Da tempo la UIL sostiene la necessità di operare una rimodulazione delle agevolazioni e delle detrazioni, la cui enorme mole si è stratificata in tanti decenni, ma bisogna farlo operando scelte intelligenti e funzionali ad un disegno di equità fiscale. A riguardo si può mettere a frutto l'ottimo lavoro fatto dalle commissioni istituzionali ad hoc.
È quindi necessario intervenire in maniera selettiva e non con un taglio lineare.
L'ipotesi circolata in questi giorni di un taglio pari al 2% dell'aliquota degli oneri detraibili al 19% (tra i quali le spese mediche, le spese per l'assistenza personale, gli interessi passivi dei mutui per la prima casa, le spese universitarie o le spese per asili nido) garantirebbe allo Stato un maggior gettito intorno ai 580 milioni di euro, ma graverebbe per oltre il 70% sui redditi fino a 35.000 euro lordi annui. Un costo che, quindi, ricadrebbe nuovamente sui redditi medio bassi, come si evince dalla simulazione realizzata dal servizio politiche fiscali Uil.
In allegato lo studio completo.
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