DICHIARAZIONE DI CARMELO BARBAGALLOSEGRETARIO GENERALE UIL
Dopo il pubblico impiego, i banchieri: l'attacco ai diritti contrattuali è partito da queste due realtà. Domani, dunque, i lavoratori del credito scioperano per rivendicare il diritto ad avere il rinnovo del loro contratto, ma questa è una battaglia che riguarda tutti i lavoratori.
Nel nostro Paese è in atto il tentativo di mettere in discussione il principio costituzionale della contrattazione ed è a questa deriva che bisogna porre un argine. Perché il rischio concreto è che il passaggio successivo sia quello dell'imposizione del salario minimo, e cioè di un ulteriore drastico livellamento verso il basso delle retribuzioni.
L'atto della disdetta unilaterale da parte dell'ABI ha un significato che va al di là della vicenda specifica. Noi vogliamo lottare insieme ai lavoratori delle banche affinché ottengano il loro contratto e perché poi lo ottengano anche tutti gli altri lavoratori. Peraltro, gli imprenditori non possono più accampare alibi, visto che gli indicatori della Confindustria e della Banca d'Italia danno un segno molto positivo sull'immediato futuro dell'economia: le condizioni per ottenere adeguati aumenti salariali, dunque, ci sono tutte.
Roma, 29 gennaio 2015
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