Non c'è stato giorno in questi ultimi due mesi di lockdown in cui non sia stato chiaro che la categoria più provata dai nuovi ritmi di vita e dai cambiamenti sia stata quelle delle donne.
Ciò non ha nulla a che fare con il fatto che le donne non sappiamo adattarsi ai cambiamenti, anzi sappiamo che questo è un talento di genere, ma i già molteplici ruoli esercitati quotidianamente dalle donne, mamme, moglie, lavoratrici dipendenti o libere professioniste ora sono diventati un carico ancora più ingombrante. Questa situazione ha evidenziato inesorabilmente come la nostra società releghi ancora e in modo anacronistico quasi esclusivamente solo la donna alla gestione della vita familiare e questo aspetto è rafforzato dal fatto che il mondo del lavoro è ancora basato su rigide regole che non consentono il giusto coinvolgimento di entrambi i genitori nella gestione di tutte le attività.
Un studio pubblicato su Lavoce.info da Alessandra Casarico, professoressa di Scienza delle finanze all'Università Bocconi, e Salvatore Lattanzio che sta svolgendo un dottorato di ricerca in Economia all'Università di Cambridge ha dimostrato che a rientrare al lavoro sono per il 72,4% uomini, questo significa donne a casa!
Il rischio è che a pagare questa crisi non solo sanitaria, ma anche sociale siano in modo particolare le donne, costrette a rinunciare al rientro al lavoro perché semplicemente sole e impossibilitate a trovare soluzioni per la gestione dei bambini.
Adele Di Meo, Coordinatrice Pari Opportunità UIL Alessandria: "Venendo a mancare causa forza maggiore i luoghi e le figure di riferimento a sostegno dell'educazione e nell'istruzione dei figli come la scuola, l'asilo, le attività sportive e ricreative, le donne hanno dovuto continuare a fare andare bene le cose, in piena pandemia, svolgendo tutti i loro ruoli dentro casa, destreggiandosi tra lo smartworking, quando concesso, l'homeschooling, l'intrattenimento dei bambini confinati spesso nello spazio di un appartamento e senza possibilità di delega a nonni, baby sitter o altro".
In questi ultimi due mesi sono state introdotte dal Governo nuove misure a sostegno delle famiglie che hanno come scopo quello di agevolare la vita pratica ed economica, ma molto spesso ci siamo trovati a districarci tra la burocrazia e scelta del provvedimento che potesse penalizzare di meno chi, in questo momento delicato, avrebbe bisogno di un aiuto concreto. Pensiamo, ad esempio, che il congedo parentale prevede una decurtazione dello stipendio del 50% e spesso questa scelta richiede grossi sacrifici.
Serena Piscitello, Coordinatrice UIL Diritti Alessandria: "Se nelle scorse settimane per un attimo avevamo letto, e forse anche sperato, che la ripresa sarebbe potuta passare proprio dalle donne, risultate anche clinicamente più resistenti al virus, questa speranza sembra ormai svanita. L'accudimento degli altri, figli e genitori anziani, mette in crisi libertà, autonomia, reddito e mette in dubbio il rientro seppur graduale al lavoro. Chiediamo, dopo aver raccolto moltissime testimonianze di donne, che vengano attuate soluzioni ai problemi sempre nel rispetto della sicurezza e, a pochi giorni dalla festa della mamma, si focalizzi l'attenzione sulla scarsità di misure e progetti che possano alleggerire il carico delle donne".
Le donne escono da quasi due mesi di lockdown totalmente esauste e preoccupate per il presente e i mesi a venire, per la gestione delle attività quotidiane, con la paura di dover rinunciare al loro lavoro fuori casa e quindi all'autonomia, anche finanziaria.
Una riflessione va fatta anche su questo, visto che il lockdown non ha visto la diminuzione di casi di violenza domestica e anzi ha visto peggiorare ulteriormente la situazione facendo scattare aggressioni più frequenti o violente, arrivando fino all'omicidio
Questa la fotografia dello stato psicologico delle donne e madri, che tanto ci preoccupa.
Coordinamento Pari Opportunità e Uil Diritti Alessandria
La UIL di Alessandria con orgoglio ha dato vita alla costituzione del Coordinamento Pari Opportunità e Diritti.
Proprio nel cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall a New York, che hanno segnato la nascita del movimento gay statunitense, e a coronamento di una serie di iniziative che hanno visto la UIL di Alessandria organizzatrice e promotrice di incontri ed eventi sul tema dei diritti e delle pari opportunità la confederazione ha visto nascere il Coordinamento territoriale al quale hanno preso parte delegati o delegati per ogni categoria.
Sono tanti i segnali di allarme, raccontati ogni giorno dalla cronaca, che generano comportamenti discriminanti e spesso violenti contro tutte le diversità, non solo in fatto di orientamento sessuale, ma anche razziale, religioso per non parlare della piaga della violenza sulle donne.
Compongono il Coordinamento per le Pari Opportunità e le Politiche di Genere Adele Di Meo con il ruolo di coordinatrice UIL P.O. Alessandria e componente Pari Opportunità UIL Torino e Piemonte (Uil Fpl), Serena Piscitello Coordinatrice Uil Diritti Alessandria, Maura Settimo (Uiltucs), Paolo Bisio e Gotta Ornella (Uilp), Silvia Bellio (Uilm), Barbara Carrara (Uiltec), Franca Ferraro (Uilca), Simona Tomaselli (Feneal Uil), Antonella Rogo (Uilpa), Rossella Soriente (Uil Scuola), Gabriella Mannoni (Uil Poste), Lorenza Gilardi (Uilcom), Daniela Corvarola (Uila).
Aldo Gregori, Segretario UIL Alessandria: "Sono molto contento e orgoglioso di poter assistere all'ufficializzazione di un movimento prevalentemente femminile che in questi ultimi anni, in maniera autonoma e di concerto con la Segreteria ha sentitamente promosso una serie di iniziative di sensibilizzazione sul fronte del contrasto alle discriminazioni di ogni genere, specie sui luoghi di lavoro. Bisogna cambiare la mentalità di molti che erronemanete pensano che solo le donne debbano occuparsi dei problemi e dei diritti femminili. Anche attraverso la creazione del Coordinamento territoriale UIL Pari Opportunità e Diritti un'organizzazione laica e al passo con i tempi può crescere e migliorarsi".
Adele Di Meo e Serena Piscitello, come Coordinatrici, hanno spiegato alle colleghe che è necessario affinare competenze e sensibilità per interecettare sui luoghi di lavori, tramite delegati, RLS e RSU, anomalie e discriminazioni che hanno un aspetto psicologico devastante per le vittime. La priorità è non farle sentire sole, fornendo sostegno e strumenti per un aiuto concreto. In anni difficili nel mondo del lavoro abbiamo assistito a crescenti problemi come ricatti, molestie, mobbing e vogliamo dire basta.
Motivanti anche i commenti dei segretari di categoria che si sono attivati per scegliere le figure più adatte e interessate ad intraprendere un percorso certamente nuovo per tutti.
Secondo Claudio Bonzani, Segretario UIL FPL avere un coordinamento territoriale Pari Opportunità e Diritti ci rende punto di riferimento anche su questi temi per i lavoratori, uomini e donne, che si trovano a vivere con malessere situazioni difficili e ingiuste sul posto di lavoro.
Alberto Pastorello, Segretario UILM Alessandria sottolinea come in tempi difficili contraddistinti da crisi, esuberi e chiusure di fabbriche non bisogna abbassare l'attenzione su queste tematiche con il rischio che i lavoratori, pur di mantenere il proprio posto, subiscano ricatti o situazioni discriminatorie, specie nel nostro settore dove la presenza femminile è minoritaria.
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