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Nella giornata odierna si è tenuta una riunione in Prefettura ad Alessandria con la presenza del Prefetto, il Sindaco di Novi Ligure e le Organizzazioni Sindacali di CGIL/FIOM, CISL/FIM e UIL/UILM, per denunciare i gravi problemi di prospettiva industriale, di salute e di sicurezza presenti nel sito di Acciaierie d’Italia di Novi Ligure.

Tale iniziativa si colloca all’interno di un contesto di gruppo ex Ilva che ha visto nella stessa giornata iniziative analoghe presso le Prefetture di tutte le province interessate dai siti del gruppo siderurgico Acciaierie d’Italia, e ha come finalità quella di sollecitare il Governo ad assumere le necessarie decisioni per porre rimedio a questa preoccupante ed insostenibile situazione.

La reale condizione e lo stato di declino del gruppo ex Ilva è ormai evidente, la maggior parte degli impianti sono fermi o a marcia ridotta e i luoghi di lavoro sono insicuri, la cassa integrazione viene usata per la riduzione dei costi e la situazione debitoria è ormai insostenibile.

Le Organizzazioni Sindacali ribadiscono che se si vuole dare futuro al gruppo Acciaierie d’Italia la scelta obbligata è quella di un immediato cambio di Governance e di gestione dell’intero gruppo con un piano industriale chiaro e concreto.

Per dare continuità all’azione sindacale, il 18 ottobre si svolgeranno le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori sul piazzale antistante al sito di Novi Ligure, inoltre sono previste 24 ore di sciopero in tutti i siti per il giorno 20 ottobre con una manifestazione nazionale presso Palazzo Chigi sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma.    

                                                                                                                                 FIM-CISL   FIOM-CGIL   UILM UIL

                                                                                                                                                ALESSANDRIA

ALESSANDRIA, 16 OTTOBRE 2023

Pubblicato in Notizie: UILM

L'incontro di oggi al Ministero per le imprese e il Made in Italy, se ha consentito di verificare rinnovata una disponibilità del governo a considerare la vertenza di Acciaierie D'Italia centrale e strategica per l'insieme dell'industria manifatturiera in Italia, non ha però consentito di fare concreti passi avanti per quanto riguarda il merito delle questioni aperte, non fosse altro per l'assenza dell'azienda al tavolo. 

Per queste ragioni le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm hanno deciso di proclamare per lunedì 21 novembre uno sciopero generale in tutti gli stabilimenti del gruppo di 4 ore, la cui gestione è demandata alle RSU e alle strutture territoriali di riferimento, a sostegno delle seguenti proposte e rivendicazioni: 

  • lo Stato acquisisca il controllo e la gestione degli impianti nazionalizzando o diventando socio di maggioranza, rinegoziando l'accordo che prevede la transizione dei nuovi assetti societari al 2024, stabilendo e vincolando l'utilizzo dei fondi e la loro destinazione; 
  • Acciaierie D'Italia ritiri il provvedimento di taglio degli ordini e delle commesse delle imprese dell'indotto; 
  • il Governo sia garante di un riequilibrio delle relazioni sindacali all'interno del Gruppo ADI oggi assenti; 
  • il Governo costituisca un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati per garantire la risalita produttiva e la rinegoziazione del mancato accordo sulla cassa integrazione straordinaria; 
  • sia confermata da parte del Ministero del Lavoro, l'integrazione al reddito per i lavoratori Ilva in A.S; 
  • siano garantire le condizioni di salute e sicurezza in tutti gli stabilimenti. 

Roma, 17 novembre 2022 

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Domani, mercoledì 25 novembre anche all'ex ILVA di Novi Ligure sono state proclamate 2 ore di sciopero a fine turno con presidio davanti alla fabbrica dalle ore 12 alle 14. L'iniziativa si colloca nell'ambito della mobilitazione decisa a livello nazionale unitariamente per tutto il gruppo Ex Ilva.

In concomitanza al presidio si terrà la conferenza stampa dei Segretari Generali di FIM, FIOM e UILM Nazionali in videocollegamento a Roma con tutti i siti produttivi.

Per opportuna conoscenza alleghiamo il comunicato unitario nazionale ed invitiamo la stampa ad essere presente davanti ai cancelli tra le 12 e le 14 di mercoledì.

il coordinamento sindacale ha chiesto all'azienda e al Governo, alla luce dell'annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, le seguenti cose:

la presentazione del piano ambientale, sui tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti, certezza e sorveglianza degli investimenti programmati;la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni;la definizione di un percorso certo di reintegro in AMI dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in A.S., nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro;chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti. La Cabina di Regìa ha dato risposte parziali ad alcune imprese, per le restanti, non c'è stato altro che il versamento di acconti ed il governo deve essere garante della tenuta sociale anche attraverso il corretto utilizzo delle imprese d'appalto e dei rispettivi CCNL applicati, dando priorità all'impiego di lavoratori dei vari territori interessati del gruppo.un utilizzo delle risorse (1 miliardo/€ del piano Taranto) che possa dare ulteriori risposte concrete e durature a livello occupazionale derivate anche dal "piano Taranto", promosso dal Governo, che potrebbe fornire nuove garanzie occupazionali;rivisitazione degli attuali ammortizzatori Sociali.

FIOM CGIL - FIM CISL - UILM UIL ALESSANDRIA

RSU ARCELOR MITTAL NOVI LIGURE

Pubblicato in Notizie: UILM

"Mancano poco più di due settimane al 30 novembre, data entro la quale ArcelorMittal e i commissari di Ilva in Amministrazione straordinaria dovranno sottoscrivere un nuovo contratto di investimento, così come stabilito nell'accordo di modifica del contratto di affitto del 4 marzo 2020. Sono trascorsi otto mesi di drammatica attesa che, uniti a un ulteriore periodo dalla sottoscrizione dell'accordo sindacale del 6 settembre 2018, rendono la situazione ormai insostenibile". Così Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm.

"L'incontro alla presenza dei tre Ministri Patuanelli, Gualteri e Catalfo, che hanno accolto tempestivamente il nostro grido di allarme – aggiunge il leader dei metalmeccanici della Uil – non potrà concludersi con un nulla di fatto. Se da un lato, infatti, abbiamo accolto positivamente la convocazione dell'incontro, dall'altro e a maggior ragione vogliamo conoscere quali sono i termini dell'intesa".

"Ci aspettiamo – continua – la riconferma dell'unico piano industriale, la salvaguardia di tutti i livelli occupazionali, la riconferma degli investimenti tecnologici e quelli ambientali. La tensione che si è accumulata di giorno in giorno all'interno degli stabilimenti è palpabile e può sfociare in azioni ormai ingovernabili. I Ministri devono sapere, infatti, che noi non saremo più in grado di controllare la disperazione dei lavoratori se non avremo risposte certe".

"Basta incontri interlocutori! Ci aspettiamo soluzioni concrete per i 20mila lavoratori ex Ilva", conclude Palombella.

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