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 UILTrasporti, FP-CGIL, FIT-CISL e FIADEL Alessandria hanno dichiarato sciopero generale dei lavoratori dipendenti operativi ed amministrativi in AMAG AMBIENTE per tutta la giornata di lunedì 30 settembre.

In concomitanza con lo sciopero si terrà un presidio dalle 6 alle 13 davanti alla sede operativa di Amag Ambiente, in Via Monteverde 35/37 ad Alessandria.

Sindacati e lavoratori, intorno alle 9, illustreranno le motivazioni che hanno portato allo sciopero, a partire dal mancato rispetto del CCNL di settore, delle intese presso la Prefettura di Alessandria di cui i verbali del 26/09/2023 e 23/05/2024, del pagamento premio di risultato 2023, della procedura e rinnovo della contrattazione di secondo livello – premio di risultato 2024 e ancora spiegando preoccupazioni relative a tematiche legate a salute e sicurezza sul lavoro ed esternalizzazioni.

Lo sciopero sarà esercitato nel rispetto delle regolamentazioni di settore attuative della Legge 146/90 e successive modifiche.

 

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Il Tribunale di Alessandria, sezione Lavoro, ha dato ragione a un lavoratore licenziato da Amag Ambiente Spa seguito dalla Segreteria della UILTrasporti di Alessandria e dagli avvocati Stefano Ena e Massimo Lasagna dello studio legale associato Ena Gallina Lasagna Lunati di Alessandria.

Il dipendente, assunto prima nel giugno 2018 con un contratto di somministrazione e poi, già da ottobre 2020, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato direttamente da Amag Ambiente Spa è stato licenziato per mancato superamento del periodo di prova.

L'avvocato Stefano Ena ha evidenziato che: “Il patto di prova era nullo ed ancora che l'aspetto più grave della fattispecie era legato al fatto che la decisione di licenziare il lavoratore era scaturita solo dalla malattia del lavoratore e tale aspetto qualificava il licenziamento come ritorsivo

Infatti, a seguito di un’infiammazione a un disco vertebrale, il medico aziendale lo aveva giudicato idoneo al lavoro con limitazioni. Da qui il licenziamento formalmente motivato dal mancato superamento del periodo di prova ma, secondo la tesi degli avvocati Ena-Lasagna, accolta dal Giudice, deciso per lo stato di malattia del lavoratore.

Il licenziamento ritorsivo è quello che comporta le conseguenze più gravi per la società che è stata condannata alla reintegra del lavoratore ed al risarcimento del danno subito con pagamento dell’indennità commisurata all’ultima retribuzione e calcolo del TFR.

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i Lavoratori del Gruppo FSI saranno chiamati ad esprimere il proprio giudizio, oltre che sulle ipotesi di accordo relative al CCNL Mobilità/AF, anche su quelle relative al Contratto Aziendale di Gruppo FSI

REFERENDUM

Contestualmente all’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del CCNL della Mobilità/Attività Ferroviarie, è stata sottoscritta l’Ipotesi di accordo per il Rinnovo del Contratto Aziendale di Gruppo Fsi che, nel combinato disposto, rappresentano gli strumenti con i quali le Lavoratrici e Lavoratori del Gruppo potranno affrontare la complessa fase determinatasi a seguito dell’emergenza pandemica, oggi resa ancora più incerta dalla crisi internazionale. Il Gruppo FS nei prossimi anni, sarà impegnato, da un lato, a rispondere alle mutate esigenze della clientela e della conseguente domanda di trasporto e, dall’altro, alla spinta comunitaria e nazionale verso politiche di sostenibilità e di shift modale in favore della mobilità ferroviaria.

La necessità di recuperare il potere d’acquisto degli stipendi dei lavoratori ha determinato la forte accelerazione nella sottoscrizione del rinnovo contrattuale, pur in assenza del piano industriale che definisse le future strategie societarie. In tale ottica, le parti hanno deciso di non procedere ad una revisione dell’impianto normativo del Contratto Aziendale.

Tuttavia, l’adeguamento e l’aggiornamento della disciplina contenuta nel CCNL Mobilità/Area AF e Contratto Aziendale, ha posto al centro dei suoi principi cardine l’obiettivo di realizzare, sin dal prossimo futuro un miglioramento della produttività, del benessere di vita e delle condizioni di lavoro, valorizzando le professionalità, le competenze, la formazione e il merito mediante previsioni contrattuali moderne, efficaci ed esigibili.

E’ stata, inoltre, condivisa la necessità di mettere a disposizione delle Lavoratrici e dei Lavoratori un paniere di beni e servizi di welfare sempre più ampio, nella comune convinzione che il welfare aziendale rappresenti uno strumento capace di migliorare il benessere dei lavoratori agevolando il bilanciamento dei tempi di vita e di lavoro, incrementando le misure dedicate all’assistenza sanitaria integrativa finalizzate ad una maggiore attenzione alle persone e alle loro famiglie e rafforzando la previdenza complementare con l’obiettivo di assicurare alle Lavoratrici ai Lavoratori, soprattutto ai più giovani, il mantenimento del proprio tenore di vita al momento del pensionamento.

Alle Lavoratrici e ai Lavoratori del Gruppo FS saranno riconosciuti:PDR Anno 2021: € 850 di cui € 500 erogati con la retribuzione di Giugno 2022, e € 350 in welfare, consentendo così di accedere al bonus carburane definito dal Governo.Per gli anni 2022-2023, nel corso dei prossimi mesi saranno definiti i criteri e gli obiettivi del relativo premio di risultato.WELFARE: Sono state confermate le misure per Conciliazione Vita Lavoro € 100, Contributo Eurofer € 100.Il Valore della Polizza Sanitaria è stato portato da € 100 a € 300.Il versamento a carico della Società per chi aderisce alla previdenza complementare Eurofer, con il proprio TFR, sarà aumento di un ulteriore 1%, per un totale del 2% E’ stato istituito l’Osservatorio per lo sviluppo del welfare aziendale e delle iniziative di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che avrà il compito di analizzare gli strumenti di welfare in essere e realizzare specifiche iniziative di approfondimento, studio e ricerca, con l’obiettivo di sviluppare un sistema di welfare condiviso tra azienda e lavoratori.Frazionabilità in ore di una giornata di ex festività soppresse per i lavoratori con anzianità fino a 8 anni di servizio.Anche l’ipotesi di rinnovo del Contratto Aziendale sarà sottoposta a Referendum nei giorni 2 – 3 – 4 maggio 2022.

Roma, 13 aprile 2022 Le Segreterie Nazionali

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Da oggi è possibile scaricare sul proprio smartphone l'app UILtrasporti. 

Questo è un nuovo e utile strumento messo a disposizione di iscritti e delegati per restare sempre aggiornati su notizie, contratti nazionali, accordi siglati e iniziative dell'Organizzazione.

L'app permette anche di filtrare le notizie per argomento e interesse di ogni utente. L'app invierà notifiche sul lavoro quotidiano in ogni settore.

Inoltre sarà possibile avere novità su vertenzze e convenzioni per gli iscritti.

Ecco il link per scaricare l'app: https://uiltrasporti.it/app-mobile-uiltrasporti/

 

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Le Organizzazioni Sindacali FILT CGIL - FIT CISL - UILTrasporti - UGL Ferrovieri SML FAST Confsal del Piemonte congiuntamente alle Segreterie Provinciali di Torino e Alessandria, esprimono vicinanza e cordoglio alla famiglia della vittima coinvolta nel tragico incidente ferroviario avvenuto nella tarda serata di ieri nello scalo merci di Torino Orbassano.
Nell’incidente ha perso la vita un collega macchinista che dalle prime ricostruzioni sarebbe stato coinvolto durante alcune operazioni di manovra del convoglio, nonostante ciò, in attesa che gli organi competenti possano ricostruire la dinamica di quanto accaduto ed individuare le cause e le responsabilità, abbiamo chiesto un incontro urgente alla Società Mercitalia Rail.

La gravità dell’incidente ci riporta, ancora una volta, all’emergenza della sicurezza nei luoghi di lavoro che, oggi più che mai, è una responsabilità che ogni giorno deve interrogare ed indirizzare l'attività di tutti i soggetti coinvolti nei processi produttivi.

Nel caso specifico nel corso degli ultimi anni più volte queste Organizzazioni Sindacali e gli RLS hanno evidenziato rischi per la salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto, riguardanti in particolare una strutturale carenza di personale e di conseguenza turni di lavoro al di fuori delle regole contrattuali.

Infine le Organizzazioni Sindacali chiederanno alla Società di attivare una raccolta fondi per sostenere i familiari del collega che ha perso la vita.


Torino / Alessandria, 15 dicembre 2021

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Sindacati e associazioni datoriali del settore dei servizi ambientali hanno sottoscritto un accordo che regola il rinnovo contrattuale in tre distinte fasi. Sospesa quindi momentaneamente la vertenza contrattuale e revocato lo sciopero previsto per lunedì 13 dicembre. A darne notizia sono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.

“Sottoscritto oggi 9 dicembre con le Associazioni datoriali Utilitalia, Fise/AssoAmbiente, Cisambiente e le Centrali Cooperative un Verbale di Accordo che regola il rinnovo contrattuale in tre distinte fasi – affermano i sindacati -. Nella prima fase conclusa in data odierna si chiude il periodo contrattuale luglio 2019 – dicembre 2021 che sancisce un recupero salariale di 500 euro ‘una tantum’ parametrati sul livello 4B, da corrispondersi nei mesi di gennaio e aprile 2022. Inoltre vengono regolati alcuni aspetti normativi importanti, come ad esempio tutte le norme su salute e sicurezza sul lavoro e sulla formazione”.

“Nella seconda fase – proseguono -, da concludersi entro il 15 febbraio 2022, si dovranno regolamentare altri aspetti normativi e lo sviluppo del minimo contrattuale in incremento  sui minimi tabellari  per il periodo 2022- 2024. Nella terza fase, da concludersi entro ottobre 2022, si dovrà armonizzare la classificazione del personale, anche relativa ai lavoratori degli impianti, e la nuova disciplina sul passaggio di gestione. Conseguentemente, le Segreterie Nazionali sospendono momentaneamente la vertenza contrattuale e revocano lo sciopero previsto per lunedì 13 dicembre 2021”, concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.

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Anche la seconda giornata di sciopero per tutto il settore dell’igiene ambientale è oramai prossimae il giudizio comune dei lavoratori e delle lavoratrici, espresso in tutti gli attivi territoriali e nelle assemblee, rende tutti più consapevoli dell’importanza della vertenza.
Le ragioni dello sciopero e le pesanti condizioni che le associazioni datoriali continuano a porre in ogni occasione di confronto sono sintomatiche della profonda divergenza tra chi rappresenta i
lavoratori e chi vorrebbe rappresentare un futuro inaccettabile per il settore.


L’obiettivo principale da parte delle Associazioni datoriali è chiaro: scaricare inefficenze di sistema e incapacità imprenditoriali su lavoratori e lavoratrici, invece di condividere un sistema
partecipativo per far crescere il settore a livello industriale
Si continuano a inseguire modelli di mercato senza regole, proponendo in maniera surrettizia tagli alle retribuzioni, riduzione dei diritti e della rappresentanza sindacaleAbbiamo più volte ribadito che questo rinnovo contrattuale deve avere esclusivamente condizioni di crescita delle tutele, principalmente su salute e sicurezza, e della parte economica senza possibilità di modifiche contrattuali peggiorative.

Come deciso dall’Attivo Nazionale unitario, il 13 dicembre sciopereremo ancora e continueremo a farlo finché non saranno rimosse le inaccettabili condizioni che impediscono il rinnovo
contrattuale e la tutela di migliaia di lavoratrici e di lavoratori del settore
Vanno intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero, vanno responsabilizzate le singole aziende nella vertenza, segnalando loro che dopo il 13 dicembre il confronto aziendale subirà un’interruzione, e vanno sempre più convolte le Amministrazioni locali.

Solo con una dura mobilitazione possiamo difendere la dignità del lavoro e il futuro del settore.

Il giorno dello sciopero occorre partecipare in massa ai tanti presidi unitari per esigere il rinnovo del contratto scaduto da 29 mesi e per fermare chi vuole precarizzare il lavoro e il settore in migliaia di appaltiLe lavoratrici e i lavoratori vogliono investire nel proprio futuro e in quello delle proprie comunità.



Le Segreterie Nazionali

FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

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Il prossimo 13 dicembre sarà sciopero per l'intera giornata per i lavoraatori delle aziende pubbliche e private settore igiene ambientale - CCNL Utilitalia/Ambiente 10 luglio 2016  e CCNL FISE/Assoambiente 6 dicembre 2016. In relazione al perdurare delle criticità presenti nella trattativa per il rinnovo dei CCNL in  oggetto, scaduti il 30 giugno 2019, e a seguito della prima giornata di sciopero dello scorso 8  novembre e dei successivi e infruttuosi incontri tra le Parti del 12 e del 19 novembre, è stata indetta la proclamazione di un'ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per tutti i lavoratori  e le lavoratrici delle aziende dei servizi ambientali

L’astensione collettiva dal lavoro è indetta per l’intera giornata di lunedì 13 dicembre 2021, per tutti i turni di lavoro con inizio nel medesimo giorno e con la garanzia dei servizi minimi previsti  dalla legge 146/90 e successive modificazioni e dall’Accordo nazionale di settore del 1° marzo 2001.
Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del
CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto
da 29 mesi.


Oramai le ragioni della vertenza sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria - sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno
posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.

Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione
della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso lpovertà.


Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte
difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono - ogni giorno - un servizio pubblico indispensabile.


Per questi motivi, abbiamo immediatamente comunicato anche alla Commissione di garanzia una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per lunedì 13 dicembre 2021.


Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.

Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora
reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.


Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro
fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città. 
Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.



Le Segreterie Nazionali

FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

Cenciotti Diamante/Curcio Odone/Modi Verzicco/D’albero

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La vicenda del rinnovo del CCNL dell’igiene ambientale ci consegna nell’immediato una realtà  drammatica per migliaia di lavoratori con una prospettiva occupazionale a serio rischio per la salute 

e la sicurezza del lavoratore con ricadute importanti anche sull’utenza. La rottura delle trattative si è  consumata il 28 settembre scorso con la dichiarazione di sciopero per tutte le imprese pubbliche e private ed è il risultato delle mancate risposte al sindacato rispetto alla piattaforma presentata nel  2019.

E’evidente che tale iniziativa non avremmo mai voluto avviarla, proprio per quel senso di  responsabilità verso l’utenza che abbiamo dimostrato, nonostante 27 mesi senza rinnovo e durante tutta la fase pandemica, dove anche il nostro settore ha pagato il suo tributo di vittime lavorando senza sosta nella prima fase emergenziale, raccogliendo materiale infetto nelle varie tipologie di  rifiuto con mezzi di protezione non idonei, e con l’assoluta mancanza di direttive da parte degli organi preposti atti ad individuare procedure di protezione che avrebbero dovuto impedire in quei settori strategici individuati dallo stato, e quindi fondamentali per la sicurezza e salute dei cittadini tanto da non poter essere sospesi per nessuna ragione.

Le motivazioni che hanno portato allo sciopero sono le richieste della parte datoriale che erano e rimangono inaccettabili, quali:

  • Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
  • Ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda;
  • Precarizzare i rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time;
  • Eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda;
  • Parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda;
  • Mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti.

Per noi invece, il rinnovo non può non tenere conto di questi punti:

  • CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo;
  • Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori;
  • Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;
  • Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro;
  • Sviluppo dei processi di formazione continua;
  • Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale;
  • Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti;
  • Esigibilità contrattuale della clausola sociale;
  • Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.

Alessandro Porta, Segretario UIL Trasporti Alessandria: “Noi crediamo, dunque, che il settore abbia un ampio margine di sviluppo ed innovazione nei processi produttivi, anche attraverso le risorse del PNRR, ma che deve necessariamente tener conto  delle tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori, compresa la tutela della salute in un rinnovato  contratto unico del settore, stimolando così l’avvio al ciclo integrato dei rifiuti ed alla conseguente  crescita dimensionale delle aziende.

Ecco perché il sindacato non si ferma ed indice per l’intera giornata dell’ 8 novembre 2021 lo sciopero dell’Igiene Ambientale, dove comunque verranno garantiti i servizi essenziali, ospedali 

scuole, mense, caserme, mercati ecc… 

Cogliamo l’occasione dell’informazione per scusarci con tutti i cittadini per i disagi che si creeranno in quella giornata”.

 

Segreteria UIL Trasporti Alessandria

 

 

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La Uiltrasporti di Alessandria in merito alla replica dell’Amministratore Unico di A.M.V. Igiene Ambientale Contotto Roberto apparsa su alcuni organi di informazione ritiene con la presente opportuno puntualizzarne alcuni punti.

Partiamo dalla fine e cioè dal fatto che il Sindacato non abbia una vera conoscenza della situazione aziendale e che abbia in qualche modo semplificato la propria funzione ascoltando i mal di pancia di un singolo lavoratore.

La Uiltrasporti, consapevole del ruolo che ricopre, quando stabilisce di rendere pubbliche alcune condizioni lo fa dopo aver attentamente monitorato le contingenze interne di un’Azienda  e principalmente dopo essersi confrontata con i propri iscritti, che nel caso specifico sono circa il 50% della componente delle risorse umane alle dipendenze di AMV,  di cui la quasi totalità impiegata in servizi operativi sul territorio, quindi fini conoscitori delle difficoltà e delle insufficienze legate alla flotta mezzi aziendali, e da qui la naturale difficoltà, della stessa, a gestire la normale organizzazione del lavoro che va a comporre il nastro lavorativo settimanale, organizzazione che viene fatta in totale spregio del CCNL di Categoria che prevede, nel caso specifico,  l’informazione puntuale e preventiva alle Segreterie delle OO.SS.

Mentre in data 31 marzo u.s. l’A.U., nel replicare al nostro comunicato del 30, precisava che l’Azienda non aveva criticità nel comparto mezzi e che quindi non ritiene di doverne acquisire di nuovi, appare sugli stessi organi di informazione, nella stessa giornata, un comunicato dell’azienda che denunciava l’impossibilità di svolgere la regolare raccolta a causa della rottura dell’unico mezzo mono-operatore operativo su tre, le foto pubblicate on-line oggi 12 aprile non lasciano dubbi sulla realtà della situazione.

Risulta alla scrivente, ed è stato visto da tutti i cittadini, che in città a svolgere alcuni  servizi, visto che quelli di proprietà AMV erano fuori uso, siano state chiamate a prestare la propria opera alcune aziende del settore della provincia,  e  che tale criticità ha  trovato soluzione ben nove giorni dopo, ovvero nella giornata del 10 aprile,  con la riparazione di uno dei tre  mezzi inseriti nella  flotta aziendale. Appare ancora più strana la scelta aziendale, a loro dire volta a razionalizzare i costi, di non utilizzare un dipendente in orario notturno con un turno settimanale, ritenendo meno oneroso esternalizzare temporaneamente il servizio, pagando il noleggio del camion e dell’operatore della ditta individuata per sopperire alla mancanza di mezzi aziendali perché guasti.

Come tutte le macchine datate ed i mezzi operativi di AMV non fanno differenza quando li “rappezzi” per un guasto ne esce un altro subito dopo, ma a questo punto, se davvero come dichiara l’Amministratore Unico, ha le capacità economiche per fare un cambio completo del parco mezzi, perché non prendere in considerazione un investimento serio e mirato su alcune tipologie di macchine oramai vetuste, e non ricorrere ciclicamente sugli stessi mezzi con riparazioni e soluzioni precarie?

Siamo così sicuri che a lungo termine sia così conveniente?

Il problema mezzi, ovviamente, non riguarda esclusivamente i mono- operatori ma tutti quelli in dotazione all’azienda. Tale situazione rende difficile un efficiente servizio all’utenza, creando anche evidenti ripercussioni  sulla sicurezza e sui carichi di lavoro dei dipendenti, in quanto ogni servizio è strutturato per il mezzo operativo che lo deve svolgere, vuoi per la tipologia di contenitore da svuotare, vuoi per il percorso cittadino che deve fare, con vicoli e vicoletti inseriti nella zona in cui operare. Questo è il motivo per il quale denunciamo da parecchi anni il ricorso alle proroghe in sostituzione dell'affidamento che darebbe l’accesso, in questo periodo temporale, a prestiti molto vantaggiosi attraverso il Recovery Fund.  Non capiamo a quali norme faccia riferimento l’Amministratore Unico quando parla di difficoltà ad avere l’affidamento visto che altre aziende sul territorio piemontese lo hanno ottenuto, negli stessi anni in cui loro lavoravano in proroga.

La rivoluzione “Copernicana” enunciata dall’A.U. infine, tocca un tema di fondamentale importanza per la sopravvivenza di un’azienda e l’opera fin qui svolta dall’A.U. non sembra tenerne conto. Per questo non trova la condivisione del sindacato l’eliminazione delle gerarchie interne, in quanto non tiene conto del concetto di un’applicazione di progettazione organizzativa intesa come una complessa attività attraverso la quale l’idea imprenditoriale tradotta in strutture e ruoli vengano ritenute necessarie per fornire le prestazioni attese dagli attori e dagli ambienti istituzionali.

Cancellando quelle figure professionali che hanno costruito le loro conoscenze e capacità durante anni di lavoro svolti interamente sul campo, avocando a se stesso alcune di queste competenze, nella fase in cui il bacino deciderà di affidare il servizio, invece che prorogarlo vorremmo sapere chi si occuperà a questo punto della progettazione futura e chi più banalmente ne seguirà il percorso. A questa lacuna probabilmente, si porrà rimedio facendo ricorso a figure professionali esterne, mediante consulenze, mal costume in uso da troppe parti, così facendo si è risparmiato sul costo del personale dipendente perdendo però di vista i costi operativi, che anche stavolta ricadrebbero sull’utenza finale, ovvero il cittadino.

Alessandria, lì 12 aprile 2021

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