A dicembre 2015, rispetto al mese precedente, si registra una flessione sia dell'export (-2,2%) sia dell'import (-3,5%). L'avanzo commerciale è pari a 6,0 miliardi (+5,7 miliardi a dicembre 2014).
La flessione congiunturale dell'export è dovuta alla contrazione delle vendite verso i paesi Ue (-4,7%) mentre prosegue, in misura più contenuta rispetto a novembre, la crescita verso i paesi extra Ue (+0,9%).
Rispetto al trimestre precedente, negli ultimi tre mesi dell'anno si rileva una dinamica positiva per l'export (+1,2%). I beni di consumo non durevoli (+2,1%) e i beni strumentali (+2,0%) sono in espansione; gli acquisti sui mercati internazionali risultano invece in flessione (-0,6%).
Nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente, a dicembre 2015 crescono sia l'export (+3,0%) sia l'import (+2,6%). Le variazioni tendenziali risultano pari a -0,5% per export e +0,6% per l'import se corrette per i giorni lavorativi.
Nella media del 2015 sono in crescita sia le esportazioni (+3,7% in valore, +1,9 in volume) sia le importazioni (+3,3% in valore, +7,1% in volume). L'espansione dell'export è distribuita equamente tra paesi Ue (+3,8%) e paesi extra Ue (+3,6%); l'incremento delle importazioni è molto più ampio al netto dell'energia (+7,7%). L'avanzo commerciale raggiunge i 45,2 miliardi (+78,7 miliardi al netto dell'energia).
Nel 2015, i mercati più dinamici per l'export sono gli Stati Uniti (+20,9%), il Belgio (+10,6%), l'India (+10,3%) e la Spagna (+10,1%). Si segnala la forte crescita nell'anno delle vendite all'estero di autoveicoli (+30,8%), prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca (+11,2%) e di computer, apparecchi elettronici e ottici (+10,9%).
Nel 2015, gli acquisti dalla Polonia (+18,6%) e dai paesi EDA (+17,7%), così come quelli di mezzi di trasporto autoveicoli esclusi (+25,6%) e di autoveicoli (+19,1%), sono risultati in forte aumento.
Il confronto tra le dinamiche dell'export dell'Italia e quelle dei paesi Ue mostra come, nel 2015, il contributo dell'Italia alle esportazioni dell'area Ue abbia registrato un lieve calo rispetto al 2014 (da 8,6% a 8,5%), sintesi di una omogenea riduzione della quota nazionale sia sul mercato interno europeo (da 7,5% a 7,4%) sia rispetto all'area extra Ue (da 10,6% a 10,4%). Tra i principali paesi, solo la Germania ha incrementato la quota sull'export dell'Ue (da 24,3% a 24,7%), la Francia è rimasta stabile mentre la Spagna ha subìto una contrazione di un decimo di punto.