Nei giorni 21 e 22 settembre si sono svolti a Tivoli i lavori dell'Esecutivo Nazionale della Uil Pubblica Amministrazione, nel corso del quale sono state affrontate le tematiche più rilevanti che riguardano da vicino il mondo del lavoro pubblico, in primis il rinnovo dei contratti, cui in questo momento spetta un ruolo di centralità assoluta.
Il Segretario Generale della UILPA Nicola Turco ha sottolineato le varie criticità che rimangono da definire nel corso della trattativa per il comparto delle Funzioni Centrali e che comunque assumono una valenza generale per tutto il Pubblico Impiego, evidenziando il particolare come il rinnovo del contratto non possa prescindere dal rilancio della contrattazione alla quale va restituito quel ruolo attivo, di primo piano, che il legislatore degli anni '90 aveva definito con successo. Non può esserci contratto senza contrattazione.
Insomma, ha ribadito Turco, è necessario un cambiamento di rotta che consenta di valorizzare la contrattazione e di ricondurre nel suo alveo tutte le materie sottratte, che da troppi anni sono state oggetto di scelte unilaterali che hanno prodotto danni enormi non solo ai lavoratori ma soprattutto all'utenza ovvero ai cittadini.
Il Segretario Generale della UIL, Carmelo Barbagallo, intervenuto ai lavori dell'Esecutivo UILPA, ha dimostrato ancora una volta la sua vicinanza alla categoria, assicurando come sempre il supporto della Confederazione nella vertenza su rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego. I contratti del pubblico impiego vanno chiusi presto e bene, ha evidenziato Barbagallo nel corso del suo intervento, sottolineando in particolare la necessità di riappropriarsi della funzione della contrattazione. "Io sono convinto - ha dichiarato il leader della Uil - che ci sono le condizioni per fare l'accordo: non stiamo chiedendo la luna".
Grande entusiasmo e passione nella platea UILPA, un unico comune denominatore: restituire dignità e valore al lavoro di coloro che sono al servizio della collettività attraverso il rispetto e l'esigibilità dell'Accordo dello scorso 30 novembre che, oltre agli incrementi contrattuali, prevede la salvaguardia del bonus degli 80 euro, il riequilibrio tra le fonti – legge e contratto – e nuove forme di welfare aziendale, come nel mondo del lavoro privato.
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