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Si sono svolte a Valenza nelle settimane scorse le assemblee nelle aziende orafe per illustrare l’ipotesi di accordo del CCNL Orafi Argentieri.  Hanno partecipato al voto ed espresso il proprio assenso il 90% delle lavoratrici e dei lavoratori consultati.

Il dato è ancora parziale visto che alcune assemblee non si sono ancora potute svolgere a causa del COVID e della mole di lavoro esagerata che hanno le aziende.

In molti casi le aziende non hanno spazi adeguati allo svolgimento delle assemblee, in particolare rispettando le regole imposte dalla pandemia, pertanto alcune si sono svolte in locali esterni e nel caso di Bulgari all’aperto, davanti l’entrata dello stabilimento, frazionate in 8 orari. (il freddo però non ha aiutato!)

La firma del CCNL è importante perché porta alcuni miglioramenti normativi ed adeguamenti salariali in linea con gli altri aumenti contrattuali, in un settore che continua ad avere un trend positivo. A dimostrazione di questo fatto basta l’aumento della richiesta di manodopera e straordinari a Valenza da parte di tutte le aziende a Valenza.

Questo dato non risolve però problemi atavici del settore che andiamo ad indicare: la grande discrezionalità delle aziende nell’erogare unilateralmente premi o aumenti che in molti casi saranno assorbiti con gli aumenti contrattuali, l’esigenza di manodopera specializzata che si fa sempre più fatica a reperire, la difficoltà ad aprire un’interlocuzione con il Sindacato come soggetto collettivo di contrattazione e la tendenza a fidelizzare i lavoratori attraverso strumenti di tipo individuale.

Inoltre il settore sta vivendo importanti trasformazioni sia produttive, con l’introduzione di tecnologia e digitalizzazione, che generazionali, visto il pensionamento di molti lavoratori del settore e l’ingresso di giovani donne e uomini che in molti casi sono alla prima esperienza lavorativa. Per questo è necessario ragionare a livello aziendale e territoriale di orari di lavoro, formazione, organizzazione del lavoro cercando di coniugare le esigenze produttive delle aziende con quelle dei lavoratori e delle lavoratrici.

L’annuncio di Cartier di aprire un nuovo stabilimento proprio a Valenza conferma l’importanza e riconferma la vocazione orafa del territorio anche per i grandi gruppi e marchi, ma sfida tutti i soggetti come Amministrazione Comunale, Associazioni imprenditoriali, la Scuola ed il Sindacato a costruire le condizioni necessarie affinché queste premesse si traducano in uno sviluppo produttivo ed economico positivo per la città, la provincia, la popolazione ed il futuro di un settore d’eccellenza per il nostro Paese.

 

FIM – FIOM – UILM Alessandria                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

                                                                                                    

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Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA Funzione pubblica, unitamente all'R.S.U.locale, non condividono la scelta politica dell'Amministrazione comunale di Valenza che prevede la chiusura della scuola materna Rota di Valenza . Non si può definire "statalizzazione", l'effettiva chiusura di un servizio pubblico.

L'Amministrazione Comunale deve farsi carico nella piena responsabilità verso la cittadinanza valenzana e in questo caso, verso i piccoli utenti e i genitori che, a suo tempo scelsero la scuola materna Rota.  Le conseguenze saranno l'interruzione a metà  del percorso formativo e il fatto che i piccoli utenti si dovranno sparpagliare nelle strutture valenzane a disposizione, non esclusivamente statali ma, per il diritto inoppugnabile di libera scelta delle famiglie, potranno rivolgersi anche a strutture private esistenti.

La legge dei numeri per cui le nascite sarebbero in diminuzione e creerebbero nei prossimi anni un decremento delle iscrizioni, non ci sembra un'argomentazione sufficiente a giustificare una chiusura immediata di questo servizio. Abbiamo detto al Sindaco che a nostro parere sarebbe meglio procedere gradualmente, chiudendo le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, ma portando a compimento il percorso formativo dei piccoli utenti che già sono inseriti nella scuola materna Rota.

Questa soluzione consentirebbe anche una più ragionevole e graduale soluzione per i dipendenti comunali che gestiscono il servizio con diversi ruoli e mansioni, per i quali, a onor del vero, è stato garantito il posto di lavoro all'interno degli altri servizi educativi.

Nel corso dell'incontro abbiamo chiesto al Sindaco come mai questa amministrazione, pur appartenente allo stesso schieramento politico nazionale, facendo questa scelta, vada esattamente  nel senso opposto rispetto alla volontà dichiarata dal Governo. Proprio in questi giorni infatti il Governo   ha previsto, a partire dagli asili nido , la costituzione di fondi pubblici per le pari opportunità dell'infanzia dagli zero ai sei anni di vita.
Essi infatti, saranno destinati a potenziare la ricettività, la valenza formativo/educativa e la continuità del percorso educativo dai primi mesi di vita dei nostri bambini ai sei anni.
Questo sistema integrato, che vede così coinvolti in prima persona gli Enti locali, gestori sul territorio degli asili nido e delle scuole materne, sarà finanziato dal Governo con un fondo annuale di 229 milioni di euro a cui potranno accedere i comuni che aderiranno a tale percorso innovativo.

Sorge allora spontaneo chiedersi perché Valenza, che  dispone già di un asilo nido e di una scuola materna presso il Rota, proceda verso la chiusura.

E' davvero così  determinante la legge dei numeri?

E' davvero cosi' significativo il risparmio che si paventa  con la chiusura di questo servizio ?

A chi serve realmente ?

Certo bisognerebbe avere il coraggio, pur in un momento difficile come questo , di investire sui servizi pubblici anche con progetti innovativi/alternativi, dando risposte concrete alle esigenze delle famiglie e garantendo prestazioni di qualità come solo il pubblico può fare.

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Le scriventi OO.SS. sono rendere nota la situazione della ITW FOILS SPECIALITY  FILMS ITALY SRL di Strada per Solero – Zona Industriale – Valenza (AL).

L'azienda proprietà di una multinazionale straniera opera nel campo dell'industria grafica e occupa nello stabilimento Valenzano 18 dipendenti, superstiti di varie procedure riorganizzative succedutesi negli anni.

In data 6 luglio 2016, l'azienda ha preavvisato nr 4 (quattro ) lavoratori di avere intrapreso le procedure di licenziamento individuale presso la Direzione Territoriale del Lavoro di Alessandria causa mancanza di commesse e dismissione di una parte dell'attività. Tutto questo senza la minima consultazione sindacale preventiva e che avesse come oggetto la tutela dell'occupazione. E' chiaro sia iniziato lo stillicidio del personale!

L'azienda ha cercato la strada più sbrigativa e meno onerosa per disfarsi di un numero di lavoratori determinato arbitrariamente e non legato ad un concreto rapporto di abbattimento volumi adducendo oltretutto motivazioni che a noi paiono palesemente pretestuose. Nell'ultimo incontro ufficiale  tenutosi diversi mesi fa la stessa azienda ci parlava di probabili investimenti !!!

Ci è chiarissimo, per la conoscenza di quel sito produttivo, come la multinazionale negli anni abbia creato le precondizioni del disastro attraverso una politica commerciale che noi riteniamo scellerata. Oggi le conseguenze le pagano in primis i lavoratori e a ruota il territorio valenzano già martoriato pesantemente dalla crisi.

La ITW di Valenza è un'azienda che se gestita con diverse e più opportune strategie commerciali può ancora difendere egregiamente la sua quota di mercato, invece a causa di decisioni prese altrove che cercano una santificazione attraverso motivazioni pretestuose, l'alessandrino perderà una delle ultime  realtà industriali importanti per quel settore.

Per quanto sopra, dopo l'assemblea tenutasi nella mattinata del 14/07/2016, i lavoratori tutti solidali ai propri colleghi candidati al licenziamento e le OO.SS. hanno dichiarato aperto lo stato di agitazione sindacale riservandosi di adottare nel prossimo futuro opportune e più efficaci azioni di lotta.

Alessandria, li 14/07/2016

Per SLC CGIL                                                                                  per UILCOM UIL

Marco Sali                                                                                      Maurizio Sfondrini

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