La tutela della salute non può essere demandata al personale scolastico, che non ha competenze mediche.
È necessario che le scuole siano supportate dalla presenza costante e quotidiana di presidi medici che garantiscano le funzioni di prevenzione, vigilanza e intervento. indirizzo e supporto.
La posizione della Uil Scuola è stata chiara durante l'incontro con gli esperti del Comitato tecnico Scientifico. Siete i soli a chiedere un presidio sanitario in ogni scuola.
Possibile che non ci abbia pensato nessuno?
Turi: Siamo di fronte ad una situazione che non ha precedenti. Paragonare questa pandemia ad una guerra può sembrare una forzatura ma le condizioni in cui si troveranno le scuole sono eccezionali e meritano misure eccezionali. Non si vincono le guerre senza mezzi adeguati.
Siamo stati tra i primi ma non siamo soli. I presidi hanno compreso la portata di ciò che sta accadendo.
Sono stati pronti ad ogni sostegno dopo la chiusura delle scuole ora, giustamente, chiedono di sapere chi farà, che cosa. Serve una assunzione di responsabilità.
Si può chiedere ai collaboratori scolastici di prendere la temperatura di chi accederà a scuola?
In caso di contagio che protocollo va seguito. Chi se ne occuperà?
Chi dovrà vigilare, prevenire i focolai? Chi dovrà spegnerli?
Sarà necessario un responsabile sicurezza Covid in ogni plesso, con specifiche competenze sanitarie. Molte scuole hanno più plessi, molte hanno una reggenza. Chi si prenderà questa responsabilità che va ben oltre le competenze professionali? La presenza di presidi in ogni scuola è una scelta di buon senso e di sicurezza che non può essere scaricata sul personale.
Con quali risorse?
Turi: Proprio il MES, senza condizionamenti, potrebbe rappresentare la fonte di finanziamento per una spesa, in protezione del sistema nazionale di istruzione, direttamente correlata alla sanità e al coronavirus che rappresenti anche oltre la pandemia, un sistema di profilassi che deve partire dalle scuole.
Così come si sta procedendo per altri settori produttivi, in altre aree di intervento private, occorre pensare ad un New Deal per la scuola.
Si tratta di mettere in sicurezza milioni d studenti, le loro famiglie e tutto il personale scolastico. L'impatto sociale e sanitario del rientro in classe ha una valenza nazionale. Siamo convinti anche che vada predisposto un protocollo unitario, con le diverse qualificazioni per i diversi ordini e gradi di istruzioni e anche in relazione ai diversi indirizzi per la scuola secondaria superiore. La salute degli studenti e il futuro dei figli sono interessi prioritari di insegnanti e genitori che si trovano con le stesse preoccupazioni nella comunità educante.
Che cosa serve?
Turi: Per prima cosa va data risposta alla domanda centrale: chi fa, che cosa.
Poi serve una gestione che coinvolga gli Enti proprietari comuni e provincia per interventi di edilizia scolastica; serve spazio per l'autonomia scolastica delle scuole, coinvolgendo gli organi collegiali, la contrattazione decentrata, per l'organizzazione e gli orari.
E' giunto il momento di una lotta serrata contro la burocrazia per governare la scuola come comunità educante, in stretto contatto con la comunità territoriale e le famiglie.
Lo ripetiamo: servono presidi sanitari di medicina preventiva e protezione di alunni e lavoratori.
Servono misure di igiene e sanificazione, con organici adeguati; un uso consapevole e diffuso dei DPI e dell'informazione preventiva.
Dobbiamo avere una corretta valutazione del tempo, che non è ininfluente.
Un'ultima avvertenza sarebbe opportuno prevenire con una specifica norma, la sentenza di merito del Consiglio di Stato che potrebbe confermare l'annullamento del Concorso dei D.S. Sarebbe un disastro da tutti i punti di vista.
Qui mettiamo link Tuttoscuola:
http://www.tuttoscuola.com/tornare-a-stretto-giro-tra-i-banchi-la-scuola-non-e-un-ospedale-lappello-dei-presidi/
E qui il link della petizione:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSf_tE3L5JaZIGn4CQykrVBTFENrksanU7pXZo0nFY_TYL38mw/viewform