Il 29 gennaio 2021 è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale l’accordo sul “Piano strategico – operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale” (il cosiddetto “PanFlu 2021-2023”).
Il documento, valido per il triennio 2021 -2023, contiene le indicazioni delle azioni da intraprendere per scongiurare gli effetti negativi di una nuova pandemia.
L’ultimo Piano Pandemico risaliva al 2006 e, infatti, ciò che è accaduto lo scorso anno ci ha trovato tutti impreparati.
Per quanto riguarda gli obblighi in capo ai datori di lavoro, il Piano, raccomanda alle aziende la predisposizione di misure di prevenzione e protezione adeguate, nonché la rimodulazione dell’organizzazione delle risorse, delle strutture e delle procedure di lavoro in risposta ad un’eventuale emergenza pandemica.
Sicurezza sul lavoro, obblighi da rispettare nel nuovo Piano Pandemico
Se davvero l’esperienza Covid ha insegnato qualcosa, quel qualcosa sicuramente è la necessità di non farsi trovare impreparati di fronte ad un’epidemia di massa.
Il nuovo Piano Pandemico Influenzale nasce, infatti, proprio con lo scopo di fornire le indicazioni necessarie per evitare la diffusione di qualsiasi virus influenzale in tutti i contesti della vita quotidiana e nei luoghi di lavoro.
Già il Decreto Legislativo del 4 aprile 2008 n.81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, prevede l’obbligo in capo al datore di lavoro di individuare i rischi generali e i rischi specifici connessi alle particolari modalità di esecuzione del rapporto di lavoro e predisporre le misure di prevenzione e protezione adeguate.
Viceversa, anche il lavoratore è tenuto a cooperare e, in questo senso, a prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro.
Una pandemia influenzale, tra l’altro, incide negativamente anche sull’organizzazione aziendale, per cui l’impresa potrebbe vedere il suo normale flusso di operazioni disturbato o addirittura interrotto. Ecco perché, raccomanda il Ministero della Salute, risulta indispensabile che le aziende si preparino tempestivamente, predisponendo piani adatti alle loro dimensioni, alle loro attività e alla loro specifica rilevanza economica.
I piani specifici, in estrema sintesi, devono prevedere misure che siano volte alle seguenti finalità:
Nuovo Piano Pandemico: le indicazioni di sicurezza per i datori di lavoro
Il documento si prefigge un obiettivo generale, quello di raggiungere una preparazione e una consapevolezza tale da offrire una risposta efficace a una futura pandemia influenzale.
Per quanto riguarda le misure pratiche, la regola che devono seguire i datori di lavoro è quella di predisporre, a monte, un programma di prevenzione in caso di emergenza influenzale, che contenga i seguenti provvedimenti:
Sono queste le misure che, in caso di infezione a forte rischio di contagio, le aziende devono porre in essere tenendo conto, ovviamente, delle esigenze e della specifica tipologia di attività svolta.
Andrea Farinazzo (@Sicurezza in Rete)
dal sito: https://www.uilpa.it/
A seguito del peggiorare delle condizioni di lavoro durante il periodo pandemico e visto gli atti e le azioni non messe in atto da responsabili politici e tecnici di tutti i livelli istituzionali, FPCGIL, CISL FP e UILFPL Piemonte hanno deciso di intervenire per sensibilizzare la cittadinanza, i politici e chiunque possa migliorare l'attuale situazione .
L'obiettivo dichiarato di di tutelare la sanità pubblica coincide con le rivendicazioni che si stanno portando avanti in materia di:
Assunzioni-Sicurezza-Contratti.
Chiediamo a Tutti un segno di solidarietà verso il personale del Servizio Sanitario Regionale che sta affrontando senza tregua e in prima linea questa emergenza pandemica, per rilanciare e potenziare le politiche per la nostra salute.
La sanità pubblica è stata oggetto di restrizioni, andate ben oltre la riduzione degli sprechi, con la conseguenza di una minor offerta di servizi per i cittadini ed il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, che non vogliono essere chiamati EROI ma che venga solamente riconosciuta e rispettata la loro professionalità.
Da anni ormai denunciamo la carenza di personale sanitario, tecnico-sanitario, di supporto e medico nel Servizio Sanitario del Piemonte.
Nel corso degli anni la Regione non ha mai dato corso a un piano assunzionale che andasse a potenziare strutturalmente gli organici che pagano anche il precedente blocco del turnover, mai sanato.
Oggi, in piena emergenza pandemica, l'effetto della scellerata politica della Regione, fatta a spese del personale sanitario, rivela tutto il suo aspetto dannoso: turni massacranti, esposizione della propria salute e rischio effettivo di burn-out.
Non solo: i presidi ospedalieri, le strutture sanitarie e le RSA hanno visto il personale operare in condizioni di grave insicurezza per effetto dell'insufficiente distribuzione di dispositivi di protezione individuale, della carenza di tamponi e relativa sorveglianza sanitaria.
Non è accettabile che proprio chi ci protegge o assiste debba lavorare in queste condizioni: se non ci occupiamo di mettere in sicurezza il personale sanitario, mettiamo a rischio la salute di chi lavora e quella dei cittadini.
A fronte di tutto ciò, le lavoratrici e i lavoratori del SSR e delle case di riposo hanno continuato a garantire il loro apporto con spirito di servizio pubblico e grande professionalità.
Perché il Servizio Sanitario Regionale risulti in grado di garantire sempre l'efficienza e l'efficacia delle cure alla popolazione è necessario agire urgentemente.
Il Paese ha il dovere morale di riconoscere questo sacrificio e questa dedizione alla cura delle persone.
Lo stesso riconoscimento lo deve attuare fin da subito il Governo con un atto concreto vista l'eccezionalità del periodo storico che stiamo vivendo: è necessario che vengano rimossi i vincoli di bilancio sulle assunzioni del personale mediante una legiferazione d'urgenza.
C'è bisogno di un gesto concreto che testimoni agli operatori del Sistema sanitario quanto il nostro Paese riconosca il loro valore.
SERVONO INVESTIMENTI.
Chiediamo pertanto:
o ASSUNZIONI – in Sanità attraverso la stabilizzazione dei precari e il reclutamento straordinario a tempo indeterminato di personale sanitario, tecnico-sanitario, di supporto e medico anche in deroga alle norme esistenti;
o SICUREZZA – assicurando al personale della Sanità e delle RSA i dispositivi di protezione individuale, i tamponi e la sorveglianza sanitaria;
o CONTRATTI – per riconoscere e valorizzare tutte le professioni del servizio pubblico.
E' arrivato il momento, UNISCITI A NOI E FIRMA LA PETIZIONE!
La necessità di agire non è mai stata più urgente.
Insieme per una Sanità Pubblica
#iononhopiùparole
Non potendo effettuare manifestazioni invitiamo tutti vivamente a partecipare firmando la petizione qui sotto e condividendola.
Ecco il link:
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