FINALMENTE SI RIAPRE!
Apprendiamo con immenso piacere la decisione di Terme di Acqui di aprire il prossimo 15 maggio. Crediamo che tutto il lavoro messo in atto in questi ultimi mesi, partito già dallo scorso anno, e l'azione congiunta con il Comune di Acqui Terme e la Regione Piemonte abbia portando a questi ottimi risultati.
Maura Settimo, Segretaria generale UILTUCS Alessandria: “Le risorse destinate al Termalismo e la valorizzazione del settore sono la strada che porterà il giusto riconoscimento al nostro territorio. Sicuramente si sta andando verso la giusta strada. Investire nel settore è una scelta lungimirante che avrà ripercussioni positive non solo per la città. Ora come UILTuCS non possiamo che essere felici per il risultato che salvaguarda in primis i dipendenti, tutti gli stagionali delle Terme come anche tutte le lavoratrici e i lavoratori dell'indotto. Crediamo si debba portare avanti l'ottimo lavoro iniziato con l'Amministrazione Comunale che ha dimostrato particolare sensibilità rispetto alle nostre istanze.
Personalmente sarà un piacere, in occasione del 1° Maggio che in provincia quest’anno verrà ospitato da Acqui, portare a nome di tutti la soddisfazione per questo grande risultato che è importante per tutta la Provincia. Il 1° Maggio sarà un momento di vera festa del lavoro e di rinascita della città. Per il futuro il percorso fin qui seguito dovrà essere un esempio da perseguire”.
ACCORDO RAGGIUNTO.
Dopo 3 giorni incessanti di trattative serrate tra la tarda giornata di ieri e il primo pomeriggio odierno si è raggiunto un accorto con TERME DI ACQUI spa confermando in primis l’avvio delle attività termali già a partire dalla stagione in corso.
Il lavoro incessante di questi giorni che ha visto coinvolti le organizzazioni sindacali Filcams Cgil , Fisascat Cisl e Uiltucs Uil , l’Assessore regionale Chiorino e i funzionari della Regione Piemonte, Confindustria e la Società Terme Spa, ha permesso di scongiurare la precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori per le prossime due stagioni e allo stesso tempo prevede un sostegno economico per i dipendenti del Grand Hotel che purtroppo, come più volte dichiarato, non riaprirà.
Abbiamo davanti a noi due anni intensi che vedranno l’apertura di un tavolo tecnico permanente per sollecitare e monitorare le iniziative regionali messe in campo direttamente dall’Assessore al Lavoro che dallo stesso Presidente Cirio.
Come Organizzazioni Sindacali siamo convinti che la tenacia, le proposte e la resistenza messa in campo in questi mesi di difficile confronto, siano stati fondamentali per la buona riuscita della trattativa. Mai abbiamo pensato di abbandonare il tavolo di incontro e mai abbiamo perso la speranza di non riuscire ad arrivare ad un esito positivo.
Il riavvio delle attività consente di mettere la prima pietra a garanzia di continuità e di rilancio di un importante e strategico settore per la città di Acqui, per l’intera Provincia e per la nostra Regione Piemonte.
Lunedì alle ore 9.30 è indetta l’assemblea dei lavoratori che si terrà ad Acqui.
UILTUCS UIL - Maura Settimo
Filcams CGIL – Stefano Isgrò
Fisascat Cisl – Tonio Anselmo
Dopo aver letto dichiarazioni di apertura al dialogo, di investimenti e smentite sulla chiusura, è arrivata oggi l’apertura ufficiale del licenziamento collettivo per i 25 dipendenti delle Terme di Acqui spa.
Il piano industriale che porta alla chiusura di tutte le attività (Grand Hotel e Terme) è stato ufficialmente avviato. Crediamo che tale dichiarazione valga molto di più di mille altre parole.
I fatti parlano di chiusura totale di tutti gli stabilimenti termali di Acqui con il licenziamento di tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore.
Le Organizzazioni Sindacali unitariamente chiederanno l’avvio immediato della fase di consultazione.
E' in programma lunedì prossimo 21 marzo alle ore 15.30, in Piazza Italia 1 davanti al Grand Hotel Terme, un’assemblea aperta a tutti i lavoratori e le lavoratrici e alle istituzioni e i cittadini che vorranno partecipare al fine di valutare il percorso che i dipendenti, le OOSS e la città faranno insieme per porre fine a questo massacro.
Alessandria, 15 marzo 2022
Oggi si sono svolti i colloqui individuali tra lavoratori del comparto termale (circa 15 dipendenti) e la Dirigenza di Terme di Acqui spa.
Apprendiamo la proposta illustrata dagli stessi lavoratori che è a nostro avviso TERRIBILE e anche al limite della legalità.
Si propone infatti di modificare il contratto di assunzione passando da un tempo indeterminato ad un tempo DETERMINATO con conseguente svuotamento dell’azienda dai dipendenti e l’introduzione di precarietà, flessibilità e perdita di tutti i diritti acquisiti nel corso degli anni di lavoro.
La proposta si basa su soli 6 mesi di effettivo lavoro (per il 2022 da aprile a metà novembre) e di ulteriori 6 mesi di Naspi, ovvero in disoccupazione. Si propone quindi di utilizzare un meccanismo INPS destinato alla perdita involontaria del posto di lavoro, ai soli fini aziendali di annullare completamente i dipendenti al libro paga. La natura della NASPI non è sicuramente questa!
Questa proposta nasconde un doppio sacrificio: da una parte la totale precarizzazione del lavoro e dall’altra l’utilizzo di una risorsa INPS a disposizione dei lavoratori che verrebbe erosa nell’arco di due anni e quindi con ulteriore beffa per chi rimanesse, nel prossimo futuro, senza lavoro.
Se lo scopo è la riduzione delle settimane lavorative, perché non prendere in esame le proposte fatte dalle Organizzazioni Sindacali? In primis l’utilizzo degli ammortizzatori sociali le cui risorse nascono proprio per far fronte alle crisi aziendali e ai piani di ristrutturazione.
Si continua a intravedere il solo scopo di liberarsi dei dipendenti. Altrimenti non si spiegherebbe il perpetuarsi delle decisioni finalizzate a riduzione, licenziamento e precarizzazione. Nel piano industriale non si vedono note positive che valorizzino la professionalità dei dipendenti e la ricchezza delle acque delle termali. Ancora una volta si chiede ai lavoratori di sacrificare se stessi e alla città di sacrificare il suo patrimonio.
UILTUCS Alessandria
Oggi si è tenuto un incontro tra Organizzazioni sindacali e Comune di Acqui Terme che aveva come oggetto la verifica della situazione relativa alle dichiarazioni di licenziamento e di chiusura del Grand Hotel Terme.
In un momento delicato della trattativa, dopo le dichiarazioni di chiusura di parte delle attività e di riduzione del comparto termale che abbiamo appreso lo scorso venerdì 4 febbraio, nel quale si è reso necessario l’intervento della Prefettura e del Comune stesso, proprio nella giornata di oggi l’azienda TERME DI ACQUI spa ha fatto pervenire lettere indirizzate alle lavoratrici e ai lavoratori, convocandoli per richiedere la modifica unilaterale dei contratti di lavoro. La convocazione, per come si legge, è individuale e la finalità indicata è “la riorganizzazione dei servizi termali adottando un calendario di apertura….coerente con la stagionalità turistica”.
L’Azienda continua nel voler mettere in pratica lo scellerato piano industriale presentato qualche giorno fa, senza alcun rispetto in primis del personale, ma anche delle Organizzazioni Sindacali e delle Istituzioni.
Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: “Si precisa che, naturalmente, è facoltà dell’Azienda incontrare i propri dipendenti ma, tenuto conto dell’oggetto della comunicazione, abbiamo immediatamente diffidato Terme di Acqui spa dal sottoporre ai dipendenti condizioni contrattuali peggiorative: riduzione oraria, modifica della forma contrattuale part-time/ full-time, modifica dei turni di lavoro, passaggio a contratto a tempo determinato o qualsiasi altra forma di contratto in peius.
Ovviamente non lasceremo soli i lavoratori e restiamo a loro disposizione, anche attraverso i nostri uffici legali, per le valutazioni del caso”.
Ancora grande preoccupazione per il comparto termale di Acqui.
L’Azienda ha richiesto un periodo di ammortizzatori sociali per i mesi di aprile, maggio e giugno.
La situazione del turismo in Provincia di Alessandria è ormai messa a dura prova come per il resto d’Italia e il protrarsi delle chiusure non ci consente di essere ottimisti.
Maura Settimo, segretario UILTuCS Alessandria: “Come UILTuCS abbiamo chiesto un incontro a Terme di Acqui s.p.a. e a Confindustria Alessandria per monitorare l’utilizzo del Fondo Salariale e per partecipare attivamente a un percorso condiviso che possa salvaguardare il più possibile l’occupazione in un settore chiaramente strategico, ma che è stato e resta tra quelli che ha subito i maggiori danni a seguito delle restrizioni governative per pandemia di quest’ultimo anno”.
Il turismo termale dovrà far parte di un piano di rilancio complessivo, essendo anche fonte di richiamo per il turismo con ricaduta sull’indotto delle altre attività commerciali cittadine.
Durante l'incontro di ieri tra direzione di Terme di Acqui, Confindustria e Sindacati sono emerse tutte le problematiche relative alla situazione del comparto termale e turistico.
La direzione ha confermano che in tutta Italia gli impianti termali sono e restano ancora chiusi fino a nuove disposizioni, ribadendo che ad oggi, non si può prevedere un'apertura prima della fine dell'estate, inizio autunno.
Dal punto di vista occupazionale i dipendenti già nella fase 1 a casa e posti in Cassa Integrazione (FIS Fondo integrazione salariale) sono ancora in attesa di ricevere il pagamento da parte dell'INPS. La situazione è chiaramente molto preoccupante e questi ritardi creano grandissimi disagi alle famiglie. Oggi siamo in attesa del nuovo decreto, che dovrebbe arrivare tra poche ore, per rinnovare l'ammortizzatore sociale per tutto il periodo in cui sarà possibile. Al momento questo è l'unico strumento per mantenere vivo il legame tra azienda e dipendenti in attesa di una ripresa delle attività.
Per quanto riguarda i lavoratori stagionali le misure messe in campo dal Governo prevedono un bonus che però non può essere l'unica soluzione e in questo senso ci siamo fatti carico di portare ai diversi tavoli le richieste di attenzione per un intero comparto che al momento fatica a vedere il proprio futuro.
Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "La richiesta di incontro che si è svolto ieri era stata estesa, come altre volte in precedenza, all'Amministrazione comunale ma nè il Sindaco nè un suo delegato hanno partecipato all'incontro. Questo non è sicuramente un segnale positivo e ci auguriamo che il percorso che stiamo condividendo con l'azienda possa essere intrapreso attivamente anche con l'Amministrazione in quanto il futuro delle Terme coincide con la ripresa turistica ed economica dell'intera città e dei suoi abitanti. A questo seguiranno altri incontri di aggiornamento sul futuro del comparto".
Il mondo termale, lo ricordiamo, rientra nell'ambito del settore turistico che ancora oggi è in bilico e attende indicazioni precise su come e quando poter ripartire in sicurezza, senza perdere la stagione estiva. Le terme, come sappiamo, sono frequentate tradizionalmente da un target over 60, quindi è giusto essere cauti e comprendere bene cosa sarà possibile riaprire e come, sempre nel rispetto delle norme e della sicurezza.
"La piscina monumentale di Acqui con i suoi 4500 mq - continua Maura Settimo - resta la più grande del nostro Paese quindi un patrimonio importante e da rivalutare e rappresenta simbolicamente un po' tutti gli impianti d'Italia. La mancata apertura sarebbe un grave danno per la città e per i lavoratori stagionali."
Questo pomeriggio negli uffici della UILTuCS di Alessandria si è tenuto l'incontro tra i rappresentanti delle Terme di Acqui e le organizzazioni sindacali in merito alla volontà da parte di Terme di cedere le attività di pulizia camere e lavaggio piatti del Grand Hotel Nuove Terme, mansioni fino ad ora svolte da quattro dipendenti della stessa società Terme.
Come organizzazione abbiamo espresso forti perplessità sul futuro delle Terme e della città stessa. Cedere significa disperdere competenze ed è una presa di posizione dettata solo da ragioni economiche senza una progettualità ci preoccupa molto soprattutto per la tutela del personale. L'incontro è stato riaggiornato in data 3 dicembre e subito dopo seguirà un'assemblea sindacale per aggiornare i dipendenti.
Come UILTuCS già lo scorso 5 novembre avevamo sollecitato un incontro, inviando una richiesta al Comune della città termale, a Terme di Acqui spa, all'ITL di Alessandria, al Prefetto e al direttore sanitario dello stabilimento termale facendo nuovamente presenti le situazioni legate alla sicurezza sul lavoro e alle differenti tipologie di contratti applicati ai lavoratori e alle tutele per i lavoratori con contratti stagionali.
L'Amministrazione comunale si è resa disponibile per un incontro già nei prossimi giorni, presumibilmente in data 26 novembre.
È chiaro, ormai dopo quasi due anni di gestione, che sia arrivato il momento di avere risposte esaustive per una tutela concreta dei lavoratori e del patrimonio termale che caratterizza la città di Acqui Terme. La UILTuCS ha già dimostrato, anche in passato, di essere pronta a scendere in piazza, mobilitando lavoratori e cittadini, se anche stavolta mancassero risposte e azioni concrete.
Alleghiamo locandina relativa al presidio dei lavoratori delle Terme di Acqui che si terrà martedì 13 febbraio 2018 a partire dalle 10 davanti al Grand Hotel Terme di Acqui, in Piazza Italia 1.
Le motivazioni che hanno spinto i lavoratori alla mobilitazione sono:
la richiesta di salvaguardia dei posti di lavoro,
il riconoscimento della professionalità degli addetti termali,
relazioni sindacali concrete e le tutele, sia contrattuali che legate alla sicurezza sul luogo di lavoro.
Maura Settimo, Segretario UILTUCS Alessandria: "La battaglia non è solo dei lavoratori, ma riguarda l'intera città e per questo vogliamo portare il malessere dei lavoratori del comparto in piazza per sensibilizzare l'intero territorio."
Si è tenuta ieri 20 giugno ad Acqui Terme l'assemblea con le lavoratrici e i lavoratori di Terme di Acqui S.p.a. L'assemblea ha riunito sia i dipendenti del comparto termale che il personale del Grand Hotel Nuove Terme di Acqui.
L'azienda Finsystems S.r.l., nuovo proprietario di maggioranza da ormai quasi un anno e con la quale si sono interrotti i rapporti sindacali da due mesi, continua a non fornire il piano industriale fondamentale per comprendere le scelte gestionali e il futuro per le terme, i suoi lavoratori e per la stessa città di Acqui.
È ormai chiaro che non c'è stata una programmazione per l'alta stagione ormai in corso, anzi rispetto alle già precarie condizioni di lavoro degli anni passati, quest'anno si registra un peggioramento del servizio offerto e delle condizioni lavorative. Segnaliamo la riduzione del personale stagionale assunto, l'utilizzo massiccio dei voucher e contemporaneamente un aumento esponenziale dei carichi di lavoro da parte di chi è in forze.
Si erano create grosse aspettative di cambiamento, ma questo non è avvenuto e quindi come organizzazioni di categoria, insieme ai lavoratori. Si è deciso di proclamare lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari a partire dalla data di oggi, 21 giugno.
Con questa decisione si vuole lanciare un segnale sia all'azienda che anche all'Amministrazione comunale della città termale per portare alla luce situazioni non più accettabili che compromettono una stabilità lavorativa del personale e, di conseguenza, la qualità del servizio offerto.
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