DICHIARAZIONE DI GUGLIELMO LOY, SEGRETARIO CONFEDERALE UILJobs ACT : il teorema del Governo non regge
A fronte di oltre 8.000.000 di avviamenti al lavoro fatti, ogni anno, con contratti fragili, discontinui e precari (cui si aggiungono lavoratori impiegati con i voucher, finte partite Iva e tirocini fasulli) ci si aspettava una vera rivoluzione.
Anche perché, quando si è intervenuti sulle regole per i licenziamenti (facili), il Governo ha spiegato che, contemporaneamente, avrebbe messo mano anche sui sistemi di protezione sociale, allargandone quantitativamente e qualitativamente, la fruibilità; che si sarebbe costruito un potente sistema "innovativo" di politiche attive e, in più, si sarebbe stroncata la cattiva flessibilità (precarietà). Di tutto questo non c'è, purtroppo, nulla.
Gli ammortizzatori sono più o meno quelli di prima, di nuove politiche attive bisogna chiedere a "Chi l'ha visto " e, soprattutto, zero assoluto per l'eliminazione o il superamento di quelle tipologie che non danno stabilità o continuità di lavoro.
Il lavoro a termine, a tempo determinato e/o in somministrazione, potrà durare sempre illimitatamente; nessuna novità anche sul lavoro a chiamata; il lavoro accessorio (voucher) sarà sempre più appetibile per le aziende senza aggiungere tutele per il lavoratore. E, infine, il capolavoro: la sbandierata abolizione delle collaborazioni è rinviata a chissà quando e chissà come. Risultato zero.
Roma 19 febbraio 2015