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Ieri, 30 novembre 2021, presso la sede di Assolombarda, si è svolto un incontro di trattativa del  Contratto dell’industria orafa argentiera. 

L’incontro che ha registrato – come è normale in una fase conclusiva di un negoziato – delle  tensioni tra le Parti, ha comunque definito il perimetro della possibile conclusione sugli aspetti  economici: 

  • Un incremento dei minimi tabellari del 6,5% (compreso l’incremento di giugno 2021) che  equivale a 99 euro al 5° livello ovvero 89 al 3°; 
  • Un incremento dell’elemento perequativo di 65 euro che lo porterà a 250 euro complessivi; • L’incremento della contribuzione aziendale a Cometa al 2% entro la vigenza contrattuale e  il contributo “incrementato” al 2,2% per chi ha meno di 35 anni. 

Sugli aspetti normativi Federorafi ha formalizzato una serie di proposte: 

  • L’introduzione di “causali contrattuali” per i contratti a termine prorogati oltre i 12 mesi  legate alle Fiere, all’inserimento di personale che non ha i requisiti di età per  l’apprendistato, all’introduzione di nuove turnistiche; 
  • La previsione per le postazioni “da presidiare con continuità” della norma già prevista nel  CCNL metalmeccanico in caso di mancato arrivo del montante del turno successivo; • La previsione di deroga al riposo giornaliero di 11 ore in caso i lavoratori chiedano un  cambio turno; 
  • L’unificazione della normativa per il lavoro notturno e festivo con l’introduzione di una  specifica tabella per i lavoratori dei punti vendita aziendali. 

Su questi argomenti, la delegazione sindacale ha replicato, accettando le proposte di fatto “traslate” dal CCNL metalmeccanico ma ha contestato: 

  • La proposta di unificazione sulle maggiorazioni per lavoro notturno in quanto  penalizzerebbe i (magari pochi) impiegati che lavorano a turno perché la decorrenza della  maggiorazione partirebbe dalle 22, invece che dalle 21; 
  • La proposta di indennità per lavoro festivo nei punti vendita allineate al CCNL del  Commercio ma inferiori a quelle oggi previste dal CCNL Orafo; 
  • Infine, hanno dichiarato la disponibilità a definire le “causali contrattuali” ma in una fase  successiva, cioè quando sia a livello confederale che a livello di categoria metalmeccanica  si fossero definite intese in materia. La sola eccezione potrebbe essere la “causale  formativa”. 

Come è chiaro, il negoziato è in una fase conclusiva ed è necessario che anche la Controparte  valuti le nostre obiezioni proprio nello spirito di non vanificare il lavoro fin qui svolto. 

Roma, 1° dicembre 2021 

La Delegazione trattante di Fim, Fiom e Uilm

Pubblicato in Notizie: UILM

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