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Opuscolo informativo a cura dell’ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uilm Nazionale  

Di seguito le risposte alle domande frequenti sui DPCM riguardanti Green Pass e ambito lavorativo  firmati dalPresidente del Consiglio, Mario Draghi. 

DPCM 12 Ottobre 2021 / Verifica possesso green pass in ambito lavorativo 

DPCM 12 Ottobre / Linee guida svolgimento controlli sul possesso del green pass PA 

FAQ DPCM 12 Ottobre 2021 

1. Come devono avvenire i controlli sul green pass dei lavoratori nel settore pubblico e  in quelloprivato? 

Ogni amministrazione/azienda è autonoma nell’organizzare i controlli, nel rispetto delle normative  sulla privacy e delle linee guida emanate con il dPCM 12 ottobre 2021. I datori di lavoro definiscono  le modalità operative per l'organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile,che tali controlli siano effettuati al momento dell'accesso ai luoghi di  lavoro, e individuano con atto formale isoggetti incaricati dell'accertamento delle violazioni degli obblighi di cui ai commi 1 e 2. È opportuno utilizzare modalità di accertamento che non determinino  ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni, laddove l’accertamento non avvenga al  momento dell’accesso al luogo di lavoro, esso dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente  nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché  in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che  assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente. 

Oltre all’app “VerificaC19”, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati,  specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle  certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso: 

  • l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di  controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura; • per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell'economia  e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC; • per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA,  l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC;  • per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche - con uffici di servizio  dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi  informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC. 

2. Come è possibile, per i soggetti che non possono vaccinarsi per comprovati motivi di  salute, dimostrare di poter accedere al luogo di lavoro? 

I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID 19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” in corso di predisposizione. Nelle  more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente – previa trasmissione della relativa  documentazione sanitaria al medico competente dell’amministrazione di appartenenza – non potrà essere soggetto ad  alcun controllo. 

3. I soggetti che hanno diritto al green pass ma ne attendono il rilascio o l’aggiornamento  come possono dimostrare di poter accedere al luogo di lavoro? 

Per i soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde e che ne abbiano diritto, nelle more  del rilascio e dell’eventuale aggiornamento, sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in  formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori  di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta. 

4. Quali provvedimenti deve prendere il datore di lavoro che accerta che il dipendente  abbia effettuato l’accesso alla sede di servizio pur essendo sprovvisto di green pass?  Quali sanzioni rischia il lavoratore? 

Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino  alla presentazione del green pass; nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno  di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente  a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore  a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta. 

Nel caso in cui il lavoratore acceda al luogo di lavoro senza green pass, il datore di lavoro deve poi  effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa.  Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass è soggetto, con provvedimento del  Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le  sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. 

Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente  della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o  indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non  concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio 

5. Da chi devono essere effettuati i controlli sul green pass dei lavoratori che arrivano  da società di somministrazione? Dalla società di somministrazione o dall’azienda in  cui vengono distaccati? 

I controlli devono essere effettuati da entrambe, sia dalla società di somministrazione, sia dall’azienda  presso la quale il lavoratore svolge la propria prestazione. 

6. I protocolli e le linee guida di settore contro il COVID-19, che prevedono regole sulla  sanificazione delle sedi aziendali, sull’uso delle mascherine e sui distanziamenti,  possono essere superati attraverso l’utilizzo del green pass? 

No, l’uso del green pass è una misura ulteriore che non può far ritenere superati i protocolli e le linee  guida di settore.

7. I clienti devono verificare il green pass dei tassisti o degli autisti di vetture a noleggio  con conducente? 

I clienti non sono tenuti a verificare il green pass dei tassisti o dei conducenti di NCC.

8. I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona  devono controllare il green pass dei propri clienti? E i clienti, devono controllare il  green pass di tali operatori? 

Il titolare dell’attività deve controllare il pass dei propri eventuali dipendenti ma non deve richiederlo  ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l’attività lavorativa in questione.

9. È necessario verificare il green pass dei lavoratori autonomi che prestano i propri  servizi a un’azienda e che per questo devono accedere alle sedi della stessa? Sì, tutti coloro che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di  volontariato nelle sedi dell’azienda sono soggetti al controllo. 

10. È possibile per il datore di lavoro verificare il possesso del green pass con anticipo  rispetto al momento previsto per l’accesso in sede da parte del lavoratore? Sì. Nei casi di specifiche esigenze organizzative, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni  relative al mancato possesso del green pass con il preavviso necessario al datore di lavoro per  soddisfare tali esigenze. 

11. Quali sanzioni rischia il datore di lavoro che non effettua le verifiche previste per  legge? 

Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass è punito con una sanzione  amministrativa che va da 400 a 1.000 euro. 

12. Il green pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone deve essere valido  per tutta la durata dell’orario lavorativo? 

No. Il green pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso  quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di  allontanamento del suo possessore. 

13. L'obbligo di green pass sussiste anche in capo agli operatori del commercio sulle aree  pubbliche la cui "sede lavorativa" è collocata all'aperto? 

Sì. L’obbligo di green pass non è collegato al fatto che la sede in cui si presta servizio sia all’aperto  o al chiuso. 

14. Quali sono i soggetti titolati a controllare le aziende? 

Le aziende potranno essere controllate dagli ispettori del lavoro e dalle aziende sanitarie locali, dei  quali si avvalgono i prefetti. 

15. I lavoratori di aziende straniere che, per motivi di servizio, devono accedere alla sede  di aziende o pubbliche amministrazioni italiane, devono dimostrare il possesso del  green pass? Nel caso degli autotrasportatori stranieri, se chi deve caricare/scaricare merce è sprovvisto di green pass, è possibile utilizzare il proprio personale per  effettuare tali operazioni? 

Il possesso del green pass è richiesto anche ai lavoratori stranieri ove debbano svolgere la propria  attività lavorativa presso aziende o pubbliche amministrazioni italiane. 

È possibile utilizzare il personale dell’azienda italiana per le operazioni di carico/scarico.

16. I contratti temporanei previsti per le aziende fino a 15 dipendenti, che devono assumere  lavoratori per sostituire quelli sprovvisti di green pass, sono soggetti alle norme  generali per i contratti a termine (quindi anche a quelle sulla contribuzione)?

I contratti di lavoro stipulati per sostituire i lavoratori sprovvisti di green pass sono soggetti alla  disciplina generale del contratto a tempo determinato e in particolare a quanto previsto degli artt. 19  ss. del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni. 

 

Pubblicato in Notizie: UILM
Venerdì, 27 Agosto 2021 09:59

Veronese sulla questione donna e lavoro  

Questi lunghissimi mesi di emergenza sanitaria, hanno maggiormente evidenziato le tante debolezze e criticità del nostro mercato del lavoro. Sicuramente la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive su cui Governo e Parti Sociali hanno iniziato un percorso di “efficientamento ed allargamento”, costituiscono una priorità, a cui si affianca anche la questione donna e lavoro che in quadro complessivo di crescita non deve essere sottovalutata.

Tra forte utilizzo al femminile del part-time di cui ben si conoscono le motivazioni che vanno dalla maggiore quantità di lavoro familiare a carico della donna, alla carenza di infrastrutture materiali per i minori (nidi e materne), nel 2019, stando ai dati Inps, il part time ha interessato il 62% del totale dell’occupazione a tempo parziale. A ciò si collega direttamente anche lo strutturale, purtroppo, gap retributivo di genere che dall’analisi degli ultimi dati Inps 2020, vede le dipendenti donne con oltre 500 euro medi mensili in meno rispetto ai colleghi uomini. Situazione economica che peggiora notevolmente, soprattutto quando si tratta di donne single, se si calcola che nel 2020, la perdita retributiva media mensile di un part-time è stata di 100 euro rispetto al 2019.

Tutti hanno perso qualcosa in questo difficilissimo periodo, ma c’è chi continua a perdere più di altri già da prima. Ricordiamo che dai dati INPS risultano 195.000 donne in meno occupate nel 2020. Noi come UIL chiediamo alla Politica di porre sempre un occhio attento alla questione di genere, e poi di agire, non attraverso interventi a spot, ma con politiche strutturali volte alla maggiore inclusione, tutela e riconoscimento del valore del lavoro delle donne.

(dal sito uil.it) 

L’ufficio H della UIL di Alessandria, che si occupa di dare consulenza alle persone con disabilità e ai loro familiari, ha organizzato per il prossimo lunedì 31 maggio a partire dalle 9.30 un convegno online.

Durante il convegno intitolato Le persone disabili e il mondo del lavoro si parlerà di inclusione sociale e di occupazione nel mondo del lavoro. Verranno affrontati gli aspetti positivi legati all’inserimento nel mondo del lavoro delle persone disabili di ogni età come l’indipendenza, sia economica che di movimento, a favore della totale dipendenza dai benefici assistenziali.

Aspetti non trascurabili che verranno affrontati sono poi il pieno inserimento in società, grazie all’inserimento nei contesti lavorativi, e la partecipazione a tutti gli ambiti di vita: associazionismo, sport, ecc...

Il lavoro, che è un diritto anche per le persone con disabilità come ben espresso nell’art. 27 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, diventa anche terapeutico e riabilitativo, migliora l’autostima del disabile, la cooperazione e il senso di utilità, allentando la percezione di solitudine e sfiducia.

Sergio Montagna, referente Ufficio H Alessandria: “Il convegno nasce dalla necessità di riflettere sulle criticità legate all’inserimento nei contesti lavorativi che non è lineare e presenta ostacoli, non solo al momento della ricerca attiva del lavoro ma già dagli anni della scuola, dove è elevata la percentuale di disabili che faticano a raggiungere alti livelli di istruzione. Molti datori di lavoro considerano ancora problematica l’assunzione di persone con disabilità nonostante leggi come la 68/1999 sul collocamento mirato. Si analizzeranno i diversi settori lavorativi per capire in quali è maggiore l’inserimento dei disabili e dove invece si deve ancora investire per scardinare le consuetudini

Il convegno, organizzato dall’Ufficio H interno alla UIL, dopo l’introduzione di Aldo Gregori, Segretario generale UIL Alessandria, prevedere la relazione del referente Ufficio H Sergio Montagna e l’intervento di: Centro per l’impiego di Alessandria, Confindustria Alessandria, Camera di Commercio di Alessandria, INAL, Cissaca di Alessandria, Centro Down, UICI Unione italiana Ciechi e Ipovedenti, Consorzio Co.Al.A c.c.s. e CNOS di Alessandria.

Il link per il collegamento è il seguente:

https://us02web.zoom.us/j/88409799266?pwd=UmdWWjhvRFdiMFpZVmxFcnF6TDdxUT09

ID riunione: 884 0979 9266
Passcode: y7udQq

Pubblicato in Notizie: Ufficio H
“L´Italia Si Cura con il Lavoro“ nei luoghi simbolo il Primo Maggio di CGIL, CISL e UIL

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Il tutto si svolgerà nel pieno rispetto delle regole anti covid e con una presenza limitata di delegate e delegati.
Lo slogan della giornata del Primo Maggio sarà: "L'Italia Si Cura con il lavoro". In una fase difficile della vita del Paese, in cui c'è bisogno di ripartire nel segno dell'unità, della responsabilità e della coesione sociale, Cgil, Cisl, Uil vogliono ribadire unitariamente il valore della centralità del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese ed affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia.

Cgil Cisl Uil hanno scelto di celebrare il Primo Maggio organizzando, unitariamente, tre distinti eventi sindacali che si svolgeranno presso alcuni luoghi simbolici del mondo del lavoro del nostro Paese. Il Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sarà all'acciaieria AST di Terni; il Segretario generale della CISL, Luigi Sbarra, sarà all'Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa in provincia di Roma; il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sarà davanti alla sede Amazon di Passo Corese, in provincia di Rieti.
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Cgil, Cisl, Uil hanno deciso, oggi, di programmare per i prossimi giorni una serie di iniziative unitarie di mobilitazione a sostegno della piattaforma sindacale per la ricostruzione economica e sociale del Paese e dell'Europa, sollecitando l'avvio di un confronto urgente con il Governo sui temi del lavoro, della crescita economica e della riduzione delle diseguaglianze sociali e per una migliore e più equa destinazione delle risorse stanziate dall'Unione Europea con il Recovery Fund. La prima iniziativa pubblica, "la notte per il lavoro", si svolgerà in piazza Santi Apostoli, a Roma, il prossimo 29 luglio, a partire dalle 20,30, ed avrà al centro le rivendicazioni sindacali, a partire dal blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell'anno, la riforma fiscale e la lotta all'evasione, i rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici, investimenti, sanità, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura , infrastrutture materiali ed immateriali, lavoro stabile, digitalizzazione, mezzogiorno, previdenza, legge sulla non autosufficienza, inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte, con le testimonianze dei delegati e le conclusioni dei leader nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Landini, Furlan, Bombardieri.

Le modalità e gli obiettivi della manifestazione saranno illustrate in una conferenza stampa il 28 luglio dagli stessi leader sindacali. Cgil, Cisl, Uil, stanno programmando per i primi di agosto anche un'iniziativa pubblica sul tema della sicurezza del lavoro. il 18 settembre, si svolgerà una giornata di mobilitazione nazionale di tutto il mondo del lavoro a sostegno delle rivendicazioni di Cgil, Cisl, Uil ed a supporto del confronto sulle scelte che il Governo assumerà nella prossima legge di bilancio.

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CGIL, CISL, UIL incontrano al MEF i ministri Gualtieri e Catalfo

Giornata intensissima, quella odierna, che ha visto impegnato il Sindacato sul fronte della manovra economica. Nella giornata di domani, il provvedimento verrà varato dal Consiglio dei ministri e inviato a Bruxelles. Cgil, Cisl, Uil, dunque, hanno chiesto di essere convocati dal Governo per sollecitare, ancora una volta, l'adozione delle soluzioni proposte già negli scorsi giorni, in occasione degli incontri a Palazzo Chigi e al Mef.

La convocazione è giunta nel pomeriggio. E così, una delegazione dei tre Sindacati confederali, guidata dai Segretari generali, Carmelo Barbagallo, Annamaria Furlan, Maurizio Landini, ha incontrato i ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri, e del Lavoro, Nunzia Catalfo.

Molte ancora le questioni da definire. "Continuiamo ad apprezzare il metodo - ha detto Barbagallo- e abbiamo anche registrato qualche positivo avanzamento rispetto alle nostre proposte. Restano però alcune perplessità e perciò abbiamo ribadito le nostre posizioni: la netta contrarietà all'ipotesi dell'introduzione di finestre per quota 100 e la richiesta di risorse per la riduzione del cuneo fiscale, per i rinnovi contrattuali e per la rivalutazione delle pensioni".

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Giovedì, 03 Ottobre 2019 10:09

Occupati e disoccupati: i dati Istat

Ad agosto 2019 la stima degli occupati risulta sostanzialmente stabile rispetto a luglio; il tasso di occupazione si attesta al 59,2%.

L'occupazione risulta stabile per entrambe le componenti di genere; aumenta per gli ultracinquantenni (+34 mila) mentre cala nelle altre classi d'età. Dopo la flessione del mese scorso, tornano a crescere i dipendenti, sia permanenti sia a termine (+32 mila nel complesso); diminuiscono invece gli indipendenti (-33 mila).

Le persone in cerca di occupazione sono in forte calo (-3,4%, pari a -87 mila unità nell'ultimo mese). La diminuzione riguarda entrambe le componenti di genere e coinvolge tutte le classi d'età. Il tasso di disoccupazione scende al 9,5% (-0,3 punti percentuali).

La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni ad agosto è in aumento (+0,6%, pari a +73 mila unità) per entrambe le componenti di genere. Il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,2 punti percentuali).

Nel trimestre giugno-agosto 2019 l'occupazione è in crescita rispetto ai tre mesi precedenti (+0,2%, pari a +45 mila unità) per entrambi i generi. Nello stesso periodo aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,5%, +79 mila) sia quelli a termine (+0,4%, +12 mila) mentre risultano in calo gli indipendenti (-0,8%, -45 mila); si registrano segnali positivi in tutte le classi di età, ad eccezione dei 35-49enni.

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Si è conclusa, al Ciocco, la due giorni seminariale dell´Esecutivo nazionale della Uil. Un momento di discussione e di analisi sulle linee guida dell´azione sindacale per i prossimi mesi, anche alla luce di un confronto informale con alcuni economisti e sociologi. Ha dato il proprio contributo al dibattito, tra gli altri, anche il professor Domenico De Masi.

«Abbiamo molto riflettuto - ha dichiarato il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo - sul futuro del lavoro nel nostro Paese e sul ruolo del Sindacato nell'attuale scenario politico ed economico. L´impegno della Uil sarà, come sempre, per valorizzare il lavoro, rivalutare le pensioni, creare le condizioni di prospettive occupazionali per i giovani. Questo è ciò che chiederemo al nuovo Governo, il cui operato valuteremo sulla base della capacità di raggiungere quegli obiettivi. Se, dunque, non avremo risposte alle rivendicazioni contenute nella piattaforma unitaria - ha concluso Barbagallo - daremo continuità alla nostra mobilitazione».

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 «Quando è arrivata la sua convocazione, signor Ministro, tutti hanno parlato di un fatto irrituale e mai verificatosi, ma le cose irrituali e le novità non mi spaventano, se determinano risultati concreti. Per questo motivo siamo qui oggi e vorremmo cercare di capire, però, quale metodo usare per arrivare a qualche risultato concreto». Così il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha introdotto il suo intervento al tavolo aperto con le parti sociali dal vicepremier Matteo Salvini al Ministero dell´Interno.

«Vorrei capire - ha precisato Barbagallo - se quelli proposti stamane sono input che derivano dalla posizione della Lega o se sono frutto di un confronto interno al Governo. Inoltre, sarebbero molto utili documenti scritti per proseguire il confronto sui singoli aspetti». Il leader della Uil ha ribadito le posizioni contenute nella piattaforma di Cgil, Cisl, Uil, dal Mezzogiorno al rinnovo dei contatti del pubblico impiego, dalle infrastrutture alla previdenza e ha indicato anche una prima riforma possibile da attuare a costo zero per la crescita del Paese: la delegificazione.

Inoltre, ha posto l'accento su quella che la Uil considera la priorità: «Bisogna ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati: ormai lo diciamo tutti in coro, perché c'è la necessità di rilanciare i consumi per accrescere i livelli produttivi e occupazionali. Peraltro, noi proponiamo di detassare, per tre anni, gli aumenti contrattuali: non costerebbe nulla in più. E, comunque, se le risorse sono poche, bisogna recuperarle dall´evasione fiscale. Noi - ha proseguito - siamo contro l'austerità, ma bisogna fare alleanza per modificare quelle regole europee che ci stanno soffocando. Infine, per quel che riguarda il salario minimo, così come è stato proposto, il rischio è che siano maggiori gli svantaggi dei vantaggi. Siamo disponibili - ha concluso Barbagallo - a discutere su tutto e con tutti per trovare soluzioni positive e condivise».

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Venerdì, 12 Luglio 2019 10:21

Bocchi: «Urge far crescere i salari ovunque»

Le gabbie salariali appartengono alla preistoria del mondo del lavoro e sono il segno di un Paese votato alla povertà. Noi, invece, abbiamo il problema esattamente opposto: migliorare le condizioni di un´economia ancora asfittica. Ecco perché bisogna far crescere i salari, ovunque, ancora troppo sacrificati da una tassazione più alta della media europea e da alcuni ritardi nei rinnovi contrattuali.

Peraltro, ancora oggi, le retribuzione di fatto sono più basse al Sud, dove la contrattazione aziendale, rispetto al Nord, è poco diffusa. Se vogliamo davvero far crescere il Paese, dunque, bisogna preoccuparsi, da un lato, di fare investimenti e, dall'altro, di far aumentare il potere d´acquisto di tutti i lavoratori dipendenti e pensionati. Altrimenti, non ci sono le risorse per acquistare merci e servizi prodotti dalle nostre aziende, a cominciare proprio da quelle allocate nel Nord del Paese, con conseguenti rischi per i livelli produttivi e occupazionali.

Roma, 11 luglio 2019

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