Sale la protesta dei 3500 lavoratori delle società Almaviva e Gepin Contact di Napoli, Palermo e Roma che vedono avvicinarsi il loro licenziamento.
Ieri a Palermo manifestazione con almeno 500 persone alla "prima" del Teatro Massimo con la Cultura cittadina che ha espresso piena solidarietà verso i 1698 lavoratori di Almaviva interessati alle procedure di mobilità.
Oggi davanti al Ministero dello Sviluppo Economico con altrettante lavoratrici e lavoratori delle due aziende con qualche momento di tensione con il Viceministro Bellanova scesa a parlare con loro, alla quale rimproverano la mancata apertura di un tavolo di confronto specifico ed alla quale chiedono l'applicazione immediata delle clausole sociali da parte di Poste ed Enel, aziende a partecipazione pubblica, alla stregua di Telecom Italia, società privata, che le ha invece appena messe in atto, d'intesa con le OO.SS., in un cambio di appalto in Basilicata.
A Napoli oltre 1200 Lavoratori hanno sfilato in un corteo sindacale unitario fino alla Regione , esasperati per i 400 licenziamenti annunciati da Almaviva ed i 300 di Gepin Contact Casavatore con la chiusura della sede. Da parte sindacale sui vari territori viene denunciata l'impossibilità di far fronte ancora a lungo, in mancanza di atti ed iniziative concrete, ad una situazione che può diventare esplosiva ad ogni momento e priva di possibilità di controllo.
Da parte nostra richiediamo al Governo nella persona del Viceministro Teresa Bellanova di dare corso agli impegni da essa presi il 9 marzo con le Segreterie nazionali e di convocare il tavolo già richiestole nelle scorse settimane per Gepin Contact al quale sia chiamata Poste Italiane, pronta ad applicare la "clausola sociale" che è ormai una legge dello Stato che ha già trovato anche una sua pratica soluzione.
Analogo tavolo, a valle dell'incontro di procedura previsto per domani con Almaviva, potrebbe essere necessario attuare subito vista anche la maggiore complessità della situazione e dei provvedimenti necessari per questa Azienda. Non è pensabile arrivare al 18 aprile, data per il quale è previsto un prossimo incontro del tavolo tecnico di settore, senza che il Governo abbia dato prova di interesse concreto, e non soltanto a parole, per la soluzione delle due vicende. E' questo il segno tangibile di responsabilità che anche noi ci sentiamo di chiedere ed al quale confidiamo venga prestata grande attenzione.