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Venerdì, 05 Settembre 2014 12:04

Di Menna sul piano del Governo in materia di scuola

Sostegno Uil alle misure per il superamento del precariato. Risorse nero su bianco nella legge di Stabilità. Serve un contratto innovativo. Sbagliato pensare di premiare una percentuale prefissata del 66% di insegnanti, eliminando la progressione economica dell'altro 33%. Per gli insegnanti centrale il lavoro che si fa in classe.

Un piano molto ambizioso che leggeremo con attenzione per verificarne l'attuabilità – è il commento del segretario generale della Uil Scuola Massimo Di Menna dopo la pubblicazione on line delle proposte del Governo sulla scuola. C'è un impegno del Governo di mettere risorse perla scuola già nella legge di Stabilità – sottolinea Di Menna. Verificheremo l'entità.

La risposta che viene data al precariato e alla formazione iniziale degli insegnanti è quella giusta, che noi indichiamo fa tempo. Immissioni in ruolo e organico funzionale stabile per dare certezza e continuità alle scuole e al personale. Formazione iniziale assegnata alle scuole e agli insegnanti. Sono misure finalizzate a non creare nuovo precariato.

Non è escluso – rileva Di Menna - che il provvedimento i 150 mila immissioni in ruolo potrà riscontare difficoltà in fase di definizione del decreto legge. Il provvedimento ha tutto il nostro sostegno.

Sul riconoscimento dell'impegno e della professionalità degli insegnanti siamo disponibili ad affrontare il negoziato ma - precisa il segretario generale della Uil Scuola - per un contratto innovativo che veda, riconosciuta l'anzianità di servizio (così come avviene in tutti i paesi europei) ed elementi di riconoscimento professionale, per quello che è il cuore della funzione docente, il lavoro in aula con gli studenti - serve la decisione del Governo di rinnovare i contratti e di non continuare con il blocco delle retribuzioni.

La proposta presentata nel documento del Governo non va - continua Massimo Di Menna - pensare di prevedere un incremento, per una percentuale prefissata del 66% di insegnanti, eliminando la progressione economica dell'altro 33%, non solo è sbagliata perché predefinisce una quota sulla base di una ipotetica graduatoria ma può determinare tra gli insegnanti un clima di contrapposizione, di cui non c'è bisogno, tra chi fa funzionare la scuola con grande impegno.

Va assolutamente ripensato – secondo la Uil Scuola - l'orientamento del Governo a bloccare i contratti e le retribuzioni dei pubblici dipendenti, cosa – spiega Di Menna - che contrasta con l'esigenza di andare a settembre 2015 con un nuovo contratto definito, per il quale la legge di Stabilità deve prevedere le risorse finanziarie.

Sulla parte della scuola dell'autonomia sarà necessario assicurare la centralità della funzione docente in materia di didattica e di definizione dell'offerta formativa; pensare agli insegnanti , come appare nel documento, come esecutori dei dirigenti non è la soluzione per una scuola di qualità.

La scuola di qualità, ripetiamo, è quella in cui la cultura, la ricerca didattica, l'accoglienza e il rigore, le capacità relazionali, garantiti dagli insegnanti sono la base dei processi di crescita degli studenti.

Ci sono spunti innovativi del sistema scolastico sicuramente interessanti – conclude Di Menna - che approfondiremo, dando voce a quei tanti che, già nelle scuole, con la loro esperienza e impegno, attuano attività innovative, frutto di impegno e di ricerca didattica, e che fino ad ora sono state riconosciute poco dal sistema scolastico.

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