OGGETTO: "Per abbattere le mura dei misteri, bisogna abbattere i misteri di quelle mura".-
Mai come in questo momento lo slogan in oggetto, coniato qualche anno fa da questa Organizzazione, è calzante alla situazione che si sta vivendo in questo periodo nella Casa di reclusione di Alessandria.
La protesta silente dei poliziotti penitenziari, "il silenzio degli innocenti", come abbiamo definito l'inizio della manifestazione spontanea posta in atto lo scorso 22 dicembre, prosegue, costante, senza interruzione alcuna.
Anzi, ora, i protestanti, per la verità, hanno rotto il silenzio: hanno detto di donare i propri pasti rifiutati alla Caritas. Ma come sempre, tutto tace, nulla muta e tutto resta come prima.
Ma allora, quali sono i misteri di quelle mura?
Il personale è carente, e questo è un dato di fatto, riconosciuto dai vertici dell'istituto, tant'è che è stato dato un segnale da parte dell'Amministrazione regionale:
La mobilità di 3 unità dalla Casa circondariale cittadina non ancora attuata;
10 unità da far rientrare da fuori distretto inverosimile perché mobilità disposta dalla Amministrazione cen-trale per motivi irri-nunciabili;
7-8 unità su base volontaria dalla C.C. di Alba attualmente chiusa non ancora attuata.
Siamo irriverenti, o insofferenti e impazienti, se diciamo che intanto che si racimolano "le briciole" di cui sopra, l'Amministrazione regionale attua che:
Un agente in servizio al Nucleo traduzioni e piantonamento presso la C.R. San Michele viene urgentemente restituita alla C.C. Cantiello e Gaeta;
Un altro agente viene inviato in missione con effetto immediato per 2 mesi dalla C.R. San Michele alla C.C. di Imperia;
8 unità (prelevate da più istituti del distretto) vengono distaccate a tempo indeterminato a sorvegliare una struttura completamente vuota perché nuova sede del Provveditorato regionale a Torino;
Forse è meglio che ci fermiamo qui!
Troppi misteri dentro le mura.
A questo, Noi diciamo basta!
I poliziotti penitenziari della Casa di reclusione di Alessandria dicono basta!
Cosa dice l'Amministrazione?
IL SEGRETARIO GENERALE UILPA
Salvatore Carbone
Dopo quattro settimane che rinunciano al pasto i protestanti della Casa di Reclusione di San Michele hanno deciso, dopo i vari inviti che hanno ricevuto per riprendere ad andare in mensa a mangiare, di donare i pasti alla Caritas.
Non intendono affatto interrompere la loro protesta fino a quando non avranno prove concrete dell'aiuto richiesto, dell'efficienza e dell'efficacia dello stesso e non solo ma, si sono resi conto che con i loro pasti possono alleviare almeno in parte le sofferenze di chi ha più bisogno di aiuto e che la propria rinuncia potrà essere utile ad altri più silenti di loro.
Per rendere vivo il desiderio caritatevole dei poliziotti penitenziari della Casa di reclusione di Alessandria, si chiede alla Direzione di farsi parte attiva per la realizzazione di questa volontà e di dare indicazioni tramite avviso al Personale. Sappiamo, tra l'altro, che la parrocchia locale di San Michele si è già resa disponibile al recupero, confezionamento nonché trasporto delle vivande spettanti al personale donante.
IL SEGRETARIO GENERALE
Salvatore Carbone
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