di confronto sull'annunciato bando di concorso, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato al quale la legge 107 non ha dato risposte.
Un precariato fatto di docenti in servizio da anni, che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari.
La sentenza della Corte europea del novembre 2014 ha ribadito il diritto alla stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per più di tre anni, ma nonostante ciò si lascia ad essi come unica opportunità quella di partecipare a un concorso in cui peraltro non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto.
Il concorso resta in linea di principio lo strumento da utilizzare per l'accesso al lavoro pubblico,ma quello annunciato rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, di impegni disattesi, di diritti negati.
Per queste ragioni i lavoratori precari di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Fgu organizzano un presidio venerdì 12 febbraio 2016 alle ore 15 davanti alla Prefettura di Alessandria.
La Segreteria Provinciale Uil Scuola di Alessandria continua il lavoro di raccolta ricorsi, iniziata nel 2009 con risultati positivi di giudizio sia per il riconoscimento della anzianità di servizio dove i ricorsisti hanno già percepito gli indennizzi economici sia per la stabilizzazione del posto di lavoro, nei confronti del Ministero dell' Istruzione e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Quindi è interesse dell' istante ottenere :
1) la trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato;
2) il risarcimento del danno per la violazione della normativa vigente sulla contrattazione a termine;
3) gli aumenti contrattuali e le differenze di retribuzioni maturate e non percepite;
Per ogni ulteriore spiegazione rivolgersi al seguente numero telefonico
Sig. Guglielmi Giovanni - cell: 328 0098213
Il business del precariato: 232.048 insegnanti in graduatoria in attesa della chiamata per un incarico o una supplenza master, corsi e diplomi per non essere superati in graduatoria 638 mila euro spesi nel 2009 solo per i ricorsi
La proposta Uil Scuola: incarichi pluriennali sui posti disponibili, immissioni in ruolo, concorsi dove le graduatorie sono esaurite
"Una vita da mediano", potrebbe essere questa la situazione – parafrasando una nota canzone – di migliaia di precari della scuola che si trovano in una posizione non di metà campo, ma di metà graduatoria, alle prese con punti che consentono di scalare posizioni e ottenere una nomina.
Un'abilitazione, un corso o un ricorso possono fare la differenza, dare quello 'scatto in più' che porta alla stabilità. E allora se un insegnante fa un corso, lo fa anche un altro, e poi un terzo e così anche gli altri perchè nessuno passi avanti a nessuno.
La stessa cosa accade se qualcuno decide di fare un master o di aggiungere al punteggio di partenza la frequenza ad un corso di perfezionamento, o ancora intraprendere la strada del ricorso Ad ogni 'mossa' ne corrisponde un'altra finalizzata ad accumulare punti, più punti degli altri. Una strategia che ha costi elevatissimi in termini di tempo, impegno e denaro.
Corsi Durata Punti Costo Medio
Master Annuale 3 1900 euro
Specializzazione Biennale 3 650 euro annui
Diploma di perfezionamento Annuale1500 ore 60 crediti 3 600/100 euro
Attestato di frequenza
di corsi di perfezionamento Annuale con esame finale 1 500/600 euro
Fonte dei dati: Miur ; For.Com.
Un chiaro richiamo al Governo. Ora un intervento legislativo per rispondere al richiamo europeo.
I precari con tre anni di contratti reiterati si possono rivolgere al giudice: presso le strutture Uil Scuola tutti i chiarimenti.
La Uil Scuola è l'organizzazione che per prima ha promosso iniziative legali (in molti casi già con esito positivo, con pagamento di indennizzo). Tali iniziative hanno rappresentato anche una forma di denuncia-pressione nei confronti dei Governi che finora si sono mostrati inadempienti e insensibili tanto da determinare tale condanna da parte della Corte europea.
Ora il Governo Renzi deve procedere con provvedimento d'urgenza per coprire tutti i posti con contratti a tempo indeterminato e stabilire limite e motivazione alla eccezione di contratti a termine reiterati e l'importo dell'indennizzo da dare al lavoratore (docente e Ata) per violazione di tali norme.
La Uil Scuola seguirà da ora l'azione del Governo, denunciando, ogni mese il ritardo e l'inadempienza, fino al ripristino della legalità.
Presso le strutture territoriali Uil Scuola è possibile, per i precari interessati, verificare le singole posizioni al fine di produrre ricorso al giudice del lavoro per veder riconosciuto il diritto: immissione in ruolo o comunque indennizzo.
La sentenza riguarda sia i docenti che il personale Ata.
Link alla scheda: http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/nota_sentenza_corte_di_giustizia_europea_-.pdf
Conferenza IE sui servi educativi per la prima infanzia (0-5 anni)
Si è svolta a Vienna nei giorni 24 e 25 novembre la conferenza mondiale dell'Internazionale dell'Educazione sulla prima infanzia e il diritto dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni ad avere dei servizi educativi e di istruzione pubblici e di qualità. Per la UIL Scuola hanno partecipato Noemi Ranieri e Rossella Benedetti.
L'Internazionale dell'Educazione svolge un lavoro di ricerca costante su questo argomento attraverso una taskforce composta da educatori ed esperti provenienti da tutte le parti del mondo. La necessità di garantire servizi educativi e di istruzione pubblici di qualità a tutti già dalla prima infanzia è supportata dai dati raccolti da istituzioni di diversa origine, non solo di parte sindacale. Una precoce offerta educativa, che non si traduce in una primarizzazione della scuola dell'infanzia, permette ai bambini di ogni estrazione sociale di sviluppare al meglio il proprio potenziale cognitivo, relazionale e motorio. Ma le politiche di austerità e la mancanza di attenzione per le esigenze di questa fascia di età cercano di delegare sempre più al privato la copertura di tali servizi. Conseguenza immediata la riduzione del livello di qualità. Benché in apparenza il privato in molte realtà sembra poter offrire di più all'utenza, ad un più attento controllo emergono quelle criticità tipiche di chi offre servizi per profitto, cioè l'utilizzo di personale non qualificato, spesso contrattualizzato non come educatori o insegnanti ma come figure di più basso profilo; attività miranti a fornire abilità o conoscenze disciplinari, piuttosto che a sviluppare da un punto olistico la persona. I risultati scolastici a lungo termine di chi ha frequentato strutture private dimostrano che non hanno tratto alcun vantaggio significativo nella frequenza di tali scuole.
Il confronto tra le esperienze di diversi Paesi ha fatto emergere la necessità di aumentare la pressione sui governi perché frenino la deriva privatistica e aumentino gli investimenti a sostegno dei servizi per l'infanzia. Nel caso italiano l'azione del governo dovrebbe mirare a rafforzare la funzione della scuola dell' infanzia all'interno del sistema nazionale dell'istruzione, sia nel rispetto della tradizione pedagogica solidamente riconosciuta a livello internazionale e del contributo che l'esperienza della scuola dell'infanzia fornisce per rimuovere i gap derivanti da fattori socioeconomici, che per innalzare la qualità dei servizi educativi per l'infanzia dedicati al segmento 0-3 anni, con azioni di indirizzo valide nazionalmente.
A tale scopo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, chiamata a rendere pubblica la sua posizione, ha fornito delle linee guida riguardanti le condizioni di lavoro e i salari degli educatori e degli insegnanti che operano in questa fascia di età. Il testo, in Inglese, Francese e Spagnolo, può essere scaricato a questo indirizzo: http://www.ilo.org/sector/Resources/codes-of-practice-and-guidelines/WCMS_236528/lang--en/index.htm
DIRIGENTI SCOLASTICI | RETRIBUZIONE DI RISULTATO
Giovedì 4 dicembre manifestazione davanti al ministero
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