Non conosciamo i veri motivi del taglio dei distacchi e dei permessi sindacali nella P.A., che sono un costo contrattuale sia nel pubblico sia nel privato.Certamente, questa scelta non c'entra nulla con la spending review. Da tale operazione, infatti, non scaturirà alcun risparmio per lo Stato; anzi, il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività.
Al ministro Madia, comunque, diciamo che abbiamo già adempiuto al rispetto della tempistica fissata in questa legge. Auspicheremmo che altrettanta velocità si possa registrare sul fronte della riduzione dei costi della politica. Così come ci attendiamo che ci si affretti a riaprire il tavolo per il rinnovo dei contratti per i lavoratori della P.A., considerato che, da oltre cinque anni, i pubblici dipendenti non hanno più aumenti salariali: lo Stato è diventato il peggiore e il più inadempiente datore di lavoro.
Fonte: sito UIL nazionale
Ecco le dichiarazioni di Luigi Angeletti sul passo compiuto dal Governo Renzi in merito all'abolizione delle Province. "Bbisogna proseguire lungo questa strada, così come da anni avevamo chiesto, invano, ai precedenti Governi. Serve, inoltre, un confronto con l'Esecutivo su altri due temi fondamentali. Occorre mettere in programma l'estensione della riduzione delle tasse anche alle pensioni e ripristinare l'indicizzazione per salvaguardare il potere d'acquisto dei pensionati. Infine, in materia di lavoro, bisogna modificare la norma che rende possibile reiterare per otto volte un contratto a tempo determinato.
Roma, 27 marzo 2014 Ufficio stampa Uil
Ecco la dichiarazione del Segretario Generale Oronzo Cosi sulla spending review.
"Che il comparto Sicurezza vada razionalizzato lo diciamo dal 1981, quando sostenevamo che la legge di riforma dovesse essere un modello per la progressiva unificazione delle Forze di Polizia ad ordinamento generale e per una reale specializzazione per le altre.
Che il rapporto tra la popolazione ed il personale in organico fosse tra i più alti lo sapevamo ancor prima, quando in clandestinità denunziavamo la politica del personale arruolato in massa ma sottopagato e sfruttato.
Ritrovare oggi questi argomenti in bocca a Cottarelli, per giustificare tagli di 1,7 miliardi al comparto sicurezza, che in buona parte ledono i servizi ai cittadini, ci fa proprio arrabbiare.
Non perchè Cottarelli non abbia indicato il vero problema, ma perchè nulla (ancora una volta) è stato fatto per risolverlo.
Infatti, in tutti questi anni, non si è reputato opportuno unificare le Polizie e non si è nemmeno guardato oltre i confini:
1) in Germania il pluralismo è determinato dai corpi presenti nei vari Land che la compongono e dal loro coordinamento ad opera di un ufficio centrale federale; siccome però non esiste una gendarmeria non è un sistema omogeneo al nostro perchè non si può certo sopprimere l'Arma!
2) In Austria ci sono sia la Polizia che la Gendarmeria ed ambedue dipendono dal Ministero dell'Interno ma non ci sono le Prefetture e non va bene perchè chi oserebbe pensare di eliminarle in Italia?
3) In Francia pure ci sono la Polizia e la Gendarmeria. C'è la Prefettura ma non c'è la Questura e allora non se ne parla!
Insomma tutti gli altri paesi, anche quelli a più giovane democrazia come la Spagna ed il Portogallo hanno saputo fare di meglio. Da noi, in questi anni nulla si è eliminato ma molto si è aggiunto. Si sono creati numerosi organismi nuovi per germinazione di quelli esistenti. Si sono moltiplicati apparati, organi, consigli nel vano tentativo di far convivere tutti in armonia, con il risultato di aumentare la confusione, diluire le responsabilità, disperdere risorse, aumentare costi ed inefficienze, ingigantire gli apparati centrali alla faccia di quanti in periferia, ciascuno nel proprio ambito, si dannano l'anima, se non altro per decoro personale, per raggiungere risultati e garantire la civile convivenza.
Se il problema fosse stato affrontato anche solo per metà, i risparmi sarebbero ben maggiori di quelli prospettati dal Commissario straordinario alla spending review. Questi si è limitato a chiedere alle singole Amministrazioni/Corpi di garantire dei tagli e come al solito le amministrazioni non hanno tagliato gli sprechi ma i servizi ai cittadini.
Perchè questo accada è ovvio ed interessa purtroppo la Pubblica Amministrazione nel suo complesso: gli sprechi sono funzionali agli interessi della classe dirigente. Ne consegue che più la gestione delle amministrazioni è opaca, più gli sprechi coincidono con gli interessi di chi li gestisce e li incentiva. Quanto opachi sono i c.d. corpi separati dello Stato ?
Ecco perchè tagliare come vuol fare Cottarelli è facile ma è foriero di conseguenze nefaste. Bisogna entrare nel merito dei tagli:
- chiedersi perchè si tagliano le sedi periferiche (dove vengono erogati i servizi) e non le amministrazioni centrali (che assorbono, senza risultati tangibili, una enormità di risorse umane e materiali);
- chiedersi perchè la riduzione degli organici interessa il personale delle qualifiche inferiori, senza toccare una dirigenza elefantiaca ed autoreferenziale;
- chiedersi perchè vengono dismesse strutture idonee ad alloggiare il personale (le cosiddette caserme) mentre vengono ampliati i lussuosi alloggi per la dirigenza, estesi ora anche ai vertici politici;
- chidersi perchè vengono ridotti i mezzi per i servizi di controllo del territorio, mentre le lussuose berline a disposizione della dirigenza vengono ricomprate in massa di colore diverso dal blu, in modo da non rientrare nei tagli (non è una battuta);
Potremmo continuare ancora a lungo ma tanto basta per dire a Cottarelli: ci hanno detto che sei una persona seria – dimostralo!"
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