COMUNICATO STAMPA 9° rapporto 2015 sulla cassa integrazione in Piemonte (confronto tra i primi dieci mesi del 2015 e del 2014)
PRIMI DIECI MESI DELL'ANNO: IN PIEMONTE, RISPETTO AL 2014, LA CIG SCENDE DEL 32,1%, A LIVELLO NAZIONALE IL CALO E' DEL 33,7%.
In Italia, nei primi dieci mesi del 2015, sono state autorizzate 582.424.963 ore di cassa integrazione, con un calo del 33,7% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Nella nostra regione, nello stesso arco di tempo, la richiesta è stata di 71.295.195 ore, in diminuzione del 32,1% rispetto all'anno precedente (-10,9% ordinaria, -40,6% straordinaria, -41,9% deroga).
Nei primi dieci mesi, con 71.295.195 ore richieste, il Piemonte si conferma seconda regione in Italia dietro la Lombardia (133.632.644). Torino, con 42.541.020 ore, è ancora la provincia più cassaintegrata d'Italia, seguita da Roma (34.673.841), Milano (33.566.904) e Brescia (25.627.650).
Considerando il solo mese di ottobre 2015, il Piemonte si conferma al secondo posto per numero di ore richieste mentre Torino occupa la sesta posizione tra le province italiane.
DATI PROVINCIALI (PRIMI DIECI MESI)
L'andamento delle ore nelle province piemontesi, nei primi dieci mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, è stato il seguente: Asti +9,2%, Verbania -12,4%, Alessandria -16,8%, Novara -25,1%, Vercelli, -34,9%, Torino -35,2%, Cuneo -39,6%, Biella -42,7%.
DATI MENSILI REGIONALI
A ottobre, in Piemonte, sono state richieste 5.661.321 ore di cassa integrazione, in calo del 16,8% rispetto a settembre (-52% ordinaria, +29,3% straordinaria, -54,1% deroga).
I lavoratori interessati sono stati 33.302, in calo di 6.701 unità rispetto a settembre 2015.
Per quanto concerne i settori produttivi, si evidenziano queste variazioni: -13,2% industria, -54,4% edilizia, -61,7% artigianato, +60,3% commercio, +928% settori vari, per un totale di -16,8%.
DICHIARA IL SEGRETARIO GENERALE UIL PIEMONTE GIANNI CORTESE: "A ottobre è continuato il calo delle richieste di ore di cassa integrazione nella nostra regione ma i timori emersi per i rischi di terrorismo, il rallentamento dell'economia cinese e la stagnazione nei consumi interni, inducono alla prudenza nelle previsioni di crescita, che proprio in questi giorni sono riviste al ribasso. Purtroppo, anche il numero degli occupati negli ultimi due mesi ha registrato perdite di decine di migliaia di posti di lavoro, quasi a testimoniare che la "ripresina" ha già esaurito la propria spinta".
Il nono rapporto UIL sulla cassintegrazione è presente in allegato e scaricabile.
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