Il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha partecipato alla Festa dell'Unità nazionale, a Milano, a un dibattito con De Vincenti e Maroni. Sono stati diversi i temi dell'attualità politica ed economica oggetto del confronto, a partire dall'immigrazione che, secondo il leader della Uil "non può essere tema da campagna elettorale.Una politica di integrazione è possibile, ma bisogna recuperare il valore della cooperazione. Peraltro, quando l'economia riprenderà potremmo avere bisogno del lavoro degli immigrati che, al momento, invece, stanno lasciando il nostro Paese: l'Enel ha certificato, per la prima volta dal dopoguerra a oggi, un calo dei consumi di energia elettrica da parte dei privati non solo per effetto della crisi, ma dovuto proprio al fatto che oltre 1 milione di famiglie di immigrati ha già lasciato il nostro Paese".
Altro argomento affrontato nel corso del dibattito è stato quello degli enti locali e, in particolare, delle province soppresse i cui compiti, però, "non sono stati attribuiti a nessun altro Ente. Né si può pensare di affidarli ai Comuni - ha sottolineato Barbagallo - molti dei quali sono in dissesto finanziario. C'è il rischio, dunque, che i dipendenti delle province restino senza stipendio e i cittadini senza servizi.
Il punto, invece, e' che bisognerebbe ridurre drasticamente le 30 mila stazioni appaltanti e le 8 mila società partecipate. Senza contare le 153 mila leggi che si affastellano tra loro e da cui derivano lacci e laccioli per l'attività economica: questi sono i veri problemi per le imprese e non il Sindacato, come sostiene Squinzi. Servono, insomma, riforme vere e, soprattutto, complete".
Altro problema per il nostro Paese - ha sostenuto il leader della Uil - è la mancanza di investimenti pubblici e privati: "perciò è criminale che non si spendano le risorse dell'Unione europea e sarebbe necessario commissariare ad acta le Regioni inadempienti.
È necessaria, poi, una riforma fiscale vera, perché se non si chiarisce chi sono i ricchi e chi i poveri, rischiamo di continuare a dare vantaggi fiscali ai gioiellieri. È per analoghi motivi che siamo contrari sia a una patrimoniale, perché graverebbe su coloro che già pagano le tasse, sia a una riduzione generalizzate delle tasse sulla casa, perché è sbagliato che chi ha una villa abbia gli stessi vantaggi fiscali di chi ha una casa di 30 mq.
Le logiche egualitarie, insomma, non vanno bene nel nostro Paese: non è giusto, ad esempio, andare in pensione tutti alla stessa età perché i lavori non sono tutti eguali. Bisogna dare flessibilità in uscita ai pensionandi, consentendo loro di fare qualche lavoro socialmente utile una volta collocati in pensione, e occorre dare stabilità ai giovani".
L'ultimo richiamo del leader della Uil è stato alla riduzione del costo del lavoro "che deve essere strutturale e non semplicemente un bonus: se il Governo ascolterà tutte queste nostre indicazioni - ha concluso Barbagallo - siamo pronti a dare una mano".
Milano, 29 agosto 2015