Lieve crescita tendenziale dell'occupazione nel primo mese dell´anno, connotata dalla sola «temporaneità» dei posti di lavoro, che caratterizza le due fasce estreme di età: under 24 e over 50.
Parliamo, pur sempre, di posti di lavoro «dipendente» che trovano nella contrattazione una loro tutela ma, allo stesso tempo, sappiamo bene che non sempre si tratta di occupazione che transita verso quella che l'art. 1 del dlgs 81/2015 (Jobs act) cita come la «forma comune» del rapporto di lavoro e, nello specifico, il «contratto a tempo pieno e indeterminato».
E, probabilmente, la «causale» della crescita congiunturale della disoccupazione registrata dall´Istat (+2,3%) sta nella scadenza degli stessi contratti a termine.
La preoccupazione che vediamo non è quindi nella natura del rapporto di lavoro, ma nella constatazione che si sta sviluppando sempre più un mercato del lavoro transizionale «temporaneo», in cui molti (troppi) lavoratori passano da un lavoro flessibile all'altro, quando va bene, con l'incertezza della stabilità lavorativa.
La strutturalità dell´incentivo «giovani», contenuto nella Legge di Bilancio e gli ulteriori incentivi volti a favorire contratti a tempo indeterminato, compreso il contratto di apprendistato, ci auguriamo che vengano utilizzati dal maggior numero di datori di lavoro, quale investimento per un futuro lavorativo e di vita migliore alle lavoratrici e lavoratori. Il sindacato, proprio attraverso la contrattazione, si adopererà a consolidare questi percorsi a cominciare da un rafforzamento dei contratti di apprendistato e dell'alternanza scuola – lavoro.
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