Il reddito di inclusione (ReI) è la nuova misura di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale rivolta a famiglie numerose e bisognose, che prenderà avvio dal 1° gennaio 2018, a seguito della pubblicazione del D.Lgs. n. 147/2017 (G.U. n. 240 del 13 ottobre 2017) recante disposizioni per la sua introduzione a livello nazionale.
Questa misura che interessa circa 400 mila famiglie, pari a 1,8 milioni di persone, consiste in un assegno mensile, il cui importo, in base alla situazione familiare e reddituale, varierà fino ai 485 euro in caso di famiglie numerose, per una durata massima di 18 mesi, rinnovabile se non trascorsi almeno sei mesi da quando ne è cessato il godimento.
In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al ReI, secondo i criteri stabiliti dal decreto, i nuclei con minori o disabili, con donne in stato di gravidanza accertata, o con ultra55enni che hanno perso l'occupazione a seguito di licenziamento.
Al momento di presentazione della domanda è necessario avere determinati requisiti di soggiorno ed essere residenti in Italia, in via continuativa, da almeno due anni.
Inoltre il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell'Isee, in corso di validità, non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro, oltre ad altri indicatori e condizioni economiche, richiesti nel decreto.
Questo aiuto è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa (fermo restando il limite reddituale), ma non è in ogni caso compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
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