La UIL, già dal febbraio 2023, ha approfondito e preso posizione rispetto a quello che allora era il Disegno di Legge Calderoli sull’autonomia differenziata ed ora, con qualche lieve modifica,è stato approvato dal Parlamento.
Infatti, la UIL, forte delle sue radici culturali e convinta dei valori della libertà, laicità e della partecipazione democratica, concentra tutta la sua azione sulle tematiche del lavoro, della coesione e del benessere delle persone ma, pur senza volersi caratterizzare su posizionipolitiche, ma anzi orgogliosa della sua autonomia, ritiene di non potersi esimere dal giudicarei contenuti delle azioni politiche messe in atto dal Governo, dal Parlamento e dai partiti.
Per la UIL vanno respinte le differenziazioni, che tendono ad aumentare le disuguaglianze, non solo tra Nord e Sud del Paese, ma anche tra aree urbane e aree interne.
La UIL è convinta che questo processo di decentramento di funzioni non porterà benefici nel breve e soprattutto nel medio e lungo termine a tutte le persone.
Il nostro Paese ha bisogno di ridurre i divari territoriali e sociali e di garantire i livelli essenzialidelle prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale.
Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza vengano garantiti a seconda della zonageografica in cui si nasce o si risiede.
Per la UIL il punto cruciale consiste nell’assicurare a tutte le persone i diritti fondamentali e i livelli essenziali delle prestazioni, attraverso un forte sistema perequativo.
Per rispondere alle sfide della globalizzazione delle transizioni ambientali, digitali edenergetiche c’è bisogno di un assetto istituzionale che sappia fare sistema.
Creare, invece, sistemi regionali non coordinati tra loro, che si occupano in via esclusiva diinfrastrutture strategiche, porti, aeroporti, energia, commercio con l’estero, rapporti conl’Unione Europea, va nella direzione esattamente opposta.
L’autonomia differenziata rischia di mettere in discussione definitivamente il carattere pubblico e nazionale dell’istruzione e di conseguenza mina, alla radice, le basi del diritto allo studio.
Questa Legge darà un ulteriore colpo al sistema sanitario pubblico e universale mettendo a repentaglio il diritto costituzionale - ma soprattutto fondamentale per la dignità di ognuno - alla salute per tutte le persone a prescindere dalla loro residenza e dalle possibilità economiche di ciascuno. Inoltre, è forte il rischio di aumentare la frammentazione del sistema di erogazionedei servizi socio-sanitari e per la non autosufficienza.Per prevenire le tragedie che si susseguono quotidianamente con incidenti nei luoghi di lavoro è assurdo pensare di dare potestà legislativa esclusiva alle Regioni anziché mettere in campo una forte strategia nazionale.
È sotto gli occhi di tutti cosa ha significato, in questi anni, far gestire il tema della salute e sicurezza alle Regioni: tagli indiscriminati ai servizi di prevenzione e sicurezza del lavoro,pochissimi ispettori e controlli ridotti al lumicino.Così come si deve evitare di minare ulteriormente la garanzia del diritto alla mobilità delle persone. Ma con l’attuazione della Legge sull’autonomia differenziata è a forte rischio anche l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro in una moltitudine di settori.
Per la UIL è, invece, necessario trovare risorse adeguate ad assicurare i LEP in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e introdurre i fabbisogni standard, finalizzati a finanziare tali prestazioni essenziali al posto della limitante e discriminante spesa storica. Altro aspetto critico della Legge è l’assenza di un fondo di perequazione tra territori ad altacapacità fiscale con quelli a bassa capacità fiscale in grado di assicurare la necessariacoesione nazionale.Da questo punto di vista la Legge si limita a stabilire l’unificazione delle diverse fonti aggiuntiveo straordinarie di finanziamento statale ad oggi esistenti.
ComeUIL abbiamo sempre sostenuto che alcune materie, oggi di competenza concorrente siadello Stato che delle Regioni, devono essere riportate in seno alla competenza esclusiva dello Stato.Per noi, infatti, deve restare allo Stato tutto ciò che travalica la dimensione territoriale di azione.Per noi ci sono diritti fondamentali delle persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata:
- diritto all’istruzione,
- diritto alla salute e sicurezza,
- diritto al lavoro.
La Uil è autonoma nell’analisi e nel giudizio, è indipendente da condizionamenti politici, ma non è e non può essere indifferente rispetto agli scenari e al dibattito in corso nel Paese.