I punti vendita della Provincia di Alessandria, nel 2019 hanno raggiunto gli obiettivi di salario variabile stabiliti dal Contratto Aziendale (sottoscritto da Sindacato ed Esselunga).
Pertanto unitamente allo stipendio di aprile 2020 sarà riconosciuto un importo aggiuntivo in busta paga che varia da punto vendita a punto vendita.
Per conoscere nei dettagli gli indicatori che hanno permesso tale erogazione e per accrescere la conoscenza dei diritti e delle tutele, sancite dal Contratto Nazionale di Lavoro e dal Contratto Aziendale Esselunga, i funzionari della UILTuCS Alessandria sono a disposizione per fornire assistenza ed informazioni a tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori Esselunga che lo chiederanno (anche a mezzo telefono e/o e-mail).
Per info Ufficio UILTuCS Alessandria
Sede: Via Fiume, 10 - 15121 Alessandria
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SIGLATA L'IPOTESI DI ACCORDO PER LA NORMA DEL LAVORO DOMENICALE PER ESSELUNGA. La UILTUCS PROCEDERA' CON LE ASSEMBLEE IN AZIENDA.
Un accordo importante che segna il principio della SOLIDARIETA' TRA I LAVORATORI CHE HANNO CONTRATTI DIFFERENTI. UNA DISTRIBUZIONE DEI CARICHI DI LAVORO DELLA GIORNATA DI DOMENICA.
Ecco il Comunicato Sindacale ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI ESSELUNGA:
La totale liberalizzazione degli orari commerciali ha creato enormi problemi alle lavoratrici e ai lavoratori della grande distribuzione. La maggioranza delle imprese del settore, infatti, si sono organizzate per garantire il servizio nelle giornate di domenica cercando di comprimere il costo del lavoro, spesso adottando scelte organizzative unilaterali, creando una popolazione di lavoratori c.d. "domenicali" che opera per poche ore la settimana con un reddito estremamente basso.
Filcams, Fisascat e Uiltucs continuano a chiedere una modifica sostanziale del decreto "SalvaItalia", rispetto all'apertura selvaggia degli esercizi commerciali, i cui effetti negativi sul piano sociale ed economico, sono sotto gli occhi di tutti.
Esselunga, ha colto, come le altre aziende associate a Federdistribuzione, le opportunità offerte da una legislazione favorevole, arrivando negli ultimi due anni ad aprire tutte le domeniche 149 dei 155 negozi della sua rete di vendita.
Filcams, Fisascat e Uiltucs l'hanno fin dall'inizio sfidata a percorrere la via del confronto, e ciò per evitare che l'impresa, da sola e arbitrariamente, gestisse la delicata partita del lavoro domenicale.
Il 22 gennaio 2016 è stato siglato un primo accordo che con importanti modifiche è stato prorogato il 14 giugno 2017: queste intese prevedevano la sperimentazione di un modello organizzativo condiviso basato sui principi della volontarietà, della equa ripartizione dei carichi di lavoro e della partecipazione attiva dei dipendenti alla determinazione dei presidi necessari e hanno stimolato la sigla di ulteriori 139 accordi applicativi di negozio.
Il 10 maggio 2018 è stata definita un'ulteriore intesa che, oltre a sancire la fine formale della fase sperimentale, ha introdotto nuove importanti modifiche destinate a migliorare, in via prioritaria, le condizioni di lavoro della platea dei lavoratori "domenicali".
Ai full time verranno infatti garantite cinque domeniche libere l'anno mentre per i part time verticali le domeniche libere saranno tre.
Molto soddisfacente il risultato ottenuto sul piano economico: dalla 24 esima domenica alla 36 esima la maggiorazione per il lavoro domenicale sarà, per questi lavoratori, del 35%; dalla 37esima in poi del 40%; Questa operazione ha un costo annuo per l'azienda di quasi un milione di euro, destinato ovviamente ad aumentare nel tempo. Stiamo parlando di un quarto della popolazione aziendale, che è stata assunta da Esselunga (ma anche il resto della grande distribuzione si comporta in modo analogo) con la giornata di domenica come giornata normale di lavoro, e non di riposo; nei prossimi anni questi lavoratori saranno destinati ad aumentare in maniera esponenziale e rivendicheranno sempre più tutele e rappresentanza.
Abbiamo altresì concordato che ai lavoratori full time senza l'obbligo della prestazione lavorativa in domenica, a fronte di 12 o 13 volontarietà espresse (a seconda che prestino servizio nei reparti DRO/GEM o a quelli della vendita assistita) verrà garantito un week end libero dal lavoro.
È stato poi ulteriormente potenziato e reso più stringente il diritto di informazione per la RSU e RSA di negozio; i nostri delegati sono stati i veri protagonisti di questo faticoso percorso ed
hanno saputo far vivere i contenuti degli accordi di volta in volta sottoscritti, affrontando non poche difficoltà a livello di negozio nella relazione non sempre facile con i direttori.
La struttura complessiva dell'accordo sarà comunque oggetto di verifica a livello nazionale fra diciotto mesi.
Filcams Fisascat e Uiltucs hanno infine espresso formalmente la propria intenzione di affrontare il capitolo complessivo della organizzazione del lavoro andando a ricercare risposte convincenti alle tante forme di disagio che le lavoratrici e i lavoratori stanno incontrando in termini di orari e condizioni lavorative. La sede di questa nuova importante fase di confronto sarà quella del rinnovo del contratto integrativo aziendale.
Partecipate alle assemblee sindacali che nei prossimi giorni saranno calendarizzate in negozio per presentare e discutere l'ipotesi di accordo raggiunta.
Roma, 11 maggio 2018
Il 9 marzo 2018 a Bologna è ripreso il confronto con Esselunga in ordine alla verifica della sperimentazione sulla gestione del lavoro domenicale, in scadenza il 30 aprile 2018.
L'azienda ha ribadito la propria contrarietà alla richiesta di modifica del periodo di riferimento per il contatore individuale delle domeniche massime effettuabili (attualmente decorrente da maggio) all'anno civile (1 gennaio – 31 dicembre), consentendo così l'equiparazione temporale alla "scaletta" delle maggiorazioni.
Per Esselunga tale intervento, da un lato, non modificherebbe l'entità del lavoro domenicale prevista (22 o 24) e inoltre appesantirebbe l'applicazione di un accordo già complesso da gestire a livello decentrato.
In tema di maggiorazioni, la direzione non ha ancora una volta espresso un orientamento, limitandosi a manifestare perplessità riguardo al rischio di investire risorse senza avere visibilità rispetto ai costi di un eventuale rinnovo del contratto integrativo.
I sindacati hanno sostenuto come l'allineamento dei due contatori (maggiorazioni, numero massimo domeniche) sia per le organizzazioni sindacali un tema centrale che consentirebbe una gestione più ordinata e verificabile dell'intesa; in tale ottica l'obiezione della azienda appare poco comprensibile, in virtù del fatto che, dopo due anni di sperimentazione, le necessità di copertura dei negozi nelle diverse domeniche dell'anno dovrebbero essere se non perfettamente prevedibili, quantomeno ipotizzabili con un buon margine di approssimazione.
Sul piano economico, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno puntualizzato come la "scaletta" non può essere percepita ancora come un mero strumento di incentivazione, bensì come una prima modalità di risposta a un disagio divenuto giocoforza generalizzato.
La richiesta sindacale di modifica è motivata inoltre dalla volontà di riequilibrare un sistema di remunerazione rispetto a quello previsto a suo tempo dal CIA.
Stante le distanze ancora importanti fra le reciproche posizioni si è condiviso di sospendere temporaneamente il negoziato di modo da poter, ognuno per la sua parte, effettuare approfondimenti e riflessioni finalizzate a individuare altre eventuali soluzioni alle problematiche aperte, a partire da quelle di natura normativa/gestionale.
Esselunga ha colto l'occasione dell'incontro nazionale per fornire i dati di chiusura del 2017. Le vendite registrano un incremento del +3%, prodotto dalle nuove aperture, senza le quali, si sarebbe determinata una sostanziale parità rispetto all'anno precedente. I clienti crescono del 5%, in larga parte per la medesima ragione.
Al 31 dicembre 2017 gli occupati sono 22.221 (+395 rispetto al 2016); il 73% è costituto da full time, il restante 27% da part time. Gli uomini rappresentano il 56% della base occupazionale.
I tempi indeterminati sono il 93% della forza lavoro; il rimanente 7% è costituito da tempi determinati (6,5%) e apprendisti (0,5%). Il turn over si attesta al 3,5%; l'età media è di 39 anni, mentre l'anzianità media è pari a 12 anni.
Nell'ultimo anno sono stati trasformati a tempo indeterminato 600 rapporti di lavoro.
Nel 2018 sono previste le nuove aperture di Milano Famagosta, e Pistoia. Sempre a Pistoia, l'attuale negozio verrà chiuso per ristrutturazione e poi successivamente riaperto. A Verona riaprirà i battenti lo store chiuso per ristrutturazione.
Sempre quest'anno, Esselunga pare intenzionata a potenziare la propria offerta "E Commerce" attraverso l'implementazione del servizio in altri negozi oltre quelli attuali. Si tratterà di un servizio aggiuntivo che dovrà integrarsi con quelli di vendita più tradizionale e che avverrà negli orari di apertura del negozio.
Attualmente il giro di affari della "spesa on line" (160 milioni di euro) equivale a quello di 3 negozi di media grandezza ed è il risultato di un investimento lungimirante e a tratti pionieristico in questo particolare mercato.
Il prossimo incontro si terrà a Bologna il 26 aprile con inizio alle ore 10.30.
Il 26 gennaio, a Bologna, abbiamo incontrato Esselunga per affrontare i temi della formazione finanziata e per concordare, anche per il 2018, la possibilità di sostituire il premio di risultato con prestazioni di welfare.
In apertura l'azienda ha comunicato alcune variazioni degli orari di apertura al pubblico di alcuni negozi della rete:
− Feltre, Vigliani e Lainate estenderanno l'orario di apertura al pubblico in domenica dalle ore 9.00 alle 20.00.
− Stezzano, che attualmente osserva l'orario 8.00. - 22.00, anticiperà l'apertura alle 7.30.
− Galliano, De Amicis, Masaccio, Pistoia, Montecatini, Pisana, Viareggio, Campi Bisanzio, Massa, Pescia, Canova, Carrara, Sesto Fiorentino, Gignoro, Carrara Turigliano, Arezzo, Prato, Prato Galilei, da Febbraio, nella sola giornata di sabato, chiuderanno alle 21.00 anziché alle 20.30.
− Sempre nella sola giornata di sabato i negozi di Lucca, Lucca San Concordio, Porcari, Arancio, Aprilia, Marlia, Capannori, anticiperanno l'apertura dalle 8.00 alle 7.30.
L'estensione degli orari (7.30 - 22.00) derivanti dalla sperimentazione unilaterale, iniziata nella primavera del 2016 è al momento confermata per le realtà in cui si applica.
Abbiamo sollecitato l'azienda a fornirci un quadro d'insieme di tutti i cambiamenti degli orari di apertura che attualmente interessano la rete, con l'intento di avere maggiori informazioni per poter attivare un livello adeguato di confronto su tutte le implicazioni organizzative connesse.
Su nostra richiesta, l'azienda ha fornito un report della formazione finanziata da Fondo Forte erogata nel 2017, che ha registrato 135.000 ore effettivamente svolte da una platea di lavoratori composta per il 95,6% da impiegati e per il 4,4% da quadri.
Per quest'anno sono previste 287.800 ore che coinvolgeranno 32.000 partecipanti per il 55% uomini e per il restante 45% donne. La formazione dedicata alla salute e sicurezza sarà pari al 33% dell'intero pacchetto. Tutti i corsi avverranno in modalità aula.
Abbiamo avanzato la richiesta di avere più dettagli riguardo a tutte le iniziative formative messe in campo da Esselunga e quindi di dare concreta operatività al comitato di monitoraggio previsto dalle intese sottoscritte, incontrando in tal senso la disponibilità della controparte.
In merito al capitolo "welfare", l'azienda ha proposto di estendere le casistiche di rimborso attualmente previste e di includere una piattaforma esterna per garantire servizi voucher riguardanti sport, cultura, salute rivolti prioritariamente ai lavoratori più giovani.
Non essendo ancora stato individuato il fornitore e pertanto non essendo in condizione di conoscere ed eventualmente discutere la sua offerta, abbiamo chiesto di ragionare solamente della parte rimborsuale, a gestione diretta da parte di Esselunga, rinviando ad una seconda fase il confronto su altri aspetti che per noi dovranno rimanere comunque complementari rispetto a servizi che rispondano ad esigenze di carattere e valenza sociale.
Abbiamo poi proposto di aumentare la cifra del premio eventualmente destinata dal lavoratore al welfare, in modo da devolvere quota parte del risparmio contributivo dell'impresa ai lavoratori.
Al termine del confronto si è perfezionata un'intesa che, a partire dal premio erogato ad aprile di quest'anno, prevederà:
1) la possibilità da parte del lavoratore di scegliere volontariamente entro l'11 marzo se devolvere il 50% o il 100% del premio al "welfare"; quanto non optato verrà comunque liquidato nelle tempistiche previste dal CIA; eventuali residui non fruiti verranno monetizzati con il foglio paga di dicembre;
2) per chi destinerà tutto l'importo del salario variabile al welfare verrà riconosciuto un ulteriore 10% del premio oggetto dell'opzione che dovrà essere utilizzato tassativamente entro il 10 dicembre;
3) per chi opterà in tutto o in parte per l'"opzione welfare" potrà accedere al rimborso, fino a capienza dell'importo totale ad essa destinato, per: servizio mensa, istruzione figli (rette scolastiche, tasse universitarie, libri di testo scolastici, trasporto scolastico, mensa scolastica), abbonamento trasporto pubblico locale, assistenza a famigliari anziani o non autosufficienti.
4) Sarà infine possibile per i lavoratori iscritti alla previdenza integrativa destinare al fondo Fonte l'eventuale quota residua non fruita in servizi welfare, entro il 10 dicembre.
I prossimi incontri si terranno il 14 febbraio e il 9 marzo 2018 a Bologna e avranno come oggetto la verifica della sperimentazione sulla gestione del lavoro domenicale in scadenza al 30 aprile.
Cordiali saluti.
Il Segretario Nazionale
(Stefano Franzoni)
Il Segretario Generale
(Brunetto Boco)
Sabato 7 novembre spesa a rischio per tante famiglie a causa dello sciopero proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS UIL. "Dopo due lunghi anni di trattative, abbiamo deciso di proclamare due giornate di sciopero, la prima il 7 novembre, la seconda il 19 dicembre a ridosso del periodo natalizio, per dare un segnale forte a Federdistribuzione e far capire ai clienti di queste catene che la comodità dell'apertura prolungata fino a tardi la sera e sette giorni su sette ha un elevato costo che le aziende vogliono far pagare ai lavoratori", commenta Maura Settimo, Segretario generale UILTuCS Alessandria.
Il settore della grande distribuzione è formato da catene importanti come Esselunga, Unes, Iper, per citare quelle presenti sul territorio alessandrino, ma anche Auchan, Rinascente, Ikea si sono distaccate da Confcommercio e sono ora rappresentate da Federdistribuzione.
Mentre per i lavoratori di altri gruppi del settore commercio c'è stato il rinnovo del contratto con un aumento salariale di 85 euro, quelli rappresentati da Federdistribuzione vivono in un limbo in attesa di vedere rinnovato il proprio contratto.
Il sindacato rivendica un contratto che non crei discriminazioni e disparità di trattamento tra lavoratori che operano nello stesso settore, mentre Federdistribuzione chiede un contratto che non prevede aumenti salariali e avere mano libero sulla flessibilità e gli orari di lavoro.
Ancora non si è aperto alcuno spiraglio per il rinnovo di un contratto così importante che interessa un gran numero di lavoratori impiegati nei grossi gruppi nazionali ed esteri.
Ricordiamo che in alcune province gruppi come Carrefour hanno già iniziato a tenere aperti i supermercati 24 h, con forti disagi per tutto il personale, prevalentemente di sesso femminile.
I grossi gruppi devono capire che serve un contratto rinnovato, con aumenti stipendiali che permettano una vita dignitosa e il rafforzamento di una regolamentazione degli orari di lavoro.
A scioperare saranno tutti i lavoratori di Coop, Iper, Esselunga e Unes, gruppi ben presenti su tutto il territorio provinciale. Lavoratori e sindacati promuoveranno un volantinaggio in Piazza Marconi ad Alessandria e davanti all'Iper, fuori dal centro commerciale Oasi di Tortona, a partire dalle ore 9.
Il 26 giugno 2015 è ripreso il confronto con Esselunga in sede plenaria per la eventuale definizione di un accordo quadro sulla regolamentazione del lavoro domenicale.
In apertura l'azienda ha fornito alcuni dati di andamento economico che confermano come questa azienda continui a rappresentare una eccezione nel panorama delle imprese della DMO: il primo semestre registra un andamento positivo, che si traduce in crescita di occupazione in larghissima parte a tempo indeterminato, e nuove aperture (Milano Viale Adriano, Casale Monferrato, Sesto Calende).
Aree di potenziale interesse per un piano di espansione commerciale in continua evoluzione, sono anche la provincia di Roma e la Toscana.
I dipendenti al 31 dicembre 2014 erano 21.500. Sul tema oggetto del confronto odierno è stata ribadita da parte aziendale la volontà di pervenire ad un accordo complessivo che abbini norme generali a norme delegate al confronto di negozio.
È stata avanzata di nuovo la richiesta di definire un numero di domeniche massime lavorabili di 24 per casse e DroGem e 31 per i reparti a libero servizio.Programmazione, criterio prioritario della volontarietà, autoregolamentazione degli orari paiono essere percorsi praticabili.
La direzione aziendale si è dichiarata invece contraria a concedere domeniche libere ai part-time verticali in forza, mentre per i full-time con obbligo di prestazione abbiamo registrato una timida apertura (3 domeniche libere su base annua).
Sempre per quanto riguarda le compensazioni di natura normativa possibili, Esselunga non vede impraticabile la possibilità di prevedere saltuariamente una domenica ed un lunedì liberi, più difficile che il riposo possa coincidere con il sabato.
Sul tema delle maggiorazioni l'azienda ha riaffermato di voler ripensare l'attuale scaletta ideata nel 2002 e quindi ormai inadeguata, in considerazione del quadro economico e commerciale che stiamo vivendo.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la propria disponibilità a cercare una intesa su questo delicato tema, non rinunciando però a sottolineare le forti distanze che ancora dividono le parti.Un accordo quadro dovrà infatti non solo rappresentare un efficace strumento organizzativo e gestionale per l'impresa, ma anche un sistema di tutele e regole a favore delle lavoratrici e dei lavoratori interessati.
Dovrà pertanto essere esigibile a tutti i livelli, prevedere adeguate risposte alle mutate esigenze di conciliazione delle persone, riguardare tutti gli addetti, e definire compensazioni normative ed economiche.Non è infatti pensabile che norme sul lavoro domenicale non prevedano una contestuale verifica dell'intera organizzazione del lavoro, essendone aspetto centrale.
Parimenti risulterebbe difficilmente accettabile che una azienda in salute come questa non fosse disponibile a "spendere" per ottenere migliorie organizzative.La partita è complessa ma nel contempo sfidante e assume un peso politico di rilievo nel tormentato panorama delle relazioni sindacali con Federdistribuzione e le sue associate. Il negoziato pertanto proseguirà nei prossimi mesi.
In data 5 marzo è ripreso il confronto con Esselunga avente come oggetto la regolamentazione del lavoro domenicale.In apertura l'azienda ha fornito alcuni aggiornamenti e presentato i dati che erano stati richiesti dalle OO.SS. durante l'incontro del 22 dicembre 2014.
Se si tiene conto che i "sempre aperti" coincidono in larga parte con i negozi grandi e che quelli attualmente chiusi, essendo tra i più datati, verranno ristrutturati e ampliati, si evince come la politica commerciale di Esselunga sia volta a investire sempre più sulle aperture domenicali, confortata da importanti riscontri di vendite e da un quadro normativo favorevole che non pare destinato in tempi brevi a mutare.Prendendo come campione di riferimento i 78 negozi aperti per tutta la giornata e tutte le domeniche, 18 domeniche in media (sempre escludendo il periodo natalizio) vengono lavorate dal personale full time.
Non mancano però importanti differenziazioni: il 23% presta servizio due domeniche al mese; il 40% da una a due domeniche al mese e il 37% meno di una domenica al mese. I capi reparto e gli allievi capi reparto ne lavorano in media tre su quattro.A queste sperequazioni (che ovviamente cambiano da negozio a negozio) l'azienda ha fatto fronte sino ad ora con il reperimento di volontari da altre unità operative, oltre che con l'apporto degli addetti contrattualmente obbligati.A tendere, questa modalità di gestione delle problematiche legate alla garanzia di presidio rischiano di non bastare.
Da qui l'intenzione di perseguire una intesa quadro nazionale che continui a prevedere come criterio prioritario la volontarietà, ma che offra anche, in caso di necessità una garanzia di presidio pari a: 24 domeniche su 44 lavorabili per casse e DroGem, e 31 su 44 per i reparti non a libero servizio.La richiesta aziendale è parsa subito estremamente alta, le OO.SS. hanno unitariamente avanzato proposte nell'ottica di continuare un negoziato delicato e complesso ma divenuto nel contempo irrimandabile, indipendentemente dal fatto che conduca o meno a soluzioni condivise.
L'eventuale accordo dovrà avere carattere sperimentale per poter monitorarne gli effetti sull'occupazione. Sarà opportuno ragionare di tutta l'organizzazione del lavoro riferita ai turni e agli orari ricercando soluzioni innovative e compensazioni quali doppio riposo e week end liberi, che vedano la RSU/RSA e le OO.SS. Territoriali esercitare a livello decentrato un ruolo attivo di interlocuzione e proposta.
Ripartizione equa dei carichi di lavoro, programmazione su più mesi, possibilità per i lavoratori part time e full time (con lavoro domenicale inserito nel contratto individuale) di avere anche loro qualche domenica libera, sistemi di autogestione degli orari, sono state le ulteriori richieste e i temi che abbiamo avanzato e posto sul tavolo, senza tralasciare gli aspetti economici.Infatti le OO.SS. hanno rivendicato un miglioramento della scaletta delle maggiorazioni attualmente in vigore, che per i lavoratori obbligati si possa aprire una discussione sulla applicazione della scaletta medesima, la possibilità di introdurre un premio di risultato legato alla effettiva prestazione.
Esselunga ha espresso forti perplessità sulla possibilità di aumentare ulteriormente il costo del lavoro (il CIA costa complessivamente 90 ml di euro l'anno), in un contesto generale dove la crisi dei consumi sta spingendo le imprese a comprimerlo, ed ha proposto di rivedere l'attuale sistema di pagamento delle maggiorazioni superando il 130% per le domeniche di Natale, creando cioè una nuova scaletta a costi complessivi invariati.Maggiori aperture (ancora da esplorare nel dettaglio) sono state offerte sul fronte normativo, anche se sul numero delle domeniche potenzialmente obbligabili l'azienda è rimasta ferma sulla sua posizione iniziale.
Si è condiviso quindi di aprire una fase di ascolto e di riflessione che riguarderà sia le organizzazioni sindacali che l'impresa, con l'intento comune di verificare l'esistenza di mediazioni che ci permettano di superare le criticità e le distanze registrate in data odierna.
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