Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil: "Ora si riaprano subito le trattative"
Riuscitissimo lo sciopero di tutto il settore delle industrie dei tessili vari.
L'astensione dal lavoro – secondo stime sindacali –è risultata superiore all'80%.
Centinaia i lavoratori presenti alla manifestazione nazionale dei sindacati a Varese, presso la sede di Confindustria. "Ora si riaprano le trattative" - dicono senza mezzi termini i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil -; ma se ciò non avvenisse – avvertono – sarà ripresa la mobilitazione e la lotta".
Come si ricorderà, il "pomo della discordia" - avevano sottolineano in un comunicato unitario i sindacati –è il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, fermo al palo
da oltre un anno (circa 20.000 i lavoratori interessati, scaduto il 31 marzo 2013, n.d.r.).
"Speriamo che l'associazione Tessili Vari, presieduta dal dott. Matteo Cavelli, arrivi a più miti consigli, abbandonando – aggiungono polemici i sindacati – un modello di relazioni industriali "fai da te" sia nel rapporto con i lavoratori che con la stessa associazione, la Confindustria, a cui aderisce, perchè in tutti questi mesi avevano alimentato il
conflitto al solo fine di accrescere la propria base associativa contrapponendosi in tal modo a tutte le organizzazioni imprenditoriali, in particolare Smi, che pure avevano rinnovato il contratto nazionale".
Dal canto loro, i sindacati fanno sapere che il solo obiettivo che li anima è quello di rinnovare il contratto per le migliaia di lavoratrici e lavoratori, anche loro così duramente colpiti dalla crisi in atto, così come hanno fatto per tutti gli altri settori tessili, né più né meno.