Un chiaro richiamo al Governo. Ora un intervento legislativo per rispondere al richiamo europeo.
I precari con tre anni di contratti reiterati si possono rivolgere al giudice: presso le strutture Uil Scuola tutti i chiarimenti.
La Uil Scuola è l'organizzazione che per prima ha promosso iniziative legali (in molti casi già con esito positivo, con pagamento di indennizzo). Tali iniziative hanno rappresentato anche una forma di denuncia-pressione nei confronti dei Governi che finora si sono mostrati inadempienti e insensibili tanto da determinare tale condanna da parte della Corte europea.
Ora il Governo Renzi deve procedere con provvedimento d'urgenza per coprire tutti i posti con contratti a tempo indeterminato e stabilire limite e motivazione alla eccezione di contratti a termine reiterati e l'importo dell'indennizzo da dare al lavoratore (docente e Ata) per violazione di tali norme.
La Uil Scuola seguirà da ora l'azione del Governo, denunciando, ogni mese il ritardo e l'inadempienza, fino al ripristino della legalità.
Presso le strutture territoriali Uil Scuola è possibile, per i precari interessati, verificare le singole posizioni al fine di produrre ricorso al giudice del lavoro per veder riconosciuto il diritto: immissione in ruolo o comunque indennizzo.
La sentenza riguarda sia i docenti che il personale Ata.
Link alla scheda: http://www.uil.it/uilscuola/sites/default/files/nota_sentenza_corte_di_giustizia_europea_-.pdf
Conferenza IE sui servi educativi per la prima infanzia (0-5 anni)
Si è svolta a Vienna nei giorni 24 e 25 novembre la conferenza mondiale dell'Internazionale dell'Educazione sulla prima infanzia e il diritto dei bambini di età compresa tra 0 e 5 anni ad avere dei servizi educativi e di istruzione pubblici e di qualità. Per la UIL Scuola hanno partecipato Noemi Ranieri e Rossella Benedetti.
L'Internazionale dell'Educazione svolge un lavoro di ricerca costante su questo argomento attraverso una taskforce composta da educatori ed esperti provenienti da tutte le parti del mondo. La necessità di garantire servizi educativi e di istruzione pubblici di qualità a tutti già dalla prima infanzia è supportata dai dati raccolti da istituzioni di diversa origine, non solo di parte sindacale. Una precoce offerta educativa, che non si traduce in una primarizzazione della scuola dell'infanzia, permette ai bambini di ogni estrazione sociale di sviluppare al meglio il proprio potenziale cognitivo, relazionale e motorio. Ma le politiche di austerità e la mancanza di attenzione per le esigenze di questa fascia di età cercano di delegare sempre più al privato la copertura di tali servizi. Conseguenza immediata la riduzione del livello di qualità. Benché in apparenza il privato in molte realtà sembra poter offrire di più all'utenza, ad un più attento controllo emergono quelle criticità tipiche di chi offre servizi per profitto, cioè l'utilizzo di personale non qualificato, spesso contrattualizzato non come educatori o insegnanti ma come figure di più basso profilo; attività miranti a fornire abilità o conoscenze disciplinari, piuttosto che a sviluppare da un punto olistico la persona. I risultati scolastici a lungo termine di chi ha frequentato strutture private dimostrano che non hanno tratto alcun vantaggio significativo nella frequenza di tali scuole.
Il confronto tra le esperienze di diversi Paesi ha fatto emergere la necessità di aumentare la pressione sui governi perché frenino la deriva privatistica e aumentino gli investimenti a sostegno dei servizi per l'infanzia. Nel caso italiano l'azione del governo dovrebbe mirare a rafforzare la funzione della scuola dell' infanzia all'interno del sistema nazionale dell'istruzione, sia nel rispetto della tradizione pedagogica solidamente riconosciuta a livello internazionale e del contributo che l'esperienza della scuola dell'infanzia fornisce per rimuovere i gap derivanti da fattori socioeconomici, che per innalzare la qualità dei servizi educativi per l'infanzia dedicati al segmento 0-3 anni, con azioni di indirizzo valide nazionalmente.
A tale scopo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, chiamata a rendere pubblica la sua posizione, ha fornito delle linee guida riguardanti le condizioni di lavoro e i salari degli educatori e degli insegnanti che operano in questa fascia di età. Il testo, in Inglese, Francese e Spagnolo, può essere scaricato a questo indirizzo: http://www.ilo.org/sector/Resources/codes-of-practice-and-guidelines/WCMS_236528/lang--en/index.htm
DIRIGENTI SCOLASTICI | RETRIBUZIONE DI RISULTATO
Giovedì 4 dicembre manifestazione davanti al ministero