Dopo la data di sabato 27 aprile, domani venerdì 3 maggio 2019 a Casale Monferrato si teranno le celebrazioni per la Giornata Mondiale delle Vittime dell'Amianto a cura del Comune di Casale Monferrato in collaborazione con AFEVA, CGIL, CISL, UIL.
Domani dalle 9 alle 12 al Parco Eternot si terrà l'evento Vita ad impatto zero a cura dell'Associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie in collaborazione con Legambiente, AfeVA, Confraternita degli Stolti, Fridays for Future e Comune. L'iniziativa è rivolta ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado ed è dedicata ai temi dell'eco-sostenibilità. Sempre venerdì 3 dalle 9 alle 12 al Castello del Monferrato ci sarà la Giornata seminariale dei delegati e delegate CGIL,CISL e UIL sui temi Storia delle lotte e della vertenza Eternit di Casale Monferrato e L'ambiente e la sicurezza sul lavoro: il punto in Provincia di Alessandria.
A dare inizio ai lavori sarà Luigi Ferrando, responsabile UIL di Casale Monferrato.
La giornata seminariale è dedicata a delegati e delegate di Cgil, Cisl e UIL.
Verranno proiettati filmati, presentati libri e interverranno numerosi ospiti oltre ai testimoni di quanto è successo e continua ad accadere a Casale Monferrato, agli ex dipendeti della Eternit e ai loro familiari. Ambiente, salute, sicurezza sul lavoro saranno i temi cardine della mattinata formativa.
Domani mattina, mercoledì 7 novembre alle 10.30, i segretari generali territoriali di Cgil, Cisl e UIL incontreranno in Prefetto di Alessandria.
I sindacati hanno chiesto un incontro in Prefettura, aderendo così alle giornate di mobilitazione a livello nazionale per chiedere al Governo risposte esaustive su molte problematiche legate all'amianto.
Il nostro territorio è particolarmente sensibile a questo tema visto il dramma vissuto in prima persona dai lavoratori dell'Eternit e dagli abitanti di Casale Monferrato. La fibra killer, come sappiamo, continua silenziosamente a mietere vittime. Ogni anno si stima che i morti per amianto siano 3000 in Italia.
Urge quindi accelerare i tempi sugli interventi di bonifica, garantire giustizia previdenziale a chi lavora in ambienti esposti all'amianto, riconoscere la malattia professionale, risarcire i familiari delle vittime e rafforzare ulteriormentei Centri Operativi Regionali per la rilevazione di tutti i tumori provocati dall'amianto per individuare le patologie asbesto correlate e definire piani puntuali di prevenzione e di bonifica.
La salute è un bene che va preservato ad ogni costo, investendo sulla prevenzione, la ricerca e sottoponendo i malati a terapie mirate alla cura del mesotelioma, un male dall'incubazione lunghissima che la città di Casale Monferrato e i dintorni purtroppo conoscono e continuano a combattere.
A livello nazionale le tre sigle sindacali hanno chiesto un incontro con il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per esporre le preoccupazioni e l'entità del fenomeno che genera morti. Per questo Cgil, Cisl e UIL, anche ad Alessandria, vogliono sollecitare durante l'incontro fissato per domani con il Prefetto attenzione sul tema amianto a 360 gradi che sia visibile già con stanziamenti da inserire nella Legge di Bilancio 2019.
Relazione introduttiva unitaria
Angelo Colombini
Segretario Confederale
Cisl Nazionale
Un'azione più incisiva, continua ed efficace delle organizzazioni sindacali.
L'Italia libera dall'amianto entro il 2028.
Premessa
Da diversi anni abbiamo cercato di tenere elevata l'attenzione del Paese sulle problematiche dell'amianto e diverse sono state le iniziative ed anche i risultati positivi.
Ora si tratta di dare più incisività, più continuità garantendo un impegno corale e coordinato su tutto il territorio nazionale.
La riunione di oggi ha tre obiettivi:
a. la condivisione delle nostre richieste
b. far recepire le nostre richieste nella legge di bilancio
c. garantire il supporto della mobilitazione a tutti livelli, centrale, regionali e nelle grandi aree urbane.
Le vittime
I numeri delle vittime dell'amianto non fanno più notizia.
Anche le stime sono approssimative e questo sembra alleggerire qualsiasi preoccupazione.
Ci sono documentate nominativamente almeno 1.500 diagnosi di mesotelioma ogni anno e per i tumori polmonari e gli altri tumori asbesto correlati si stima un effetto moltiplicatore da 1 a 3 rispetto al numero dei mesotelioma.
Quindi ogni anno dovremmo avere da 3.000 a 6.000 vittime dell'amianto.
Anche se dovessimo basarci sulla stima più bassa, si tratta di 3.000 persone che ogni anno sono vittime dell'amianto.
Questi numeri ci lasciano inquieti e ci obbligano a realizzare risposte più efficaci e incisive.
La prima conseguenza di questa considerazione è che non possiamo accettare l'approssimazione delle vittime dell'amianto.
Dobbiamo far diventare il ReNaM, il Registro Nazionale dei Mesoteliomi il Registro di tutti i tumori asbesto correlati.
Dobbiamo pretendere ed ottenere nell'immediato il potenziamento dei COR (Centri Operativi Regionali) per lo studio epidemiologico di tutti i tumori dovuti all'amianto a partire dai tumori polmonari.
Diversi COR già operano in questa direzione, bisogna garantire un'azione generalizzata su tutto il territorio nazionale con un forte coordinamento dell'Inail e del Ministero della Salute così come indicato dall'art. 244 del decreto legislativo 81/2008.
Bisogna definire risorse certe che garantiscano un azione immediata e tempestiva da parte dei COR in grado di darci le indicazioni utili per interventi più immediati e mirati.
Il Fondo delle vittime dell'amianto
Alle vittime dell'amianto dobbiamo assicurare oltre al migliore percorso di assistenza sanitaria anche un pronto e tempestivo supporto economico che li aiuti nella fase della cura delle patologie asbesto correlate e di indennizzo nei casi di decesso.
Nel triennio 2018-2020 dovremmo riuscire ad avere per i malati professionali e gli eredi dei malati professionali deceduti, l'erogazione puntuale mensile delle prestazioni economiche aggiuntive pari al 20 % delle indennità percepite da Inail.
Oggi vige un regolamento che nonostante la disponibilità in cassa delle risorse economiche non ci consente di erogare con puntualità tutto quanto è disponibile e ad agire ancora con anticipi e conguagli.
Mentre per i malati di mesotelioma non professionali e per gli eventuali loro eredi in caso di decesso, per lo stesso triennio avremo l'erogazione dell'Una tantum di 5.600 euro.
Quali richieste?
La riforma del F.V.A.
Vogliamo realizzare un Fondo Universale, cioè che abbia i trattamenti equiparati per tutte le vittime dell'amianto sulla base del modello Francese del FIVA con gli adeguamenti necessari in considerazione della diversa struttura delle dimensioni delle aziende.
In Italia è preponderante la presenza delle PMI, mentre in Francia è più consistente il peso delle grandi e medie imprese.
Ciò significa che il contributo delle aziende, tramite l'Inail, deve crescere di un valore significativo.
Su questo tema, vi proponiamo un seminario nazionale specifico di approfondimento aperto ai parlamentari e alle autorità di Governo.
Nel frattempo, a fronte anche della disponibilità delle risorse, cercheremo di convincere il Governo, il Ministro del Lavoro e il Ministro dell'Economia a portare a 12.000 euro il valore dell'Una tantum a favore dei malati di mesotelioma delle vittime non professionali, cercando di allargarlo, sempre per i non professionali, alle altre tipologie di tumori asbesto correlati.
Le risorse per queste operazioni già sono disponibili, non ci sono aggravi per la finanza pubblica e anche le procedure devono essere semplificate e rese celeri con la conferma delle patologie da parte dei COR.
Ecco ancora una volta l'importanza del supporto dei COR per la valutazione circa l'attestazione della causalità dell'amianto nelle patologie asbesto correlate.
Aspetti previdenziali
Siamo in presenza di un significativo contenzioso legale che i diversi interventi disarticolati del legislatore, hanno reso sempre più complesso e multiforme.
Noi riteniamo che, all'interno della discussione generale sul sistema previdenziale e sulla base del principio di riferimento circa l'aspettativa di vita, bisogna riaprire i termini per il riconoscimento dell'esposizione all'amianto.
Innanzitutto a parità di esposizione all'amianto ci deve essere parità di trattamenti previdenziali.
Ma serve riaffermare alcuni criteri:
validità dei 10 anni di esposizione come soglia per la rivalutazione degli anni di lavoro ai fini previdenziali,
la conferma del moltiplicatore dell'1,5 per la rivalutazione degli anni di lavoro ai fini previdenziali,
la validità almeno fino al 2003 del periodo massimo valido ai fini della maggiorazione previdenziale, come indicato dal decreto (2007) dell'ex Ministro Cesare Damiano, che lo limitava solo ad alcuni stabilimenti.
L'aspettativa di vita degli esposti all'amianto è più bassa della vita media dei lavoratori italiani ed essendo uno dei criteri che regola il sistema previdenziale, lo stesso, deve essere articolato anche in considerazione dell'aspettativa di vita di categorie specifiche come gli ex-esposti all'amianto.
Inoltre, sempre in riferimento all'attesa di vita, per i malati di mesotelioma deve essere riconosciuto il sistema previdenziale antecedente la riforma Fornero per la collocazione in pensione, oltre al moltiplicatore 1,5 per il calcolo degli anni di contribuzione.
Su questi aspetti riteniamo giusto il ricorso legale pilota che i chimici Cgil Cisl e Uil di Ravenna hanno avviato e su cui relazionerà nello specifico Lorenzo Zoli a nome di tutte e tre le organizzazioni.
Le questioni sociali richiamate finora fanno capo al Ministero del Lavoro al quale chiederemo di aprire un tavolo di lavoro e di confronto per la loro risoluzione, unitamente all'Inail e all'Inps.
Macro Area Sanità
Dopo la conferenza nazionale governativa di Casale Monferrato del 24 e 25 novembre dell'anno scorso, la Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali ha approvato il protocollo nazionale per la sorveglianza sanitaria degli esposti e degli ex esposti.
Un risultato importante ma che deve completarsi con un sistema di verifica nella sua applicazione e di valorizzazione nell'analisi dei risultati a livello nazionale.
Non c'è una struttura sanitaria incaricata e capace di mettere insieme i dati e di ottimizzarne e valutarne gli esiti e gli effetti.
Trattandosi di lavoratori e lavoratrici, riteniamo che questo ruolo di messa in comune dei dati, lo studio, la valutazione degli stessi e la sorveglianza sanitaria, debba essere a carico dell'Inail.
Inoltre riteniamo debba essere maggiore l'impegno dell'Inail rispetto:
all'attività dei COR;
al coordinamento dei centri di eccellenza di cura;
al coinvolgimento nella ricerca clinica per la cura dei mesotelioma.
Sull'insieme della Macro Area sanitaria è importante avere un Tavolo di confronto al Ministero della Salute con la presenza del Ministero del Lavoro e la partecipazione dell'Inail, dell'Istituto Superiore della Sanità e delle Regioni.
Macro Area Ambiente
Condividiamo l'affermazione del Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa: "che non è più ammissibile veder pezzi di amianto disseminati un po' da per tutto lungo le strade e le sponde dei fiumi e torrenti".
Per porre fine alla presenza pericolosa dell'amianto ci vuole un piano straordinario che possiamo riassumere nei seguenti punti:
- Un Fondo pubblico per la bonifica dell'amianto per le persone incapienti (un Paese solidale non può accettare che chi è disagiato economicamente, debba convivere forzatamente con l'amianto);
- Un Fondo pluriennale per la bonifica degli edifici pubblici, a cominciare da scuole ed ospedali;
- Il rafforzamento e un finanziamento specifico per il SNPA (il Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, Ispra-Arpa) per garantire sul territorio nazionale un'azione omogenea di censimento, codice e norme di intervento per le bonifiche, criteri per i depositi temporanei di prossimità, criteri per la individuazione delle discariche regionali, almeno una per Regione a seconda delle dimensioni territoriali;
- Le discariche di prossimità, ogni Comune ha l'obbligo di destinare uno spazio pubblico per il conferimento delle piccole quantità di Materiale Contenete Amianto (MCA), così come previsto per i rifiuti domestici e per i rifiuti degli inerti dell'edilizia. Questa disposizione abbassa i costi delle piccole bonifiche e crea più consenso e consapevolezza per la individuazione e realizzazione delle discariche definitive regionali;
- L'Iper Ammortamento Fiscale per i privati con il recupero al 100% delle spese sostenute per la bonifica dell'amianto nel corso dei quattro anni successivi alla bonifica;
- L'Adeguamento delle risorse finanziarie dell'Inail alla domanda di contributi da parte delle aziende per la bonifica dell'amianto presente anche nei processi produttivi;
- Il coinvolgimento del sistema bancario per l'agevolazione dei prestiti per le bonifiche a fronte delle bonifiche dei privati e delle aziende.
Tavolo al Ministero dell'Ambiente con Regioni, Anci, SNPA, Confindustria, Artigiani, ABI.
Ci sono altri aspetti non secondari rispetto ai quali bisognerà richiamare l'attenzione del Governo.
In particolare il controllo delle merci in entrata nel nostro Paese che contengono l'amianto. Ad esempio si è accertato che alcuni prodotti apparentemente innocui come le luminarie volanti importate dalla Cina contengono l'amianto.
Quindi un'azione alla frontiera di controllo sull'import.
Un'altra questione è l'azione internazionale per il bando dell'amianto in tutti i Paesi.
Quando le azioni di civiltà, di tutela del lavoro non avanzano in tutti i paesi, c'è il rischio di un ritorno al passato come sta avvenendo negli Stati Uniti in cui Trump ha riammesso l'utilizzo dell'amianto nell'edilizia.
Ricordiamo che l'edilizia sempre più rappresenta il settore lavorativo con la maggioranza relativa di malati di mesotelioma, attestato dal Renam.
Quindi anche a livello internazionale dobbiamo valutare lo sviluppo di iniziative a partire dalla CES, cioè con la CES per il bando internazionale dell'amianto.
Il calendario delle iniziative
A livello nazionale
Spediremo le richieste di incontro ai tre ministri indicati (Lavoro, Salute ed Ambiente).
Chiederemo un incontro alle Regioni, al Presidente e Coordinatore Stefano Bonaccini.
Chiederemo inoltre l'incontro alla Presidenza dell'Anci.
Realizzeremo una conferenza stampa sulla Piattaforma Cgil Cisl Uil per l'Italia Amianto Free, utilizzando anche i materiali e i risultati dell'odierno incontro.
Realizzeremo, nelle prossime settimane, un seminario pubblico sulla Riforma del F.V.A. affinchè lo si definisca sulla base di quello Francese.
A livello locale
Incontri con i presidenti delle regioni e con i sindaci delle città delle aree metropolitane e delle prime cento città con il numero più alto di malati di mesotelioma.
In assenza di risposte dagli interlocutori istituzionali e politici, presidio delle prefetture delle città capoluogo di Regione con la piattaforma Cgil Cisl Uil, aperti anche alla partecipazione delle associazioni delle vittime dell'amianto nelle prossime settimane.
Lo scorso 20 aprile 2017 il Ministero del lavoro ha pubblicato sul proprio sito il decreto interministeriale (MLPS e MEF del 7 marzo), con il quale è stata approvata la determina INAIL n. 50/2017 che fissa al 13,8% la misura della prestazione aggiuntiva del Fondo per le vittime dell'amianto per l'anno 2015, nonché la misura del conguaglio del 3,3%, tenuto conto dei complessivi acconti già erogati (10,5%).
Ricordiamo che il Fondo vittime amianto è stato istituito presso l'INAIL dalla legge finanziaria 2008.
Hanno diritto alla "prestazione aggiuntiva" del Fondo i titolari di rendita, anche unificata, che hanno contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all'amianto e alla fibra "fiberfrax", riconosciute dall'Inail e dal soppresso Ipsema, nonché gli eredi di cui all'art. 85 T.U.1124/1965.
Questo beneficio è aggiuntivo alla rendita percepita ed è corrisposto d'ufficio dall'INAIL, attraverso due acconti e un conguaglio.
La misura del primo acconto è pari al 10% dell'importo di ciascun rateo di rendita; il secondo, è pagato fino a esaurimento delle risorse disponibili del fondo, in un'unica soluzione entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello in cui è stato erogato il primo acconto.
Si ricorda che l'INAIL per il 2015 aveva fissato il secondo acconto dello 0,5% in aggiunta al primo acconto del 10%.
Il conguaglio è corrisposto in un'unica soluzione entro sei mesi dalla fine dell'esercizio successivo a quello in cui è stato erogato il primo acconto: pertanto per l'anno 2015, il conguaglio del 3,3% dovrebbe essere erogato ai titolari di rendita entro il 30 giugno 2017, usiamo il condizionale perché la data molto probabilmente slitterà.
In queste due giornate molto si è discusso e si discute dei temi che ci impegnano tutti ad annullare i danni prodotti dall'Amianto nella nostra città.
Sulla partita c'è un impegno reale, abbiamo tolto l'Eternit dagli edifici pubblici, scuole, tettoie di mercati, capannoni ,palestre, ma non è un lavoro concluso che può fermarsi, sia sul fronte della prevenzione che sul fronte ambientale, così come non deve fermarsi la ricerca di sanità e di giustizia.
Quando parliamo di prevenzione però, non dobbiamo fermarci alla triste vicenda casalese dove, purtroppo, registriamo una sconfitta sul tema, la mancata prevenzione ha prodotto la tragedia che ha coinvolto la nostra gente.
Le leggi in materia non mancano nel nostro paese, il problema è farle rispettare.
Quanto costa alla comunità la mancata prevenzione ambientale, la mancanza di una politica che ponga al centro dell'impegno delle parti sociali l'analisi delle nocività presenti, la rimozione di tutti i fattori di insalubrità e di rischio che si possono incontrare nell'organizzazione del lavoro, in termini, oltre che di dolore, di costi sociali.
L'occasione casalese dove, la colpevole imprevidenza ha prodotto una tragedia, deve indurci ha riflettere sul fatto che, pur avendo in Italia leggi che pongono alla attenzione di tutti gli operatori di produzione, l'importanza , la centralità, della qualità della vita di chi lavora; per egoismo, ignoranza, mancanza di umanità, anche le più elementari norme vengono disattese.
Basti pensare che, pur avendone verificato la nocività, persistono sui nostri palazzi antenne ricetrasmissive di radio, tv, telefonia, negli ambienti di lavoro non esistono sempre ambienti con microclima accettabile, uffici con attrezzature che permettano posture degli operatori men che dannose.
Non serve richiamare i casi Tyssen o Ilva, per ricordare che le nocività letali si ripetono, come a Casale, in tempi più vicini a noi, creando il giusto scalpore, la giusta indignazione.
Quante malattie professionali, sofferenze, vecchiaie infelici, che diventano calvari verso la fine, sono da addebitarsi a trascorsi professionali in condizioni di disagio e rischio ambientale ?
Queste giornate, nelle quali si discute e si discuterà anche negli anni a venire, dei danni causati dalla vicenda Amianto, devono costituire occasione per allargare il nostro orizzonte sulla vigilanza ambientale, sull'esigenza che la salubrità dei luoghi di lavoro diventi il primo tema presente nelle piattaforme sindacali, non meno che sull'operare degli addetti alla prevenzione ambientale.
I danni indotti, in termini di dolore per le famiglie, di vecchiaie all'insegna della precarietà salutare, di costi medicali e sociali ingenti, devono diventare il primo monito per tutti.
Casale, con il suo carico di dolore, con la sua amara esperienza, con il suo indomito coraggio, sia ancora una volta esempio e punto di riferimento per una meditazione a tutto campo sul principio che il lavoro debba essere fonte di vita e non fonte di morte.
Luigi Ferrando
Ieri è approdato a Casale un ricercatore australiano, presidente dell'Asbestos Safety and Eradication Agency, che si occupa di ricerca e bonifica dell'Amianto.
Lo abbiamo incontrato in Comune, presenti, oltre noi di Uil,Cisl e Cgil, Afeva, Arpa e Istituzioni nelle persone dell'Assessore Cristina Fava e dell'architetto Piercarla Coggiola.
Abbiamo illustrato le iniziative casalesi in termini di Bonifica, Tutela Ambientale, Sanità e Giustizia.
L'ospite, Andrew Morgan, ha elogiato la sensibilità casalese descrivendoci, a sua volta, le criticità australiane in materia.
Colpisce la diffusione della fibra killer in quel lontano paese.
Morgan ci ha fornito alcuni dati: negli ultimi venti anni vi sono state 40000 diagnosi di mesotelioma, nel 2012 si sono registrate 638 morti per lo stesso male, in Australia una casa su tre contiene amianto.
Il tutto in assenza di iniziative organizzate di bonifica, di sanità, di giustizia.
Ancora una volta Casale ha fatto da guida e da riferimento mondiale su questo tema di cui la città avrebbe voluto fare volentieri a meno.
L'auspicio è che fra qualche anno la nostra esperienza, a disposizione di tutti, sia contrassegnata dalla fine dell'incubo in cui tuttora viviamo.
LUIGI FERRANDO
Con l'udienza di Martedì 16 Giugno si sono concluse le udienze preliminari del nuovo processo intentato dalla Procura di Torino contro il magnate svizzero Stephan Smidheiny per omicidio doloso di 285 casalesi morti di mesotelioma.
I difensori Carlo Alleva e Astolfo Di Amato hanno replicato ai procuratori con gli stessi argomenti più volte evocati, la ripetitività delle accuse e l'inutilità di funzione rieducatrice , ( sic ), che avrebbe un'eventuale condanna a tanti anni di distanza dall'evento criminoso, come se gli effetti letali di tale evento non si scontassero ancora oggi con le morti registrate nell'ultimo anno.
Il GUP Federica Bompieri ha rinviato le decisioni al 14 Luglio p.v., giorno in cui pronuncerà la sentenza, che potrebbe aprire tre scenari:
-Rinvio a processo per omicidio doloso
-Proscioglimento, come chiedono i difensori
-Derubricazione dell'omicidio da doloso a colposo, con conseguente rischio di prescrizione.
Non ci resta che attendere la fatidica giornata con la consueta speranza ma senza soverchie illusioni.
Le carenze della competente legislazione in materia ci hanno insegnato a non darci soverchie aspettative, senza che ci venga meno la certezza di operare per la giustizia nei confronti dei danneggiati e di un'intera città.
LUIGI FERRANDO
ETERNIT BIS
Le prime quattro udienze sono servite alla costituzione di parte civile da parte di organizzazioni e singoli ricorrenti.
Nell'ultima di Giovedì 21 Maggio sono arrivate le costituzioni dello Stato, come aveva promesso il Premier Renzi, della Regione e della Provincia.
I legali di Smidheiny hanno subito eccepito ma, dopo un'interruzione di due ore, il Gup Federica Bompieri ha accettato tutte le costituzioni perché, come aveva motivato il rappresentante dell'avvocatura dello Stato, " la rilevante gravità dei fatti è correlata al contesto in cui è avvenuto il reato " e perché " i molti ammalati d'amianto costituiscono notevoli spese sanitarie per gli Enti Pubblici ".
Si è poi entrati, con l'arringa del Procuratore Guariniello, nel dibattimento.
Secondo la Procura, rappresentata anche da Gianfranco Colace, i tanti morti si sono verificati e si verificano ancora non per "colpa" di Smidheiny ma per"dolo" di Smidheiny, che sapeva da tempi non sospetti che le patologie asbesto- correlate avevano una prognosi infausta che porta inevitabilmente al decesso.
Nella prossima udienza del 4 Giugno p.v. prenderanno la parola gli avvocati delle parti civili e della difesa ed il processo di udienza preliminare, previsto fino al 14 Luglio p.v., entrerà nel vivo.
Luigi Ferrando
DICHIARAZIONE DI PAOLO CARCASSI, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL
Le motivazioni della Cassazione sulla sentenza Eternit attestano, oggi, che nel nostro Paese esiste una vera e propria "licenza di uccidere". E non riservata all'intramontabile 007, ma per chiunque in Italia compia reati di disastro ambientale.
La lunga incubazione di molte malattie causate dai reati ambientali (prime tra tutte le neoplasie alla pleura, caratteristiche dell'amianto, ma anche un numero elevato di altri tumori) impedisce che questi vengano accertati prima della maturazione della prescrizione, divenendo, così, non punibili.
Il Governo e il Parlamento devono finirla di cincischiare su questo tema e identificare soluzioni che impediscano la prescrizione per questi reati e li identifichino correttamente.
Il rischio che si corre è che tutto il territorio dell'Italia si trasformi in una sola, gigantesca "terra dei fuochi".
Roma, 23 febbraio 2015
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