La UIL Provinciale e la UIL di Casale M.to piangono la scomparsa di Romana Blasotti Pavesi.
Il ricordo di Luigi Ferrando, Segretario provinciale UILP: “Luigi Ferrando Intorno alla sua figura di Presidente dell’Afeva abbiamo costruito un fronte rivendicativo e di tutela dei diritti delle famiglie danneggiate dalla produzione di amianto a Casale Monferrato e in Piemonte, fin dai primi anni del nuovo secolo.
Romana guidava, con il suo indomito coraggio e la sua ferma determinazione, un’azione corale fra Afeva, CGIL, CISL e UIL tesa ad ottenere giustizia, azioni di autentica bonifica, ricerca sanitaria.
Insieme abbiamo ottenuto risultati in tutte le iniziative, con Romana perdiamo un sicuro riferimento per la nostra azione sindacale, ma perdiamo anche una grande amica, donna generosa, esempio di fermezza”.
Oggi 28 Aprile 2021, in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro e per le vittime dell’amianto, si svolgerà un’iniziativa unitaria promossa da Cgil Cisl e Uil dedicata ai due temi dal titolo: “Una giornata così speciale che ne vale due. Doppio appuntamento, doppio impegno”. Un’iniziativa voluta dalla tre Organizzazioni Sindacali non solo per celebrare, ma anche per ragionare e agire per il cambiamento.
Ora in diretta
I lavori saranno trasmetti in diretta dalle 10:00 sul sito https://www.uil.it/ e sulla pagina Facebook della UIL https://www.facebook.com/uilofficial/live/
Cgil, Cisl e Uil hanno espresso una parziale soddisfazione circa la previsione di un emendamento alla prossima Legge di Bilancio che proroga il riconoscimento del contributo economico per le vittime di amianto non professionali, confermando l'UNA TANTUM di 10.000 euro. Dopo mesi di iniziative e sollecitazioni, le istanze promosse da CGIL, CISL, UIL, insieme alle Associazioni per la tutela dei diritti dei malati da amianto e dei familiari, hanno finalmente trovato una prima - seppur limitata - risposta rispetto ad un problema che coinvolge migliaia di cittadini. Si tratta infatti di un modesto, ma importante, sostegno alle vittime dell'amianto, cittadini che hanno contratto il mesotelioma, spesso in modo del tutto inconsapevole e involontario. Una misura necessaria, che dovrebbe essere resa strutturale, considerando che coloro che sono stati colpiti da mesotelioma nel nostro Paese sono circa 1500 (classificati dal Registro Nazionale Mesotelioma) e tra questi, il 70% si è ammalato per causa lavorativa diretta, mentre un altro 10% per esposizione ambientale o familiare; pertanto, la percentuale di casi di mesotelioma - per i quali l'analisi anamnestica ha rilevato una esposizione ad amianto lavorativa, ambientale, familiare, o a causa di hobbies - è pari all'80,1% del totale.
Inoltre, nell'emendamento approvato è previsto che, per i lavoratori già titolari di rendita contratta per patologia asbesto correlata, sia assegnata una prestazione aggiuntiva nella misura percentuale del 15 per cento della rendita in godimento. Rispetto a questa misura va ricordato che essa ha subito diverse variazioni, ma, grazie al lavoro svolto dal Comitato Amministratore del Fondo Vittime Amianto, ha trovato una temporanea "stabilizzazione" sul valore del 20 per cento dal 2018 al 2020. La sua attuale riduzione determina una differenziazione, in negativo, nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori, una disparità che non possiamo condividere. Va poi rammentato che, per il triennio 2018-2020, la legge 205/2017 aveva iniquamente già esonerato le parti datoriali dal versare il loro contributo (poco superiore a 7 milioni di euro annui) per il finanziamento del fondo, e con questo emendamento, di fatto, viene abolito il contributo delle imprese.
È evidente che per risolvere definitivamente il problema dell'asbesto, nel nostro Paese c'è bisogno di risorse economiche concrete in grado di realizzare un netto miglioramento delle prestazioni del Fondo per le Vittime dell'Amianto (FVA) e di un'azione più incisiva, continua ed efficace da parte del Governo, che preveda una nuova governance, ed una partecipazione di tutti i soggetti coinvolti a partire dalle Parti Sociali, prevedendo azioni fattuali nelle tre macro aree Salute - Ambiente - Lavoro, a cui urge dare risposte.
Aumenta l'importo della prestazione in favore dei malati di mesotelioma non professionale o dei loro eredi per le annualità 2015-2020. Una circolare INAIL dello scorso 13 maggio riporta le istruzioni per l'applicazione della disposizione.
Questa norma ha previsto un miglioramento del valore del beneficio economico, per l'anno 2020, attraverso l'erogazione di una prestazione assistenziale valida per tutti gli eventi accertati a decorrere dal 1° gennaio 2015 con un importo fisso che passa da euro 5.600, già precedentemente previsti, a 10.000 euro. Questa prestazione economica una tantum è riconosciuta a favore dei malati di mesotelioma non professionale, cioè contratto per esposizione familiare a lavoratori impiegati in Italia nella lavorazione dell'amianto o per esposizione ambientale avvenuta sul territorio nazionale. La norma prevede che possano beneficiarne anche gli eredi.
La disposizione consente, anche ai soggetti che hanno già beneficiato della prestazione una tantum (o ai loro eredi) nel periodo 2015-2019, di poter presentare domanda per ottenere l'integrazione dell'importo già ricevuto di 5.600 euro, arrivando così a 10.000 euro.
Per avere maggiori informazioni potete recarvi al patronato UIL, prendendo appuntamento telefonicamente chiamando il centralino di una delle sedi.
Per accedere alla prestazione il malato deve inoltrare, entro 120 giorni dalla data di accertamento della malattia, tramite raccomandata A/R o tramite pec, alla sede territoriale competente per domicilio l'apposita istanza, avvalendosi del modulo Mod. 190 e della documentazione sanitaria che attesta che il soggetto è affetto da mesotelioma, con l'indicazione dell'epoca della prima diagnosi.
Gli eredi, sempre per eventi accertati a decorrere dal 1° gennaio 2015, devono presentare l'istanza, corredata di idonea documentazione, a pena di decadenza entro 120 giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge (1° marzo 2020), utilizzando lo stesso modulo Mod.
Per i decessi avvenuti dopo tale data, le domande devono essere presentate entro 120 giorni dalla data della morte.
A seguito della sospensione dei termini di decadenza disposta dal decreto-legge 17 marzo 2020, il termine ultimo di scadenza per la presentazione delle istanze di accesso alle prestazioni da parte degli eredi, per i decessi avvenuti entro il 1° giugno, è il 29 settembre 2020, mentre per i decessi intervenuti dopo tale data, il termine di presentazione dell'istanza da parte degli eredi rimane quello dei 120 giorni dalla data della morte.
Dopo la data di sabato 27 aprile, domani venerdì 3 maggio 2019 a Casale Monferrato si teranno le celebrazioni per la Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto a cura del Comune di Casale Monferrato in collaborazione con AFEVA, CGIL, CISL, UIL.
Domani dalle 9 alle 12 al Parco Eternot si terrà l'evento Vita ad impatto zero a cura dell'Associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie in collaborazione con Legambiente, AfeVA, Confraternita degli Stolti, Fridays for Future e Comune. L'iniziativa è rivolta ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado ed è dedicata ai temi dell'eco-sostenibilità. Sempre venerdì 3 dalle 9 alle 12 al Castello del Monferrato ci sarà la Giornata seminariale dei delegati e delegate CGIL,CISL e UIL sui temi Storia delle lotte e della vertenza Eternit di Casale Monferrato e L'ambiente e la sicurezza sul lavoro: il punto in Provincia di Alessandria.
A dare inizio ai lavori sarà Luigi Ferrando, responsabile UIL di Casale Monferrato.
La giornata seminariale è dedicata a delegati e delegate di Cgil, Cisl e UIL.
Verranno proiettati filmati, presentati libri e interverranno numerosi ospiti oltre ai testimoni di quanto è successo e continua ad accadere a Casale Monferrato, agli ex dipendeti della Eternit e ai loro familiari. Ambiente, salute, sicurezza sul lavoro saranno i temi cardine della mattinata formativa.
Nella Legge di Bilancio 2019 non c'è un netto cambio di rotta rispetto al passato e le risorse disponibili per le politiche ambientali non raggiungono cifre importanti che invece auspicavamo. Si resta sull'ordinario, quando in realtà ci sarebbe bisogno di investire concretamente sulla sostenibilità ambientale e sulla tutela della natura. Queste tematiche, ormai ampliamente riconosciute come prioritarie sia a livello nazionale che mondiale,
rappresentano un volano per l'economia e per valorizzare il nostro Paese, che ha bisogno di interventi concreti sia sulla manutenzione del territorio che sulla prevenzione del rischio idrogeologico, con un programma di investimenti che superi la logica emergenziale.
Riteniamo di primaria importanza il coinvolgimento delle parti sociali per fronteggiare i cambiamenti climatici e favorire la giusta transizione. In tal senso bisognerebbe pianificare ed avviare una governance condivisa tra Istituzioni, sindacati e datori di lavoro affinché si garantisca una giusta transizione per i lavoratori e le comunità anche per sostenere così la crescita occupazionale.
Entrando nel merito della Legge di Bilancio 2019 riportiamo i commi di nostro interesse:
Art.1, comma 67: detrazioni per le spese relative ad interventi di efficienza energetica,
ristrutturazione edilizia e misure antisismiche. Si dispone la proroga al 31 dicembre 2019 del
termine previsto per avvalersi della detrazione d'imposta nella misura del 65% per le spese
relative ad interventi di riqualificazione energetica degli edifici (c.d. ecobonus) e per l'acquisto
e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti. Viene inoltre
estesa al 2019 la detrazione del 50% per le spese sostenute per l'acquisto e la posa in opera di
impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse
combustibili, per altri interventi di ristrutturazione edilizia fino ad una spesa massima di
96.000 euro (indicati dall'articolo 16-bis, comma 1, del TUIR) e per l'acquisto di mobili e di
elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (A per i forni), per le apparecchiature per le
quali sia prevista l'etichetta energetica finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di
ristrutturazione.
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Art. 1, comma 68: si prevede la proroga, limitatamente all'anno 2019, della detrazione del 36
per cento dall'IRPEF delle spese sostenute (nel limite massimo di 5.000 euro) per interventi di
"sistemazione a verde" di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo, pertinenze o
recinzioni.
Art.1, commi 73-74: al fine di incrementare il riciclaggio delle plastiche miste e degli scarti
non pericolosi dei processi di produzione industriale e della lavorazione di selezione e di
recupero dei rifiuti solidi urbani, in alternativa all'avvio al recupero energetico, nonché al fine
di ridurre l'impatto ambientale degli imballaggi e il livello di rifiuti non riciclabili derivanti da
materiali da imballaggio, a tutte le imprese che acquistano prodotti realizzati con materiali
provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica ovvero che acquistano
imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002 o derivati
dalla raccolta differenziata della carta e dell'alluminio è riconosciuto, per ciascuno degli anni
2019 e 2020, un credito d'imposta nella misura del 36 per cento delle spese sostenute e
documentate per i predetti acquisti, nel limite di fruizione pari a 20.000 euro per ciascun
beneficiario e, complessivamente, a 1 milione di euro annui per gli anni 2020 e 2021.
Art.1, comma 102: al fine di sostenere la diffusione della micromobilità elettrica e
promuovere l'utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili, nelle città è autorizzata la
sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione
prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini. A tale fine, entro trenta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti sono definiti le modalità di attuazione e gli strumenti operativi
della sperimentazione.
Art. 1, commi 107-114: previste risorse che prevedono l'assegnazione, entro il 10 gennaio
2019, di contributi da parte del Ministero dell'interno ai comuni, per un limite complessivo di
400 milioni di euro, per favorire gli investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade,
edifici pubblici e patrimonio comunale.
Art. 1, commi 122-123: Viene inoltre prevista l'istituzione, a decorrere dal 2019, di un Fondo da
ripartire destinato principalmente al rilancio degli investimenti degli enti territoriali.
Art. 1, commi 134-148: al fine di fronteggiare le situazioni di dissesto e rischio idrogeologico
del territorio nazionale (in modo analogo a quanto già previsto dalla legge di bilancio 2018)
per il periodo 2021-2033, sono assegnati alle regioni a statuto ordinario contributi per
investimenti per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza degli edifici e
del territorio, nel limite complessivo di 135 milioni di euro annui per gli anni dal 2021 al 2025,
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di 270 milioni di euro per l'anno 2026, di 315 milioni di euro annui per gli anni dal 2027 al
2032 e di 360 milioni di euro per l'anno 2033. Al fine di favorire gli investimenti sono
assegnati ai comuni contributi per investimenti relativi a opere pubbliche di messa in
sicurezza degli edifici e del territorio, nel limite complessivo di 250 milioni di euro annui per
gli anni dal 2021 al 2025, di 400 milioni di euro per l'anno 2026, di 450 milioni di euro annui
per gli anni dal 2027 al 2031 e di 500 milioni di euro annui per gli anni 2032 e 2033.
Art.1, commi 153-155: al fine di accelerare la predisposizione e l'attuazione del Piano
nazionale di interventi nel settore idrico, all'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205,
sono previste, norme di modifica della disciplina del Piano nazionale di interventi nel settore
idrico (introdotta dalla legge di bilancio 2018) con l'autorizzazione di uno stanziamento
aggiuntivo per l'attuazione di un primo stralcio del Piano e per il finanziamento della
progettazione di interventi considerati strategici nel medesimo Piano, di 1 miliardo di euro
(100 milioni per ciascun anno del periodo 2019-2028, di cui 60 milioni annui per la sezione
"invasi").
Art.1, commi 156-161: per le erogazioni liberali in denaro effettuate nei periodi d'imposta
successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, per interventi su edifici e terreni pubblici,
sulla base di progetti presentati dagli enti proprietari, ai fini della bonifica ambientale,
compresa la rimozione dell'amianto dagli edifici, della prevenzione e del risanamento del
dissesto idrogeologico, della realizzazione o della ristrutturazione di parchi e aree verdi
attrezzate e del recupero di aree dismesse di proprietà pubblica, spetta un credito d'imposta,
nella misura del 65 per cento delle erogazioni effettuate. Con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate le disposizioni
necessarie per l'attuazione dei commi da 156 a 160, nei limiti delle risorse disponibili pari a 1
milione di euro per l'anno 2019, a 5 milioni di euro per l'anno 2020 e a 10 milioni di euro a
decorrere dall'anno 2021.
Art.1, commi 179-183: con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è istituita e
disciplinata, ai sensi dell'articolo 7, comma 4, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303,
una struttura di missione per il supporto alle attività del Presidente del Consiglio dei ministri
relative al coordinamento delle politiche del Governo e dell'indirizzo politico e amministrativo
dei Ministri in materia di investimenti pubblici e privati e nelle altre materie di cui al comma
180, denominata « InvestItalia », che opera alle dirette dipendenze del Presidente del
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Consiglio dei ministri, anche in raccordo con la Cabina di regia Strategia Italia. I compiti
principali di Investitalia sono: analisi e valutazione di programmi di investimento riguardanti
le infrastrutture materiali e immateriali; valutazione delle esigenze di riammodernamento
delle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni; verifica degli stati di avanzamento dei
progetti infrastrutturali; studi di fattibilità economico-giuridici dei progetti di investimento,
individuazione di soluzioni operative, il tutto in collaborazione con i diversi
ministeri; individuazione di ostacoli e criticità e proposta di soluzioni.
Art.1, comma 232: si autorizza la spesa di 25 milioni di euro per il 2019 e di 40 milioni di
euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022 per potenziare ed accelerare il programma di
riqualificazione energetica degli immobili della P.A. centrale.
Art.1, commi 234-235: al fine del potenziamento delle catene logistiche e dell'intermodalità
sostenibile sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2-ter dell'articolo 3 del decreto-legge 24 settembre 2002, n. 209,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 novembre 2002, n. 265, dopo le parole: «con
particolare riferimento alle autostrade del mare» sono inserite le seguenti: «e al trasporto
per le vie d'acqua navigabili interne»;
b) al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 11 aprile 2006, n.
205:
1) alla lettera f) del comma 2 dell'articolo 1, dopo le parole: «strada-mare, » sono
inserite le seguenti: «strada-vie d'acqua navigabili interne, mare-vie d'acqua navigabili
interne,»;
2) alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 2, dopo le parole: «con particolare
riferimento all'utilizzazione della modalità marittima» sono inserite le seguenti: «e per vie
d'acqua navigabili interne».
All'attuazione delle disposizioni di cui al comma 234 si provvede nel limite di spesa di
2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e di 5 milioni di euro annui a
decorrere dall'anno 2021.
Art.1, comma 317: in materia ambientale, al fine di potenziare l'attuazione delle politiche
ambientali e di perseguire un'efficiente ed efficace gestione delle risorse pubbliche destinate
alla tutela dell'ambiente, si autorizza l'assunzione a tempo indeterminato, per il triennio
2019-2021, presso il Ministero dell'ambiente, di 420 unità di personale (di cui 20 di livello
dirigenziale) anche in sovrannumero (con assorbimento in relazione alle cessazioni del
personale di ruolo) e in deroga alla normativa vigente e senza il previo esperimento delle
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procedure in materia di mobilità ordinaria e collettiva. Conseguentemente, si dispone la
progressiva riduzione delle vigenti convenzioni del Ministero riguardanti attività di assistenza
e di supporto tecnico-specialistico ed operativo in materia ambientale.
Art.1, commi 732-734: per l'istituzione e l'inizio dell'operatività della fondazione
denominata « Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile », con
sede in Taranto, è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020
e 2021, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e
della ricerca.
Art.1, commi 743-745: sono disposte misure per l'estensione dei finanziamenti a tasso
agevolato anche ai soggetti pubblici competenti per edifici scolastici e universitari, adibiti a
ospedali, policlinici, a servizi socio-sanitari e ad impianti sportivi, per la realizzazione di
interventi di efficientamento e risparmio idrico.
All'articolo 9 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla
legge 11 agosto 2014, n. 116, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: « usi finali dell'energia » sono inserite le seguenti:
« e di efficientamento e risparmio idrico »;
b) dopo il comma 1 è inserito il seguente: « 1-bis. I finanziamenti a tasso agevolato di cui al
comma 1 possono essere concessi anche a:
a) soggetti pubblici per l'efficientamento energetico e idrico di impianti sportivi di proprietà
pubblica non compresi nel piano di cui al comma 3 dell'articolo 15 del decreto-legge 25
novembre 2015, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 2016, n. 9;
b) soggetti pubblici per l'efficientamento energetico e idrico di edifici di proprietà pubblica
adibiti a ospedali, policlinici e a servizi socio-sanitari »;
c) ai commi 2 e 3, le parole: « al comma 1 » sono sostituite dalle seguenti: « ai commi 1 e 1-bis
»; d) al comma 5, dopo le parole: « di cui ai commi 1 » è inserita la seguente: « , 1-bis »;
e) alla rubrica, dopo la parola: « scolastici » sono inserite le seguenti: « , sanitari, sportivi ».
Art.1, comma 751: al fine di garantire misure idonee a superare la situazione di criticità
ambientale e sanitaria creatasi con riferimento agli pneumatici fuori uso presenti nel
territorio nazionale, all'articolo 228 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono
apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Ai fini di cui al presente comma,
un quantitativo di pneumatici pari in peso a cento equivale ad un quantitativo di
pneumatici fuori uso pari in peso a novantacinque»;
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b) al comma 3-bis, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «I produttori e gli
importatori di pneumatici, o le loro eventuali forme associate, devono utilizzare, nei
due esercizi successivi, gli avanzi di gestione derivanti dal contributo ambientale per la
gestione di pneumatici fuori uso, anche qualora siano stati fatti oggetto di specifico
accordo di programma, protocollo d'intesa o accordo comunque denominato, ovvero
per la riduzione del contributo ambientale».
Art.1, commi 800-801: Il fondo di cui all'articolo 1, comma 476, della legge del 28 dicembre
2015, n.208 "al fine di contribuire all'attuazione dei necessari interventi urgenti di messa in
sicurezza e bonifica, per garantire la maggior tutela dell'ambiente e della salute pubblica, dei
siti di interesse nazionale, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare è istituito un fondo con una dotazione di 10 milioni di euro per ciascuno
degli anni 2016, 2017 e 2018", è incrementato per un importo di 20.227.042 milioni di euro
per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024). Tali somme sono finalizzate alla realizzazione di
interventi ambientali individuati dal Comitato interministeriale di cui all'articolo 2 del
decreto-legge 10 dicembre 2013, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 febbraio
2014, n. 6, nonché al finanziamento di un programma nazionale di bonifica e ripristino
ambientale dei siti oggetto di bonifica ai sensi degli articoli 250 e 252, comma 5, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dei siti per i quali non sia stato avviato il procedimento di
individuazione del responsabile della contaminazione ai sensi dell'articolo 244 del medesimo
decreto legislativo, nonché, in ogni caso, per interventi urgenti di messa in sicurezza e bonifica
di siti contaminati. La dotazione del fondo è ulteriormente incrementata nell'anno 2019 con le
risorse disponibili iscritte nell'esercizio finanziario 2018 nello stato di previsione del
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Art.1, comma 802: vengono invitati i produttori ad adottare, su base volontaria e in via
sperimentale dal 1° gennaio 2019 fino al 31 dicembre 2023, una serie di iniziative per la
riduzione dei prodotti di plastica monouso ed è istituito un fondo, presso il Ministero
dell'ambiente (con una dotazione di 100.000 euro, a decorrere dal 2019) destinato a
finanziare attività di studio e verifica tecnica e monitoraggio da parte dei competenti istituti di
ricerca. Al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, dopo l'articolo 226-ter è inserito il
seguente: « Art. 226-quater. – (Plastiche monouso) – 1. Ai fini di prevenire la produzione di
rifiuti da prodotti di plastica monouso e di quella dei materiali di origine fossile, nonché di
prevenire l'abbandono e di favorire la loro raccolta differenziata e il relativo riciclaggio di
materia, nonché di facilitare e promuovere l'utilizzo di beni di consumo ecocompatibili
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coerentemente con gli obiettivi indicati nella comunicazione della Commissione europea
"Strategia europea per la plastica nell'economia circolare".
Art. 1, commi 833-838: al fine di rilanciare e accelerare gli investimenti pubblici
(finalizzati alla messa in sicurezza degli edifici del territorio, ivi compresi: l'adeguamento e il
miglioramento sismico degli immobili, prevenzione del rischio idrogeologico, tutela
ambientale, interventi nel settore della viabilità e dei trasporti, interventi di edilizia sanitaria
e di edilizia pubblica residenziale, interventi in favore delle imprese, comprese la ricerca e
l'innovazione) sono attribuiti alle Regioni a statuto ordinario contributi pari a 2.496,2 milioni
di euro per l'anno 2019 (che possono essere modificati mediante accordo in sede di
Conferenza Stato Regioni da sancire entro il 31 gennaio 2019). Il contributo di cui al comma
833 è destinato dalle regioni a statuto ordinario al finanziamento di nuovi investimenti diretti
e indiretti, per un importo almeno pari a 800 milioni di euro per l'anno 2019 e a 565,4 milioni
di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022. Al fine di rilanciare e accelerare gli
investimenti pubblici, alle regioni a statuto ordinario è attribuito un contributo pari a 1.746,2
milioni di euro per l'anno 2020.
Art.1, commi 954-957: si prevede che, fino al riordino della materia, gli impianti di biogas
fino a 300 KW, realizzati da imprenditori agricoli, anche in forma consortile, alimentati con
sottoprodotti provenienti da attività di allevamento e della gestione del verde, continuino ad
accedere agli incentivi previsti per l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal
fotovoltaico, ai sensi del decreto ministeriale 23 giugno 2016.
Art. 1, commi 1028-1030: è autorizzata la spesa di 800 milioni di euro per l'anno 2019 e di
900 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, al fine di permettere l'immediato
avvio e la realizzazione nell'arco del medesimo triennio degli investimenti strutturali e
infrastrutturali urgenti di cui all'articolo 25, comma 2, lettere d) ed e), del codice di cui al
decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, finalizzati esclusivamente alla mitigazione del rischio
idraulico e idrogeologico nonché all'aumento del livello di resilienza delle strutture e
infrastrutture individuate dai rispettivi Commissari delegati. Per far fronte alle esigenze di
contrasto al dissesto idrogeologico ed ai rischi ambientali, si prevede che le Regioni debbano
utilizzare prioritariamente le risorse allo scopo disponibili nell'ambito dei programmi
cofinanziati dai Fondi UE della programmazione 2014/2020 e dei programmi complementari
di azione e coesione, nel rispetto della normativa vigente europea e nazionale, fino a 700
milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 (art. 1, comma 1030).
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-AMIANTO-
L'Italia è stato il maggior produttore di amianto in Europa dopo la Russia e il maggior
utilizzatore. Sono trascorsi ben ventisei anni da quando in Italia l'amianto è stato
definitivamente messo al bando con la legge n. 257 del 1992, che vieta l'estrazione,
l'importazione, il commercio e l'esportazione di tutti i materiali contenenti amianto. L'amianto
continua però ad uccidere e la stima per difetto delle vittime per neoplasie dovute all'amianto
è di 4.000 decessi all'anno, con una crescita significativa delle vittime civili, semplici cittadini,
che non necessariamente hanno avuto una vita lavorativa di esposizione all'amianto, ma che
hanno vissuto in abitazioni con presenza di amianto, che hanno svolto la loro attività in
ambienti e quartieri prossimi a siti con presenza significativa di amianto. L'attuale legge di
bilancio si sta traducendo in una beffa per le vittime dell'amianto, perché il Governo non ha
previsto neanche una riga per contrastare concretamente questa fibra killer che miete
migliaia di vittime ogni anno. C'è la necessità di realizzare un percorso di giustizia
previdenziale verso i lavoratori esposti all'amianto per i quali le normative di accesso
agevolato alla pensione a fronte della minore aspettativa di vita per l'esposizione all'amianto,
negli anni sono state modificate non garantendo una parità di accesso. Riteniamo urgente
modificare e migliorare le prestazioni del Fondo per le Vittime dell'Amianto, senza oneri
aggiuntivi per la finanza pubblica, ed al contempo si definiscano misure efficaci per un'azione
di bonifica dell'amianto in tutti gli ambienti di vita e di lavoro del nostro Paese.
Nella Legge di Bilancio 2019 i commi che trattano la problematica amianto sono i seguenti:
ART.1, commi 156-161: per le erogazioni liberali in denaro effettuate nei periodi d'imposta
successivi a quello in corso al 31 dicembre 2018, per interventi su edifici e terreni pubblici,
sulla base di progetti presentati dagli enti proprietari, ai fini della bonifica ambientale,
compresa la rimozione dell'amianto dagli edifici, della prevenzione e del risanamento del
dissesto idrogeologico, della realizzazione o della ristrutturazione di parchi e aree verdi
attrezzate e del recupero di aree dismesse di proprietà pubblica, spetta un credito d'imposta,
nella misura del 65 per cento delle erogazioni effettuate. Con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del
mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono individuate le disposizioni
necessarie per l'attuazione dei commi da 156 a 160, nei limiti delle risorse disponibili pari a 1
milione di euro per l'anno 2019, a 5 milioni di euro per l'anno 2020 e a 10 milioni di euro a
decorrere dall'anno 2021.
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A nostro avviso sarebbe stato necessario che nella legge di bilancio fossero stati previsti
incentivi fiscali anche per chi effettua la bonifica e la rimozione dell'amianto negli edifici
privati, perché questi interventi producono un duplice vantaggio: da un lato generano lavoro,
soprattutto nel comparto edile, e dall'altro, rappresentano un'opportunità concreta di
risanamento ambientale per il nostro Paese.
Ribadiamo al contempo la necessità di migliorare il valore economico del Fondo Vittime
Amianto, considerando che questa tematica non è presente né è stata trattata nell'attuale
legge di bilancio. Chiediamo che la prestazione UNA TANTUM di 5.600 euro per i malati di
mesotelioma non professionale sia portata a 12.000 euro per tutto il triennio 2019 - 2021
sulla base delle disponibilità finanziare del FVA definite dal decreto interministeriale (Lavoro
ed Economia) del 4 settembre 2015. Infatti la disponibilità di cassa del FVA consente altresì
di conguagliare a 12.000 euro il valore dell'Una Tantum di 5.600 euro percepita anche da
coloro che rientrano nel primo triennio dell'istituzione della norma, 2015-2017 e per l'anno
2018. Quest'ultima operazione è possibile perché il numero complessivo delle domande del
periodo 2015-2018 è intorno alle 700 persone.
Questa mattina è avvenuto l'incontro in Prefettura ad Alessandria tra i Segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e UIL Alessandria e il Prefetto, voluto dalle parti sociali per sensibilizzare il Governo sul tema amianto. In queste giornate è in corso una mobilitazione a livello nazionale per chiedere risposte al Governo su bonifiche, riconoscimento delle malattie professionali, finanziamenti alla ricerca per combattere patologie asbesto correlate, prevenzione e risarcimento alla vittime.
Grazie per l'attenzione,
UIL Alessandria
Domani mattina, mercoledì 7 novembre alle 10.30, i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e UIL incontreranno in Prefetto di Alessandria.
I sindacati hanno chiesto un incontro in Prefettura, aderendo così alle giornate di mobilitazione a livello nazionale per chiedere al Governo risposte esaustive su molte problematiche legate all'amianto.
Il nostro territorio è particolarmente sensibile a questo tema visto il dramma vissuto in prima persona dai lavoratori dell'Eternit e dagli abitanti di Casale Monferrato. La fibra killer, come sappiamo, continua silenziosamente a mietere vittime. Ogni anno si stima che i morti per amianto siano 3000 in Italia.
Urge quindi accelerare i tempi sugli interventi di bonifica, garantire giustizia previdenziale a chi lavora in ambienti esposti all'amianto, riconoscere la malattia professionale, risarcire i familiari delle vittime e rafforzare ulteriormentei Centri Operativi Regionali per la rilevazione di tutti i tumori provocati dall'amianto per individuare le patologie asbesto correlate e definire piani puntuali di prevenzione e di bonifica.
La salute è un bene che va preservato ad ogni costo, investendo sulla prevenzione, la ricerca e sottoponendo i malati a terapie mirate alla cura del mesotelioma, un male dall'incubazione lunghissima che la città di Casale Monferrato e i dintorni purtroppo conoscono e continuano a combattere.
A livello nazionale le tre sigle sindacali hanno chiesto un incontro con il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per esporre le preoccupazioni e l'entità del fenomeno che genera morti. Per questo Cgil, Cisl e UIL, anche ad Alessandria, vogliono sollecitare durante l'incontro fissato per domani con il Prefetto attenzione sul tema amianto a 360 gradi che sia visibile già con stanziamenti da inserire nella Legge di Bilancio 2019.
Relazione introduttiva unitaria
Angelo Colombini
Segretario Confederale
Cisl Nazionale
Un'azione più incisiva, continua ed efficace delle organizzazioni sindacali.
L'Italia libera dall'amianto entro il 2028.
Premessa
Da diversi anni abbiamo cercato di tenere elevata l'attenzione del Paese sulle problematiche dell'amianto e diverse sono state le iniziative ed anche i risultati positivi.
Ora si tratta di dare più incisività, più continuità garantendo un impegno corale e coordinato su tutto il territorio nazionale.
La riunione di oggi ha tre obiettivi:
a. la condivisione delle nostre richieste
b. far recepire le nostre richieste nella legge di bilancio
c. garantire il supporto della mobilitazione a tutti livelli, centrale, regionali e nelle grandi aree urbane.
Le vittime
I numeri delle vittime dell'amianto non fanno più notizia.
Anche le stime sono approssimative e questo sembra alleggerire qualsiasi preoccupazione.
Ci sono documentate nominativamente almeno 1.500 diagnosi di mesotelioma ogni anno e per i tumori polmonari e gli altri tumori asbesto correlati si stima un effetto moltiplicatore da 1 a 3 rispetto al numero dei mesotelioma.
Quindi ogni anno dovremmo avere da 3.000 a 6.000 vittime dell'amianto.
Anche se dovessimo basarci sulla stima più bassa, si tratta di 3.000 persone che ogni anno sono vittime dell'amianto.
Questi numeri ci lasciano inquieti e ci obbligano a realizzare risposte più efficaci e incisive.
La prima conseguenza di questa considerazione è che non possiamo accettare l'approssimazione delle vittime dell'amianto.
Dobbiamo far diventare il ReNaM, il Registro Nazionale dei Mesoteliomi il Registro di tutti i tumori asbesto correlati.
Dobbiamo pretendere ed ottenere nell'immediato il potenziamento dei COR (Centri Operativi Regionali) per lo studio epidemiologico di tutti i tumori dovuti all'amianto a partire dai tumori polmonari.
Diversi COR già operano in questa direzione, bisogna garantire un'azione generalizzata su tutto il territorio nazionale con un forte coordinamento dell'Inail e del Ministero della Salute così come indicato dall'art. 244 del decreto legislativo 81/2008.
Bisogna definire risorse certe che garantiscano un azione immediata e tempestiva da parte dei COR in grado di darci le indicazioni utili per interventi più immediati e mirati.
Il Fondo delle vittime dell'amianto
Alle vittime dell'amianto dobbiamo assicurare oltre al migliore percorso di assistenza sanitaria anche un pronto e tempestivo supporto economico che li aiuti nella fase della cura delle patologie asbesto correlate e di indennizzo nei casi di decesso.
Nel triennio 2018-2020 dovremmo riuscire ad avere per i malati professionali e gli eredi dei malati professionali deceduti, l'erogazione puntuale mensile delle prestazioni economiche aggiuntive pari al 20 % delle indennità percepite da Inail.
Oggi vige un regolamento che nonostante la disponibilità in cassa delle risorse economiche non ci consente di erogare con puntualità tutto quanto è disponibile e ad agire ancora con anticipi e conguagli.
Mentre per i malati di mesotelioma non professionali e per gli eventuali loro eredi in caso di decesso, per lo stesso triennio avremo l'erogazione dell'Una tantum di 5.600 euro.
Quali richieste?
La riforma del F.V.A.
Vogliamo realizzare un Fondo Universale, cioè che abbia i trattamenti equiparati per tutte le vittime dell'amianto sulla base del modello Francese del FIVA con gli adeguamenti necessari in considerazione della diversa struttura delle dimensioni delle aziende.
In Italia è preponderante la presenza delle PMI, mentre in Francia è più consistente il peso delle grandi e medie imprese.
Ciò significa che il contributo delle aziende, tramite l'Inail, deve crescere di un valore significativo.
Su questo tema, vi proponiamo un seminario nazionale specifico di approfondimento aperto ai parlamentari e alle autorità di Governo.
Nel frattempo, a fronte anche della disponibilità delle risorse, cercheremo di convincere il Governo, il Ministro del Lavoro e il Ministro dell'Economia a portare a 12.000 euro il valore dell'Una tantum a favore dei malati di mesotelioma delle vittime non professionali, cercando di allargarlo, sempre per i non professionali, alle altre tipologie di tumori asbesto correlati.
Le risorse per queste operazioni già sono disponibili, non ci sono aggravi per la finanza pubblica e anche le procedure devono essere semplificate e rese celeri con la conferma delle patologie da parte dei COR.
Ecco ancora una volta l'importanza del supporto dei COR per la valutazione circa l'attestazione della causalità dell'amianto nelle patologie asbesto correlate.
Aspetti previdenziali
Siamo in presenza di un significativo contenzioso legale che i diversi interventi disarticolati del legislatore, hanno reso sempre più complesso e multiforme.
Noi riteniamo che, all'interno della discussione generale sul sistema previdenziale e sulla base del principio di riferimento circa l'aspettativa di vita, bisogna riaprire i termini per il riconoscimento dell'esposizione all'amianto.
Innanzitutto a parità di esposizione all'amianto ci deve essere parità di trattamenti previdenziali.
Ma serve riaffermare alcuni criteri:
validità dei 10 anni di esposizione come soglia per la rivalutazione degli anni di lavoro ai fini previdenziali,
la conferma del moltiplicatore dell'1,5 per la rivalutazione degli anni di lavoro ai fini previdenziali,
la validità almeno fino al 2003 del periodo massimo valido ai fini della maggiorazione previdenziale, come indicato dal decreto (2007) dell'ex Ministro Cesare Damiano, che lo limitava solo ad alcuni stabilimenti.
L'aspettativa di vita degli esposti all'amianto è più bassa della vita media dei lavoratori italiani ed essendo uno dei criteri che regola il sistema previdenziale, lo stesso, deve essere articolato anche in considerazione dell'aspettativa di vita di categorie specifiche come gli ex-esposti all'amianto.
Inoltre, sempre in riferimento all'attesa di vita, per i malati di mesotelioma deve essere riconosciuto il sistema previdenziale antecedente la riforma Fornero per la collocazione in pensione, oltre al moltiplicatore 1,5 per il calcolo degli anni di contribuzione.
Su questi aspetti riteniamo giusto il ricorso legale pilota che i chimici Cgil Cisl e Uil di Ravenna hanno avviato e su cui relazionerà nello specifico Lorenzo Zoli a nome di tutte e tre le organizzazioni.
Le questioni sociali richiamate finora fanno capo al Ministero del Lavoro al quale chiederemo di aprire un tavolo di lavoro e di confronto per la loro risoluzione, unitamente all'Inail e all'Inps.
Macro Area Sanità
Dopo la conferenza nazionale governativa di Casale Monferrato del 24 e 25 novembre dell'anno scorso, la Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali ha approvato il protocollo nazionale per la sorveglianza sanitaria degli esposti e degli ex esposti.
Un risultato importante ma che deve completarsi con un sistema di verifica nella sua applicazione e di valorizzazione nell'analisi dei risultati a livello nazionale.
Non c'è una struttura sanitaria incaricata e capace di mettere insieme i dati e di ottimizzarne e valutarne gli esiti e gli effetti.
Trattandosi di lavoratori e lavoratrici, riteniamo che questo ruolo di messa in comune dei dati, lo studio, la valutazione degli stessi e la sorveglianza sanitaria, debba essere a carico dell'Inail.
Inoltre riteniamo debba essere maggiore l'impegno dell'Inail rispetto:
all'attività dei COR;
al coordinamento dei centri di eccellenza di cura;
al coinvolgimento nella ricerca clinica per la cura dei mesotelioma.
Sull'insieme della Macro Area sanitaria è importante avere un Tavolo di confronto al Ministero della Salute con la presenza del Ministero del Lavoro e la partecipazione dell'Inail, dell'Istituto Superiore della Sanità e delle Regioni.
Macro Area Ambiente
Condividiamo l'affermazione del Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa: "che non è più ammissibile veder pezzi di amianto disseminati un po' da per tutto lungo le strade e le sponde dei fiumi e torrenti".
Per porre fine alla presenza pericolosa dell'amianto ci vuole un piano straordinario che possiamo riassumere nei seguenti punti:
- Un Fondo pubblico per la bonifica dell'amianto per le persone incapienti (un Paese solidale non può accettare che chi è disagiato economicamente, debba convivere forzatamente con l'amianto);
- Un Fondo pluriennale per la bonifica degli edifici pubblici, a cominciare da scuole ed ospedali;
- Il rafforzamento e un finanziamento specifico per il SNPA (il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, Ispra-Arpa) per garantire sul territorio nazionale un'azione omogenea di censimento, codice e norme di intervento per le bonifiche, criteri per i depositi temporanei di prossimità, criteri per la individuazione delle discariche regionali, almeno una per Regione a seconda delle dimensioni territoriali;
- Le discariche di prossimità, ogni Comune ha l'obbligo di destinare uno spazio pubblico per il conferimento delle piccole quantità di Materiale Contenete Amianto (MCA), così come previsto per i rifiuti domestici e per i rifiuti degli inerti dell'edilizia. Questa disposizione abbassa i costi delle piccole bonifiche e crea più consenso e consapevolezza per la individuazione e realizzazione delle discariche definitive regionali;
- L'Iper Ammortamento Fiscale per i privati con il recupero al 100% delle spese sostenute per la bonifica dell'amianto nel corso dei quattro anni successivi alla bonifica;
- L'Adeguamento delle risorse finanziarie dell'Inail alla domanda di contributi da parte delle aziende per la bonifica dell'amianto presente anche nei processi produttivi;
- Il coinvolgimento del sistema bancario per l'agevolazione dei prestiti per le bonifiche a fronte delle bonifiche dei privati e delle aziende.
Tavolo al Ministero dell'Ambiente con Regioni, Anci, SNPA, Confindustria, Artigiani, ABI.
Ci sono altri aspetti non secondari rispetto ai quali bisognerà richiamare l'attenzione del Governo.
In particolare il controllo delle merci in entrata nel nostro Paese che contengono l'amianto. Ad esempio si è accertato che alcuni prodotti apparentemente innocui come le luminarie volanti importate dalla Cina contengono l'amianto.
Quindi un'azione alla frontiera di controllo sull'import.
Un'altra questione è l'azione internazionale per il bando dell'amianto in tutti i Paesi.
Quando le azioni di civiltà, di tutela del lavoro non avanzano in tutti i paesi, c'è il rischio di un ritorno al passato come sta avvenendo negli Stati Uniti in cui Trump ha riammesso l'utilizzo dell'amianto nell'edilizia.
Ricordiamo che l'edilizia sempre più rappresenta il settore lavorativo con la maggioranza relativa di malati di mesotelioma, attestato dal Renam.
Quindi anche a livello internazionale dobbiamo valutare lo sviluppo di iniziative a partire dalla CES, cioè con la CES per il bando internazionale dell'amianto.
Il calendario delle iniziative
A livello nazionale
Spediremo le richieste di incontro ai tre ministri indicati (Lavoro, Salute ed Ambiente).
Chiederemo un incontro alle Regioni, al Presidente e Coordinatore Stefano Bonaccini.
Chiederemo inoltre l'incontro alla Presidenza dell'Anci.
Realizzeremo una conferenza stampa sulla Piattaforma Cgil Cisl Uil per l'Italia Amianto Free, utilizzando anche i materiali e i risultati dell'odierno incontro.
Realizzeremo, nelle prossime settimane, un seminario pubblico sulla Riforma del F.V.A. affinchè lo si definisca sulla base di quello Francese.
A livello locale
Incontri con i presidenti delle regioni e con i sindaci delle città delle aree metropolitane e delle prime cento città con il numero più alto di malati di mesotelioma.
In assenza di risposte dagli interlocutori istituzionali e politici, presidio delle prefetture delle città capoluogo di Regione con la piattaforma Cgil Cisl Uil, aperti anche alla partecipazione delle associazioni delle vittime dell'amianto nelle prossime settimane.
Nell´attuale testo del Disegno di Legge di Bilancio 2018-2020 manca qualsiasi riferimento al finanziamento degli interventi a favore del Piano Nazionale Amianto, che con la delibera della Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali del 5 maggio 2016 è stato assunto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Comitato Interministeriale e Interistituzionale Sanità, Ambiente, Lavoro, Giustizia, Economia, Regioni e ANCI.
Pertanto CGIL CISL UIL chiedono con urgenza che si provveda ad individuare e a definire le risorse finanziarie che devono dare garanzia per la messa in opera degli interventi più urgenti che riguardano:
- l'incentivo più consistente per la bonifica dell'amianto degli immobili privati nelle località ad elevato rischio sismico e nei Comuni a più alta incidenza di mesotelioma;
- il finanziamento ai Comuni per gli interventi in danno per la bonifica degli immobili con presenza di amianto friabile pericoloso per la salute dei cittadini;
- il finanziamento alle Regioni per la costruzione delle discariche e delle strutture utili al conferimento dei Materiali Contenenti Amianto;
- il finanziamento dei Centri di Eccellenza per la cura dei tumori asbesto correlati;
- la copertura delle misure di accesso al pensionamento anticipato per gli esposti all'amianto;
- il finanziamento per il potenziamento dei COR (Centri Organizzativi Regionali) per un miglior contrasto ai tumori professionali;
- il finanziamento del Fondo Vittime dell'Amianto (FVA) per prestazioni più consistenti per far fronte alle necessità delle vittime (Professionali e ambientali);
- il finanziamento della ricerca clinica, per trovare le terapie più efficaci per la cura dei mesotelioma, e tecnologica, per trovare metodi alternativi al conferimento in discarica dei Materiali Contenenti Amianto (MCA).
Dopo 25 anni della legge 257/92 del bando all'amianto è stato bonificato meno del 20% dell'amianto presente in Italia, mentre i decessi a causa dell'amianto continuano ad essere di oltre 3.000 persone ogni anno.
CGIL CISL UIL ritengono che la Legge di Bilancio 2018-2020, in continuità con gli interventi del 2014, dopo la bruciante delusione delle conclusioni del processo Eternit, debba significare un forte rilancio della lotta all'amianto a favore della prevenzione e della cura delle vittime.
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