Il termine per la presentazione delle domande di indennità da parte di titolari di assegno ordinario di invalidità e del reddito di cittadinanza, originariamente previsto per oggi, 3 giugno, è stato prorogato a lunedì 8 giugno.
A seguito delle novità introdotte dal decreto legge Rilancio Italia del 19 maggio scorso, infatti, i soggetti titolari di assegno ordinario di invalidità potranno presentare domanda per le indennità COVID19 in scadenza per il mese di marzo, fino a lunedì prossimo 8 giugno 2020 (termine previsto inizialmente al 3 giugno). L'eventuale ammissione al pagamento di marzo comporterà anche il pagamento dell'indennità per il mese di aprile.
Analogo termine prorogato dell'8 giugno 2020 viene previsto per i titolari di reddito di cittadinanza che, pur non avendo diritto all'indennità per il mese di marzo, possono beneficiare dell'integrazione del reddito di cittadinanza stesso fino a capienza dei 600 euro (500 euro in caso di lavoratore agricolo) per il mese di aprile 2020. In caso di ammissione al beneficio non sarà quindi pagata l'indennità COVID19, ma esclusivamente una integrazione del proprio reddito di cittadinanza in corso di percezione
Si precisa, infine, che ai sensi dell'articolo 82 del citato decreto legge Rilancio Italia, le indennità COVID sono incompatibili con il Reddito di Emergenza (REm).
Dall'approvazione della riforma per il riordino del sistema delle autonomie locali contenuta nella L. 56/2014, troppi sono stati i vincoli introdotti da una legge di stabilità che con i suoi tagli lineari ha modificato l'iniziale progetto sul quale Governo e OO. SS. avevano raggiunto l'intesa.
Troppo alto il rischio che a pagare le conseguenze della solita spending review all'italiana siano al solito i cittadini, con il taglio dei servizi essenziali e i lavoratori, con l'impossibilità eventuale di non riuscire a ricollocare tutto il personale coinvolto dal riordino presso altri Enti Pubblici.
Preoccupante anche il "ritardo" che Governo e regioni si sono accordati sulla originaria tabella di marcia che, per il sopraggiunto taglio ai finanziamenti delle province, sta provocando il perverso effetto di impegnare le Province, in attesa del riordino, nell'ardua impresa di erogare i medesimi servizi e garantire gli stessi livelli occupazionali con risorse finanziarie estremamente contingentate.
Al quadro estremamente incerto sopra delineato va aggiunta l'assenza delle tabelle di equiparazione previste dall'art. 29-bis del D. Lgs. 165/2001, che il Governo avrebbe deciso di approvare senza il confronto con le parti sociali.
Per tutte queste ragioni l'attivo nazionale dei delegati dello scorso 25 febbraio ha proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori delle province e deciso la programmazione di una importante manifestazione nazionale, che vuole essere l'inizio di un percorso a tutela dei servizi ai cittadini che questo Governo ha scelto di cancellare, con "un colpo di spugna" insieme ai lavoratori.
La grande manifestazione nazionale di tutti i lavoratori delle Province
si svolgerà nella mattinata di sabato 11 aprile in Piazza SS. Apostoli a Roma
La manifestazione è solo l'inizio di un percorso di mobilitazione che dovrà proseguire con iniziative e manifestazioni presso tutte le regioni colpevoli di essere "inermi" di fronte la scelta "miope" di far arretrare la presenza dello Stato e delle Autonomie Locali sul territorio cancellando competenze professionali e con esse i servizi ai cittadini.
Da oggi, grazie all'accordo sottoscritto con il Banco di Credito Valtellinese, cento cassintegrati potranno beneficiare di un sussidio economico di 700 euro per una durata di 9 mesi totali. A spiegare la "soluzione" concordata è Alberto Pastorello della Uil
Di seguito l'articolo pubblicato da Alessandrianew:
E' stato definito un "assegno vitale" un sussidio per quelle categorie di cassaintegrati che si trovano davvero con l'acqua alla gola poichè non hanno anticipazioni di cassa dalle aziende, cui manca la liquidità, ma nemmeno aiuti dagli istituti di credito, sempre più restii a fare anticipazioni. Ora, dopo un lungo travaglio, sembra che i sindacati (Cgil, Cisl e Uil), insieme alla Provincia di Alessandria, ad alcune categorie come la Confindustria, la Confartigianato, l'Ance e la Cne siano arrivati all'accordo sottoscritto da una sola banca (e non del territorio), il Banco di Credito Valtellinese.
Di cosa si tratta? A spiegarlo è Alberto Pastorello della Uil: "E' un accordo che risale a luglio 2013 e che è stato fermo per alcuni mesi fino ad ottobre perché non aveva 'filtri' ovvero non limitava precise categorie di possibili utenti diventando insostenibile, sotto un profilo economico, per un'unico istituto di credito". Venerdì 28 febbraio però si è arrivati alla soluzione definitiva, concludendo questa nuova possibilità di andare incontro ai lavoratori che si trovano in cassa integrazione in deroga, straordinaria, con contratti di solidarietà,ecc...
"Il Credito Valtellinese mette a disposizione per 100 lavoratori, ogni mese, a partire dagli 'arretrati' di gennaio e febbraio ormai trascorsi, un sussidio di 700 euro. Che è ripetibile per un massimo di 9 mensilità e quindi per un complessivo di 6 mila 300 euro al massimo". E' un vero e proprio finanziamento che nasce proprio dalla necessità per alcuni lavoratori di avere i soldi per pagare le spese minime e poter mangiare, "visti i tempi dell'Inps nell'erogazione degli ammortizzatori sociali". E la situazione dei cassaintegrati sta diventando sempre più tangibile anche sul nostro territorio provinciale: si tratta di un numero complessivo che si aggira sui 4-5 mila lavoratori in cassa integrazione. "E' necessario compilare tutta la documentazione con mandato all'Inps, certificazione dell'azienda....ma per chi fosse interessato l'invito è di rivolgersi alle sedi sindacali della propria zona" spiega Pastorello. Che aggiunge come in tutta questa operazione, definita più volte "davvero un buon risultato", il costo a carico del lavoratore sia di 4 euro al mese. "Per le pratiche avviate già nel 2013 la copertura di questa piccola somma era stata coperta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Ora stiamo cercando di vedere se fosse possibile seguire questa strada anche per le pratiche del 2014, facendo affidamento sia sulla Fondazione Cra che sulla Provincia".
Nell'ottimismo e nella soddisfazione dell'accordo non poteva però mancare una piccola "nota polemica" che Alberto Pastorello non tralascia di evidenziare. "Inutile notare come le banche del territorio non ci siano in questo accordo. Ma voglio ricordare come questa sia un'operazione aperta e quindi invito altri istituti di credito ad aderire. Chiunque decidesse di entrare nella squadra, non farebbe altro che portare sempre più respiro ai numeri soffocanti della cassa integrazione".
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