"Serve un'immediata risposta per chi lavora nel settore domestico, rappresentato per l'88% da donne e per il 75% da immigrate". Questo ha chiesto la Segretaria Confederale UIL Ivana Veronese unitamente a Mauro Munari della Segreteria Nazionale UILTuCS, nel corso della videoconferenza sulla situazione del lavoro domestico tra il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e le Parti Sociali.
"Si deve permettere alle famiglie di sospendere la prestazione di lavoro senza dover licenziare, con un ammortizzatore sociale rapido e sburocratizzato. Vi è poi il tema della malattia, ad oggi, colf e badanti non hanno la copertura economica totale della malattia, ma solo di pochi giorni messi a carico della famiglia. Chiediamo che sia l'INPS a farsene carico, in particolare per i periodi legati alla quarantena. Serve, inoltre, chiarezza anche sulle modalità di pagamento del premio di 100€ per chi ha lavorato a marzo perché le famiglie non sono sostituto d'imposta. Occorre, infine, una regolarizzazione ed emersione di un settore ancora troppo "in nero" e, solo con il supporto alla detrazione dei costi per le famiglie, questo si riuscirà ad ottenere.
La Ministra ha compreso le nostre richieste e ci aspettiamo soluzioni immediate per l'emergenza, con un ammortizzatore che risponda alle necessità di reddito di queste persone, ma anche un tavolo, passata l'emergenza, per rivedere tutte le regole del settore, aiutando le famiglie da una parte e riconoscendo quali lavoratrici a tutti gli effetti dall'altra, le tante donne e uomini che oggi si prendono cura di bambini, anziani, persone diversamente abili, che i nostri sistemi di sicurezza e assistenza sociale non sono in grado di coprire".
Sono sospesi i termini relativi ai versamenti dei contributi dovuti dai datori di lavoro domestico in scadenza nel periodo dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020, come disposto dall'articolo 37 del decreto-legge n. 18/2020.
Lo comunica l'INPS, con nota del 20 marzo, precisando che il pagamento dei contributi per lavoro domestico relativi al primo trimestre 2020, con data di scadenza 10 aprile 2020, potranno essere versati entro il 10 giugno 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi.
Maggiori dettagli saranno forniti in una circolare dell'Istituto di prossima pubblicazione.
Tabella e ocumentazione in allegato.
Si ricorda che l'Inps con messaggio n. 1643/2016 comunica di avere predisposto - per il datore di lavoro domestico - un nuovo servizio on line per la comunicazione della sospensione dell'obbligo contributivo per uno specifico rapporto di lavoro e per un intero trimestre, qualora la contribuzione non sia dovuta per una delle seguenti cause: congedo per maternità; aspettativa per motivi personali; malattia o infortunio di durata superiore a quella riconosciuta come retribuita.
Sottolinea l'Istituto che è possibile comunicare la sospensione per i trimestri dell'anno in corso non ancora scaduti o, se scaduti, entro la fine del mese di scadenza del pagamento, per i quali non è dovuto alcun contributo a qualsiasi titolo.
La sospensione che ricada all'interno di trimestri parzialmente coperti da contribuzione è insita nella causale di pagamento e corrisponde alle settimane non indicate come lavorate.
Per i periodi per i quali non è più possibile procedere alla comunicazione attraverso il canale Internet sarà necessario rivolgersi alla sede Inps presentando la documentazione attestante la sospensione.
Così come previsto dall'articolo 37 del CCNL del Lavoro Domestico in vigore, si è svolta la riunione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Commissione Nazionale per l'aggiornamento dei minimi retributivi.
La Commissione, in base ai dati Istat sul tasso di inflazione annuale registrato a novembre 2015 pari allo 0%, non ha determinato alcun aumento dovuto alla inflazione, ma ha comunque inserito nella tabella dei minimi retributivi l'aumento previsto dal rinnovo contrattuale del 16 luglio 2013.
I nuovi minimi retributivi vanno in vigore dall'1 gennaio 2016.
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