Continua lo sciopero contro i 25 licenziamenti dei llavoratori della Cementir di Arquata Scrivia ritenuti in esubero, in attesa dell"incontro previsto per domani mattina in Prefettura. Venerdì 27, invece, si terrà un"assemblea alla presenza dei Segretari nazionali di categoria davanti allo stabilimento.
Comunicato Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil su Cementir
Ancora nulla di fatto per gli esuberi Cementir e l'azienda procede con i licenziamenti, grave atto non solo verso i lavoratori ma anche verso le Istituzioni che si adoperano per il buon fine della vertenza.
I lavoratori riuniti in assemblea, nella mattinata di oggi 18 gennaio 2017 con le Rsu, le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Alessandria, giudicano grave l'atteggiamento dell'azienda volto a colpire i lavoratori invece di trovare soluzioni. I dirigenti dell'azienda non vogliono attendere gli sviluppi della richiesta di commissariamento del consorzio Cociv e concordare nuovamente la ricollocazione degli esuberi.
Questo irrigidimento viene considerato grave e provocatorio, per queste ragioni e per far modificare gli atteggiamenti all'azienda le Rsu unitamente alle organizzazioni sindacali tutte, indicono da subito uno sciopero a tempo indeterminato con un'assemblea permanente che consente ai lavoratori e ai loro rappresentanti di valutare in continuo la situazione, auspicando una modifica degli atteggiamenti aziendali per riprendere la trattativa e trovare le giuste soluzioni per tutti i lavoratori occupati.
Invitano inoltre le Istituzioni e i cittadini a dare il loro appoggio a questa giusta lotta per il lavoro.
RSU
CGIL – CISL – UIL
Feneal – Filca- Fillea
Inspiegabile e inaccettabile: i sindacati di categoria FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil bollano così la decisione del Gruppo Cementir di licenziare quasi un terzo dei propri dipendenti, in tutto 106, 96 operai e 10 quadri e impiegati, distribuiti negli stabilimenti di Taranto (47 ), Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria (25), Spoleto, Perugia (21), e Maddaloni, Caserta (10), nel Centro di distribuzione di Civitavecchia (2) e nella sede di Roma(1).
A distanza di meno di due mesi dall'acquisto del ramo d'azienda cemento e calcestruzzo della società Sacci Spa ed in un un momento di crescita per il Gruppo, che registra un utile di 800 milioni, la decisione di Cementir è per i sindacati incomprensibile ed incongruente "siamo di fronte ad un colpo di mannaia immotivato: nello stabilimento di Taranto si prevede il licenziamento di 47 dei 72 operai, proprio alle soglie della scadenza del contratto di solidarietà, che dovevamo ridiscutere e su cui avrebbe pesato positivamente la notizia dell'avvio delle opere di ampliamento del porto. Ad Arquata Scrivia, dove sono previsti 25 licenziamenti, presso la Prefettura era stato raggiunto un accordo per l'assorbimento degli esuberi Cementir nel caso in cui una delle sue società si fosse aggiudicata i lavori per il Terzo Valico. Ora che la controllata Betontir ha avuto l'appalto, perché quell'accordo non viene rispettato? A Maddaloni, dove sono previsti 10 licenziamenti, il gruppo ha deciso di esternalizzare lo sfruttamento della cava e diventarne cliente."
Dai sindacati, quindi, la richiesta vertici del Gruppo di "ritirare immediatamente la procedura di licenziamenti collettivi e di incontrarci quanto prima, per definire una via d'uscita in grado di scongiurare una vera tragedia sociale per 106 famiglie italiane. Nei prossimi giorni si riunirà a Roma il coordinamento delle Rsu, che deciderà le iniziative di
mobilitazione da prendere sui territori interessati."
Proclamato uno sciopero di 4 ore alla Cementir di Arquata Scrivia per lunedì 9 marzo e altre 4 per martedì 10 marzo.
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