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Martedì, 01 Settembre 2020 16:12

Dati Istat: Ivana Veronese commenta i primi segnali di una ripresa del mercato del lavoro

Ivana Veronese, Segretaria Confederale UIL, commenta i dati Ista sulla riopresa del mercato del lavoro.

Per la prima volta da mesi non ci troviamo a dover commentare dati completamente negativi, partiamo da questa considerazione. I dati ISTAT di oggi descrivono dei primi segnali di lieve ripresa sul versante occupazionale nel mese di luglio. Tuttavia, sappiamo bene che la situazione nel Paese è ancora critica: la variazione tendenziale mostra una perdita di circa 560 mila occupati rispetto a luglio 2019.

Tra giugno e luglio abbiamo avuto un lieve recupero di 85 mila unità di lavoro, grazie soprattutto alla riapertura in sicurezza delle attività, tra cui quelle turistiche in questi mesi eccezionalmente provate dal lockdown.

La lieve spinta verso l'alto dell'occupazione di luglio deriva da contratti subordinati a tempo indeterminato, mentre ancora arranca la ripresa di quelli a termine, su cui il recente Decreto Agosto ha prorogato fino a fine anno le deroghe.

L'aumento dei disoccupati e del relativo tasso sono dati che, seppur presi ancora con le pinze, potrebbero essere letti in chiave non totalmente negativa, poiché, a fronte di questi indicatori apparentemente scoraggianti, si cela un travaso delle persone scoraggiate (cosiddetti inattivi) verso la ricerca di una occupazione.

Da questi primi segnali incoraggianti di ripresa del mercato del lavoro occorre partire per mettere in moto, da subito, l'ulteriore investimento in politiche attive e percorsi di formazione, mantenendo sempre il faro acceso sulla salute e sicurezza delle lavoratrici e lavoratori.

 Ecco i dati riportati dall'Ista:

A luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l'occupazione torna a crescere mentre, a fronte del calo dell'inattività, prosegue l'aumento del numero di persone in cerca di lavoro.

L'aumento dell'occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d'età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali).

L'aumento consistente delle persone in cerca di lavoro (+5,8% pari a +134mila unità) è diffuso per genere ed età. Il tasso di disoccupazione sale al 9,7% (+0,5 punti) e, tra i giovani, raggiunge il 31,1% (+1,5 punti).

La rilevante diminuzione nel numero di inattivi (-1,6% pari a -224mila unità) riguarda uomini, donne e tutte le classi d'età. Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% (-0,6 punti).

Il confronto tra il trimestre maggio-luglio 2020 e quello precedente (febbraio-aprile 2020) segnala comunque un livello di occupazione inferiore dell'1,2%, corrispondente a -286mila unità.

Nel trimestre crescono, invece, sia le persone in cerca di occupazione (+10,4% pari a +218mila), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3% pari a +39mila unità).

Le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito a una rilevante contrazione dell'occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556mila unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, così come dipendenti (-317mila) e autonomi (-239mila); unica eccezione sono gli over50 con un incremento di occupati (+153mila) che, tuttavia, è dovuto esclusivamente alla componente demografica. Il tasso di occupazione scende in un anno di 1,3 punti.

A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, prosegue nella tendenza all'aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato a luglio 2019. Per i dipendenti il gap rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore).

Nell'arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a -44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).

L'indagine statistica ha risentito degli ostacoli che l'emergenza sanitaria in corso pone alla raccolta dei dati di base. Sono state sviluppate azioni correttive che ne hanno contrastato gli effetti statistici negativi e hanno permesso di elaborare e diffondere i dati relativi al mese di luglio 2020 (per maggiori dettagli si veda la Nota metodologica a pag. 16).

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