La Vigilia di Natale è la data prescelta per lo sciopero degli addetti alla Vigilanza privata e ai servizi di sicurezza. Il settore impiega circa 100 mila lavoratori che ora rivendicano, dopo più di un anno di trattative, il raggiungimento di un accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale.
Anche chi ogni giorno lavora per garantire a tutti i cittadini la sicurezza merita tutele.
Lo scorso 11 dicembre l'ennesima trattativa che ha visto al tavolo la UILTuCS e le altre sigle sindacali con le associazioni datoriali si è conclusa con un nulla di fatto. Ora è tempo di scioperare.
Francesco Rosati, Uiltucs Alessandria: "Non sono accettabili altri e ulteriori rinvii, il tempo è scaduto e serve un accordo che preveda un adeguamento salariale e tutele. Non c'è riconoscimento per guardie giurate e addetti alla sicurezza che svolgono il proprio lavoro anche in condizioni di sicurezza precaria.
Questa è la motivazione che ci ha portato a dichiarare lo sciopero per il rinnovo del Ccnl. Ricordiamo che il settore della Vigilanza privata e degli addetti alla sicurezza non ha mai smesso di prestare servizio nonostante la pandemia ed emergenza sanitaria, collaborando con enti pubblici e imprese private nella gestione delle procedure di sicurezza, servizio più che mai importante per la collettività e il rispetto delle norme. Ci aspettiamo una forte adesione a questa iniziativa perché il settore è coeso e le rivendicazioni sono importanti e urgenti".
Le associazioni datoriali non sono mai giunte a un accordo, negando riconoscimenti salariali. A soffrirne è l'intero settore dove regna una concorrenza sleale con appalti al ribasso e la continua violazione delle norme.
La UILTuCS con le altre categorie e i Sindacati Confederali ha portato questa problematica all'attenzione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri Luciana Lamorgese, Ministra degli Interni e Nunzia Catalfo, Ministro del lavoro e delle politiche sociali, inviando una lettera per richiedere un incontro in cui poter confrontarsi sulle problematiche del settore.
Viste le nuove disposizioni e le difficoltà del momento ad Alessandria non ci sarà presidio né manifestazione dei lavoratori.