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Oggi il Presidente del consiglio ha fatto una scelta di discontinuità rispetto al passato. Forse siamo in presenza di un cambiamento di atteggiamento politico del Presidente nei confronti delle parti sociali.Sul merito, l'unica cosa chiara è emersa a proposito del TFR. I lavoratori devono essere liberi di destinare queste risorse secondo le proprie esigenze.

Sul resto, c'è stata una discussione per titoli, come era prevedibile, sia sulla delega sul lavoro sia su fisco e Spending review. Ho fatto una battuta: gli ho detto che ci sono troppi sindaci e lui ha detto che ci sono troppi sindacalisti. Il punto, però, è che i primi sono pagati, con le tasse, da noi tutti.

È stato un incontro dalla valenza più politica che sostanziale. Se sostanza ci sarà, lo vedremo nel concreto delle leggi che saranno approvate e negli incontri che faremo sulla legge di stabilita e sulla delega sul jobs Act. Dopo l'approvazione della delega, il ministro è disposto a discutere.

Vedremo se siamo all'inizio di un cambiamento.

Perché non si applica l'articolo18 ai sindacati? Gli abbiamo fatto una battuta: se un dipendenti del PD fa campagna elettorale per Forza Italia, che succede?

Questo governo, per mesi, si è caratterizzato per aver negato, in via di principio, ogni discussione e confronto con le organizzazioni sindacali, al punto di arrivare a non rispondere alla lettera della Ces. Ora, forse, comincia a esserci la percezione che la quantità e lo spessore dei problemi sociali, occupazionali e aziendali sono tanti e così profondi da non potere essere risolti con lo spirito rivoluzionario del governo. Non bisogna patteggiare tutto, ma almeno dovrebbero verificare se le organizzazioni che rappresentano milioni di persone, fossero disponibili ad attuare cambiamenti. Questa è la vera lettura che si deve dare a questo inizio (possiamo definirlo così?) di confronto: maggioranza e governo hanno compreso che non sono in grado, da soli, di imprimere la svolta.

Avremmo preferito sostenere una piattaforma unitaria, aggiornarla. Noi siamo convinti che per contrastare una politica considerata sbagliata, occorre chiarezza, convinzione, determinazione e tempo: fare un'iniziativa per quanto simbolicamente importante, non è per nulla sufficiente. Serve una lunga e prolungata iniziativa di lotte, possibilmente tutti insieme. Sarebbe necessaria una sintesi dei punti fondamentali della piattaforma da portare avanti unitariamente.

Abbiamo un problema di rapporto con l'opinione pubblica e cioè con quella parte di cittadini italiani che non hanno la possibilità di sapere cosa pensa il sindacato e per risolvere questo problema l'unica soluzione èripetere cose semplici sino a quando non passano. Se il governo avesse tolto le protezioni a milioni di italiani facendo finta di spalmarle, ci saremmo opposti. Le tutele e le protezioni sono differenziate. L'articolo 18 è un problema di potere tra azienda e dipendente. Bisogna avere bilanciamento di poteri all'interno dell'azienda.

Senza rendere più conveniente i contratti a tempo indeterminato, forse un giorno vedremo qualche nostro nipote assunto in forza del jobs Act, perché gli imprenditori preferiranno sempre i contratti a termine.

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Mercoledì, 24 Settembre 2014 16:25

Angeletti chiede un incontro a Renzi

In allegato la lettera che il Segretario generale della UIL, Luigi Angeletti, ha inviato questa mattina al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, per chiedergli un incontro sui temi del lavoro oggetto dell'attualità politica e sindacale.

La stessa lettera, poi, è stata resa pubblica con un comunicato stampa.

 

Egregio Presidente,

la Uil condivide la necessità che il Paese debba, con coraggio, affrontare la principale emergenza che colpisce milioni di nostri concittadini: la cronica
mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani, il timore di perdere l'occupazione per chi un'occupazione ancora ce l'ha, il disagio derivante dall'instabilità occupazionale.

E' con interesse che abbiamo seguito e analizzato le proposte presentate dal suo Governo in materia di lavoro. Nel contempo, siamo convinti che una buona
regolazione di temi cosi delicati debba essere fondata sul valore della condivisione e della partecipazione di chi in azienda, nei tanti settori economici e produttivi, dovrà accompagnare, anche attraverso un'efficace contrattazione, la reale attuazione dei nuovi strumenti normativi.

Per la UIL è preminente la sostanza sulla forma ed è proprio per esporLe, nel concreto, le nostre proposte, i nostri suggerimenti e le nostre preoccupazione
che Le chiediamo un incontro nelle forme che Ella riterrà più utili e produttive.

(Luigi Angeletti)

 

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