Le spese veterinarie sostenute per l'acquisto di farmaci e per le cure dei propri animali domestici legalmente detenuti sono detraibili nella dichiarazione dei redditi 2017 (730/2017, Redditi Persone fisiche 2017) entro certi limiti e a certe condizioni.
Spese veterinarie detraibili: quali sono?
In particolare, danno diritto alla detrazione d'imposta del 19%, nel limite massimo di euro 387,34, le spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per pratica sportiva. La detrazione spettante sarà calcolata sulla parte che eccede l'importo di euro 129,11.
Esempio: se le spese veterinarie ammontano a 300 euro, l'importo della detrazione è pari al 19% della differenza tra 300 e 129,11 euro di franchigia.
Se invece la spesa è maggiore del tetto massimo allora l'importo detraibile equivale al 19% della differenza tra 387,34 (tetto massimo di spesa previsto dalla legge) e 129,11 euro di franchigia.
Danno luogo alla detrazione del 19% le seguenti spese:
le prestazioni professionali rese dal veterinario;l'acquisto di medicinali veterinari prescritti dal veterinario;analisi di laboratorio e interventi presso le cliniche veterinarie.
Non spetta la detrazione per gli animali tenuti nell'esercizio di attività commerciali o agricole o destinati alla riproduzione o consumo alimentare.
Sul tema, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risoluzione n. 24/E del 27 febbraio 2017 specificando che non è necessario conservare la prescrizione medica ai fini della detrazione, essendo sufficiente lo scontrino "parlante.
Spese veterinarie detraibili: certificare il possesso
Per documentare la proprietà del tuo cane basta presentare la documentazione rilasciata dalla ASL o dal veterinario al momento della sua iscrizione all'anagrafe canina, in occasione della quale sarà stato impiantato anche il microchip sottocutaneo obbligatorio. La stessa documentazione è rilasciata dall'anagrafe equina, nel caso tu debba comprovare la legittimità di spese veterinarie per un cavallo.
Per i gatti e i furetti è sufficiente presentare il certificato d'adozione o acquisto, oppure il cosiddetto pet passport rilasciato di solito dalla ASL.
Spese veterinarie detraibili: come scaricarle
Nella prossima dichiarazione dei redditi, la spesa deve essere indicata:
nel modello 730/2017, nel rigo da E08 –E10 con il codice 29. Nel rigo 28 del prospetto di liquidazione (mod 730-3) verrà riportata la detrazione di imposta pari al massimo a (387,34-129.11)*19%= 49 euro;nel modello Unico 2017 PF, nel rigo RP8-RP13 con il codice 29. Nel quadro RN al rigo 13 verrà riportata la detrazione di imposta pari al massimo a (387,34-129.11)*19%= 49 euro.
Spese veterinarie detraibili: la documentazione
Per poter portare in detrazione le spese veterinarie occorre avere e conservare:
Fatture relative alle prestazioni professionali del medico veterinarioScontrini parlanti per l'acquisto dei medicinaliAutocertificazione attestante che l'animale è legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva
Dal mese di novembre 2015, ogni martedì dalle ore 15,00 alle ore 18,00, è operativo, presso lo sportello dell'ADOC (Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori) sito all'interno della sede UIL di Alessandria, il nuovo servizio "PROBLEM SOLVING", destinato a tutte quelle persone che si ritrovano a dover affrontare problemi quotidiani della vita in assoluta solitudine.
Tale servizio intende, nella sua semplicità ma anche nella sua molteplicità, analizzare soluzioni idonee che servano a migliorare la qualità della vita di soggetti in difficoltà.
I problemi che possono essere portati all'attenzione dello sportello sono:
– problemi familiari;
– problemi legati alle assicurazioni;
– debiti;
– contratti;
– utenze;
– banche;
– ricorsi, sanzioni.
Si ricorda che l'Associazione interviene a favore del consumatore offrendo la consulenza del
proprio staff formato da esperti ed avvocati.
Lo sportello dell'ADOC è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 15,00
alle ore 18,00.
Si informa che la consulenza è gratuita.
I nostri recapiti:
– Via Fiume 10n 15121 Alessandria;
– telefoni: 0131 287736
– fax 0131 267875
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Adoc informa:
Stranamente e contestualmente a partire da lunedì 21 luglio, gli SMS di avviso di TIM e Vodafone per sapere quando un numero è raggiungibile o se qualcuno ha provato a telefonare al proprio numero senza riuscirci saranno a pagamento. La modifica interessa milioni di persone perché i servizi venivano attivati automaticamente e gratuitamente su tutti i nuovi numeri: chi non li vorrà più utilizzare dovrà richiedere la loro disattivazione attraverso l'assistenza clienti o il sito del proprio operatore.
Facciamo il punto della situazione con la quale milioni di utenti si dovrenno confrontare:
"Lo Sai" e "Chiamami" servono per ricevere un SMS con l'indicazione delle chiamate ricevute mentre il proprio telefono non era raggiungibile o era occupato in un'altra telefonata. Il messaggio indica il numero di telefono della persona che aveva provato a mettersi in contatto.
"Chiama Ora" e "Recall" servono invece per ricevere un SMS di avviso nel quale viene indicato che il numero che si stava provando a chiamare è diventato nuovamente raggiungibile, o non è più occupato in una conversazione.
il costo dei servizi sarà il seguente:
TIM – "Lo Sai" e "Chiama Ora" costeranno in totale 1,90 euro (IVA inclusa) ogni quattro mesi, e si rinnoveranno automaticamente allo scadere del quadrimestre.
Vodafone – "Chiamami" e "Recall" costeranno 6 centesimi al giorno per ogni giorno in cui si riceve almeno un messaggio del servizio, fino a un massimo di 1,86 euro (IVA compresa) nei mesi di 31 giorni.
Per disattivare i servizi occorrerà effettuare le seguenti operazioni con i propri gestori
TIM – "Lo Sai" e "Chiama Ora" possono essere disattivati telefonando al numero gratuito 40920, oppure utilizzando la sezione "Area Clienti" accedendo qui.
Vodafone – "Chiamami" e "Recall" possono essere disattivati telefonando al numero gratuito 42593, oppure utilizzando l'area "Fai da te" accedendo qui.
Occorre precisare che le compagnie hanno ccomunicato il tutto ai propri clienti attraverso la pubblicazione di alcuni messaggi, fitti e scritti in legalese, sui principali quotidiani italiani. I due operatori stanno anche inviando in questi giorni SMS a ogni loro cliente per comunicare il passaggio a pagamento dei servizi. La comunicazione è stata ritenuta insufficiente da diversi clienti le associazioni dei consumatori hanno annunciato esposti all'Autorità per le comunicazioni
Il problema è che i servizi fino a ora erano gratuiti e venivano quindi attivati automaticamente su tutti i numeri telefonici gestiti da TIM e da Vodafone. È quindi probabile che molte persone poco attente, o magari poco esperte, si ritrovino addebitato il costo dei servizi senza sapere come procedere alla loro disattivazione.
Si invitano pertanto i cittadini ad effettuare le azioni per evitare gli aggravi di costi ed a disdire i servizi che abbiamo indicato.
Per info rivolgersi allo sportello ADOC UIL più vicino a voi
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