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Martedì, 03 Luglio 2018 10:14

Il settore metalmeccanico con il fiato sospeso: senza una proroga, in autunno i licenziamenti per la ine degli ammortizzatori saranno circa 600

La giornata di oggi è stato determinante per i lavoratori e il sindacato. Si è voluta porre l'attenzione sull'imminente scadenza degli ammortizzatori sociali, a inizio autunno, che comporta, salvo deroghe da parte della Regione, uno spropositato numero di licenziamenti. 500/600 persone che lavorano in importanti aziende del settore metalmeccanico della Provincia, come Cerutti di Casale Monferrato, KME di Serravalle, Bundy di Borghetto Borbera e Drathzug Stein di Conzano rischiano il posto di lavoro e questo è un vero dramma che i sindacati ancora una vola denunciano per scongiurare un'emergenza sociale importante. L'appello è alla politica. All'incontro hanno preso parte anche politici rappresentanti di Istituzioni come Comuni, Provincia, onorevoli. Sono intervenute ache le associazioni datoriali, API e Confindustria Alessandria.

FIM, FIOM e UILM Alessandria hanno illustrato in una dettagliata relazione come stanno le cose, quali sono i tempi e i margini di intervento. La situazione è scottante e urgente.

Sono intervenuti i delegati di questi quattro aziende, per ricordare la loro storia in azienda, le difficoltà che hanno subito, i sacrifici fatti e la necessità di mantenere i posti di lavoro.

Federico Fornaro, onorevole. "a Roma non c' è percezione di quanto questa situazione sia grave e urgente. Ci vorrebbe un incontro come quello di oggi su scala nazionale. Politiche attive, tema complesso, ma determinante. Bisogna prendere esempio da Paesi stranieri. Bisogna inoltre capire su quali settori l'Italia deve puntare. Industria 4.0, serve intervenire sul fronte occupazionale. Urge alzare il livello Dell attenzione sulla fine degli ammortizzatori sociali, a livello confederale e nazionale".

"Non so cosa c è fuori, ma stiamo uniti". Questa la citazione che sembra ben rappresentare la situazione è il momento, in vista di quanto prevede la normativa. Servono politiche attive, formazione e altro ancora. I centri per l'impiego servono a superare questa crisi, che dura ormai da 10 anni. Il debito del Paese continua ad aumentare, il nostro Paese è poco credibile oltre confine. Tante aziende hanno bisogno di tempo per ristrutturarsi, non bastano 3 anni. Basterebbe aggiungere la parola solidarietà alla cassa integrazione straordinaria, questa la proposta di Fabrizio Grossi di Confindustria, intervenuto al dibattito.

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