Nonostante gli attacchi che i dipendenti pubblici stanno subendo da mesi, con definizioni che vanno da "fannulloni", "svogliati", "privilegiati" sino al blocco del rinnovo del contratto, hanno continuato a svolgere il proprio lavoro con professionalità e serietà, cosi come dimostrato dall'abbattimento delle assenze nel 2014, con percentuali che variano dal - 7% al 24,8%.
Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Uil Fpl Giovanni Torluccio.
Ma a fronte di questo non abbiamo ricevuto nessuna apertura dal Governo su questo tema. Sono mesi che nei settori pubblici, stiamo portando avanti iniziative unitarie che sono sfociate nella grande manifestazione nazionale di sabato 8 novembre in Piazza del Popolo, con la presenza di oltre 100.000 lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta Italia per arrivare sino allo sciopero generale del 12 Dicembre 2014.
"I dipendenti pubblici – continua il segretario - non sono un costo, ma una risorsa . Mentre si continua nella falsa politica dell'innovazione e della modernizzazione del Paese, i dipendenti pubblici e le loro famiglie stanno scontando da anni l'incapacità e la mancata volontà della politica di tagliare sprechi e prebende, dai cui risparmi sarebbe possibile rinnovare i loro contratti: si continuano a tagliare soldi agli enti locali, i presidi politici più vicini ai cittadini, che erogano servizi essenziali, si fomentano battaglie ideologiche che in realtà non contribuiranno a rimettere in moto l'economia, si svuotano i fondi per la pensione integrativa, si fanno operazioni inutili di marketing politico che non investono sulla persona, sui lavoratori e sui servizi.
"Noi - conclude Torluccio - non abbiamo accettato inermi il blocco dei contratti del pubblico impiego, per questo abbiamo fatto ricorso in sede giurisdizionale contro la decisione del Governoricordando che già in passato la Corte Costituzionale si è pronunciata dichiarando l'ammissibilità di tale tipo di misura solo in quanto circoscritta ad un periodo limitato di tempo. Stiamo assistendo, invece, ad un progressivo consolidamento di misure di carattere prettamente emergenziale che, in quanto tali, non possono essere suscettibili di prolungata applicazione. Attendiamo quindi con trepidazione la prima udienza fissata per il 28 Febbraio 2015, fiduciosi di ottenere giustizia".