Noi lavoratrici e lavoratori pubblici abbiamo fatto funzionare le amministrazioni pubbliche anche quando i governi hanno tagliato risorse e privatizzato i servizi ai cittadini e ora, anche in smart working e con nostri mezzi, siamo sempre a disposizione dei cittadini e delle imprese, in sanità, nei servizi educativi, nell'assistenza ai cittadini e garantiamo la loro sicurezza, ci stiamo prendendo cura del paese rischiando in prima persona:
ASSUNZIONI
Per sostenere i cittadini e aiutare le imprese servono enti pubblici più efficaci. E invece sono stati svuotati dal blocco delle assunzioni e dai pensionamenti ed hanno dipendenti con un'età media di 51 anni! Per questo chiediamo un piano straordinario di assunzioni: 500000 sono i lavoratori che verranno a mancare alla pubblica amministrazione e sono una straordinaria occasione per l'innovazione dei servizi e per tanti giovani che possono sperare in un lavoro stabile.
Rinnovare la PA assumendo giovani per dare migliori servizi ai cittadini
LOTTA AL PRECARIATO
Lavoratrici e lavoratori precari in Italia nella PA 170mila
170mila precari nella pubblica amministrazione sono un abuso. Per questo la Commissione Europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia. Ridare dignità al lavoro è una priorità. Stabilizzare si può e si deve, chiediamo la proroga dei requisiti per le stabilizzazioni, il riconoscimento dei periodi di lavoro svolti con tutte le forme di lavoro flessibile e la stabilizzazione di tutti i precari COVID. Rischiano la vita in emergenza almeno diamogli sicurezza nel lavoro!
SICUREZZA
In tutti i luoghi di lavoro il personale deve essere fornito di adeguati DPI, gli ambienti devono essere sicuri ed occore impedire che il personale subisca quotidianamente aggressioni. I carichi di lavoro devono essere sostenibili fisicamente e psicologamente; basta turni che superano spesso le 12 ore. Gli operatori sanitari sono aggrediti negli ospedali. I lavoratori pubblici sono offesi e denigrati. Ma nella pandemia, senza protezioni e con pesanti carichi di lavoro, hanno organizzato il lavoro e i servizi. Meritano protezione e rispetto!
RINNOVI CONTRATTUALI
I Contratti di Sanità, Enti Locali, Amministrazioni centrali sono scaduti da due anni! La pandemia ha dimostrato che il lavoro pubblico serve al paese e i servizi pubblici per cittadini e imprese vanno rafforzati. Per questo chiediamo al governo più risorse per i contratti di tutti i lavoratori pubblici. Per dare servizi migliori a cittadini e imprese. Per organizzare meglio le amministrazioni. Per personale più qualificato. Le risorse sono riconoscimento di salario ma per noi del settore pubblico sono necessarie anche per riformare il sistema di qualificazione professionale, sbaglia chi denigra la nostra rivendicazione perché mettere in valore le competenze e riconoscere le professionalità sono una priorità, soprattutto se la Pubblica amministrazione vuole vincere la sfida dell'innovazione.
FP CGIL, CISL FP, UIL FPL e UIL PA
Per garantire i diritti di cittadini e lavoratori.
La Legge di Bilancio deve migliorare il paese e far ripartire l'economia. Una PA più capace e moderna serve al paese. Rinnovare i contratti pubblici e assumere più giovani e professionisti qualificati migliora la PA e il paese. Curiamoci di chi ci Cura, non ricordiamoci dei lavoratori pubblici solo nelle emergenze ma riconosciamo il loro lavoro.
LO SCIOPERO è un diritto e se siamo arrivati a proclamarlo è perché su Assunzioni, Sicurezza e Contratti non ci sono risposte adeguate. OCCORRE FAR LAVORARE IN SICUREZZA E CON DIGNITÀ CHI, CON IL SUO LAVORO, VUOLE ESSERE AL SERVIZIO DI CITTADINI E IMPRESE.
Le scriventi OO.SS:
− premesso che in data 20/10/2020 hanno proclamato lo stato di agitazione dei comparti delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità e hanno richiesto di esperire il tentativo di conciliazione, ai sensi dell'art. 5 dell'accordo del 20 settembre 2001, in attuazione della legge 146/90;
− premesso che il Ministero del Lavoro, con nota del 26/10/2020 (M lps.32.registro ufficiale. U.0016430.26/10/2020), ha annullato la riunione inizialmente prevista per il 26 Ottobre 2020 alle ore 15.30 per l'esperimento del tentativo di conciliazione, tenendo conto del parere espresso dalla Commissione di Garanzia per l'attuazione della legge sul diritto di sciopero nella seduta del 16 Gennaio 2004 (Prot. 582 – Pos. 17570), con cui la stessa ha ritenuto che "l'obbligatorietà dell'esperimento, in via preventiva, del tentativo di conciliazione, ai sensi dell'art. 2, comma 2, legge n. 146/1990, come modificata dalla legge n. 83/2000, non ricorra nell'ipotesi in cui l'oggetto della vertenza riguardi provvedimenti ed iniziative legislative";
− considerato il permanere dell'assenza di risposte da parte del Governo alle richieste formulate con la summenzionata lettera di proclamazione dello stato di agitazione;
− considerata l'assenza, ad oggi, di misure straordinarie e di un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono nelle pubbliche
amministrazioni dei comparti summenzionati, anche in in relazione alle necessità imposte dall'emergenza pandemica e dalla crisi economica;
− constatato, in particolare, che nel disegno di legge di bilancio non sono previste risorse finanziarie sufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità (necessarie per completare il recupero salariale di quanto perso nel precedente decennio di blocco contrattuale; per garantire il consolidamento in busta paga dell'elemento perequativo previsto nei CCNL 2016/2018; per valorizzare la professionalità del personale delle pubbliche amministrazioni attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione, anche al fine di migliorare l'organizzazione del lavoro e l'efficienza delle pubbliche amministrazioni; per incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti);
− preso atto dell'assenza di misure volte a prorogare i requisiti previsti dal decreto 75/17 relativi alle procedure di stabilizzazione e garantire proroghe dei contratti e percorsi di stabilizzazione per tutti i precari delle amministrazioni pubbliche;
− considerata la mancata revoca e modifica del DM 19.10.20, emanato dal ministro della pubblica amministrazione, con cui si limitano e si ledono diritti e tutele fondamentali dei lavoratori e si riducono le prerogative sindacali contravvenendo al sistema di relazioni sancito dai contratti collettivi;
INDICONO
lo sciopero nazionale di tutto il personale dipendente dagli enti e dalle amministrazioni a cui si applicano i CCNL del personale dei Comparti e delle Aree Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità per l'intera giornata del 9 Dicembre 2020, nell'ambito della quale il personale che intende aderire all'agitazione si asterrà dal lavoro per l'intero turno programmato per la stessa giornata, fatta salva l'applicazione dei protocolli di intesa finalizzati alla individuazione dei servizi minimi ai sensi di quanto previsto dalla legge in materia.
I segretari generali
FP CGIL CISL FP UIL FPL UIL PA
Serena Sorrentino
Maurizio Petriccioli
Michelangelo Librandi
Nicola Turco
Sciopero e manifestazione regionale il 4 maggio a Torino per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego #ContrattoSubito
Mercoledì 4 maggio a Torino, in occasione dello sciopero generale regionale di categoria indetto per l'intera giornata, si terrà la manifestazione unitaria CGIL FP, CISL FP, CISL FISASCAT, UIL FPL, UILPA, UILTuCS per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego.
Da Alessandria partirà un pullman di iscritti e delegati UIL FPL e UILPA che parteciperanno attivamente alla manifestazione per la valorizzazione del lavoro e il miglioramento dei servizi.
LE NOSTRE RAGIONI
#Contratto Subito per:
• Rinnovare i Contratti Nazionali di Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non Economici, Enti Locali, Sanità Pubblica e Privata, Cooperative Sociali e Terzo Settore.
• Rilanciare la contrattazione decentrata.
• Aumentare di 150 euro le retribuzioni ferme da oltre sei anni. Il blocco del contratto è già costato a ogni lavoratore circa 4000 euro.
• Superare i vincoli della legge Fornero sulle pensioni. Abbiamo bisogno di giovani per garantire un futuro ai servizi pubblici.
Il Sistema sociosanitario piemontese così non va:
• Carenza di personale.
• Assistenza ridotta.
• Riduzione dei fondi per acquisto beni e servizi.
• Cure domiciliari e continuità assistenziale a rischio.
• Bisogna assumere per ridurre le liste d'attesa.
#GiustOrario e Vertenza Occupazione per:
• Garantire il giusto diritto al riposo per tutti gli operatori, pubblici e privati.
• Rispettare gli orari di lavoro per garantire servizi sicuri ai cittadini e i diritti di chi lavora.
• Rispettare le norme di legge e contrattuali attraverso un piano regionale di assunzioni finalizzato alla riduzione drastica delle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie e alla creazione di nuovi posti di lavoro per professionisti sanitari e sociosanitari, medici, infermieri, OSS.
Sull'assetto istituzionale regionale avvio immediato di un confronto tra istituzioni piemontesi e organizzazioni sindacali per:
• Evitare la riduzione dei servizi ai cittadini e alle imprese che sarà causata dalla riforma Madia per la riduzione della presenza sul territorio dello Stato e del sistema degli enti territoriali.
• Individuare una proposta organica di ridisegno delle funzioni pubbliche e istituzionali sul territorio che coinvolga tutte le articolazioni dello Stato e degli enti territoriali (Prefetture, Camere di Commercio, Province, Servizio sanitario regionale, Ministeri, INPS, INAIL, Ministero del Lavoro, società partecipate, Corpo Forestale dello Stato e i Vigili del Fuoco).
Queste le modalità:
MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 2016: SCIOPERO GENERALE REGIONALE DI CATEGORIA PER L'INTERA GIORNATA
PARTENZA ORE 7.00 DA ALESSANDRIA
MANIFESTAZIONE REGIONALE a TORINO
Partenza ore 9.30 da Piazza Arbarello a Torino
Arrivo in Piazza Carlo Alberto con comizio finale dei segretari generali
"I contratti collettivi di lavoro del pubblico impiego sono fermi al 2010. Ebbene, se lo Stato non rispetta gli accordi, anche noi ci sentiamo sciolti dal rispetto di quegli stessi accordi e, dunque, non terremo più conto dei limiti previsti per gli scioperi nel settore".
Così, il Segretario generale aggiunto della UIL, Carmelo Barbagallo, parlando al Congresso nazionale della UIL-FPL, la categoria degli Enti locali e della sanità, ha annunciato la decisione del Sindacato di via Lucullo di disdettare il Protocollo del 2001 in merito alle procedure di raffreddamento e conciliazione relative alle prestazioni indispensabili in caso di sciopero. La disdetta riguarda anche tutti i successivi accordi in materia, firmati sulla base di quel Protocollo, ed è stata comunicata formalmente con lettera inviata all'Aran, l'agenzia governativa per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni.
"Il blocco dei contratti - ha sottolineato Barbagallo nel suo intervento - è una decisione di arrogante signoria che trasforma oltre tre milioni di cittadini in sudditi: è inaccettabile. Se il Governo, dunque, non modifica la legge di stabilità, a partire dallo sblocco dei contratti nel pubblico impiego, se non mantiene le tutele per tutti i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e non le allarga a chi non ne ha, se non dà un segno chiaro nella direzione degli investimenti e dello sviluppo per tutto il Paese, noi chiederemo a CGIL e CISL di avviare una lunga stagione di lotte unitarie che proseguirà fino a quando il Governo non avrà cambiato verso".
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