Uno spettacolo vergognoso, quello che è accaduto nell’aula della Senato durante il voto del #ddlZan.
L’impressione che si è avuta è che si sia giocata una partita di strategia politica sulla testa di milioni di cittadini e cittadine che ogni giorno vivono la propria identità, l’essere se stessi, come una possibile minaccia alla propria sicurezza. E questa è l’Italia, nel 2021.
La proposta di legge presentata da Alessandro Zan, che abbiamo avuto il piacere di ospitare in uno degli appuntamenti della Piazza delle Donne, prevedeva l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili. Una battaglia di civiltà, che non dovrebbe avere nessun colore politico.
Come può la tutela dei diritti di alcuni nuocere ad altri? Nessuno dei suoi detrattori ha ancora saputo rispondere in maniera convincente a questa semplice domanda.
Le piazze piene di questi giorni, le migliaia e migliaia di cittadini e cittadine che stanno manifestando per una proposta che la stragrande maggioranza del nostro Paese considera giusta e necessaria, hanno dimostrato ancora una volta lo scollamento tra le persone e le istituzioni che dovrebbero rappresentarle: il nostro Paese è molto più civile, moderno è avanzato dei suoi rappresentanti.
Ad Alessandro Zan va, ancora una volta, ancora di più, il nostro pubblico supporto e l’incoraggiamento a non mollare: la sua è una legge di cui abbiamo, purtroppo, un gran bisogno.
Quelle immagini dal Senato ne sono l’ennesima, triste, conferma.
Quelle immagini dal Senato ne sono l’ennesima, triste, conferma.
(dalla pagina FB UIL)