Veronese: mantenere il blocco delle aliquote e proseguire verso il riordino fiscale nazionale
Con il prossimo saldo del 17 Dicembre il conto complessivo dell'IMU/TASI sarà di 10,2 miliardi di euro (20,4 miliardi di euro il conto totale).
Oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall'abitazione principale (il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati), dovranno presentarsi alla "cassa", per il saldo dell'IMU/TASI.
Il costo medio complessivo dell'IMU/TASI su una "seconda casa" ubicata in un capoluogo di provincia, spiega Ivana Veronese – Segretaria Confederale UIL - sarà di 1.070 euro medi (535 euro da versare con la rata di Dicembre) con punte di oltre 2mila euro nelle grandi città.
Se si prendono, invece, in considerazione i costi dell'IMU/TASI sulle prime case cosiddette di lusso(abitazioni signorili, ville e castelli) sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro con il saldo) con punte di oltre 6 mila euro.
Chi possiede una seconda pertinenza dell'abitazione principale della stessa categoria catastale (cantine, garage, posti auto, tettoie) dovrà versare l'IMU/TASI con l'aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 56 euro (28 euro con il saldo) con punte di 110 euro annui.
La media dell'aliquota applicata per le seconde case tra IMU e TASI, commenta Ivana Veronese, ammonta al 10,1 per mille e, in molti Comuni (480 municipi di cui 18 Città capoluogo) è stata confermata "l'addizionale TASI" (fino a un massimo dello 0,8 per mille),introdotta per finanziare, negli scorsi anni, le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi Comuni l'aliquota fino all'11,4 per mille.
Questi dati emergono dal Rapporto IMU/TASI 2018 elaborato dalServizio Politiche Territorialidella UIL.
IL COSTO DELL'IMU/TASI SECONDE CASE NELLE CITTA' CAPOLUOGO
Secondo i risultati del rapporto, il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2.064 euro medi; a Milano, invece, si pagheranno 2.040 euro medi; a Bologna 2.038 euro; a Genova 1.775 euro; a Torino 1.745 euro.
Valori più "contenuti", invece, ad Asticon un costo medio di 580 euro; a Gorizia con 582 euro; a Catanzaro con 659 euro; a Crotone con 672 euro; a Sondrio con 674 euro.
IL COSTO DELL'IMU/TASI SECONDE PERTINENZE NELLE CITTA' CAPOLUOGO
Per una seconda pertinenza della stessa categoria catastale, a Roma si pagano mediamente 110 euro annui (81 euro per una cantina o139 euro per un box-posto auto); a Milano 99 euro annui (76 euro per una cantina, 122 euro garage o posto auto); a Bologna 96 euro annui (68 euro per una cantina, 123 europer un garage o posto auto); a Firenze 95 euro annui (67 euro per una cantina, 122 euro per un garage o posto auto); a Napoli 95 euro annui (67 euro per una cantina, 123 euro per un garage o posto auto).
LE ALIQUOTE DELL'IMU/TASI SECONDE CASE NELLE CITTA' CAPOLUOGO
Stante il blocco delle aliquote anche per l'anno in corso le stesse non hanno subito rialzi, ma non hanno nemmeno subito ribassi.In nessun capoluogo si è utilizzata questa opzione e, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno.
18 Città hanno confermato l'addizionale della TASI sugli altri immobili, per cui in questi Comuni le aliquote superano quella massima dell'IMU (10,6 per mille).
In particolare Roma, Milano, Ascoli, Brescia, Brindisi, Modena, Potenza, Rieti, Savona, Verona hanno scelto l'aliquota dell'11,4 per mille; Macerata l'11,3 per mille; Terni e Siena, l'11,2 per mille; Lecce, Massa e Venezia l'11 per mille; Agrigento il 10,9 per mille; Caltanissetta il 10,7 per mille.
Altre 70 Città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l'aliquota del 10,6 per mille tra cui Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Bari.
CONCLUSIONI
Il Governo ha deciso, per il prossimo anno, di eliminare il blocco delle aliquote dei tributi locali e dopo tre anni di sostanziale blocco all'orizzonte si profila un aumento della pressione fiscale a livello locale che potrebbe interessare, oltre le Addizionali IRPEF, anche l'IMU/TASI in oltre 6.000 Comuni.
Chiediamo al Governo e al Parlamento, conclude Ivana Veronese, di mantenere anche per il prossimo anno il blocco delle aliquote e lavorare parallelamente per riprendere il cammino interrotto, completando il sistema della finanza locale, nel quadro più complessivo del riordino fiscale nazionale.
Infatti, negli ultimi anni, dall'abolizione della TASI sulla prima casa in poi, stiamo assistendo a un ritorno della finanza derivata, costituita dai trasferimenti dallo Stato ai Comuni, con l'effetto che questi trasferimenti restando inalterati negli anni (spesa storica) fanno correre il rischio di ingessare i Bilanci degli Enti Territoriali.
In particolare, sulla tassazione immobiliare, venendo meno il concetto di "tassa sui servizi", va semplificato il meccanismo riunendo in un'unica imposta l'IMU e la TASI.
Occorre completare la revisione dei criteri che regolano i valori catastali che non dovrà significare maggiori prelievi ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili.
In allegato lo studio UIL su Tasi/IMU presentato sabato scorso. Come vedrete l'analisi, oltre ad un quadro generale, si sofferma anche sui dati dei capoluoghi di Provincia.
A Cura del Servizio Politiche Territoriali della UIL
TASI: FUNERALE CON RINCARI
QUEST'ANNO, MEDIAMENTE, SI PAGHERANNO 191 EURO (203 NELLE CITTA' CAPOLUOGO), IN AUMENTO DEL 9,1% (4,6% NELLE CITTA' CAPOLUOGO) SUL 2014
A TORINO LA TASI PESA MEDIAMENTE 403 EURO; A ROMA 391 EURO, A SIENA 356 EURO; MENTRE AD ASTI 19 EURO; AD ASCOLI PICENO 46 EURO; A CESENA 60 EURO
OLBIA UNICA CITTA' CAPOLUOGO A TASI ZERO
IN 958 COMUNI (IL 12,4% DEL TOTALE), TRA CUI 12 CITTA' CAPOLUOGO, SALE IL COSTO DELLA TASI PER EFFETTO DELL'AUMENTO DELLE ALIQUOTE E DELLA DIMINUZIONE DELLE DETRAZIONI
IL 16 DICEMBRE SI PAGA IL SALDO DELL'IMU E DELLA TASI: LE FAMIGLIE ITALIANE CHIAMATE A VERSARE QUASI 12,8 MILIARDI DI EURO (24,8 MILIARDI DI EURO IN TOTALE NELL'ANNO).
SARANNO CHIAMATI A PAGARE IL SALDO DELLA TASI 19,7 MILIONI DI PROPRIETARI
PER L'IMU SULLE SECONDE CASE IL COSTO E' DI 887 EURO/MEDI
PER L'IMU A DICEMBRE IL CONTO E' DI 10,1 MILIARDI DI EURO (19,8 MILIARDI IN TOTALE), MENTRE PER LA TASI IL CONTO E' DI 2,7 MILIARDI DI EURO,
(5 MILIARDI IN TOTALE), DI CUI 1,9 MILIARDI DI EURO PER LA PRIMA CASA
(3,7 MILIARDI IN TOTALE)
Si avvicina il 16 dicembre, data fissata per il pagamento del saldo della TASI e dell'IMU. Giorno, questo, definito dal Presidente del Consiglio come il "funerale della TASI".
Sarà, però, un "addio" costoso quello alle tasse sulle prime case. Come spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL - il costo medio sarà di 191 euro per famiglia (di cui 101 euro da pagare con il saldo di dicembre), a fronte dei 175 euro medi pagati lo scorso anno, con un aumento medio del 9,1%.
Nelle sole città capoluogo il costo medio sarà di 203 euro (di cui 106 euro da pagarsi con il saldo di dicembre), a fronte dei 194 euro pagati nel 2014, con un aumento medio del 4,6%.
Cifre decisamente più alte, commenta Loy, per quanto riguarda il saldo IMU sulle seconde case: il costo medio in questo caso è di 887 euro di cui 448 euro da pagare con il saldo di dicembre, con punte di 2.028 euro a Roma (1.014 euro il saldo); 1.828 euro a Milano (914 euro il saldo); 1.792 euro a Torino (896 il saldo); 1.748 euro a Bologna (874 euro il saldo).
Questi dati emergono dal Rapporto UIL su IMU e TASI elaborato dal Servizio Politiche Territoriali della Uil
Al netto degli 844 Comuni "ritardatari" (Enti che hanno approvato dopo il 30 luglio le delibere), la tendenza è stata quella di confermare le aliquote dello scorso anno, spiega Loy, ma ben 958 Comuni (il 12,4% del totale), hanno rivisto al rialzo le aliquote e/o diminuito le detrazioni, tra cui 12 Città capoluogo di provincia; soltanto 143 Municipi hanno, invece, diminuito le aliquote o alzato le detrazioni, tra cui 6 Città capoluogo.
In particolare a Ragusa, da Città a TASI "zero", si passa ad un'aliquota del 2,5 per mille seppur addolcita da detrazioni per rendite catastali; ad Enna l'aliquota passa dall'1 per mille dello scorso anno (non aveva pubblicato), al 2,5 per mille di quest'anno, così come a Crotone; a Sondrio dal 2 per mille al 2,5 per mille; a Catanzaro dall'1,2 per mille si passa al 2,4 per mille; a L'Aquila dal 2 per mille si passa al 2,5 per mille; a Matera (città ritardataria), si passa dall'1 per mille all'1,8 per mille; a Siracusa dal 2,3 per mille al 3 per mille; a Viterbo dal 2,2 per mille al 2,5 per mille.
Tra le Città dove la TASI diminuisce troviamo Bari, Campobasso, Isernia, Oristano, Trapani.
Saranno 19,7 milioni i proprietari di prima casa chiamati al versamento dell'ultima (e definitiva?) rata della TASI a cui si aggiungono 25 milioni di proprietari di altri immobili chiamati a versare l'IMU e la TASI.
Il conto tra IMU e TASI con il saldo di dicembre sarà di 12,8 miliardi di euro di cui 10,1 miliardi per l'IMU 2,7 miliardi di euro per la TASI (1,9 miliardi di euro per la prima casa).
Con l'acconto di giugno e il saldo di dicembre tra IMU e TASI gli italiani, continua Loy, verseranno nelle casse pubbliche complessivamente 24,8 miliardi di euro, di cui 19,8 miliardi di euro per l'IMU e 5 miliardi di euro per la TASI (3,7 miliardi di euro per la prima casa).
IL COSTO DELLA TASI NELLE CITTA' CAPOLUOGO
Secondo i risultati della simulazione, il costo maggiore, in valori assoluti, si registra a Torino con 403 euro medi a famiglia di cui 202 euro con il saldo il prossimo 16 dicembre; a Roma, invece, si pagheranno 391 euro medi (196 euro con il saldo); a Siena 356 euro (178 euro con il saldo); a Firenze 346 euro (173 euro con il saldo); a Genova 345 euro (173 euro con il saldo); a Bologna 331 euro (166 euro con il saldo); a Napoli 318 euro (159 euro con il saldo); a Milano 300 euro (150 euro con il saldo).
Ad Asti il costo medio della TASI sarà di 19 euro medi; cifra che sale 46 euro ad Ascoli Piceno; 60 euro a Cesena; 64 euro a Treviso; 65 euro a Potenza.
Olbia è l'unica Città capoluogo nel 2015 a "TASI ZERO".
CONCLUSIONI
Per la UIL ogni riduzione del carico fiscale è benvenuta, conclude Loy, compresa la TASI, dal momento che l'81% dei proprietari di un'abitazione principale sono lavoratori e lavoratrici dipendenti e pensionate e pensionati anche se è sempre opportuno mantenere un principio di equità agevolando, il più possibile, le persone meno fortunate.
Tuttavia, diventa fondamentale, come abbiamo avuto modo di dire più di qualche volta, assicurare nel tempo e strutturalmente la totale e completa copertura delle risorse ai Comuni, per evitare ciò che è già accaduto in passato: si toglie una tassa e si aumentano altre tasse, oppure si riducono i servizi essenziali.
È bene ricordare che il sistema di tassazione e tariffazione locale non è composto solo da Tasi, IMU e Addizionale Comunale IRPEF (tributi questi che per il 2016 non potranno aumentare), ma offre un ampio ventaglio di balzelli che colpiscono, più o meno, la stragrande maggioranza delle famiglie come le tariffe sugli asili nido, le residenze per anziani, i trasporti e la tassa rifiuti (Tari), per i quali, per il prossimo anno, si potrebbero verificare ulteriori aumenti rispetto a quelli già registrati nel corso di quest'anno.
Tabelle in allegato.
Roma, dicembre 2015
In allegato un'analisi UIL sugli effetti dell' abolizione di IMU e della TASI sulle cosiddette case di lusso (abitazioni signorili, ville, caselli e palazzi storici), diffusa nella giornata di ieri. Come noto per la UIL sarebbe prioritario ridurre le tasse sul lavoro, ma abbiamo sempre sostenuto che qualsiasi riduzione delle tasse che coinvolga le famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati è benvenuta, compresa la TASI sulle prime casa. Questo perchè l'81% dei proprietari di prima casa sono lavoratori dipendenti e pensionati, rispettivamente con oltre 10,5 milioni di lavoratori dipendenti proprietari di dell'abitazione principale (il 55% del totale della platea dei lavoratori e lavoratrici dipendenti), e, 10,2 milioni di pensionati e pensionate (il 68% della platea del totale delle pensionate e pensionati).
Quel che è certo, però, è che la UIL preferirebbe un taglio dell'imposta più selettivo, come dimostrano i dati della nostra analisi.
Le risorse vanno indirizzate lì dove la propensione marginale al consumo è più elevata: questo aiuta a riattivare la produzione, l'occupazione e l'economia.Un taglio della Tasi indiscriminato, a favore anche dei proprietari di ville, non terrebbe conto di questo elementare principio di efficienza economica, oltre che di giustizia.
Ecco perché, noi la pensiamo diversamente da Padoan e, dovendo scegliere, preferiamo che siano ridotte le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.
A maggior ragione, poi, se l'opzione decontribuzione venisse meno, sarebbe un bene seguire proprio questa nostra indicazione, a cominciare dalla detassazione strutturale del salario di produttività, cosa che, peraltro, renderebbe più facile il cammino verso la riforma del sistema contrattuale.
Ne beneficerebbero, conseguentemente, anche le imprese e l'economia di tutto il Paese.
Roma, 26 settembre 2015
A seguire, con documento completo e tabelle in allegato, un'analisi UIL sull'ipotesi di abolizione della TASI sulla prima casa annunciata dal Governo lo scorso fine settimana.
L'analisi contiene i possibili risparmi medi per le famiglie in tutte le città capoluogo di provincia.
Inoltre è presente una elaborazione del gettito della TASI nelle grandi città.
ABOLIZIONE TASI PRIMA CASA:ECCO I RISPARMI MEDI CITTA' PER CITTA'
QUASI 26 MILIONI DI FAMIGLIE ITALIANE PROPRIETARIE DI PRIMA CASA RISPARMIEREBBERO MEDIAMENTE 180 EURO
230 IL RISPARMIO MEDIO NELLE CITTA' CAPOLUOGO
TRA I CAPOLUOGHI AL TOP DEL RISPARMIO TORINO , 403 EURO; A ROMA 391 EURO; A SIENA 356 EURO; A FIRENZE 346 EURO; A GENOVA 345 EURO
AD ASTI IL RISPARMIO SAREBBE DI SOLI 19 EURO; AD ASCOLI PICENO 46 EURO; CROTONE 51 EURO; CATANZARO 57 EURO; CESENA 60 EURO
LOY: RENZI STACCHI 8 MILA ASSEGNI PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI 4,6 MILIARDI DI EURO MAXI ASSEGNO A ROMA DI 525 MILIONI DI EURO A ROMA; 206 MILIONI A MILANO; 115 MILIONI A TORINO
A Cura della UIL Servizio Politiche Territoriali
L'annuncio dell'abolizione della TASI sulla prima casa per l'anno prossimo, per i 25,7 milioni di proprietari di prima casa si tradurrebbe in un risparmio medio di 180 euro annui che salgono a 230 euro medi se si abita nelle Città capoluogo di provincia.
Questi dati emergono da una simulazione elaborata dal Servizio Politiche Territoriali della UIL, nelle 106 Città capoluogo di provincia.
Secondo i risultati della simulazione UIL, il risparmio maggiore in valori assoluti si registra a Torino con 403 euro medi a famiglia; a Roma, invece, il risparmio sarà di 391 euro medi; a Siena 356 euro; a Firenze 346 euro; a Genova 345 euro; a Bari 338 euro; a Bologna 331 euro; a Foggia 326 euro; a Como 321 euro; ad Ancona 318 euro; a Milano 300 euro.
Mentre ad Asti il risparmio medio sarebbe di soli 19 euro medi; cifra che sale a 46 euro ad Ascoli Piceno; 51 euro a Crotone; 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena; 64 euro a Treviso; 65 euro a Potenza; 79 euro a Matera; 82 euro a Cosenza; 88 euro a Nuoro.
Per la UIL ogni riduzione del carico fiscale a carico delle famiglie è la ben venuta, commenta Loy, però, per non incorrere negli errori del passato, sarebbe saggio e opportuno, che contestualmente all'abolizione della TASI, Renzi straccasse 8 mila assegni intestati ai Comuni, con copertura certa, dall'importo complessivo di 4,6 miliardi di euro.
Infatti, a tanto ammonta il gettito per i Comuni derivante dalla TASI, di cui 3,8 miliardi di euro per la prima casa e il resto, 800 milioni, per gli altri immobili.
Tanto per fare qualche esempio concreto l'assegno per la Città di Roma dovrà ammontare e 524 milioni di euro; per Milano 206 milioni di euro; per Torino 115 milioni di euro; per Genova 74 milioni di euro; Napoli 63 milioni di euro; Bologna 48 milioni di euro; Firenze 42 milioni di euro; Bari 41 milioni di euro; Venezia 34 milioni di euro; Cagliari 20 milioni di euro; Palermo 16 milioni di euro; Reggio Calabria 9 milioni di euro.
È vitale garantire la totale copertura finanziaria per evitare che si ripeta ciò che gli Italiani hanno vissuto in questi anni e, cioè, che si cambi il nome ma non la sostanza (ISI, ICI, IMU, TRASI, TUC, IUC, TASI) oppure che i Comuni (consenzienti o inconsapevoli) aumentino, per bilanciare le minori entrate, altre imposte e tasse locali a iniziare dell'IRPEF Comunale (che pesa soprattutto sui lavoratori e pensionati), oppure taglino servizi essenziali per i cittadini.
Ultimo, ma non secondario: prima di parlare di abbassare altre tasse, il Governo si preoccupi di trovare, subito, le coperture per 12,6 miliardi di euro per l'anno prossimo al fine di evitare gli aumenti dell'IVA e delle Accise che peserebbero molto e di più dell'abolizione della TASI, soprattutto per le famiglie a basso reddito.
Roma, 20 Luglio 2015
In allegato il III° Rapporto IMU-TASI 2015, diffuso sabato scorso e ripreso da numerosi mass media.
Il rapporto contiene le aliquote e i costi delle Città capoluogo.
II° RAPPORTO UIL IMU – TASI
IL 16 GIUGNO SI VERSA L'ACCONTO DELL'IMU E DELLA TASI: LE FAMIGLIE ITALIANE CHIAMATE A VERSARE QUASI 12 MILIARDI DI EURO (24 MILIARDI DI EURO IN TOTALE)
PER L'IMU A GIUGNO IL CONTO E' DI 9,7 MILIARDI DI EURO, MENTRE PER LA TASI IL CONTO E' DI 2,3 MILIARDI DI EURO DI CUI 1,8 MILIARDI DI EURO PER LA PRIMA CASA
SARANNO CHIAMATI A PAGARE L'ACCONTO DELLA TASI 19,7 MILIONI DI PROPRIETARI
TASI: IL COSTO MEDIO COMPLESSIVO (TUTTI I COMUNI) E' DI 180EURO MEDI, DI CUI 90 EURO DA PAGARE CON L'ACCONTO IL PROSSIMO 16 GIUGNO
MENTRE IL COSTO DELLA TASI NELLE CITTA' CAPOLUOGO E' DI 230 EURO MEDI (115 EURO L'ACCONTO A GIUGNO), CON PUNTE DI 403 EURO
L'ALIQUOTA MEDIA NELLE CITTA' CAPOLUOGO E' DEL 2,65 PER MILLE MENTRE QUELLA COMPLESSIVA (TUTTI I COMUNI) SI ATTESTA ALL'1,95 PER MILLE
IN 1/3 DEI CAPOLUOGHI L'ALIQUOTA E' AL 3,3 PER MILLE
A Cura della UIL Servizio Politiche Territoriali
Si avvicina il 16 giugno, data fissata per il pagamento dell'acconto della TASI e dell'IMU 19,7 milioni di proprietari di prima casa e 25 milioni di proprietari di altri immobili saranno chiamati al versamento della prima rata.
Il conto tra IMU e TASI a giugno sarà di 12 miliardi di euro, di cui 9,7 miliardi di euro per l'IMU e 2,3 miliardi di euro per la TASI (1,8 miliardi di euro per la prima casa).
Quest'anno non si verificherà il caos dello scorso anno in quanto, anche se i Comuni non hanno pubblicato le aliquote l'acconto si pagherà con quelle deliberate lo scorso anno.
Il costo medio della TASI, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, sarà di 180 euro medi (90 euro da versare con l'acconto), ma se si prendono a riferimento le sole Città capoluogo l'importo sale a 230 euro medi (115 euro per l'acconto), con punte di 403 euro.
Cifre decisamente più alte per quanto riguarda l'acconto IMU sulle seconde case: il costo medio in questo caso è di 866 euro di cui 433 euro da pagare con l'acconto di giugno, con punte di 2.028 euro a Roma (1.014 euro l'acconto); 1.828 euro a Milano (914 euro di acconto); 1.792 euro a Torino (896 di acconto); 1.748 euro a Bologna (874 euro di acconto).
Questi dati emergono dal II° Rapporto UIL su IMU e TASI elaborato dalla UIL Servizio Politiche Territoriali.
La media dell'aliquota applicata, spiega Guglielmo Loy, dai 107 capoluoghi di provincia si consolida al 2,65 per mille (superiore all'aliquota massima "ordinaria"), seppur "addolcita" dalle singole detrazioni introdotte dai singoli Comuni.
Mentre l'aliquote media complessiva applicata in tutti i Comuni è dell'1,95 per mille.
IL COSTO DELLA TASI NELLE CITTA' CAPOLUOGO
Secondo i risultati della simulazione UIL, il costo maggiore in valori assoluti si registra a Torino con 403 euro medi a famiglia di cui 202 euro con l'acconto il prossimo 16 giugno; a Roma, invece, si pagheranno 391 euro medi (196 euro di acconto); a Siena 356 euro (178 euro di acconto); a Firenze 346 euro (173 euro di acconto); a Genova 345 euro (173 euro di acconto).
Mentre se si escludono Ragusa ed Olbia (uniche Città capoluogo nel 2014 a "TASI ZERO"), a Treviso il costo medio della TASI sarà di 13 euro medi; ad Asti il costo medio della TASI è di 19 euro; cifra che sale a 37 euro medi a Trento; 46 euro ad Ascoli Piceno; a 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena.
ALIQUOTE DELLA TASI
35 Città (1/3 del totale), hanno scelto l'aliquota del 3,3 per mille (tra cui Ancona, Arezzo, Biella, Bologna, Cremona, Firenze, Ferrara, Genova, La Spezia, Napoli, Catania, Bari, Perugia, Carrara, Como, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Torino); altre 6 un'aliquota tra il 3 e il 3,2 per mille (Bergamo, Pescara, Lecco, Siena, Lodi, Modena); Venezia ha scelto il 2,9 per mille; Palermo ha scelto il 2,89 per mille; 38 Città l'aliquota del 2,5 per mille (tra cui Roma, Milano, Brescia, Reggio Calabria, Verona); altre 6 Città sono tra il 2 e il 2,4 per mille.
CONCLUSIONI
Ad oggi è difficile fare delle proiezioni per capire se nel 2015 con la TASI la pressione fiscale delle famiglie, rispetto al 2014 aumenterà. Molto dipende, spiega Loy, se il Governo centrale confermerà o meno per quest'anno i 625 milioni di euro di trasferimenti ai Comuni quale "ristoro" IMU-TASI.
Inoltre già da adesso il Governo ha annunciato che nel 2016 si cambierà nuovamente il modello di tassazione degli immobili, con l'introduzione della Local Tax, ma la nostra impressione è che si cambiano i nomi ma non la sostanza delle imposte locali.
Se davvero il Governo vuole riformare il fisco comunale abbia il coraggio, conclude Loy, quantomeno di andare verso il vero superamento e non accentramento delle Addizionali Comunali IRPEF, che colpiscono direttamente il reddito dei lavoratori dipendenti e pensionati.
E' questa la riforma che ci aspettiamo.
Roma, 3 Giugno 2015
In allegato la terza proiezione Tasi della UIL che conferma e ribadisce che ancora una volta una famiglia su due pagherà un conto più salato rispetto all'IMU del 2012. Tra ingorghi, caos, rinvii, proroghe, ad oggi sono oltre 7 mila i Comuni che hanno pubblicato le delibere sul sito del Ministero dell'Economia.
Ai 2.178 che già avevano pubblicato le aliquote entro il 25 maggio scorso, se ne sono aggiunti altri 5 mila (tra cui Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Firenze e Milano), dove il 16 ottobre si pagherà l'acconto del 50% della TASI.
Ciò significa che ad oggi il 93% dei Comuni ha pubblicato le aliquote ...
A seguire un'analisi della UIL sulle aliquote, detrazioni e costi della TASI nelle 45 Città capoluogo che hanno pubblicato le delibere sul sito del Ministero dell'Economia.
A Cura della UIL Servizio Politiche Territoriali
TASI SI AVVICINA LA SCADENZA PER L'ACCONTO: PER IL 50% DELLE FAMIGLIE IL CONTO POTREBBE ESSERE PIU' SALATO DELL'IMU DEL 2012
PER UNA CASA IN A/3 IL COSTO MEDIO DELLA TASI E' DI 136 EURO A FRONTE DEI 111 EURO DELL'IMU NEL 2012; MENTRE PER UNA CASA IN A/2 SI PAGHERANNO 305 EURO A FRONTE DEI 334 EURO PAGATI CON L'IMU NEL 2012.
SONO 2.269 I COMUNI CHE HANNO PUBBLICATO LE ALIQUOTE TASI SUL SITO DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DI CUI 45 CITTA' CAPOLUOGO
Tra ingorghi, difficoltà di calcolo, rinvii, si avvicina il 16 Giugno, data questa per il versamento dell'acconto della TASI in 2.269 Comuni (45 Città capoluogo di provincia), che hanno pubblicato le delibere sul sito del Ministero dell'Economia.
Sarà anche una prima verifica per sapere se la TASI alla fine sarà più o meno leggera dell'IMU pagata nel 2012.
Certo è difficile valutare il peso delle 2 imposte, perché la TASI a differenza dell'IMU non presenta detrazioni nazionali uguali per tutti, ma queste sono demandate ai singoli Comuni (la UIL calcola almeno 75 mila combinazioni diverse), tanto da poter parafrasare il detto "paese che vai detrazioni che trovi".
In ogni caso, da una simulazione del Servizio Politiche Territoriali della UIL emerge che su 180 famiglie residenti nelle 45 Città capoluogo che hanno
pubblicato le aliquote, per oltre il 50% di esse (52,8%), la TASI sarà più pesante di quanto pagato con l'IMU nel 2012.
Infatti, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL, attuando il "metodo del pagamento soggettivo", dalle nostre proiezioni emerge, che per una casa
accatastata in A/3 su 45 famiglie senza figli, per 23 di esse (il 51,1% del totale del campione), la TASI è più pesante dell'IMU. Per lo stesso immobile, ma con 1 figlio, la TASI è più pesante per 32 famiglie (il 71,1% del totale del campione).
Per un appartamento in A/2, su 45 famiglie senza figli, per 18 (il 40% del totale del campione), la TASI risulta essere più pesante dell'IMU 2012; mentre con 1 figlio la TASI è più pesante per 22 famiglie (il 48,9% del totale del campione).
I calcoli sono riferiti a una casa di 5 vani accatastata in A/3 (rendita 450 euro), abitata da una famiglia con reddito ISEE di 10 mila euro e a un appartamento (sempre 5 vani), accatastato in A/2 (rendita 750 euro), abitato da una famiglia con reddito ISEE di 16 mila euro.
I calcoli tengono conto delle aliquote e delle detrazioni (TASI e IMU 2012), deliberate dalle singole città.
Secondo i risultati della simulazione, a Mantova l'effetto dell'aliquota TASI al 2,4 per mille senza detrazioni e un IMU del 2012 con aliquota al 3 per mille, fa sì che per un immobile accatastato in A/3 una famiglia senza figli pagherà 154,64 euro in più dell'IMU; con 1 figlio pagherà 181,44 euro in più. A Novara la TASI
è più pesante dell'Imu di 101,72 euro per una famiglia senza figli e di 151,72 euro per una famiglia con 1 figlio; a Frosinone, Pistoia, Udine e Vibo Valentia si pagheranno 86,60 euro in più senza figli e 136,60 euro in più con 1 figlio.
A Treviso, per un immobile A/3, la TASI si azzera e costerà 102,40 euro in meno dell'IMU per una famiglia senza figli e 52,40 euro in meno, per una famiglia con 1
figlio; a Torino la TASI è più leggera dell'Imu di 95,20 euro per una famiglia senza figli e di 75,20 euro con
1 figlio; a Napoli si risparmieranno 78,50 euro senza figli e 38,50 euro con 1 figlio; a Trento si pagheranno 76,80 euro in meno senza figli e 26,80 euro in
meno con 1 figlio; a Parma il risparmio sarà di 69,12 euro senza figli e di 19,12 euro con 1 figlio.
Per le famiglie con una casa accatastata in A/2 a Mantova si pagheranno di TASI 124,40 euro in più dell'IMU per una famiglia senza figli e 174,40 euro in più per una famiglia con 1 figlio; a Lucca 86,60 euro in più senza figli e 136,60 euro in più con 1 figlio; a Venezia 80 euro in più con o senza
figli; ad Arezzo 61,80 euro in più con o senza figli; a Siracusa 48,80 euro in più senza figli e 98,80 euro in più con 1 figlio.
Sicuramente un bel risparmio a Treviso, dove per questo appartamento (A/2) si arriva a risparmiare
rispetto all'IMU tra i 252 e i 302 euro; a Caserta una famiglia senza figli risparmierà 241 euro e con 1 figlio 191 euro; a Trento il risparmio sarà di 228 euro senza figli e di 178 euro con 1 figlio, a Livorno di 190,60 euro senza figli e di 140,60 euro con 1 figlio; a Forlì e Aosta si pagheranno 178 euro in meno senza figli e 128 euro in meno con 1 figlio.
ALIQUOTE DELLA TASI
Olbia è la città a "ZERO TASI", Aosta e Trento hanno scelto l'aliquota base dell'1 per mille, tutte le altre città hanno aumentato le aliquote.
Pordenone ha scelto l'1,25 per mille (con detrazioni); Treviso l'1,6 per mille (detrazione di 200 euro per tutti gli immobili); Pesaro l'1,9 per mille con detrazioni legate al reddito ISEE fino a 12 mila euro.
Gi altri capoluoghi hanno scelto tutti aliquote comprese tra il 2 e il 3,3 per mille: 15 Città hanno scelto l'aliquota del 3,3 per mille (Ancona,
Arezzo, Biella, Bologna, Cremona, Ferrara, Genova, La Spezia, Napoli, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Torino e Venezia).
I COSTI DELLA TASI
Per la tipologia di casa in A/3, per le 90 famiglie oggetto del campione, la TASI costerà mediamente 136 euro a fronte
dei 111 euro pagati con l'IMU nel 2012, con punte di 249 euro ad Ancona; 199 euro a Rimini; 189 euro a Caserta, Forlì e Frosinone.
Tra le grandi città a Bologna il costo medio della TASI per questa tipologia di casa sarà mediamente di 105 euro; a Cagliari di 119 euro
senza figli e 79 euro con 1 figlio; a Genova 135 euro senza figli e 110 euro con 1 figlio; a Napoli 99,50 euro; a Torino 139 euro senza figli e 109 euro con 1 figlio; a Venezia 129 euro senza figli e 79 euro con 1 figlio.
Per la tipologia di casa in A/2 mediamente il costo della TASI sarà di 305 euro a fronte dei 334 euro pagati con l'IMU nel
2012, con punte di 415 euro ad Ancona, Cremona, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Torino e Verbania.
CONCLUSIONI
Se questi sono gli effetti, conclude Loy, cib chiediamo se è valsa la pena dibattere un anno sul "tormentone IMU" per arrivare alla TASI.
Si cambiano i nomi, ma non si cambia l'effetto che le imposte hanno sulle tasche dei cittadini e in particolare di coloro che vivono con redditi fissi.
Il tutto in un sistema istituzionale dove non diminuiscono, anzi aumentano, i centri di costo e riscossione delle imposte, con il risultato che le imposte sia nazionali, sia locali aumentano anziché diminuire.
Roma, 14 Giugno 2014
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