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LA NUOVA ISEE 2015: APRIAMO IL CONFRONTO CON GLI ENTI LOCALI PER DIFENDERE I SERVIZI SOCIALI E TUTELARE I REDDITI PIU' BASSI

Quest'anno entra in vigore il Nuovo ISEE, a 15 anni dalla sua introduzione l'ISEE viene completamente riformato e dal 1° gennaio 2015 verrà applicata la nuova normativa così come definita nel Dpcm 5 dicembre 2013 n°159 "Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente ISEE".

In allegato il comunicato completo con dati e tabelle.

Si è arrivati al gennaio 2015 dopo che l'ANCI e le Università hanno chiesto uno slittamento dell'entrata in vigore legata ai problemi applicativi generati dalla nuova normativa. Tuttavia il rinvio non è servito a risolvere i problemi perché, come si è già visto in queste settimane, restano gravi i disagi per i cittadini a causa dei ritardi e delle inadempienze di Governo, Regioni e Comuni.

1)      AVVIO ISEE 2015 - Presumibilmente fino alla fine di gennaio, nessuno potrà disporre della sua Nuova ISEE perché l'INPS tarda ad attivare il servizio accessibile, per i cittadini, con il PIN personale e perché, ad oggi, non ha ancora stipulato la Convenzione con i CAF.

Infatti la grande novità della Nuova ISEE è quella che sarà l'INPS, dopo aver acquisito i dati dal CAF, dall'agenzia delle Entrate e dall'Anagrafe Tributaria a "rilasciare", entro 10 giorni lavorativi, l'ISEE.

E' evidente che rispetto alle Tasse Universitarie o ai Bandi aperti (Contributo alla locazione) che scadono a fine gennaio, la situazione è insostenibile.

2)      REGOLAMENTI APPLICATIVI – La Legge stabilisce che a livello territoriale ogni gestore di servizi (Regione, Comune, Unione, Enti Gestori, ecc.) avrebbe dovuto adottare un proprio Regolamento Attuativo entro il 31 dicembre 2014. Ad oggi nessun Comune o Ente Gestore di Servizi nei quali è previsto l'utilizzo dell'Isee per l'accesso alle agevolazioni lo ha fatto.

La Regione Piemonte, da parte sua non ha ancora redatto le linee di indirizzo che le competono.

3)      PERIODO TRANSITORIO – La terza questione è legata alla gestione della fase di transizione dalla vecchia alla nuova ISEE, alla luce della legge che abroga la possibilità di utilizzo della vecchia ISEE e che impone l'applicazione della Nuova ISEE dal 1° gennaio 2015.

La complessità nasce dal fatto che ci sono cittadini e famiglie che già fruiscono di prestazioni e/o servizi per cui vale il vecchio ISEE, altre che accedono a Bandi che sono a scavalco tra 2014 e 2015, e altri cittadini ancora che invece richiedono prestazioni da gennaio 2015 che fino a qualche giorno prima erano state erogate con criteri differenti.

Anche in questo caso il ritardo con cui viene affrontata la questione dalla Regione e la rigidità burocratica del Ministero rischiano di produrre molti problemi.

IL CONFRONTO CON LA REGIONE PIEMONTE

A fronte di questi problemi CGIL-CISL-UIL Piemonte hanno chiesto l'apertura urgente di un Confronto con la Regione per definire gli interventi necessari ad orientare le scelte degli Enti Territoriali e per concordare un percorso di confronto comune.

Al Tavolo si sono cominciati ad affrontare i diversi punti di competenza producendo prime decisioni utili anche per i negoziati da aprire con le Amministrazioni Locali.

La Giunta Regionale, nella seduta del 12-5-2015, ha approvato la DELIBERA n.881 "Linee guida per la gestione transitoria dell'applicazione della normativa ISEE di cui al DPCM 5 dicembre 2013, n.159", che alleghiamo al presente documento e che ha cominciato a definire alcune linee di indirizzo:

1)    TEMPI – in attesa che vada a regime il meccanismo di certificazione dell'ISEE, abbiamo concordato con la Regione, la PROROGA di 1 mese per la presentazione della certificazione ISEE (fino al 26 febbraio 2015) a corredo delle domande sul Bando per il contributo alla Locazione. Questo consentirà ai Comuni capofila di accogliere tutte le domande e impedirà che le difficoltà organizzative impediscano ai cittadini di esercitare un loro diritto.

2)    TRANSIZIONE – A tutti gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali per un periodo transitorio di 6 mesi nell'applicazione dell'ISEE la Regione, nella delibera, da queste indicazioni:

a.      utilizzo della Vecchia ISEE fino a luglio 2015, considerando valide le prestazioni di carattere continuativo, di cui L.R. 1/2004, attive al 31/12/14, comprese le nuove richieste con istruttoria conclusa alla data del 31/12/2014 (richieste quindi pervenute nel 2014);

b.      utilizzo della Nuova ISEE dal 1 gennaio 2015, per le domande di nuove prestazioni (domande presentate nel 2015 o pratiche aperte fino al 31/12/2014).

3)    REGOLAMENTI – la delibera della Giunta regionale attiva un percorso condiviso con le Autonomie Locali e le Organizzazioni Sindacali per arrivare all'adozione di atti regolamentari regionali in materia e difendere linee di indirizzo e standard applicativi della disciplina di compartecipazione, compresa la definizione di Soglie Minime di esenzione, per impedire l'instaurarsi di situazioni di disparità di trattamento tra utenti sul territorio regionale.

Per gestire il percorso la Regione si è impegnata ad aprire rapidamente un TAVOLO di confronto al quale parteciperanno Regione, ANCI e OO.SS, che dovrà proporsi il compito di garantire linee guida atte ad assicurare una omogenea applicazione nel territorio regionale dell'ISEE, così come fissato dell'art.40 comma 5, della L.R. 1/2004.

BANDI APERTI - Resta ancora irrisolta con la Regione la questione delle modalità di comparazione delle domande presentate nel 2014 con quelle del 2015 (la differenza di parametri e calcolo tra i due indicatori rende impossibile qualunque confronto e fa venir meno il "principio di imparzialità" al quale deve ispirarsi la Pubblica Amministrazione nei suoi atti e quando si tratta di fare una valutazione comparativa), come nel caso del "Fondo per il sostegno alla Locazione", dove deve essere garantito il possesso di requisiti omogenei e confrontabili per l'assegnazione dei contributi ai cittadini che ne hanno diritto.

CGIL-CISL-UIL hanno convenuto con l'Assessore una specifica sede di discussione per concordare una modalità condivisa. Un problema analogo si pone per la graduatoria per l'assegnazione delle case popolari dove fino al 31.12.2014 le domande erano corredate dall'ISEE vecchia e le nuove, invece, conterranno la nuova ISEE mettendo insieme dati non confrontabili che impediscono di redigere la graduatoria per l'assegnazione. Anche su questo Bando si è comunque concordato che le domande ISEE, prima che venga riaggiornata la graduatoria per l'assegnazione, potranno essere presentate fino al 30 aprile 2015

UNIVERSITA' – Il pagamento della seconda rata delle Tasse Universitarie che scadeva a fine gennaio è stato recentemente prorogato dall'EDISU. I termini dei pagamento della seconda rata sono stati spostati al 31 marzo 2015 per il Politecnico e al 17 aprile 2015 per l'Università.

Tuttavia anche questo Bando a "scavalco" non sfugge alle contraddizioni che prima sono state segnalate. Tutti coloro che pagheranno da gennaio ad aprile, presentano l'ISEE per stabilire la fascia di pagamento delle Tasse Universitarie, lo faranno con criteri sostanzialmente diversi da coloro che lo hanno fatto con l'ISEE 2014. Anche in questo caso è necessario che CGIL-CISL-UIL e le Categorie di riferimento, prendano rapidamente contatto con l'EDISU, l'Ente preposto a gestire il Diritto allo Studio, e con le Organizzazioni degli Studenti Universitari per affrontare la questione.

APRIAMO IL NEGOZIATO CON LE UNIONI ED I COMUNI SULL'ISEE

Il tavolo aperto con la Regione ed il confronto, che auspichiamo parta al più presto, con l'ANCI, deve essere accompagnato dall'avvio del negoziato con i Comuni, le Unioni e gli Enti Gestori per concordare e regolare la fase transitoria e per definire i regolamenti attuativi della nuova ISEE che sono responsabilità in capo a ciascun Comune e/o Ente gestore del servizio

CGIL-CISL-UIL si propongono il mantenimento coerente dell'impianto della Legge, a partire dalla sua definizione di ISEE come livello essenziale della prestazione. La Legge consente, finalmente, di superare la frammentazione e le diseguaglianze prodotte dal proliferare di ISEE locali e personalizzate, riportando appunto a "livello essenziale" come stabilito dall'art.117 della Costituzione un sistema/indice di valutazione/misura della situazione economica dei nuclei famigliari.

Di conseguenza i Regolamenti locali non potranno alterare l'impianto del Nuovo ISEE e quindi modificare né la Scala di Equivalenza, né i coefficienti; aumentare o ridurre le franchigie/deduzioni/detrazioni; escludere componenti reddituali o patrimoniali.

Viceversa i Regolamenti dovranno definire: le prestazioni da erogare attraverso l'ISEE; tempi e modalità applicative; le nuove soglie di esenzione e di accesso alle agevolazioni; la durata della validità dell'ISEE in relazione alle prestazioni sociali erogate; la regolamentazione di materie specifiche come "l'estraneità nei rapporti affettivi ed economici" che fa venire meno il calcolo ISEE della "componente aggiuntiva"; l'introduzione di elementi aggiuntivi ma non sostitutivi, ecc.

Per questo è necessario raggiungere una omogeneità a livello il più ampio possibile, di ambito e/o di piano di zona, privilegiando i negoziati e il confronto con le Unioni e le realtà comunali associate rispetto a quelle con i singoli Comuni, su questo indirizzo è necessario un impegno degli Enti Locali e delle loro Associazioni.

ESTENDERE L'UTILIZZO DELL'ISEE

Il primo obiettivo che ci dobbiamo proporre è quello di estendere l'utilizzo dell'ISEE a tutti i Comuni, superando la logica della gestione discrezionale e assistenziale degli aiuti, spesso gestita "ad personam" dai politici o delegata all'assistente sociale. Si tratta di affermare un sistema verificabile ed esigibile da tutti i cittadini, trasparente e pubblico che per un verso restituisca credibilità al "Pubblico" e per l'altro reintroduca criteri di equità e di solidarietà nell'accesso ai servizi.

Nel corso di questi anni grazie alla Contrattazione Sociale promossa da CGIL-CISL-UIL, nonostante i difetti di uno strumento la cui regolamentazione risale al 1998, l'ISEE si è progressivamente affermata in molti Comuni come strumento di compartecipazione più equo, rispetto al parametro del solo reddito. Nel 2006 erano 161.000 i nuclei famigliari che, in Piemonte, utilizzavano l'ISEE, nel 2011 erano già diventati 310.000, coinvolgendo 883.000 cittadini della Regione.

Oggi abbiamo con ogni probabilità superato il milione di abitanti coinvolti, tuttavia c'è ancora molto da fare se si analizza la percentuale di incidenza delle domande ISEE sulla popolazione totale nelle province: Torino al 23% con grandi differenze tra area metropolitana e resto della ex Provincia, Asti 22%, Novara 20% e poi Vercelli e Biella al 17%, Alessandria e VCO al 16% e Cuneo al 12% a testimonianza che molto deve essere ancora fatto per estendere l'utilizzo dell'ISEE di fronte alla compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi.

NUOVE SOGLIE ISEE PER DIFENDERE I REDDITI PIU' BASSI

Il secondo obiettivo deve essere quello di ridisegnare le soglie di esenzione e di compartecipazione al costo del servizio, con l'obiettivo di difendere quelle fasce di lavoratori, pensionati e le loro famiglie che utilizzano l'ISEE per la concessione dei benefici spettanti alle fasce economicamente più deboli.

Per poterlo fare in modo efficace è necessario monitorare la fase transitoria in modo da verificare gli effetti prodotti dal nuovo indicatore rispetto alla situazione precedente. Anche per gli Enti Locali è decisivo in questa fase verificare preventivamente gli effetti sul bilancio attraverso l'effettuazione di una simulazione anche prima della scadenza dell'ISEE attualmente in vigore e riguardante le prestazioni erogate fino a luglio 2015 (mensa, rette, trasporti, ecc.).

La nuova ISEE, rispetto a quella precedente, produce certamente dei vantaggi per chi ha redditi da Lavoro dipendente e da Pensione rispetto al Lavoro Autonomo, per chi è in affitto rispetto a chi è proprietario dell'abitazione, così come prevede indici più favorevoli di prima per famiglie numerose con minori e per chi acquista casa prevedendo di scalare il mutuo rimanente.

Allo stesso tempo la valorizzazione del patrimonio ha quasi sempre l'effetto di aumentare l'Isee per i Pensionati proprietari dell'alloggio che, in genere, non hanno più il mutuo da scalare; così come l'introduzione del "componente aggiuntivo" (figlio) nel calcolo dell'ISEE per le prestazioni socio-sanitarie a ciclo continuo (la retta alberghiera per i non-autosufficienti) è senza dubbio una misura "severa" rispetto alla fase precedente.

Ecco perché serve un lavoro attento sulle Soglie di accesso per difendere i redditi più bassi, nel 2007 le organizzazioni piemontesi di CGIL-CISL-UIL, ANCI e Lega delle Autonomie, hanno firmato un "Protocollo sull'ISEE e sulla compartecipazione ai costi delle prestazioni sociali" che è stato alla base degli Accordi firmati in centinaia di Comuni del Piemonte in questi anni.

Molti degli obiettivi li condivisi e praticati da tante amministrazioni, sono diventati principi ed articoli nella Legge che istituisce la Nuova ISEE (il differenziale tra lavoro dipendente e autonomo, l'Isee Corrente, i controlli a monte, ecc.), ora è necessario fare un altro passo avanti.

INDICE DI POVERTA' RELATIVA

CGIL-CISL-UIL propongono che la soglia di esenzione da ogni compartecipazione sia superiore all'indice di "Povertà Relativa" misurato dall'ISTAT, con un adeguamento realizzato ogni anno in sede di predisposizione del bilancio, è infatti troppo bassa la soglia di riferimento che si ricava dall'indicatore ISTAT per il 2015 che è compresa tra 8.000 e 8.500 euro.

 

La progressione della fasce deve tutelare le famiglie che sono più vulnerabili ed esposte al rischio di impoverimento soprattutto dopo anni di crisi come questi che hanno impoverito tanta parte del paese e fortemente penalizzato la condizione economica delle famiglie in tante aree urbane.

Ormai il Lavoro, anche quando c'è, non è più di per sé, garanzia per una vita dignitosa per se e per la propria famiglia. Per questo è necessario che le agevolazioni aiutino le famiglie con soglie ISEE fino almeno a 16.000/18.000 euro.

Serve un salto anche culturale delle nostre Amministrazioni, si tratterebbe di una scelta di trasparenza che aiuta i cittadini nelle nostre comunità e difende i servizi sociali e valorizza il Lavoro pubblico in un momento di forte attacco allo Stato Sociale.

FASCE E TARIFFA LINEARE

Un altro passo da fare nella definizione delle fasce dell'ISEE è quello di superare il sistema degli "Scalini", i cosiddetti gradini legati agli scaglioni di reddito che delimitano le fasce e le corrispondenti aliquote.

L'inconveniente è palese perché basta la differenza di un solo euro in prossimità della soglia tra uno scaglione ed un altro per determinare una forte disparità di trattamento tra redditi e situazioni praticamente identiche.

Per queste ragioni è più equo ricorrere alla TARIFFA LINEARE, magari espressa con una curva che parte dalla soglia di esenzione per arrivare alla tariffa piena, stabilendo un principio di progressività continua che elimina scalini (o in alternativa prevedere coefficienti correttivi per ciascun scalino) e la cui curvatura può essere adeguata ai bisogni delle famiglie e alle esigenze di bilancio dell'amministrazione.

TRANSIZIONE, DURATA E VALIDITA' DELL'ISEE

La Legge stabilisce che le DSU, a prescindere da quando vengono presentate in corso d'anno, scadano tutte il 15 gennaio (art.10 comma 1), ma lascia autonomia all'Ente gestore della prestazione di regolamentare la validità dell'ISEE, legandola alla durata della prestazione stessa.

In particolare, i Regolamenti dovranno normare la validità delle ISEE relativamente ai servizi scolastici, che hanno scadenza diversa da quella stabilita dalla legge, e potranno farlo stabilendo che la durata di quelle ISEE è valida fino al termine del servizio.

Sulla Transizione, per i servizi scolastici è d'obbligo concordare che le ISEE non vanno ripresentate e che le attuali agevolazioni sono valide fino al termine del servizio (mense, trasporto, rette, dopo e pre-scuola, ecc.) e cosi per tutti gli altri servizi già in essere che hanno una durata prestabilita.

In assoluta analogia con quanto definito formalmente dalla Regione e più volte sottolineato dal Governo e dall'INPS, fino alla scadenza della prestazione, se limitata nel tempo, o della validità della dichiarazione ISEE di cui è in possesso, il cittadino non deve attestare la sua posizione con il nuovo ISEE.

Solo nel caso in cui si richieda una nuova prestazione occorre presentare la dichiarazione ISEE con le nuove regole.

ISEE CORRENTE

La legge introduce una novità importante con l'ISEE Corrente, accogliendo l'esperienza che abbiamo praticato in Piemonte negli accordi con l'ANCI sull'Isee Istantanea, nel tentativo di dare risposta a chi, colpito in prima persona dalla crisi cercava risposte immediate al variare del suo reddito.

Vanno negoziate con i Comuni e su ogni singolo servizio, le agevolazioni a cui si accede con l'ISEE Corrente, a fronte di una caduta così grave del reddito famigliare al fine di tutelare la continuità dell'accesso ai servizi in primo luogo per i minori e per garantire il sostegno e la solidarietà della comunità a chi è in difficoltà.

L'ISEE Corrente può diventare un forte strumento di tutela per chi va in CIG o perde il lavoro alla condizione che si sviluppi un forte ed efficace sistema informativo, sui servizi disponibili accessibili con l'ISEE nei diversi Comuni, sul carattere delle agevolazioni, sui criteri e sulle modalità di accesso all'ISEE Corrente.

Su questo c'è una responsabilità degli Enti Locali e degli Enti gestori dei servizi che devono prevedere nei regolamenti applicativi adeguate modalità informative per i cittadini ed in modo particolare per le lavoratrici ed i lavoratori. Allo stesso modo un grande impegno è richiesto a CGIL-CISL-UIL, alle nostre Categorie e alle nostre strutture per svolgere un ruolo di informazione adeguato.

PATTI ANTIEVASIONE CON I COMUNI

La vecchia ISEE era priva di strumenti per contrastare il diffondersi di comportamenti elusivi e di fraudolenti nelle dichiarazioni, agevolati dal sistema di autodichiarazione amplificando i difetti congeniti del nostro sistema fiscale, e i sistemi di controllo spesso si sono rivelati inefficaci.

Su un valore pari a 10 miliardi di prestazioni agevolate in base all'ISEE si calcola che almeno 2 miliardi venissero erogati impropriamente. Basti pensare al patrimonio mobiliare dove l'80% di chi fa l'ISEE dichiara di non avere un Conto Corrente mentre la Banca d'Italia stima che solo 8% delle famiglie italiane ne sia priva.

Con la Contrattazione, CGIL-CISL-UIL insieme all'ANCI ed a molte Amministrazioni Locali sono intervenute per tentare di porre rimedio a questa voragine attivando norme e regole nuove che spesso hanno contribuito a contenere il numero dei "furbi" e hanno fatto intensificare i controlli della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate.

Ora con la nuova ISEE comincia ridursi l'area di autodichiarazione, da subito si comincia dai redditi fiscali e no che saranno certificati dall'INPS, dall'Agenzia delle Entrate, poi già da quest'anno l'anagrafe tributaria renderà nota il possesso o meno del Conto Corrente e, dal prossimo anno, a regime sarà nota la giacenza media sul Conto Corrente e la consistenza del patrimonio mobiliare. Insomma comincia un lavoro di incrocio di informazioni in possesso delle Banche Dati che da tempo il sindacato chiedeva e che va sostenuto con forza.

Per queste ragioni CGIL-CISL-UIL invitano tutte le strutture a moltiplicare la firma dei PATTI ANTIEVASIONE con i Comuni, per sollecitare i controlli dell'Agenzia delle Entrate, per far crescere cultura e consapevolezza nelle amministrazioni locali e nelle comunità e per fare in modo che il processo avviato con la Nuova ISEE non si fermi e marci speditamente.

Anche per questo riteniamo opportuno che nei Regolamenti attuativi dell'ISEE si consolidi l'esperienza già adottata in molti Comuni con l'utilizzo di nuovi criteri per l'accesso ai servizi che, registrando il livello dei "consumi", consenta di leggere in modo più efficace la capacità di spesa reale della famiglia, come il possesso di SUV, Camper, Imbarcazioni, Auto e/o Moto di Lusso, considerando naturalmente la cilindrata e l'età dei mezzi.

PATTO ANTIEVASIONE CON LA REGIONE

CGIL-CISL-UIL ritengono indispensabile giungere alla sottoscrizione di un PATTO ANTIEVASIONE con la Regione. Abbiamo già alle spalle un percorso utile di intese che consentono di giungere ad un accordo di questa natura.

Nel 2009 l'Anci Piemonte ha sottoscritto con la Direzione Regionale del Piemonte dell'Agenzia delle Entrate un Protocollo di Intesa per sviluppare progressivamente ogni utile sinergia per il contrasto all'evasione fiscale, secondo criteri di collaborazione amministrativa. Con l'obiettivo di estenderlo a tutti i Comuni coinvolgendo l'Agenzia delle Entrate, il 25 novembre 2010 CGIL-CISL-UIL insieme ad ANCI e LEGA delle Autonomie del Piemonte sottoscrivono un Patto Antievasione, nel quale concordano di operare per definire anche con la Regione Piemonte un analogo impegno relativo ai Tributi Regionali (Irpef, Irap, Iva, ecc.) e per destinare quote delle risorse recuperate, come già avviene in altre Regioni italiane, a favore dei Comuni che partecipano al recupero.

La scarsità di risorse, compresa la situazione di dissesto in cui si trova la Regione dal punto di vista finanziario, insieme al livello ormai intollerabile di evasione fiscale che grava sui cittadini e sul paese, richiede la forza di un esempio proprio dal più alto livello istituzionale presente sul nostro territorio.

Per questo è indispensabile che la Regione rompa gli indugi e superi le resistenze che hanno finora impedito la sottoscrizione del PATTO contro l'Evasione.

Quell'intesa può diventare il traino di una iniziativa diffusa per molti comuni, attivando una collaborazione istituzionale che può recuperare e ridistribuire risorse verso i Comuni, che fino al 2014 potevano contare sul 100% delle somme recuperate mentre nel prossimo triennio dovranno accontentarsi del 55% per una scelta sbagliata compiuta dal Governo.

ISEE E TRIBUTI LOCALI

Una delle prime applicazioni più diffuse dell'ISEE è stata quella per definire esenzioni ed agevolazioni sulla Tassa Rifiuti, man mano poi si è esteso l'utilizzo agli altri tributi, sempre nel tentativo di ripristinare un principio di equità che correggesse le storture croniche del nostro sistema fiscale, spesso amplificate di sistemi di tassazione locale.

Così è stato con l'IRPEF senza scaglioni o prima l'IMU e poi la TASI, dove abbiamo contrattato i fondi di restituzione per tutelare i redditi più bassi su base ISEE. Come è noto la Legge che istituì la TASI e la TARI prevedeva esplicitamente la possibilità di utilizzare l'ISEE come parametro di riferimento.

La nuova Legge di stabilità, come è noto, ha rinviato la definizione della LOCAL TAX al 2016 e ha riconfermato la TASI e la TARI ancora per il 2015.

Quindi sarà possibile inserire l'ISEE nei nuovi Regolamenti comunali relativamente alla fiscalità comunale.

Nei Regolamenti per l'applicazione dell'ISEE andrà richiamata questa possibilità come "intervento aggiuntivo" rispetto a quelli previsti dal DPCM 159/2013.

Naturalmente resta un imperativo per CGIL-CISL-UIL, impedire che si ripeta quanto è avvenuto nel 2014, dove oltre il 70% dei Comuni ha scelto di non prevedere fasce di detrazione sul tributo, costringendo milioni di contribuenti in possesso di alloggi di valore molto modesto, prima esentati dal pagamento dell'IMU, a pagare la Tasi con un aggravio dell'imposizione fiscale a loro carico, mentre le aliquote basse regalavano sconti straordinari ai proprietari di case di pregio e signorili.

Contrattare detrazioni legate ai valori catastali utilizzando anche l'indicatore ISEE per la definizione delle aliquote, oppure per l'accesso ai Fondi di restituzione, è senza dubbio una priorità nei prossimi negoziati.

Torino, gennaio 2015

A cura di CGIL – CISL – UIL del PIEMONTELA NUOVA ISEE 2015: APRIAMO IL CONFRONTO CON GLI ENTI LOCALI PER DIFENDERE I SERVIZI SOCIALI E TUTELARE I REDDITI PIU' BASSI

Quest'anno entra in vigore il Nuovo ISEE, a 15 anni dalla sua introduzione l'ISEE viene completamente riformato e dal 1° gennaio 2015 verrà applicata la nuova normativa così come definita nel Dpcm 5 dicembre 2013 n°159 "Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente ISEE".

Si è arrivati al gennaio 2015 dopo che l'ANCI e le Università hanno chiesto uno slittamento dell'entrata in vigore legata ai problemi applicativi generati dalla nuova normativa. Tuttavia il rinvio non è servito a risolvere i problemi perché, come si è già visto in queste settimane, restano gravi i disagi per i cittadini a causa dei ritardi e delle inadempienze di Governo, Regioni e Comuni.

1)      AVVIO ISEE 2015 - Presumibilmente fino alla fine di gennaio, nessuno potrà disporre della sua Nuova ISEE perché l'INPS tarda ad attivare il servizio accessibile, per i cittadini, con il PIN personale e perché, ad oggi, non ha ancora stipulato la Convenzione con i CAF.

Infatti la grande novità della Nuova ISEE è quella che sarà l'INPS, dopo aver acquisito i dati dal CAF, dall'agenzia delle Entrate e dall'Anagrafe Tributaria a "rilasciare", entro 10 giorni lavorativi, l'ISEE.

E' evidente che rispetto alle Tasse Universitarie o ai Bandi aperti (Contributo alla locazione) che scadono a fine gennaio, la situazione è insostenibile.

2)      REGOLAMENTI APPLICATIVI – La Legge stabilisce che a livello territoriale ogni gestore di servizi (Regione, Comune, Unione, Enti Gestori, ecc.) avrebbe dovuto adottare un proprio Regolamento Attuativo entro il 31 dicembre 2014. Ad oggi nessun Comune o Ente Gestore di Servizi nei quali è previsto l'utilizzo dell'Isee per l'accesso alle agevolazioni lo ha fatto.

La Regione Piemonte, da parte sua non ha ancora redatto le linee di indirizzo che le competono.

3)      PERIODO TRANSITORIO – La terza questione è legata alla gestione della fase di transizione dalla vecchia alla nuova ISEE, alla luce della legge che abroga la possibilità di utilizzo della vecchia ISEE e che impone l'applicazione della Nuova ISEE dal 1° gennaio 2015.

La complessità nasce dal fatto che ci sono cittadini e famiglie che già fruiscono di prestazioni e/o servizi per cui vale il vecchio ISEE, altre che accedono a Bandi che sono a scavalco tra 2014 e 2015, e altri cittadini ancora che invece richiedono prestazioni da gennaio 2015 che fino a qualche giorno prima erano state erogate con criteri differenti.

Anche in questo caso il ritardo con cui viene affrontata la questione dalla Regione e la rigidità burocratica del Ministero rischiano di produrre molti problemi.

IL CONFRONTO CON LA REGIONE PIEMONTE

A fronte di questi problemi CGIL-CISL-UIL Piemonte hanno chiesto l'apertura urgente di un Confronto con la Regione per definire gli interventi necessari ad orientare le scelte degli Enti Territoriali e per concordare un percorso di confronto comune.

Al Tavolo si sono cominciati ad affrontare i diversi punti di competenza producendo prime decisioni utili anche per i negoziati da aprire con le Amministrazioni Locali.

La Giunta Regionale, nella seduta del 12-5-2015, ha approvato la DELIBERA n.881 "Linee guida per la gestione transitoria dell'applicazione della normativa ISEE di cui al DPCM 5 dicembre 2013, n.159", che alleghiamo al presente documento e che ha cominciato a definire alcune linee di indirizzo:

1)    TEMPI – in attesa che vada a regime il meccanismo di certificazione dell'ISEE, abbiamo concordato con la Regione, la PROROGA di 1 mese per la presentazione della certificazione ISEE (fino al 26 febbraio 2015) a corredo delle domande sul Bando per il contributo alla Locazione. Questo consentirà ai Comuni capofila di accogliere tutte le domande e impedirà che le difficoltà organizzative impediscano ai cittadini di esercitare un loro diritto.

2)    TRANSIZIONE – A tutti gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali per un periodo transitorio di 6 mesi nell'applicazione dell'ISEE la Regione, nella delibera, da queste indicazioni:

a.      utilizzo della Vecchia ISEE fino a luglio 2015, considerando valide le prestazioni di carattere continuativo, di cui L.R. 1/2004, attive al 31/12/14, comprese le nuove richieste con istruttoria conclusa alla data del 31/12/2014 (richieste quindi pervenute nel 2014);

b.      utilizzo della Nuova ISEE dal 1 gennaio 2015, per le domande di nuove prestazioni (domande presentate nel 2015 o pratiche aperte fino al 31/12/2014).

3)    REGOLAMENTI – la delibera della Giunta regionale attiva un percorso condiviso con le Autonomie Locali e le Organizzazioni Sindacali per arrivare all'adozione di atti regolamentari regionali in materia e difendere linee di indirizzo e standard applicativi della disciplina di compartecipazione, compresa la definizione di Soglie Minime di esenzione, per impedire l'instaurarsi di situazioni di disparità di trattamento tra utenti sul territorio regionale.

Per gestire il percorso la Regione si è impegnata ad aprire rapidamente un TAVOLO di confronto al quale parteciperanno Regione, ANCI e OO.SS, che dovrà proporsi il compito di garantire linee guida atte ad assicurare una omogenea applicazione nel territorio regionale dell'ISEE, così come fissato dell'art.40 comma 5, della L.R. 1/2004.

BANDI APERTI - Resta ancora irrisolta con la Regione la questione delle modalità di comparazione delle domande presentate nel 2014 con quelle del 2015 (la differenza di parametri e calcolo tra i due indicatori rende impossibile qualunque confronto e fa venir meno il "principio di imparzialità" al quale deve ispirarsi la Pubblica Amministrazione nei suoi atti e quando si tratta di fare una valutazione comparativa), come nel caso del "Fondo per il sostegno alla Locazione", dove deve essere garantito il possesso di requisiti omogenei e confrontabili per l'assegnazione dei contributi ai cittadini che ne hanno diritto.

CGIL-CISL-UIL hanno convenuto con l'Assessore una specifica sede di discussione per concordare una modalità condivisa. Un problema analogo si pone per la graduatoria per l'assegnazione delle case popolari dove fino al 31.12.2014 le domande erano corredate dall'ISEE vecchia e le nuove, invece, conterranno la nuova ISEE mettendo insieme dati non confrontabili che impediscono di redigere la graduatoria per l'assegnazione. Anche su questo Bando si è comunque concordato che le domande ISEE, prima che venga riaggiornata la graduatoria per l'assegnazione, potranno essere presentate fino al 30 aprile 2015

UNIVERSITA' – Il pagamento della seconda rata delle Tasse Universitarie che scadeva a fine gennaio è stato recentemente prorogato dall'EDISU. I termini dei pagamento della seconda rata sono stati spostati al 31 marzo 2015 per il Politecnico e al 17 aprile 2015 per l'Università.

Tuttavia anche questo Bando a "scavalco" non sfugge alle contraddizioni che prima sono state segnalate. Tutti coloro che pagheranno da gennaio ad aprile, presentano l'ISEE per stabilire la fascia di pagamento delle Tasse Universitarie, lo faranno con criteri sostanzialmente diversi da coloro che lo hanno fatto con l'ISEE 2014. Anche in questo caso è necessario che CGIL-CISL-UIL e le Categorie di riferimento, prendano rapidamente contatto con l'EDISU, l'Ente preposto a gestire il Diritto allo Studio, e con le Organizzazioni degli Studenti Universitari per affrontare la questione.

APRIAMO IL NEGOZIATO CON LE UNIONI ED I COMUNI SULL'ISEE

Il tavolo aperto con la Regione ed il confronto, che auspichiamo parta al più presto, con l'ANCI, deve essere accompagnato dall'avvio del negoziato con i Comuni, le Unioni e gli Enti Gestori per concordare e regolare la fase transitoria e per definire i regolamenti attuativi della nuova ISEE che sono responsabilità in capo a ciascun Comune e/o Ente gestore del servizio

CGIL-CISL-UIL si propongono il mantenimento coerente dell'impianto della Legge, a partire dalla sua definizione di ISEE come livello essenziale della prestazione. La Legge consente, finalmente, di superare la frammentazione e le diseguaglianze prodotte dal proliferare di ISEE locali e personalizzate, riportando appunto a "livello essenziale" come stabilito dall'art.117 della Costituzione un sistema/indice di valutazione/misura della situazione economica dei nuclei famigliari.

Di conseguenza i Regolamenti locali non potranno alterare l'impianto del Nuovo ISEE e quindi modificare né la Scala di Equivalenza, né i coefficienti; aumentare o ridurre le franchigie/deduzioni/detrazioni; escludere componenti reddituali o patrimoniali.

Viceversa i Regolamenti dovranno definire: le prestazioni da erogare attraverso l'ISEE; tempi e modalità applicative; le nuove soglie di esenzione e di accesso alle agevolazioni; la durata della validità dell'ISEE in relazione alle prestazioni sociali erogate; la regolamentazione di materie specifiche come "l'estraneità nei rapporti affettivi ed economici" che fa venire meno il calcolo ISEE della "componente aggiuntiva"; l'introduzione di elementi aggiuntivi ma non sostitutivi, ecc.

Per questo è necessario raggiungere una omogeneità a livello il più ampio possibile, di ambito e/o di piano di zona, privilegiando i negoziati e il confronto con le Unioni e le realtà comunali associate rispetto a quelle con i singoli Comuni, su questo indirizzo è necessario un impegno degli Enti Locali e delle loro Associazioni.

ESTENDERE L'UTILIZZO DELL'ISEE

Il primo obiettivo che ci dobbiamo proporre è quello di estendere l'utilizzo dell'ISEE a tutti i Comuni, superando la logica della gestione discrezionale e assistenziale degli aiuti, spesso gestita "ad personam" dai politici o delegata all'assistente sociale. Si tratta di affermare un sistema verificabile ed esigibile da tutti i cittadini, trasparente e pubblico che per un verso restituisca credibilità al "Pubblico" e per l'altro reintroduca criteri di equità e di solidarietà nell'accesso ai servizi.

Nel corso di questi anni grazie alla Contrattazione Sociale promossa da CGIL-CISL-UIL, nonostante i difetti di uno strumento la cui regolamentazione risale al 1998, l'ISEE si è progressivamente affermata in molti Comuni come strumento di compartecipazione più equo, rispetto al parametro del solo reddito. Nel 2006 erano 161.000 i nuclei famigliari che, in Piemonte, utilizzavano l'ISEE, nel 2011 erano già diventati 310.000, coinvolgendo 883.000 cittadini della Regione.

Oggi abbiamo con ogni probabilità superato il milione di abitanti coinvolti, tuttavia c'è ancora molto da fare se si analizza la percentuale di incidenza delle domande ISEE sulla popolazione totale nelle province: Torino al 23% con grandi differenze tra area metropolitana e resto della ex Provincia, Asti 22%, Novara 20% e poi Vercelli e Biella al 17%, Alessandria e VCO al 16% e Cuneo al 12% a testimonianza che molto deve essere ancora fatto per estendere l'utilizzo dell'ISEE di fronte alla compartecipazione dei cittadini al costo dei servizi.

NUOVE SOGLIE ISEE PER DIFENDERE I REDDITI PIU' BASSI

Il secondo obiettivo deve essere quello di ridisegnare le soglie di esenzione e di compartecipazione al costo del servizio, con l'obiettivo di difendere quelle fasce di lavoratori, pensionati e le loro famiglie che utilizzano l'ISEE per la concessione dei benefici spettanti alle fasce economicamente più deboli.

Per poterlo fare in modo efficace è necessario monitorare la fase transitoria in modo da verificare gli effetti prodotti dal nuovo indicatore rispetto alla situazione precedente. Anche per gli Enti Locali è decisivo in questa fase verificare preventivamente gli effetti sul bilancio attraverso l'effettuazione di una simulazione anche prima della scadenza dell'ISEE attualmente in vigore e riguardante le prestazioni erogate fino a luglio 2015 (mensa, rette, trasporti, ecc.).

La nuova ISEE, rispetto a quella precedente, produce certamente dei vantaggi per chi ha redditi da Lavoro dipendente e da Pensione rispetto al Lavoro Autonomo, per chi è in affitto rispetto a chi è proprietario dell'abitazione, così come prevede indici più favorevoli di prima per famiglie numerose con minori e per chi acquista casa prevedendo di scalare il mutuo rimanente.

Allo stesso tempo la valorizzazione del patrimonio ha quasi sempre l'effetto di aumentare l'Isee per i Pensionati proprietari dell'alloggio che, in genere, non hanno più il mutuo da scalare; così come l'introduzione del "componente aggiuntivo" (figlio) nel calcolo dell'ISEE per le prestazioni socio-sanitarie a ciclo continuo (la retta alberghiera per i non-autosufficienti) è senza dubbio una misura "severa" rispetto alla fase precedente.

Ecco perché serve un lavoro attento sulle Soglie di accesso per difendere i redditi più bassi, nel 2007 le organizzazioni piemontesi di CGIL-CISL-UIL, ANCI e Lega delle Autonomie, hanno firmato un "Protocollo sull'ISEE e sulla compartecipazione ai costi delle prestazioni sociali" che è stato alla base degli Accordi firmati in centinaia di Comuni del Piemonte in questi anni.

Molti degli obiettivi li condivisi e praticati da tante amministrazioni, sono diventati principi ed articoli nella Legge che istituisce la Nuova ISEE (il differenziale tra lavoro dipendente e autonomo, l'Isee Corrente, i controlli a monte, ecc.), ora è necessario fare un altro passo avanti.

INDICE DI POVERTA' RELATIVA

CGIL-CISL-UIL propongono che la soglia di esenzione da ogni compartecipazione sia superiore all'indice di "Povertà Relativa" misurato dall'ISTAT, con un adeguamento realizzato ogni anno in sede di predisposizione del bilancio, è infatti troppo bassa la soglia di riferimento che si ricava dall'indicatore ISTAT per il 2015 che è compresa tra 8.000 e 8.500 euro.

 

La progressione della fasce deve tutelare le famiglie che sono più vulnerabili ed esposte al rischio di impoverimento soprattutto dopo anni di crisi come questi che hanno impoverito tanta parte del paese e fortemente penalizzato la condizione economica delle famiglie in tante aree urbane.

Ormai il Lavoro, anche quando c'è, non è più di per sé, garanzia per una vita dignitosa per se e per la propria famiglia. Per questo è necessario che le agevolazioni aiutino le famiglie con soglie ISEE fino almeno a 16.000/18.000 euro.

Serve un salto anche culturale delle nostre Amministrazioni, si tratterebbe di una scelta di trasparenza che aiuta i cittadini nelle nostre comunità e difende i servizi sociali e valorizza il Lavoro pubblico in un momento di forte attacco allo Stato Sociale.

FASCE E TARIFFA LINEARE

Un altro passo da fare nella definizione delle fasce dell'ISEE è quello di superare il sistema degli "Scalini", i cosiddetti gradini legati agli scaglioni di reddito che delimitano le fasce e le corrispondenti aliquote.

L'inconveniente è palese perché basta la differenza di un solo euro in prossimità della soglia tra uno scaglione ed un altro per determinare una forte disparità di trattamento tra redditi e situazioni praticamente identiche.

Per queste ragioni è più equo ricorrere alla TARIFFA LINEARE, magari espressa con una curva che parte dalla soglia di esenzione per arrivare alla tariffa piena, stabilendo un principio di progressività continua che elimina scalini (o in alternativa prevedere coefficienti correttivi per ciascun scalino) e la cui curvatura può essere adeguata ai bisogni delle famiglie e alle esigenze di bilancio dell'amministrazione.

TRANSIZIONE, DURATA E VALIDITA' DELL'ISEE

La Legge stabilisce che le DSU, a prescindere da quando vengono presentate in corso d'anno, scadano tutte il 15 gennaio (art.10 comma 1), ma lascia autonomia all'Ente gestore della prestazione di regolamentare la validità dell'ISEE, legandola alla durata della prestazione stessa.

In particolare, i Regolamenti dovranno normare la validità delle ISEE relativamente ai servizi scolastici, che hanno scadenza diversa da quella stabilita dalla legge, e potranno farlo stabilendo che la durata di quelle ISEE è valida fino al termine del servizio.

Sulla Transizione, per i servizi scolastici è d'obbligo concordare che le ISEE non vanno ripresentate e che le attuali agevolazioni sono valide fino al termine del servizio (mense, trasporto, rette, dopo e pre-scuola, ecc.) e cosi per tutti gli altri servizi già in essere che hanno una durata prestabilita.

In assoluta analogia con quanto definito formalmente dalla Regione e più volte sottolineato dal Governo e dall'INPS, fino alla scadenza della prestazione, se limitata nel tempo, o della validità della dichiarazione ISEE di cui è in possesso, il cittadino non deve attestare la sua posizione con il nuovo ISEE.

Solo nel caso in cui si richieda una nuova prestazione occorre presentare la dichiarazione ISEE con le nuove regole.

ISEE CORRENTE

La legge introduce una novità importante con l'ISEE Corrente, accogliendo l'esperienza che abbiamo praticato in Piemonte negli accordi con l'ANCI sull'Isee Istantanea, nel tentativo di dare risposta a chi, colpito in prima persona dalla crisi cercava risposte immediate al variare del suo reddito.

Vanno negoziate con i Comuni e su ogni singolo servizio, le agevolazioni a cui si accede con l'ISEE Corrente, a fronte di una caduta così grave del reddito famigliare al fine di tutelare la continuità dell'accesso ai servizi in primo luogo per i minori e per garantire il sostegno e la solidarietà della comunità a chi è in difficoltà.

L'ISEE Corrente può diventare un forte strumento di tutela per chi va in CIG o perde il lavoro alla condizione che si sviluppi un forte ed efficace sistema informativo, sui servizi disponibili accessibili con l'ISEE nei diversi Comuni, sul carattere delle agevolazioni, sui criteri e sulle modalità di accesso all'ISEE Corrente.

Su questo c'è una responsabilità degli Enti Locali e degli Enti gestori dei servizi che devono prevedere nei regolamenti applicativi adeguate modalità informative per i cittadini ed in modo particolare per le lavoratrici ed i lavoratori. Allo stesso modo un grande impegno è richiesto a CGIL-CISL-UIL, alle nostre Categorie e alle nostre strutture per svolgere un ruolo di informazione adeguato.

PATTI ANTIEVASIONE CON I COMUNI

La vecchia ISEE era priva di strumenti per contrastare il diffondersi di comportamenti elusivi e di fraudolenti nelle dichiarazioni, agevolati dal sistema di autodichiarazione amplificando i difetti congeniti del nostro sistema fiscale, e i sistemi di controllo spesso si sono rivelati inefficaci.

Su un valore pari a 10 miliardi di prestazioni agevolate in base all'ISEE si calcola che almeno 2 miliardi venissero erogati impropriamente. Basti pensare al patrimonio mobiliare dove l'80% di chi fa l'ISEE dichiara di non avere un Conto Corrente mentre la Banca d'Italia stima che solo 8% delle famiglie italiane ne sia priva.

Con la Contrattazione, CGIL-CISL-UIL insieme all'ANCI ed a molte Amministrazioni Locali sono intervenute per tentare di porre rimedio a questa voragine attivando norme e regole nuove che spesso hanno contribuito a contenere il numero dei "furbi" e hanno fatto intensificare i controlli della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate.

Ora con la nuova ISEE comincia ridursi l'area di autodichiarazione, da subito si comincia dai redditi fiscali e no che saranno certificati dall'INPS, dall'Agenzia delle Entrate, poi già da quest'anno l'anagrafe tributaria renderà nota il possesso o meno del Conto Corrente e, dal prossimo anno, a regime sarà nota la giacenza media sul Conto Corrente e la consistenza del patrimonio mobiliare. Insomma comincia un lavoro di incrocio di informazioni in possesso delle Banche Dati che da tempo il sindacato chiedeva e che va sostenuto con forza.

Per queste ragioni CGIL-CISL-UIL invitano tutte le strutture a moltiplicare la firma dei PATTI ANTIEVASIONE con i Comuni, per sollecitare i controlli dell'Agenzia delle Entrate, per far crescere cultura e consapevolezza nelle amministrazioni locali e nelle comunità e per fare in modo che il processo avviato con la Nuova ISEE non si fermi e marci speditamente.

Anche per questo riteniamo opportuno che nei Regolamenti attuativi dell'ISEE si consolidi l'esperienza già adottata in molti Comuni con l'utilizzo di nuovi criteri per l'accesso ai servizi che, registrando il livello dei "consumi", consenta di leggere in modo più efficace la capacità di spesa reale della famiglia, come il possesso di SUV, Camper, Imbarcazioni, Auto e/o Moto di Lusso, considerando naturalmente la cilindrata e l'età dei mezzi.

PATTO ANTIEVASIONE CON LA REGIONE

CGIL-CISL-UIL ritengono indispensabile giungere alla sottoscrizione di un PATTO ANTIEVASIONE con la Regione. Abbiamo già alle spalle un percorso utile di intese che consentono di giungere ad un accordo di questa natura.

Nel 2009 l'Anci Piemonte ha sottoscritto con la Direzione Regionale del Piemonte dell'Agenzia delle Entrate un Protocollo di Intesa per sviluppare progressivamente ogni utile sinergia per il contrasto all'evasione fiscale, secondo criteri di collaborazione amministrativa. Con l'obiettivo di estenderlo a tutti i Comuni coinvolgendo l'Agenzia delle Entrate, il 25 novembre 2010 CGIL-CISL-UIL insieme ad ANCI e LEGA delle Autonomie del Piemonte sottoscrivono un Patto Antievasione, nel quale concordano di operare per definire anche con la Regione Piemonte un analogo impegno relativo ai Tributi Regionali (Irpef, Irap, Iva, ecc.) e per destinare quote delle risorse recuperate, come già avviene in altre Regioni italiane, a favore dei Comuni che partecipano al recupero.

La scarsità di risorse, compresa la situazione di dissesto in cui si trova la Regione dal punto di vista finanziario, insieme al livello ormai intollerabile di evasione fiscale che grava sui cittadini e sul paese, richiede la forza di un esempio proprio dal più alto livello istituzionale presente sul nostro territorio.

Per questo è indispensabile che la Regione rompa gli indugi e superi le resistenze che hanno finora impedito la sottoscrizione del PATTO contro l'Evasione.

Quell'intesa può diventare il traino di una iniziativa diffusa per molti comuni, attivando una collaborazione istituzionale che può recuperare e ridistribuire risorse verso i Comuni, che fino al 2014 potevano contare sul 100% delle somme recuperate mentre nel prossimo triennio dovranno accontentarsi del 55% per una scelta sbagliata compiuta dal Governo.

ISEE E TRIBUTI LOCALI

Una delle prime applicazioni più diffuse dell'ISEE è stata quella per definire esenzioni ed agevolazioni sulla Tassa Rifiuti, man mano poi si è esteso l'utilizzo agli altri tributi, sempre nel tentativo di ripristinare un principio di equità che correggesse le storture croniche del nostro sistema fiscale, spesso amplificate di sistemi di tassazione locale.

Così è stato con l'IRPEF senza scaglioni o prima l'IMU e poi la TASI, dove abbiamo contrattato i fondi di restituzione per tutelare i redditi più bassi su base ISEE. Come è noto la Legge che istituì la TASI e la TARI prevedeva esplicitamente la possibilità di utilizzare l'ISEE come parametro di riferimento.

La nuova Legge di stabilità, come è noto, ha rinviato la definizione della LOCAL TAX al 2016 e ha riconfermato la TASI e la TARI ancora per il 2015.

Quindi sarà possibile inserire l'ISEE nei nuovi Regolamenti comunali relativamente alla fiscalità comunale.

Nei Regolamenti per l'applicazione dell'ISEE andrà richiamata questa possibilità come "intervento aggiuntivo" rispetto a quelli previsti dal DPCM 159/2013.

Naturalmente resta un imperativo per CGIL-CISL-UIL, impedire che si ripeta quanto è avvenuto nel 2014, dove oltre il 70% dei Comuni ha scelto di non prevedere fasce di detrazione sul tributo, costringendo milioni di contribuenti in possesso di alloggi di valore molto modesto, prima esentati dal pagamento dell'IMU, a pagare la Tasi con un aggravio dell'imposizione fiscale a loro carico, mentre le aliquote basse regalavano sconti straordinari ai proprietari di case di pregio e signorili.

Contrattare detrazioni legate ai valori catastali utilizzando anche l'indicatore ISEE per la definizione delle aliquote, oppure per l'accesso ai Fondi di restituzione, è senza dubbio una priorità nei prossimi negoziati.

Torino, gennaio 2015

A cura di CGIL – CISL – UIL del PIEMONTE

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