Di fronte all'ormai assodato fallimento del programma "Garanzia Giovani", sarebbe saggio che il Governo e le Regioni non solo presentino i disastrosi bollettini, ma #cambinoverso rapidamente e riflettano sugli errori commessi.
Il primo è sicuramente relativo alla scarsa corrispondenza delle imprese, non stimolate e preparate da subito a un intervento cosi rilevante.
Il secondo grave errore è l'aver deliberatamente scelto di avviare costosissime politiche incentivanti (decontribuzione) in maniera indiscriminata per tutte le aziende e per qualsiasi assunzione, riducendo l'interesse per l'avviare al lavoro ragazzi e ragazze che, in maniera consistente, si sono offerti per avere qualche proposta da "Garanzia Giovani".
Il terzo gravissimo errore è il non aver dirottato le risorse su un sistema innovativo di politiche attive orientato a una maggiore efficienza dei servizi per l'impiego. Appare incomprensibile investire per questa funzione fondamentale (orientamento, formazione, riqualificazione) solo 500 milioni di euro, dirottando invece ingentissime risorse sulla sola decontribuzione: 3,5 miliardi.
Solo partendo da queste considerazioni, il Governo potrà rimediare ai gravi errori commessi e tentare di rispondere al dramma di un'inoccupazione giovanile che sta colpendo il nostro Paese.