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La Uil esprime apprezzamento per l'attività della Guardia di Finanza nella lotta all'evasione. Il fenomeno, però, è talmente rilevante che necessita di una svolta politica.

Il Governo deve dichiarare guerra agli evasori, per recuperare le risorse necessarie a diminuire le tasse a chi le paga e sostenere così lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

Occorre istituire una Procura Nazionale anti-evasione, creare un'agenzia specifica per l'accertamento, incrociando tutte le banche dati della pubblica amministrazione ed ampliando il contrasto d'interessi per i servizi alle famiglie. Si devono rendere tracciabili tutti i pagamenti, attraverso l'utilizzo della moneta elettronica e trasmettere automaticamente la fattura elettronica e tutte le transazioni all'anagrafe fiscale, è necessario estendere il meccanismo della ritenuta alla fonte anche per i redditi da lavoro autonomo, implementando meccanismi che consentano il versamento diretto dell'iva; stabilire che tutti i redditi dichiarati siano controllati almeno una volta ogni 5 anni.

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Le modifiche al sistema impositivo per i redditi da lavoro autonomo e d´impresa, presenti nel Disegno di Legge di Bilancio 2019, generano un grandissimo squilibrio nel nostro sistema fiscale relegando, di fatto, la progressività, valore costituzionalmente stabilito, alla sola imposizione sui redditi da lavoro dipendente e da pensione. Infatti per il 72% degli autonomi opereranno solamente 2 aliquote. Con l´estensione del regime forfetario, la cosiddetta «Flat tax», a parità di reddito imponibile, ad esempio 35.000€ annui, l´imposta Irpef di un lavoratore autonomo sarà pari a 5.250€, mentre per un dipendente, a parità di reddito, sarà di 9.659€: il 45,64% in più. Differenza che può superare il 50% per i redditi più elevati.

La Uil chiede al Governo e al Parlamento di impegnarsi fin da subito ad operare una revisione delle imposizioni sui redditi che sia improntata ad una vera progressività, riducendo la pressione fiscale che grava su tutti i redditi prodotti nel nostro Paese e in particolare sui lavoratori dipendenti e pensionati che da soli versano oltre il 94% del gettito Irpef.

Apri l'allegato per vedere l'intero studio.

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Destinare le risorse recuperate per ridurre la pressione fiscale a lavoratori e pensionati

In questi anni, anche grazie all'iniziativa del Sindacato, sono stati fatti passi in avanti nella lotta all'evasione fiscale. Dobbiamo essere consapevoli di essere solo all'inizio per ripristinare la legalità fiscale e che anche quest'anno, per stime del Governo, l'evasione fiscale ammonta ancora a 111 miliardi. Questo è un dato incompatibile con lo sviluppo del nostro sistema economico e produttivo e rappresenta un vulnus alla vita democratica della comunità. Occorre fare di più e presto per recuperare una parte significativa di queste risorse.

È opportuno dispiegare una volontà politica forte e determinata, dando tutti gli strumenti a quanti operano in questo campo.

L'Agenzia delle Entrate deve mantenere il suo profilo di ente pubblico e valorizzare le straordinarie professionalità presenti al suo interno collaborando con la guardia di finanza.

Sarebbe opportuno creare un'Agenzia esclusiva per l'accertamento destinata ai soli controlli, così come occorre incrociare tutte le banche dati a disposizione dello Stato ed estendere il contrasto di interessi per i servizi alle famiglie. Le risorse recuperate devono essere destinate alla riduzione della pressione fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati, i quali da sempre fanno il loro dovere con il fisco, pagando le tasse prima di ricevere lo stipendio e pensioni.

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Gli oltre 3 milioni di lavoratori in nero presenti in Italia "producono" 77,2 miliardi di euro di Pil irregolare all'anno (pari al 4,8 per cento del Pil nazionale) Questa piaga sociale ed economica "sottrae" alle casse dello Stato 36,9 miliardi di euro di tasse e contributi.

Secondo le stime elaborate dall'Ufficio studi della CGIA, la Regione più "colpita" è la Calabria: l'incidenza del valore aggiunto da lavoro irregolare sul Pil è pari all'8,7 per cento. Seguono la Campania (8,4 per cento), la Sicilia (7,8 per cento), la Puglia (6,7 per cento) e l'Abruzzo (6 per cento). Le realtà meno investite da questo fenomeno, invece, sono il Trentino Alto Adige (3,6 per cento), la Valle d'Aosta (3,4 per cento) e il Veneto (3,3 per cento).

I numeri, riferiti al 2014 (ultimo anno disponibile), misurano il peso economico del lavoro nero presente in Italia. Una piaga che vede coinvolti milioni e milioni di persone: lavoratori dipendenti che fanno il secondo lavoro; cassaintegrati o pensionati che arrotondano le loro magre entrate o disoccupati che in attesa di rientrare ufficialmente nel mercato del lavoro sbarcano il lunario "grazie" ai proventi di una attività irregolare.

Secondo i dati del ministero dell'Economia si stima che le imposte evase in Italia ammontino complessivamente a 108,7 miliardi, di cui 98,3 di mancate entrate tributarie e altri 10,4 di contributi previdenziali non versati. Nei 108,7 miliardi sono inclusi anche i 36,9 miliardi che sono riconducibili al lavoro nero. Ufficio Studi CGIa – Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre – CGIa Via Torre Belfredo 81/e – 30174 Venezia-Mestre – www.cgiamestre.com 2

Si ricorda che il valore aggiunto "prodotto" dal sommerso economico nel 2014 è stato stimato dall'Istat in 194,4 miliardi di euro (che include i flussi generati dalla sotto-dichiarazione, dal lavoro irregolare e dagli affitti in nero). Tale importo sale a 211,3 miliardi se si considerano anche le attività illegali (prostituzione, traffico stupefacenti e contrabbando di sigarette).

"Con la crisi – esordisce il coordinatore dell'Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - l'economia da lavoro irregolare ha subito una forte impennata. Tra il 2011 e il 2014 il valore aggiunto generato da questo settore è salito dell'8,5 per cento. Purtroppo, chi in questi ultimi anni ha perso il posto di lavoro non ha avuto alternative: per mandare avanti la famiglia ha dovuto ricorrere a piccoli lavoretti o a svolgere attività lavorative completamente in nero per portare a casa qualcosa. Una situazione che coinvolge quasi 1.270.000 persone al Sud, quasi 708.000 a Nordovest, poco meno di 644.500 al Centro e poco più di 483.000 a Nordest".

Come dicevamo più sopra, la Regione più a "rischio" è la Calabria che presenta 143.000 lavoratori in nero e un'incidenza percentuale del valore aggiunto da lavoro irregolare sul Pil pari all'8,7 per cento. Questa situazione, secondo l'elaborazione della CGIA, si traduce in 1,3 miliardi di euro di mancate entrate per lo Stato dalla Calabria. Segue la Campania che con 387.200 unità di lavoro irregolari "produce" un Pil in "nero" che pesa su quello ufficiale per l'8,4 per cento. Le tasse che mediamente vengono a mancare in Campania ammontano a 3,9 miliardi di euro all'anno. Al terzo posto di questa particolare graduatoria troviamo la Sicilia: con 306.900 irregolari e un peso dell'economia sommersa su quella ufficiale pari al 7,8 per cento, le imposte e i contributi non versati sono pari a 3,2 miliardi di euro all'anno.

"Con troppe tasse e un sistema burocratico e normativo eccessivo – conclude il segretario della CGIA Renato Mason - l'economia irregolare ha trovato un habitat ideale per espandersi. Inoltre, chi opera completamente o parzialmente in nero fa concorrenza sleale, altera le più elementari norme di democrazia economica nei confronti di chi lavora alla luce del sole ed è costretto a pagare tutte le tasse e i contributi fino all'ultimo centesimo. Ufficio Studi CGIa – Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre – CGIa Via Torre Belfredo 81/e – 30174 Venezia-Mestre – www.cgiamestre.com 3

Anche per questo è necessario che il lavoro nero venga contrastato e perseguito".

Tabella in allegato.

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Lunedì, 14 Novembre 2016 10:20

Nuovo numero dell'Osservatorio Fisco

In allegato il n. 4 del 2016dell'Osservatorio sul FISCOa cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL.

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Roma, 7 aprile 2015 - Il Governo deve assolutamente scongiurare l'aumento della tassazione dell'Iva e delle accise nel 2016 previste nella norma di salvaguarda dell'ultima Legge di Stabilità. Le risorse per questa operazione possono essere utilmente recuperate tagliando gli sprechi della politica a livello centrale, regionale e comunale.

L'aumento della tassazione sull'Iva e sulle accise avrebbe ripercussioni devastanti sulla fragile ripresa economica in atto. Bisogna contestualmente intensificare la lotta all'evasione fiscale e destinare già da quest'anno le risorse recuperate a ridurre le tasse ai pensionati, agli incapienti ed ai lavoratori che sono stati esclusi dal bonus degli 80 euro.

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Mercoledì, 07 Gennaio 2015 11:51

Notiziario fiscale Caf UIL

Scarica il nuovo numero del periodio fiscale Caf Uil in allegato.

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Mercoledì, 05 Novembre 2014 10:15

Osservatorio del Fisco: scarica il nuovo numero

In allegato il nuovo numero dell'Osservatorio sul FISCO a cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL.

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In allegato il documento finale redatto il 25 settembre a Torino in occasione dell'attivo dei dirigenti regionali, provinciali e territoriali delle categorie pensionati di CGIL, CISL e UIL

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Giovedì, 11 Settembre 2014 10:48

UILP: Calendario nuove assemblee Fisco e Previdenza

Proseguono le assemblee su Fisco e Previdenza promosse unitariamente dalle categorie dei pensionati di UIL, Cgil e Cisl.

Le priorità per i pensionati, condivise anche dai sindacati confederali e dalle altre categorie di lavoratori attivi, sono così declinate:

·       ESTENDERE IL BONUS 80 EURO AI REDDITI DA PENSIONE

·       FERMARE LA CADUTA DEL POTERE D'ACQUISTO DELLE PENSIONI

        (-30% negli ultimi 15 anni)

·       RIDURRE LE TASSE SULLE PENSIONI (i pensionati italiani sono gli unici in Europa a pagare più tasse di quando lavoravano e le pensioni italiane sono tassate il doppio della media europea).

Ecco le date degli appuntamenti della prossima settimana su territorio provinciale:

Novi Ligure, 15 settembre ore 15, al DLF in Piazza Falcone e Borsellino 16

Casale Monferrato, 16 settembre ore 15, Salone Tartara, piazza Castello

Tortona, 17 settembre ore 15, Sala Polifunzionale, Via Milazzo

Alessandria, 23 settembre ore 15, Teatro arvum, via Mazzini 85

Valenza, 24 settembre ore 15, Centro Anziani, Via Sassi

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