Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza
"Le forze dell'ordine continuano la loro efficace azione contro lo sfruttamento della manodopera agricola in diverse zone del paese mentre il ministro del lavoro Di Maio continua a brillare per silenzio e inattività su questo tema".
È quanto afferma il segretario generale Uila Stefano Mantegazza commentando la notizia dell'arresto di tre caporali (due indiani e un pakistano) nella zona del Franciacorta, accusati di aver utilizzato oltre cento richiedenti asilo nelle operazioni di vendemmia.
"Due mesi fa, a Foggia, il vicepremier aveva promesso un piano triennale, da attuare insieme alle parti sociali, per sconfiggere i caporali, del quale non c'è ancora nessuna traccia" spiega Mantegazza "l'intensificazione dei controlli sta dando ottimi risultati ma non basta. Ribadiamo la nostra richiesta di inserire, nella prossima Legge di Stabilità, un sistema di premialità a favore delle aziende agricole che assumeranno manodopera attraverso la Rete del lavoro di qualità, prevista dalla legge 199/2016. Solo così l'esecutivo dimostrerà la sua effettiva e concreta volontà di combattere la piaga del lavoro nero e dello sfruttamento illegale delle persone in agricoltura".
Dal Vinitaly le tre proposte del segretario generale Uila Stefano Mantegazza
La legge 199 sul Caporalato è stata una grande conquista per il sindacato e un importante passo avanti nella lotta contro lo sfruttamento del lavoro illegale in agricoltura. Ci sono però alcuni suoi aspetti che risultano iniqui ed eccessivamente penalizzanti anche per le imprese che operano nella legalità. Ma, soprattutto, occorre rendere efficace e operativa la Rete del lavoro che rappresenta l'alternativa vera al caporalato sul territorio. Per questo la Uila-Uil ha presentato oggi al Vinitaly le sue proposte di modifica alla legge 199, nel corso di una partecipata tavola rotonda alla quale hanno partecipato il ministro per le politiche agricole Maurizio Martina e i presidenti della Coldiretti Roberto Moncalvo e di Federalimentare Luigi Scordamaglia. Le proposte di modifica riguardano sia gli aspetti repressivi che quelli "propositivi" relativi alla costruzione di un sistema mercato del lavoro alternativo al caporalato.
"Siamo tra i più convinti e tenaci sostenitori di questa legge e ci siamo battuti con tutte le nostre forze per averla. La consideriamo però un punto di partenza e non di arrivo e crediamo sia già necessario introdurre alcuni importanti correttivi, sia sul versante repressivo che su quello propositivo della legge" ha spiegato Mantegazza. "Diciamo No al reato penale anche per una lieve omissione di tipo amministrativo solo perché reiterata. Sul fronte della rete del lavoro agricolo, che rappresenta l'unica alternativa valida al caporalato, dobbiamo purtroppo constatare che la cabina di regia è nata morta: l'Inps che la presiede l'ha chiusa in una stanza, buttando via le chiavi; il legislatore l'ha appesantita di tali e tanti grovigli burocratici da renderla del tutto inefficace".
Le proposte della Uila
1) stabilire subito un discrimine tra aziende che operano in un regime di sostanziale legalità da quelle che operano in condizioni di sfruttamento e illegalità. Per questo chiediamo al governo e al ministro per le politiche agricole di definire la casistica dei diversi livelli di gravità degli indici di sfruttamento previsti dalla legge.
2) ridefinire la cabina di regia con una presidenza politica affidata al ministro per le politiche agricole, con la partecipazione del solo sistema di imprese e sindacato e convenzionata con l'Inps per l'uso delle banche dati; affidare la gestione della rete sul territorio ai prefetti e alle parti sociali, con convenzioni con i comuni per i trasporti dei lavoratori e con gli enti bilaterali per la gestione operativa.
3) introduzione di un marchio etico e di una premialità, sotto forma di sgravi contributivi, per le aziende che assumono manodopera attraverso la Rete
"Solo così sarà possibile vincere sui caporali e riguadagnare il territorio alla legalità e alla trasparenza, assicurando alle imprese sane la tranquillità necessaria a lavorare e la certezza di non dover subire concorrenza sleale" ha concluso Mantegazza.
COMUNICATO STAMPA: Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza
In occasione dell'approvazione definitiva della legge per il contrasto al lavoro nero in agricoltura, il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Oggi l'Italia agricola sceglie la strada della qualità, non solo delle produzioni ma anche del lavoro e avvia un nuovo percorso virtuoso in cui le parti sociali saranno chiamate ad assumersi in prima persona la responsabilità e l'impegno di far funzionare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
In questo impegno sindacati e imprese potranno essere sostenute dalle istituzioni e da tutti coloro, a cominciare dagli autotrasportatori autorizzati al trasporto di manodopera, che vorranno impegnarsi in questa scommessa.
Si volta pagina e si sceglie l'etica del lavoro, in un contesto, quello agricolo, che fino a oggi ha spesso preferito la scorciatoia del caporalato.
È una grande giornata per tutti: per il sindacato che questa legge ha fortemente voluto, per le lavoratrici e i lavoratori che hanno scioperato e manifestato per realizzarla; per i Ministri Martina e Orlando che si sono impegnati in prima persona per raggiungere questo obiettivo; per il parlamento di questo paese, infine, che in maniera rapida e condivisa ha approvato questa importante legge.
Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare per applicare la legge e poter passare da un mercato del lavoro gestito in parte dai caporali, a un mercato del lavoro trasparente e legale gestito dalle parti sociali".
Dichiarazione del segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza
"Non ci stanchiamo di insistere affinché Governo e Parlamento scelgano la strada della decretazione di urgenza soprattutto per rendere efficaci quelle norme che consentiranno alla Rete del lavoro agricolo di qualità di funzionare sul serio. Un provvedimento che deve anche prevedere una premialità per le aziende che sceglieranno di assumere i lavoratori agricoli attraverso la Rete e introdurre un marchio etico, a testimonianza del lavoro regolare che c'è dietro alle produzioni di queste imprese".
Così Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil, commenta le dichiarazioni del Ministro Maurizio Martina rese alla Camera davanti alle commissioni riunite Lavoro e Agricoltura nell'ambito della discussione per il contrasto al lavoro irregolare e al caporalato.
"All'interno del decreto, poi, aggiunge il segretario, potrebbero trovare spazio anche le norme previste dal Governo per l'inasprimento delle pene verso i caporali e l'estensione della responsabilità alle aziende che si rendono complici del reato di caporalato".
Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza
"La morte di chi sotto il sole è pagato due euro l'ora vale per questo governo meno delle due ore di attesa a cui sono stati costretti i turisti in visita al Colosseo. E' triste ma è così."
Stefano Mantegazza commenta così il decreto lampo approvato dal premier Matteo Renzi, dopo l'assemblea sindacale, regolarmente annunciata, che al Colosseo ha lasciato fuori i turisti, ritardandone l'apertura.
"Renzi trova più urgente varare un decreto che limita le libertà sindacali piuttosto che approvare quello che estende il reato di intermediazione illecita di manodopera a chi si mette in combutta con i caporali" aggiunge il segretario ricordando che, ad oggi, il piano di azione della Cabina di Regia contro il caporalato è ancora in stallo e che non sono ancora stati presentati, in commissione giustizia della camera, gli emendamenti annunciati dai Ministri Martina e Orlando.
Conferenza stampa Uila a Bari con Mantegazza e Buongiorno
"Apprezziamo molto l'appello rivolto dal presidente della Repubblica ad agire con decisione nella lotta al lavoro nero e al caporalato perché è proprio quello che da molto tempo il sindacato chiede.
Ci auguriamo che, finalmente, qualcosa stia cambiando e che il governo intenda veramente cambiare marcia. Aspettiamo però, dopo le parole, di vedere i fatti."
Così Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil nel suo intervento alla conferenza stampa "Caporalato e lavoro nero, una guerra che si può vincere insieme. Le proposte della Uila" organizzata dalla Uila regionale alla Fiera del Levante, a Bari.
"Al governo chiediamo di intervenire, così come ventilato dal presidente del Consiglio, con urgenza e quindi con un decreto legge per introdurre quelle misure, già annunciate congiuntamente dai ministri dell'agricoltura e della giustizia qualche settimana fa, che inaspriscano le pene contro chi si rende colpevole o complice di intermediazione illecita della manodopera; ma soprattutto" ha aggiunto Mantegazza "gli chiediamo di introdurre sempre con lo stesso decreto legge le norme specifiche del collegato agricolo, già approvate dal Senato, necessarie a rendere la Rete del lavoro agricolo di qualità, proposta da Fai-Flai-Uila e istituita dal Governo con il decreto Campolibero, uno strumento realmente efficace per contrastare il fenomeno del lavoro nero."
"A entrambi chiediamo di definire ulteriori misure, peraltro già contenute in una proposta di legge recentemente presentata alla Camera, per introdurre un sistema di certificazione etica del lavoro e premiare le aziende virtuose che la ottengono. La riduzione dell'Irap e dell'Imu agricole sono senz'altro una misura positiva per tutto il comparto che, andrà però a beneficio di tutte le aziende, sia quelle oneste, sia quelle che violano i contratti e leggi sul lavoro. Bisogna, a nostro avviso, fare di più e destinare delle risorse per premiare le aziende virtuose. In particolare noi pensiamo a una decontribuzione di un euro a giornata per ogni bracciante assunto dalle aziende attraverso la rete."
"Proprio qui in Puglia, principale regione agricola italiana (come emerge dai dati che abbiamo pubblicato di recente) e, purtroppo, divenuta quasi un simbolo internazionale della tragica realtà del lavoro nero che, invece, interessa tutto il paese" ha concluso il segretario "proprio qui occorre rilanciare con forza la nostra proposta: per sconfiggere il lavoro nero serve da un lato individuare e punire le aziende che si accordano con i caporali per trovare manodopera a buon mercato ma, dall'altro, serve premiare le aziende virtuose che si iscrivono alla Rete e assumono attraverso di essa la forza lavoro di cui hanno bisogno, applicando regolarmente i contratti e rispettando i diritti del lavoro."
Alla Regione e Puglia, la più colpita dal caporalato, e al mondo delle imprese si è rivolto il segretario regionale della Uila, Pietro Buongiorno, sottolineando la necessità di avviare al più presto il tavolo tecnico di concertazione con gli assessori regionali al Lavoro e all'Agricoltura.
"Ci sono" ha dichiarato Buongiorno "sistemi efficaci per combattere i due nodi in mano al caporalato, trasporto e intermediazione illecita di manodopera: garantire una rete pubblica di trasporto e affidare alla rete informatica dell'Inps, che ha i dati di lavoratori e imprese e le strutture sul territorio, l'incrocio della domanda e dell'offerta di lavoro". "Queste sono le nostre proposte e per tutelare i lavoratori vogliamo collaborare con le imprese sane che sono tante. Non si può fare di tutta un'erba un fascio, così si uccide il sistema produttivo agricolo pugliese", ha concluso Pietro Buongiorno.
Bari, 17 settembre 2015
Dichiarazione del segretario nazionale Uila-Uil Giorgio Carra
"L'aumento dell'occupazione in agricoltura, in particolare al Sud, è un dato positivo perché l'incremento di lavoro regolare è sicuramente l'arma migliore contro il fenomeno del caporalato ed è anche il segno evidente che ci sono molte aziende virtuose che preferiscono assumere manodopera regolare anziché ricorrere al lavoro nero". È quanto afferma Giorgio Carra riferendosi ai dati Istat, relativi al secondo trimestre 2015, in cui si segnala una crescita del 5% degli occupati nelle campagne, dato che arriva all'11% nel Mezzogiorno.
"Tuttavia occorre rilevare due aspetti: primo, lo sfruttamento della manodopera esiste al Sud come al Nord; secondo, dietro ai caporali ci sono sempre delle aziende che "avallano" un sistema illecito. Inoltre, si possono mettere in atto meccanismi elusivi dei controlli anche dichiarando meno giornate di quelle effettivamente lavorate dai braccianti. È vero che gli stranieri in agricoltura sono 320mila, un terzo del totale di braccianti (909mila) regolari nelle campagne ma, come è emerso dall'analisi dei dati Inps relativi al 2014 elaborati dalla Uila, il 41% di essi lavora e viene dichiarato per meno di 30 giornate. Lo stesso vale per il 20% di braccianti italiani. È qui, tra le aziende che dichiarano meno di 30 giornate lavorate per bracciante, che andrebbero intensificati i controlli perché è qui che si nasconde il lavoro nero".
Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza
"Ci auguriamo che sia fatta immediata chiarezza sull'ultimo drammatico caso che riguarderebbe la morte di un immigrato nelle campagne di Rignano Garganico e speriamo che questa ennesima tragedia di lavoro nero spinga il Governo ad agire con estrema urgenza, come stiamo chiedendo da tempo. Noi condividiamo pienamente le proposte avanzate dai Ministri Martina e Orlando, comprese quelle che abbiamo letto con attenzione dalle pagine di Repubblica, per la lotta a lavoro nero e caporalato, ma è necessario renderle immediatamente operative con un decreto legge".
Così Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil, in seguito alle ultime notizie relative ad un nuovo caso di sfruttamento in provincia di Foggia, lancia un appello al Governo ad intervenire tempestivamente per contrastare il fenomeno.
"Vorremmo che i buoni propositi dei ministri fossero integrati con le proposte che presenteremo, domani, alla riunione convocata presso il Mipaaf per illustrare il piano di azione del Governo sul tema" aggiunge Mantegazza.
"Sono alle porte la raccolta dell'uva e delle olive, gli ultimi due momenti dell'anno in cui centinaia di migliaia di braccianti agricoli saranno impegnati nel lavoro sui campi. E' dunque questa l'occasione per segnare un cambio di rotta e intervenire con attività concrete. La cartina di tornasole tra i buoni propositi e le azioni operative, infatti, si vedrà dallo strumento che il governo sceglierà di adottare: se si interverrà con un decreto le misure saranno immediatamente operative, mentre se si opterà per un disegno di legge sarà l'ennesimo segnale che i buoni propositi andranno in soffitta."
Interviene il Ministro Maurizio Martina
"Legalità, diritti, dignità. Da Rosarno si può", questo è il titolo dell'iniziativa di Fai, Flai e Uila che si terrà il 13 Febbraio a Rosarno (RC), ore 9.30 presso il Palazzetto dello Sport. Tema dell'appuntamento unitario, al quale interverrà anche il Ministro Maurizio Martina, sarà il lavoro nero in agricoltura e le misure concrete da mettere in atto contro forme di sfruttamento e caporalato che affliggono il settore da Nord a Sud.
"Con questa iniziativa - spiegano Fai, Flai e Uila - che abbiamo voluto indire proprio in uno dei luoghi simbolo della drammaticità del problema, intendiamo valorizzare le nuove opportunità offerte dalla normativa recentemente introdotta con Campolibero, nonché sostenere l'iter degli emendamenti che ripropongono elementi importanti della nostra proposta unitaria per il mercato del lavoro agricolo. Infatti, va sottolineato quanto i problemi dello sfruttamento e del sommerso nel lavoro agricolo, nonostante gli sforzi fatti, non siano ancora stati risolti. Dalla introduzione nel 2011 dell'articolo 603bis del codice penale che prevede il reato di caporalato quale reato penale (pena la reclusione), un primo importante passo è stato fatto ma la normativa vigente è insufficiente. Per questo è necessario intervenire sull'incrocio tra domanda e offerta di lavoro per bloccare all'origine la filiera dell'illegalità e dello sfruttamento".
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