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Venerdì, 01 Settembre 2017 10:11

Pubblicato l’Osservatorio sul precariato giugno 2017

I dati dell'Osservatorio sul precariato giugno 2017 (pdf 652KB) registrano nel primo semestre del 2017, nel settore privato, un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +945mila, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+719mila) che del 2015 (+817mila).Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi) a giugno 2017, risulta positivo e pari a +548mila.

Tale risultato cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+22mila), dei contratti di apprendistato (+50mila) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+477mila, inclusi i contratti stagionali). Queste tendenze, in linea con le dinamiche osservate nei mesi precedenti, attestano il proseguimento della fase di ripresa occupazionale.

Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nei mesi gennaio-giugno 2017 sono risultate 3.547.000, in aumento del 19,4% rispetto a gennaio-giugno 2016. Il maggior contributo è dato dalle assunzioni a tempo determinato (+27%) e dall'apprendistato (+27,3%) mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-3,8%: questo calo rispetto al 2016 è interamente imputabile alle assunzioni a part time).

In base alla retribuzione mensile, si registra, per le assunzioni a tempo indeterminato intervenute a gennaio-giugno 2017, una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro (55% contro 57,6% di gennaio-giugno 2016).

Tra gennaio e giugno 2017 sono stati incentivati 28.470 rapporti di lavoro nell'ambito del programma "Garanzia Giovani" e 58.916 rapporti di lavoro (46.313 assunzioni e 12.603 trasformazioni) nell'ambito della misura "Occupazione Sud".

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In allegato vi trasmettiamo il mensile Rapporto dell'Inps sull'occupazione con analisi dei  dati (nazionali e regionali)  sia degli  avviamenti che delle cessazioni dei rapporti d'impiego.

Ad avviso della UIL traspare come sia in campo l'effetto del combinato disposto Jobs Act e Legge di Stabilità. La fotografia scattata per la prima volta dall'Inps  sulle cause di cessazione dei rapporti di lavoro, ci dice molto anche sulla nuova sanzione "a tutela crescente", tanto che, tra il 2015 e 2016, crescono i licenziamenti per motivo oggettivo.

Sarà un caso, inoltre, che diminuiscono le assunzioni a tempo indeterminato e soprattutto tra i giovani fino a 29 anni, essendo diventato più "conveniente" da un punto di vista contributivo, oltre che retributivo, il contratto di apprendistato, tipologia contrattuale, quest'ultima, che sta, anche se lentamente, risalendo?

I dati amministrativi dell'Inps ci informano anche di una riduzione di 35 mila stagionali, tra il 2015 e 2016. E' possibile presumere che siano stati "fagocitati" nel mondo dei voucher ( il cui utilizzo aumenta oltre 35%) ? Se così fosse, ricordiamoci che quest'ultimo strumento non da diritto a nessun tipo di tutela per questi lavoratori. Il rischio che si apra dallo snaturamento dei contratti un problema anche sociale, è inevitabile.

Se aggiungiamo a tutto ciò che, nel 2016, si sta assistendo ad un nuovo aumento di aperture di partita Iva e di utilizzo dei voucher (per il cui contrasto ad un uso distorto, attendiamo di vedere gli effetti della appena entrata in vigore comunicazione preventiva), possiamo dire che le tanto ambiziose misure per accrescere il lavoro a tempo indeterminato e scoraggiare il precariato, stiano funzionando?

Crediamo, come UIL,  che ci sia ancora molto da fare sul fronte del lavoro. E' necessaria, tra le altre cose, una forte presenza ed efficienza ispettiva, che si costruisce attraverso un maggior coordinamento di tutti gli enti preposti alle ispezioni sul lavoro. E da questo punto di vista, pur fiduciosi sull'operato del nuovo Ispettorato Nazionale del Lavoro crediamo che vada messa in campo una vera terapia d'urto in termini qualitativi e quantitativi per rafforzare gli stessi controlli ispettivi.

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Nei primi undici mesi del 2015 è aumentato, rispetto al corrispondente periodo del 2014, il numero complessivo delle assunzioni nel settore privato (+444.409, pari al +9,7%) per effetto soprattutto della crescita dei contratti a tempo indeterminato (+442.906, pari al +37%); sono aumentate anche le assunzioni con contratti a termine (+45.817, pari al +1,5%) mentre sono diminuite le assunzioni in apprendistato (-44.314, pari al -20%). Le variazioni più significative dei flussi di nuovi rapporti di lavoro sono state registrate nelle regioni del Nord, in particolare Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.

Significativamente aumentate sono pure le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti di lavoro a termine, comprese le "trasformazioni" degli apprendisti: complessivamente sono risultate 469.351 con un incremento rispetto al 2014 del 25,7%.

Decisamente più modeste le variazioni nelle cessazioni (+2,1% nel complesso; +1,9% per i contratti a tempo indeterminato).

In allegato i dati da gennaio a novembre 2015.

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