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Lunedì, 18 Gennaio 2021 11:21

Una nuova politica per la tutela degli anziani: l'articolo di Luigi Ferrando, Segretario Provinciale UILP uscito lo scorso 15 gennaio su Il Monferrato

Nella disputa per la suddivisione degli investimenti derivanti dal Recovery Found, si colloca anche la richiesta del sindacato pensionati tesa ad ottenere il miglioramento delle R.S.A. nell'integrazione con la cura, il territorio, la domiciliarità.

La curva demografica si presenta inesorabile, tra qualche anno le persone con più di 65 anni saranno un terzo della popolazione italiana.

Dal punto di vista sanitario, gli anziani denunciano prevalentemente malattie croniche, degenerative, neoplastiche, cardiocircolatorie e metaboliche.

Occorre sempre più costruire un'adeguata rete di cura e assistenza sul territorio, quindi il potenziamento delle cure di prossimità con maggiori stanziamenti per i L.E.A.P. ( livelli essenziali di assistenza e prestazioni ).

L'anziano non autosufficiente ha diritto di invecchiare a casa propria perché è comunque portatore di un progetto di vita.

Ciò non vuol dire accantonare le R.S.A. perché ci sono e ci saranno sempre persone che per la gravità delle patologie o per difficoltà familiari non possono essere assistite a domicilio, ma gli anziani non affetti da gravità, ancorchè non autosufficienti, possono essere presi in carico dal sistema sociosanitario a casa loro, con un progetto personalizzato.

Per fare tutto ciò occorrono investimenti adeguati tesi a potenziare la rete territoriale di medici e infermieri dedicati, fisioterapisti di prossimità, personale che possa offrire anche a domicilio assistenza quale ad esempio: bagno assistito, pasto, fisioterapia, esercizi di palestra ecc.

Le R.S.A. nel contempo manterrebbero una adeguata componente sanitaria, tenendo conto   che accolgono sempre più soggetti con gravi patologie facili al riacutizzarsi.

Per fare un esempio che riguarda il nostro territorio, si calcola che in Piemonte ci siano almeno cinquantamila anziani che necessitano di assistenza e che non ricevono adeguato supporto sociosanitario, con costi enormi a carico delle loro famiglie.

Si tratta anche di percorrere una inversione della cultura nordeuropea dell'anziano che deve terminare la propria esistenza in un collegio-ricovero anche quando, con qualche aiuto, ne potrebbe fare a meno.

Un simile progetto sgraverebbe le R.S.A., rendendole più " attente " alle pandemie come quella che ci sta invadendo in questi momenti drammatici della vita sociale, certo richiede maggiori investimenti nella sanità, per questo il sindacato chiede anche il ricorso al MES, scioccamente ritenuto inutile da alcune forze politiche.

Nel tempo, però, ne siamo convinti, ancorchè riumanizzare l'esistenza dei nostri anziani, si tradurrebbe in sicuri risparmi perché curare la salute significa prevenzione quindi, nel lungo termine, risparmio.

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