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FINALMENTE SI RIAPRE!

Apprendiamo con immenso piacere la decisione di Terme di Acqui di aprire il prossimo 15 maggio. Crediamo che tutto il lavoro messo in atto in questi ultimi mesi, partito già dallo scorso anno, e l'azione congiunta con il Comune di Acqui Terme e la Regione Piemonte abbia portando a questi ottimi risultati.

Maura Settimo, Segretaria generale UILTUCS Alessandria: “Le risorse destinate al Termalismo e la valorizzazione del settore sono la strada che porterà il giusto riconoscimento al nostro territorio. Sicuramente si sta andando verso la giusta strada. Investire nel settore è una scelta lungimirante che avrà ripercussioni positive non solo per la città. Ora come UILTuCS non possiamo che essere felici per il risultato che salvaguarda in primis i dipendenti, tutti gli stagionali delle Terme come anche tutte le lavoratrici e i lavoratori dell'indotto. Crediamo si debba portare avanti l'ottimo lavoro iniziato con l'Amministrazione Comunale che ha dimostrato particolare sensibilità rispetto alle nostre istanze.

Personalmente sarà un piacere, in occasione del 1° Maggio che in provincia quest’anno verrà ospitato da Acqui, portare a nome di tutti la soddisfazione per questo grande risultato che è importante per tutta la Provincia. Il 1° Maggio sarà un momento di vera festa del lavoro e di rinascita della città. Per il futuro il percorso fin qui seguito dovrà essere un esempio da perseguire”.

Venerdì, 17 Marzo 2023 17:52

Nota stampa UILTUCS su Terme di Acqui

Apprendiamo che la società Terme di Acqui, per motivi non meglio specificati di tipo tecnico/organizzativo riapriranno gli stabilimenti termali non prima del mese di settembre. 
Crediamo che ancora una volta la fiducia  in questa Azienda sia stata mal riposta.
 
Siamo sconcertati e amareggiati per l'atteggiamento di ostruzionismo nei confronti in primis dei lavoratori e delle lavoratrici ma anche nei confronti di una intera comunità che è nelle mani di un imprenditore che fa di tutto per danneggiare l' economia della nostra Provincia pensando di poter decidere così le sorti di tutti coloro che vivono sulle preziose acque delle nostre Terme. 
Se le Terme non le apre il Sig. PATER le apriremo noi! Ora basta! Non abbiamo il timore di occupare i locali. Chiediamo una mobilitazione congiunta con l'Amministrazione comunale,  gli albergatori e i tutti i cittadini. Chiederemo subito un incontro con il Sindaco per un tavolo permanente di crisi e l'intervento della Regione Piemonte che già lo scorso anno ha dato un concreto contributo per la riapertura delle attività. 
 
Maura Settimo 
Segreteria Generale UILTuCS Alessandria
Pubblicato in Notizie: UILTuCS
Sabato, 28 Maggio 2022 14:19

Terme di Acqui: accordo raggiunto

ACCORDO RAGGIUNTO. 

Dopo 3 giorni incessanti di trattative serrate tra la tarda giornata di ieri e il primo pomeriggio odierno si è  raggiunto un accorto con TERME DI ACQUI spa confermando in primis l’avvio delle attività termali già a  partire dalla stagione in corso. 

Il lavoro incessante di questi giorni che ha visto coinvolti le organizzazioni sindacali Filcams Cgil , Fisascat  Cisl e Uiltucs Uil , l’Assessore regionale Chiorino e i funzionari della Regione Piemonte, Confindustria e la  Società Terme Spa, ha permesso di scongiurare la precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori per le  prossime due stagioni e allo stesso tempo prevede un sostegno economico per i dipendenti del Grand Hotel  che purtroppo, come più volte dichiarato, non riaprirà. 

Abbiamo davanti a noi due anni intensi che vedranno l’apertura di un tavolo tecnico permanente per  sollecitare e monitorare le iniziative regionali messe in campo direttamente dall’Assessore al Lavoro che  dallo stesso Presidente Cirio. 

Come Organizzazioni Sindacali siamo convinti che la tenacia, le proposte e la resistenza messa in campo in  questi mesi di difficile confronto, siano stati fondamentali per la buona riuscita della trattativa. Mai  abbiamo pensato di abbandonare il tavolo di incontro e mai abbiamo perso la speranza di non riuscire ad  arrivare ad un esito positivo. 

Il riavvio delle attività consente di mettere la prima pietra a garanzia di continuità e di rilancio di un  importante e strategico settore per la città di Acqui, per l’intera Provincia e per la nostra Regione  Piemonte. 

Lunedì alle ore 9.30 è indetta l’assemblea dei lavoratori che si terrà ad Acqui.  

UILTUCS UIL - Maura Settimo

Filcams CGIL – Stefano Isgrò 

Fisascat Cisl – Tonio Anselmo

 

SI è svolto oggi il secondo incontro con Terme di Acqui spa in sede regionale.

Grazie alle proposte messe in campo dalla stessa Regione ed esposte dall’Assessore Chiorino, è evidente che l’Azienda ha la possibilità di un piano di rilancio sia delle attività medico-curative che turistiche attraverso un sostegno attivo finalizzato alla piena ripresa del comparto. In questo scenario come Organizzazioni Sindacali abbiamo ribadito che è fondamentale la salvaguardia dei posti di lavoro traghettando l’Azienda ed i lavoratori in quello che è stato da tutte le parti definito un periodo ponte. Si vorrebbe arrivare ad attività continuative nel tempo che possano garantire il lavoro per tutto l'anno.

La proposta sindacale pertanto è quella di avviare immediatamente le attività, l’apertura di ammortizzatori sociali ad hoc per arrivare al 2023 che dovrebbe essere l’anno zero per il pieno rilancio.

Purtroppo l’Azienda ribadisce la chiusura definitiva del Grand Hotel Terme: per quanto riguarda gli 11 lavoratori la richiesta di FILCAMS FISASCAT e UILTuCS  è stata quella di garantire loro un ulteriore anno di cassa integrazione in deroga  e la possibilità di rimpiego in attività aziendali attraverso la formazione e un diritto di precedenza  ampliato  in caso di nuove assunzioni. Inoltre auspichiamo la riapertura della piscina estiva che potrebbe riassorbire già parte dei lavoratori.

Ora si attendono le risposte aziendali al prossimo incontro fissato per il giorno 26 maggio alle ore 14.

Siamo fiduciosi perché la combinazione delle proposte al tavolo sono indirizzate alla salvaguardia dei lavoratori, dell’Azienda e dell’intero indotto.

Pubblicato in Notizie: UILTuCS

Si è conclusa di fatto oggi la prima fase della consultazione in sede sindacale riguardante il licenziamento collettivo dei 25 lavoratrici e lavoratori di Terme di Acqui spa.

Come FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS abbiamo lavorato nei giorni scorsi per addivenire ad una proposta di contenuti, concreta e dettagliata che, se messa in atto, vedrebbe un abbattimento dei costi che va ben oltre quelli derivanti dalla trasformazione dei contratti dei dipendenti.

Nel dettaglio: a fronte di un periodo di lavoro di complessivi 7 mesi su 12 si sono portati dati relativi ad un abbattimento e ridistribuzione delle ore di lavoro ben oltre il 40%. Questo è possibile mediante l’utilizzo della banca ore, l’orario multiperiodale e strumenti di flessibilità utili per coprire i picchi di lavoro e i momenti di chiusura.  I dati a nostra disposizione hanno consentito di fare una valutazione del numero delle ore lavorabili e delle attuali esigenze aziendali. Inoltre è per noi fondamentale mettere in atto un percorso di formazione per i dipendenti che potrebbero essere interscambiabili in talune mansioni garantendo così il lavoro per tutti.  Le forme contrattuali proposte, affiancate dall’utilizzo di un ammortizzatore sociale (il Fondo di Integrazione Salariale) per traghettare il periodo di emergenza, sono risultati efficaci in diversi contesti superando i periodi di crisi, sia a livello locale che nazionale.

La proposta non è stata accolta positivamente dell’Azienda che ha nei fatti sminuito il piano sindacale e, in oltre 2 ore di trattativa, non è mai entrata nel merito dei punti da noi individuati, rimanendo di fatto fermi sulla sola e unica posizione:  la chiusura. Si sono resi vani tutti i tentativi di trovare una soluzione condivisa.

 E’ lo stesso Alessandro Pater, infatti, che ha dichiarato più volte che risulta più conveniente “chiudere che aprire.” A questo punto indipendentemente da ogni proposta alternativa. Mai, nell’arco della trattativa, l’Azienda ha accennato a piani di prospettiva, investimenti per il rilancio a medio termine.

A fronte di un numero di dipendenti che varia da 25 a 40/45 nei periodo di maggior lavoro, l’utilizzo della flessibilità è evidentemente la SOLUZIONE e se questo non è stato compreso dalla proprietà, dagli avvocati e dalla stessa Confindustria riteniamo che ci sia o una mancanza di volontà di proseguire nella attività (e quindi una chiusura definitiva) o una mancanza di strumenti tecnici che consentono di valorizzare quanto abbiamo esposto.

La stessa Confindustria ha infine dichiarato che la discussione riprenderà al tavolo della Regione Piemonte, di fatto chiudendo ogni altra possibilità di incontro a livello locale. 

Noi auspichiamo ancora un cambio di rotta che possa portare ad una soluzione nei prossimi incontri. 

 

Stefano Isgrò, Tonio Anselmo, Maura Settimo

Segreterie Generali

FILCAMS - FISASCAT - UILTUCS

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Si è svolto oggi alle 15 nella sede di Confindustria Alessandria il primo incontro sindacale nell'ambito della procedura di licenziamento collettivo di TERME DI ACQUI SPA. Presenti all’incontro il Dott. Alessandro Pater, proprietà, il Dott. Crudeli di Federterme, l’avvocato Salvaneschi, il Dott, Quirico di Confindustria Alessandria, la Dott.ssa Catani responsabile del personale delle terme e le parti sociali.

Le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto unitariamente il ritiro della procedura e la riapertura delle attività che, secondo il primo piano aziendale presentato a fine anno 2021, sarebbe dovuta avvenire il 25 aprile 2022. L'azienda al momento resta ferma sulla sua posizione ma ha comunque accettato di ascoltare la proposta sindacale che verrà illustrata in maniera articolata nel prossimo incontro che si terrà presumibilmente tra 7/10 giorni. 

Dichiarazione di Filcams, Fiscat e UILTUCS Alessandria: “L’obiettivo delle OO.SS è di rendere l'apertura una realtà. Riavviare le attività è per noi fondamentale perchè una chiusura sarebbe inaccettabile per un’intera città ed in primis per le 25 famiglie che rimarrebbero senza un lavoro”

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Dopo aver letto dichiarazioni di apertura al dialogo, di investimenti e smentite sulla chiusura, è arrivata oggi l’apertura ufficiale del licenziamento collettivo per i 25 dipendenti delle Terme di Acqui spa.

Il piano industriale che porta alla chiusura di tutte le attività (Grand Hotel e Terme) è stato ufficialmente avviato. Crediamo che tale dichiarazione valga molto di più di mille altre parole.

I fatti parlano di chiusura totale di tutti  gli stabilimenti termali di Acqui con il licenziamento di tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore. 

Le Organizzazioni Sindacali unitariamente chiederanno l’avvio immediato della fase di consultazione.

E' in programma lunedì prossimo 21 marzo alle ore 15.30, in Piazza Italia 1 davanti al Grand Hotel Terme, un’assemblea aperta a tutti i lavoratori e le lavoratrici e alle istituzioni e i cittadini che vorranno partecipare al fine di valutare il percorso che i dipendenti, le OOSS e la città faranno insieme per porre fine a questo massacro.

Alessandria, 15 marzo 2022

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Ennesimo no di Terme di Acqui... dopo le dichiarazioni di apertura al dialogo arriva il rifiuto alla proposta di incontro di Filcams CGIL e UILTUCS UIL per il prossimo lunedì. 
I motivi? Hanno altri impegni  e soprattutto dopo la resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici dovranno valutare aspetti operativi e giuridici (non abbiamo capito cosa voglia dire...) e che ci faranno sapere quando e come ci incontranno. Si vedrà... davanti ad una emergenza come quella lavorativa e dopo le dichiarazioni di chiusura imminente non ci è chiaro quali siano le priorità dell'azienda. 
Chiaramente i dipendenti non possono più attendere. La priorità per noi è il lavoro! Oggi inizia una lunga serie di iniziative...alle ore 15.00 presidio sotto le TERME E SOTTO IL GRAND HOTEL. Tutti i cittadini e le associazioni sono invitate a sostenere i lavoratori, il patrimonio delle acque e l'intera economia della città.
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Con una nota di poche righe la Prefettura di Alessandria ha annullato l’incontro previsto per domani tra le Organizzazioni Sindacali e Terme di Acqui spa: la Società ha infatti manifestato la propria indisponibilità all’incontro.

Un fatto a nostro avviso gravissimo: l’Azienda, ancora una volta, si sottrae al confronto costruttivo e addirittura non risponde positivamente ad un tavolo di mediazione presso una delle massime istituzioni territoriali. E’ chiaramente un segnale che non prospetta nulla di positivo.

Lo scontro sarà a questo punto aperto e prevediamo l’inevitabile apertura di una stagione calda dal punto di vista delle manifestazioni e blocchi sia per le attività aziendali che per la città di Acqui Terme e la stessa Alessandria. Non escludiamo nulla, neanche un presidio a Genova alla sede della società della famiglia Pater.

Le lavoratrici e i lavoratori sono compatti e sicuramente non si faranno intimorire dalle non risposte della società. Dopo gli eventi drammatici della scorsa settimana non è possibile accettare quanto sta accadendo. La UILTuCS da oltre un anno sta portando avanti una campagna di sicurezza sul lavoro… e la sicurezza è vista su diversi fronti: il lavoro non deve uccidere.

Davanti a questo cinismo imprenditoriale e alle responsabilità politiche che in questa vicenda sono tantissime, non possiamo rimanere fermi ad aspettare…

Seguiranno aggiornamenti sulle prossime manifestazioni di piazza.

 

UILTUCS Alessandria 

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Oggi si sono svolti i colloqui individuali tra lavoratori del comparto termale (circa 15 dipendenti) e la Dirigenza di Terme di Acqui spa.

Apprendiamo la proposta illustrata  dagli stessi lavoratori che è a nostro avviso  TERRIBILE e anche al limite della legalità.

Si propone infatti di modificare il contratto di assunzione passando da un  tempo indeterminato ad un tempo DETERMINATO con conseguente svuotamento dell’azienda dai dipendenti e l’introduzione di precarietà, flessibilità e perdita di tutti i diritti acquisiti nel corso degli anni di lavoro.

La proposta si basa su soli 6 mesi di effettivo lavoro (per il 2022 da aprile a metà novembre) e di ulteriori 6 mesi di Naspi, ovvero in disoccupazione. Si propone quindi di utilizzare un meccanismo INPS destinato alla perdita involontaria del posto di lavoro, ai soli fini aziendali di annullare completamente i dipendenti al libro paga. La natura della NASPI non è sicuramente questa!

Questa proposta nasconde  un doppio sacrificio: da una parte la totale precarizzazione del lavoro  e dall’altra l’utilizzo di una risorsa INPS a disposizione dei lavoratori che verrebbe erosa nell’arco di due anni e quindi con ulteriore beffa per chi rimanesse, nel prossimo futuro, senza lavoro.

Se lo scopo è la riduzione delle settimane lavorative, perché non prendere in esame le proposte fatte dalle Organizzazioni Sindacali? In primis l’utilizzo degli ammortizzatori sociali le cui risorse nascono proprio per far fronte alle crisi aziendali e ai piani di ristrutturazione.

Si continua a intravedere il solo scopo di liberarsi dei dipendenti. Altrimenti non si spiegherebbe il perpetuarsi delle decisioni finalizzate a riduzione, licenziamento e precarizzazione. Nel piano industriale non si vedono note positive che valorizzino la professionalità dei dipendenti e la ricchezza delle acque delle termali.  Ancora una volta si chiede ai lavoratori di sacrificare se stessi e alla città di sacrificare il suo patrimonio.

 

UILTUCS Alessandria

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