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“La mia organizzazione non può sottoscrivere un avvio di cassa integrazione straordinaria che di fatto prefigura il licenziamento dei 1.700 lavoratori in Ilva AS a cui si aggiungerebbero altri 3mila lavoratori. Per quanto ci riguarda l’accordo del 6 settembre 2018 è l’unico sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e approvato dai lavoratori per mezzo del referendum”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, all’incontro in Confindustria con l’ad di Accierie d’Italia, Lucia Morselli.

“Nel 2018 – aggiunge Palombella – si arrivò a quel piano industriale dopo la realizzazione di un piano ambientale a cui diede l’ok la Commissione europea, dopo sei mesi di attenta valutazione, e dopo diversi addendum atti a soddisfare le richieste della Regione Puglia e del Comune di Taranto. Sempre nel 2018 siamo partiti da 14.200 persone per arrivare a 10.700 stabilendo un parametro: su 6 milioni di tonnellate di produzione dovevano lavorare a Taranto 8.200 lavoratori. Inoltre, i circa 2mila in Ilva AS sarebbero dovuti rientrare a lavoro con la risalita produttiva e comunque entro la fine di realizzazione del piano”.

“Quell’accordo – dice il leader Uilm – è ancora oggi in essere, pertanto restano validi il piano ambientale e tutte le garanzie occupazionali. Dovete quindi sapere che un accordo di cassa straordinaria di un anno che ‘presumibilmente’, così come avete scritto, traguarda il 2025 noi non siamo nelle condizioni di poterlo firmare”.

“A credere ancora nello stabilimento di Taranto sono in pochi. Per recuperare un consenso in quella realtà occorre che i lavoratori stessi difendano lo stabilimento, ma se voi li trattate in questo modo l’ex Ilva non avrà alcun futuro”, conclude Palombella.

Ufficio stampa Uilm

Pubblicato in Notizie: UILM

Il Consiglio confederale nazionale della Uil, riunitosi questa mattina a Roma, su proposta del Segretario generale, Carmelo Barbagallo, ha eletto all´unanimità Segretario generale aggiunto, Pierpaolo Bombardieri, e nuovo Segretario organizzativo, Rocco Palombella.

Oggi, con questa scelta - ha dichiarato Barbagallo - abbiamo rafforzato l´assetto della nostra Organizzazione. Ci attendono lunghi mesi di intenso impegno e il Sindacato nel suo insieme e la Uil in particolare saranno soggetti a forti sollecitazioni e pressioni esterne. Ecco perché sarà necessaria una totale attenzione a questi temi e una completa dedizione al proprio lavoro sindacale. Pertanto, c´è bisogno, sin da subito, di certezze e di delineare con chiarezza le prospettive. La Segreteria nazionale della Uil, così definita, potrà affrontare questo difficile anno con ulteriore vigore, senza distrazioni sugli assetti organizzativi dei futuri vertici».

La proposta del Segretario generale della Uil ha suscitato il consenso convinto e il plauso unanime di tutto il Consiglio confederale che ha tributato a Barbagallo sinceri apprezzamenti per la sua lungimiranza e la sua saggezza.

«Ringrazio di cuore il nostro Segretario - ha detto Bombardieri - per questa proposta e sono onorato di poterlo affiancare in un percorso che ci porterà ad affrontare questioni fondamentali per la vita dei lavoratori, dei pensionati e dei giovani. L'azione della Uil continuerà ad essere squisitamente sindacale, scevra da ogni coinvolgimento politico, e deve tenere conto solo del merito delle questioni». Bombardieri è Segretario confederale della Uil, con delega all'Organizzazione, dal novembre del 2014. È stato Segretario generale della Uil di Roma e Lazio e, prima ancora, responsabile del settore Università e ricerca della Uil, oltreché leader della Uil giovani. Cinquantacinquenne, sposato, con due figli, Bombardieri è uno sportivo appassionato della pesca e del basket.

Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm dal febbraio 2010, manterrà contemporaneamente anche questo incarico. Leader della Uilm tarantina nel decennio 2001-2010, Palombella aveva precedentemente lavorato all´Ilva di Taranto a partire dal 1973 ed era anche stato eletto più volte delegato sindacale. Di recente, è stato protagonista assoluto della trattativa con il vicepremier Di Maio per il salvataggio del colosso siderurgico italiano. Sposato, due figli, sessantatreenne, è appassionato di running ed ha partecipato ad alcune maratone. «Sono gratificato da questa decisione - ha detto Palombella - che mi attribuisce un'importante responsabilità in una fase così delicata e impegnativa per il nostro Paese. La Uil, coesa, porterà avanti le proprie rivendicazioni per lo sviluppo, la difesa dei diritti e la salvaguardia dei livelli occupazionali».

Roma, 18 gennaio

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"In riferimento all'articolo apparso sul Sole24 ore online, "I furbetti dell'Ilva: meglio restare in cassa integrazione che farsi assumere da AcelorMittal", a firma di Domenico Palmiotti, voglio contestare fortemente le dichiarazioni prive di fondamento del citato pseudo sindacalista. A distanza di soli pochi giorni dall'accordo che ha visto unite tutte le sigle sindacali e a seguito di un referendum in cui il 93% dei lavoratori si è dichiarato a favore dell'intesa, si continua a gettare fango su una realtà, quella dell'Ilva e in particolare dello stabilimento di Taranto, che non riesce a trovare pace.  La Uilm si è battuta duramente più di un anno per arrivare a un accordo che prevedesse la piena occupazione. Infatti abbiamo evitato a ogni costo che si creasse una società pubblica, Invitalia, che in quel caso sì avrebbe creato un contenitore 'vuoto' senza alcuna missione produttiva. Inoltre durante le ultime ore della trattativa abbiamo ottenuto che la chiusura della cassa integrazione si legasse alla conclusione del piano ambientale, con una data certa e non illimitata.  A noi non risulta che ci siano lavoratori che preferiscono l'assistenza al lavoro, denigrarli in questo modo è assurdo. I lavoratori ci chiedono di lavorare per ArcelorMittal, sono stanchi di essere maltrattati ancora dopo anni di sacrifici e incertezze. I 'furbetti' in questa situazione sono altri, quelli che alimentano notizie prive di fondamento".  Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.

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Dichiarazione di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm

"Con questo rinnovo abbiamo ribadito la validità del contratto collettivo nazionale che resta elemento portante a difesa dei lavoratori". Così Rocco Palombella, segretario generale della Uilm ha commentato l'accordo per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici ch'era scaduto lo scorso 31 dicembre 2015. "Si tratta di un'intesa- ha continuato Palombella che non ha vincitori e vinti, perché hanno vinto tutti e il contratto nazionale ribadisce una struttura portante basata su salario, previdenza integrativa, sanità integrativa, formazione e diritto allo studio che le parti dovranno gestire unitariamente ed in prospettiva. Ancora una volta i metalmeccanici risultano fondamentali per contribuire alla relazioni industriali del Paese e alla politica contrattuale che le caratterizza. Oggi è una data storica in tal senso e siamo estremamente soddisfatti".

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 26 novembre 2016

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Nuovo incontro per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici tra Federmeccanica e Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil il 28 gennaio in 'ristretta', con le delegazioni sindacali rappresentate dalle sole segreterie nazionali. E' quanto deciso al termine dell'incontro di oggi, il quarto, nel corso del quale sono state sostanzialmente ribadite le rispettive posizioni.

A partire dal prossimo tavolo si comincerà ad affrontare punto per punto i diversi capitoli. Nodo principale è il salario."Andiamo avanti", ha detto il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, "con l'obiettivo di realizzare un contratto nazionale che garantisca il 100% dei lavoratori e preveda un sistema sano di aumenti retributivi legati ai risultati delle aziende, distribuendo ricchezza dopo che si è prodotta. Non ci sono pregiudiziali".

Quanto ai tempi, Franchi ha affermato che "saranno quelli che serviranno, l'obiettivo è arrivare alla meta". La proposta di Federmeccanica per i sindacati significa limitare gli aumenti salariali (con i minimi di garanzia) del contratto nazionale solo al 5% dei lavoratori, per loro inaccettabile. "Abbiamo chiesto di uscire dalla fase tattica e di entrare in quella concreta. Basta tatticismo", ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, sottolineando di aver "ribadito la nostra contrarietà alla loro proposta salariale e confermato che per noi rinnovare il contratto significa rinnovarlo per tutti. Entro il mese di febbraio vogliamo approfondire tutti i temi e verificare se ci sono le condizioni per arrivare ad una stretta finale".

Ufficio Stampa Uilm

 

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Il 21 gennaio saremo in Confindustria per un nuovo incontro sulla vertenza contrattuale che ci riguarda. Da Federmeccanica ed Assistal continuiamo a non ricevere segnali utili ad un passo indietro della loro proposta. Andiamo, comunque, a sederci al tavolo, forti delle nostre proposte e confortati da elementi nuovi in ambito confederale".

Lo scrive oggi Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, in articolo, che è pubblicato dall'Unità e su un altro che è diffuso on line da Formiche.net. "Data la situazione- continua Palombella- è difficile sottolineare un distinguo tra noi e Fim da una parte, e la Fiom, dall'altra. Le diversità tra le due piattaforme rivendicative sono, al momento passate in secondo piano, rispetto alla necessità comune di avere aumenti retributivi erogati al primo livello di contrattazione.

Una realtà che la controparte vorrebbe eliminare, prediligendo esclusivamente la contrattazione aziendale, o territoriale. Federmeccanica ed Assistal continuano a mostrarsi irremovibili. Ma i sindacati metalmeccanici si presenteranno al tavolo convocato in Confindustria consapevoli che i sindacati confederali hanno approvato unitariamente uno schema di riforma contrattuale che tutela e rafforza il Ccnl".

Il leader sindacale non ha remore: "In questo contesto - sottolinea- sia Federmeccanica che Assistal potranno riflettere meglio su quanto hanno declamato pubblicamente, e al tavolo contrattuale, sulla fine della contrattazione nazionale così come è stata finora. Anche le nostre case madri hanno riconfermato la centralità del Ccnl nazionale attraverso cui bisogna tutelare ed accrescere il potere d'acquisto dei salari. Un principio che vanifica il tentativo di voler provare a realizzare una riforma contrattuale in ambito categoriale, seppur in una realtà rappresentativa tra le più importanti del settore industriale e del mondo del lavoro.

Perchè il vulnus tra noi e Federmeccanica-Assistal si basa proprio sulla distanza siderale riguardante il ruolo che dovrà mantenere la contrattazione nazionale Perchè su tutto il resto si può trovare un'intesa". Conclude Palombella: "Condividiamo (anche se chiaramente dobbiamo discutere nel merito) le proposte formulate dagli imprenditori metalmeccanici su inquadramento, welfare aziendale, previdenza complementare, formazione, diritto allo studio e tante altre cose. Si tratta della medesima visione sindacale. Come crediamo che debba essere rafforzate la contrattazione aziendale, o territoriale.

E' un dato significativo che anche Filippo Taddei, il responsabile economico del più grande partito del Paese e di governo, abbia ufficialmente apprezzato l'accordo dei sindacati confederali su contratti, partecipazione e rappresentanza. E' importante ora che sindacati ed imprese, in ambito confederale e sulla riforma medesima, trovino una successiva e celere intesa. I metalmeccanici cercheranno di sgretolare il muro innalzato da Federmeccanica ed Assistal, ma non potranno attendere all'infinito. Se Federmeccanica continuerà in questo irrigidimento la fine della primavera potrebbe conoscere la mobilitazione del sindacato metalmeccanico".

Ufficio Stampa Uilm

Roma, 13 gennaio 2015

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