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"Apprezziamo il positivo lavoro di coordinamento del Ministero delle Infrastrutture, con la sottoscrizione ieri sera del Protocollo tra Mit, Anas, RFI, Ance Confindustria e FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil nel quale si sono indicate in maniera chiara e puntuale le specifiche prescrizioni sanitarie per i cantieri, declinando così quanto sottoscritto tra CGIL, CISL , UIL e le associazioni datoriali il 14 marzo scorso." Così dichiarano in una nota Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi, Segretari Generali di FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil che aggiungono "il messaggio è chiaro: i cantieri possono rimanere aperti solo rispettando tutte le indicazioni di profilassi che, in un cantiere, vogliono dire tante cose.  Dai trasporti per raggiungerli, alle mense, all'uso di macchinari e strumenti, alle diverse lavorazioni".

"Occorre mettere la sicurezza e la salute dei lavoratori sempre al prima posto: qualora nei cantieri l'organizzazione del lavoro attuale non permetta di applicare quanto previsto dal protocollo, a partire dalla disponibilità di DPI (Dispositivi di protezione Individuale), bisogna che le aziende si attrezzino e occorre ricorrere agli ammortizzatori per il tempo necessario a garantire il lavoro in sicurezza, senza se e senza ma. Da qui l'importanza del protocollo – concludono Panzarella, Turri, Genovesi – che riconosce un grande ruolo alle organizzazioni sindacali, al sistema bilaterale edile, alle RSU e agli RSL/RLST che vigileranno affinché le imprese facciano la propria parte e il lavoro sia svolto in totale sicurezza verificando l'applicazione dell'intesa stessa e assistendo i lavoratori sia in cantiere che, eventualmente, nelle momentanee sospensioni dei lavori, attraverso la Cigo".

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Soddisfazione dei sindacati delle costruzioni e dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil per il decreto interministeriale che introduce nuove disposizioni per tutelare la salute dei lavoratori impegnati nei cantieri stradali e autostradali.

"In questi ultimi anni si sono moltiplicate le tragedie sul lavoro che hanno visto il coinvolgimento di lavoratori che operano lungo strade ed autostrade, pubbliche e private, investiti da automobili e tir, per questo come sindacati delle costruzioni e dei trasporti abbiamo chiesto con forza un intervento del legislatore per rafforzare e le procedure già esistenti a protezione dei lavoratori. Con questo decreto, il cui testo recepisce integralmente quanto convenuto al tavolo tripartito attivato presso il Ministero del Lavoro, i cui lavori sono terminati da oltre un anno, sisono fatti importanti passi avanti in questa direzione" affermano FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil e Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti.

Il nuovo decreto, emanato lo scorso 13 febbraio dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero della Salute e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che sostituisce il precedente provvedimento emanato in materia, del 4 marzo 2013, individua le procedure per le fasi di apposizione e rimozione della segnaletica di cantiere, che costituiscono una condizione lavorativa ad alto rischio.

Tra le innovazioni introdotte "la formazione obbligatoria dei lavoratori in relazione alla tipologia di strada su cui sono chiamati ad operare e l'aumento delle ore di aggiornamento, l'utilizzo di tecnologie innovative per dotare i cantieri stradali di segnalazioni sempre più efficaci, il rafforzamento del ruolo dei Rappresentati della Sicurezza, Rls e Rlst". "Altro aspetto molto importante – proseguono i sindacati – è riferito ai criteri da adottare per la classificazione delle tratte stradali: per gli schemi segnaletici del cantiere stradale non verranno più prese in considerazione solo le caratteristiche tecniche – corsie, curve, larghezza della carreggiata, etc. – ma il volume di traffico e la frequenza di incidenti. Importante anche aver fissato procedure più stringenti per le lavorazioni da svolgere in condizioni di emergenza, come in caso di incidente, e con cantieri mobili, riparazione buche e sfalcio erba, che costituiscono condizioni particolarmente rischiose dal punto di vista del rischio lavorativo".

"Ai fini delle previste revisioni periodiche del decreto, e quindi di un ulteriore miglioramento, risulterà fondamentale l'impegno assunto dalla Commissione consultiva permanente, composta da ministeri competenti, soggetti istituzionali, parti sociali, di definire, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del nuovo Decreto, i criteri e le modalità per la raccolta e l'analisi dei dati relativi agli infortuni correlati alle attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico veicolare, tenuto conto della competenza delle diverse istituzioni interessate" concludono i sindacati.

 

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"Stesso Lavoro Stesso Contratto": è quello che chiederanno gli edili di Cgil Cisl Uil mercoledì 14 febbraio in un'iniziativa nazionale organizzata a Roma, presso la Sala delle Carte Geografiche, in via Napoli 36.

Ai lavori, che si svolgeranno dalle ore 9:30, sono stati invitati i rappresentanti delle maggiori forze politiche.
Hanno garantito la presenza l'onorevole Cesare Damiano ed i senatori Maurizio Sacconi e Federico Fornaro.

Nel corso dell'iniziativa, che vedrà riuniti i Direttivi unitari di Feneal, Filca, Fillea, verranno presentate le proposte delle tre sigle sul tema del dumping contrattuale e della fuga dal contratto edile verso l'applicazione di contratti meno onerosi, "una tendenza – dichiarano i segretari generali Vito Panzarella, Franco Turri, Alessandro Genovesi – che si sta diffondendo in varie realtà produttive e attraverso cui moltissime imprese risparmiano sulla pelle dei lavoratori e a discapito della concorrenza leale tra imprese sane."

"Il sistema del massimo ribasso – spiegano – non sembra più essere appannaggio esclusivo del sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici, ma è oramai diventato anche il criterio di scelta dell'applicazione contrattuale da parte di molte imprese a danno della sicurezza e dei diritti dei lavoratori, della qualità delle imprese stesse e del lavoro. Per questo occorre mettere un freno alla giungla di contratti che si applicano nei cantieri edili, perché applicare il giusto contratto non è un costo ma un investimento, a partire da una riduzione del numero dei contratti e ripristinando, anche attraverso un obbligo contrattuale e normativo, l'applicazione del Ccnl più attinente alla reale attività di impresa e al luogo dove essa si svolge."

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Ecco la dichiarazione di Paolo Carcassi, Segretario Confederale UIL in merito ai dati che registrano un calo degli infortuni, degli incidenti e delle morti bianche.

"La tendenza positiva nella diminuzione di infortuni o morti sul lavoro sconta in modo molto forte la caduta della produzione del nostro Paese di più del 25% dall'inizio della crisi di cui non si intravede una stabile inversione di tendenza.

Ma occorre non abbassare la guardia e affrontare le criticità nell'attuazione del Testo Unico sulla Sicurezza su cui il Sindacato ha sollecitato più volte il Governo senza ottenere risposta.

Oltre a ciò, appare con evidenza la crescita fortissima delle denunce di malattie professionali che deriva dall'applicazione delle nuove tabelle sulle malattie professionali che sono scadute ormai da 6 anni e che vanno rinnovate se si vuole dare sempre maggiore copertura ai danni derivanti dalle attività lavorative.

Infine, l'alto dato di irregolarità, quasi il 90%, riscontrato nei controlli, dovrebbe fare riflettere chi richiede meno visite e il Governo che ha annunciato un prossimo intervento, organizzando e coordinando invece le risorse per ampliare il campo della vigilanza a sempre più soggetti in direzione del rispetto della sicurezza e della salute dei lavoratori".

Roma, luglio 2014

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